giovedì 20 ottobre 2011

Grecia: via il governo e i partiti della plutocrazia

www.resistenze.org - popoli resistenti - grecia - 16-10-11 - n. 381

da Partito Comunista di Grecia - http://inter.kke.gr/News/news2011/2011-10-17-pb/
Traduzione dall'inglese per 
www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Dichiarazione dell'Ufficio Politico del CC del KKE
 
13/10/2011
 
Bloccare e rovesciare le politiche che massacrano il popolo
 
Via il governo e i partiti della plutocrazia
 
Radicale capovolgimento dei rapporti di forze a favore del KKE
 
Organizzazione e alleanza della classe lavoratrice e degli strati popolari ovunque
 
C'è una soluzione per il popolo con il potere popolare e dei lavoratori, disimpegno dall'UE - cancellazione del debito
 
La guerra contro i diritti e la vita del popolo, che il KKE aveva previsto e da cui aveva messo in guardia in modo tempestivo, è in pieno svolgimento e si intensifica. Non c'è tempo da perdere.
 
Il KKE chiama il popolo a un'alleanza militante per bloccare e rovesciare le politiche che ci condurranno, con i nostri figli, a vivere per decenni nella miseria più cupa, con salari da fame, disoccupazione, precarietà, senza diritti fondamentali, tutto allo scopo di proteggere i profitti e gli interessi dei gruppi affaristici dalla loro crisi e che condannano lo Stato alla bancarotta a loro necessaria.
 
Ora serve l'emancipazione popolare, il risveglio e l'organizzazione contro i nostri comuni e implacabili nemici: la plutocrazia al governo, i suoi altri partiti e i loro alleati internazionali, l'UE e il FMI. L'organizzazione popolare, il contrattacco e le forme di lotta devono corrispondere alla ferocia della spietata offensiva del capitale.
 
Per impedire le barbariche misure e per un imminente rovesciamento e la vittoria popolare, deve essere sollevato ora un forte movimento dei lavoratori e popolare in ogni posto di lavoro, settore e quartiere, un fronte popolare che ponga le seguenti questioni qui e ora:
 
- La fine dei sacrifici per la crisi e i profitti della plutocrazia.
- Il ritiro del governo e dei partiti che sacrificano il popolo per salvare il capitale e l'Unione europea.
- Il soddisfacimento dei diritti attuali dei lavoratori e del popolo. La classe lavoratrice e il popolo devono possedere la ricchezza che producono, con il potere popolare, il ritiro dall'Unione europea e la cancellazione del debito.
 
Nessun referendum deve essere accettato ora. Sarà una trappola, qualsiasi scusa e pretesto accampi il governo per realizzarlo. Il suo obiettivo è quello di dimostrare che il popolo sostiene o tollera le politiche governative. No al referendum, elezioni subito.
 
In questo momento, nulla dovrebbe impedire il risveglio delle coscienze, lo sviluppo impetuoso del movimento del lavoro e popolare e il conseguente rovesciamento del governo. Ciò danneggerà seriamente ND e gli altri partiti borghesi di Karatzaferis e Bakogianni, che concordano con gli obiettivi e l'essenza delle riforme per la perpetuazione del capitale e l'immiserimento del popolo. Attraverso le lotte e le elezioni la loro forza verrà drasticamente ridotta, spezzata l'influenza tra la gente.
 
Nelle elezioni - perché il popolo consegua dei vantaggi, guadagni tempo e si rafforzi - il PASOK [socialdemocratici al governo], ND [conservatori] e gli altri partiti desiderosi di promuovere coalizioni di governo per continuare e completare il crimine antipopolare, devono ricevere una sonora sconfitta. I partiti borghesi devono uscire danneggiati e indeboliti, cosicché qualsiasi coalizione sarà incapace di far passare le sue politiche. Una fondamentale precondizione è che la rabbia della gente e l'indignazione si trasformi in una forza militante organizzata, una forza di cambiamento in alleanza con il KKE. Le persone hanno motivi concreti per fidarsi del KKE e hanno il dovere di rafforzare il Partito Comunista di Grecia che da subito ha detto la verità, ha esperienza, è capace e provato, non ha obblighi verso i monopoli, né verso il sistema o l'UE, che non teme.
 
L'esperienza della Grecia e in Europa devono essere utilizzate dal popolo per trarre conclusioni utili, per capire che è suo interesse indebolire i partiti borghesi e il sistema politico e invece rafforzare il KKE e il movimento popolare organizzato. In questo modo il popolo può tener testa e vanificare gli sviluppi reazionari, mettere un freno all'annientamento dei suoi diritti, all'autoritarismo e alla repressione (strumenti utilizzati sempre dal sistema politico borghese per bloccare l'intervento del popolo) ed evitare il coinvolgimento del paese nelle guerre imperialiste.
 
La rivendicazione popolare di elezioni immediate deve essere coniugata alla disobbedienza militante, al rifiuto di pagare le nuove micidiali tasse, generalizzando tale comportamento ai campi dell'istruzione, della salute, della sicurezza sociale, in ogni ambito in cui il governo e lo Stato impongono alle famiglie degli strati popolari di pagare più e più volte per i loro diritti.
 
L'alleanza popolare per impedire le riforme e per il contrattacco può costituirsi con la partecipazione e l'attivismo dei lavoratori e dei giovani dal basso, allontanando quella dirigenza politica e sindacale ostile e bancarottiera che alimenta il compromesso e il fatalismo o le illusioni che il popolo possa essere salvato senza conflitto e senza lo scontro con i gruppi affaristici, i loro partiti, l'Unione europea.
 
La classe lavoratrice e gli strati popolari devono qui e ora liberarsi dai costrutti ideologici e reazionari della borghesia, dalle vecchie e nuove illusioni promosse dai partiti opportunisti provenienti dagli strati medio alti e dalla svenduta aristocrazia operaia, ossia quelli che sanno che i monopoli non ammetteranno più le concessioni fatte in passato per salvaguardare l'alleanza e il sostegno al sistema capitalista. Il capitalismo è così obsoleto e reazionario che non può più tollerare le conquiste operaie-popolari, ottenute nei decenni passati. A dispetto dei partiti borghesi e opportunisti l'Unione europea ha dimostrato di essere un'alleanza predatoria, al servizio della plutocrazia greca, disastrosa non solo per i lavoratori dipendenti e autonomi, ma anche per i ceti medi e la loro capacità produttiva per lo sviluppo del paese.
 
Lotte difensive e parziali oggi non sono sufficienti, non possono conseguire le conquiste del passato, né possono garantire una tutela minima contro l'aggressività dei monopoli e del loro potere. Nessun settore, nessuna categoria di lavoratori può salvarsi da sola.
 
Il cambiamento del PASOK non è di questi giorni: il partito socialdemocratico ha venduto l'anima al capitale molto tempo fa quando ha sostenuto il Trattato di Maastricht. PASOK e ND [Nuova Democrazia, conservatori] non possono cambiare, sono corrotti e reazionari, come il sistema che servono. Le brutali riforme in atto, erano contenute in entrambi i programmi di PASOK e ND, coerenti con il loro sostegno all'UE prima della crisi. Di conseguenza è una menzogna che gli stranieri abbiano imposto queste misure ai partiti di governo che si sono alternati nel paese.
 
Il memorandum, con la sua riduzione generalizzata dei redditi della classe operaia e degli strati popolari, rappresenta l'essenza della troika [UE, BCE, FMI], e nasce con l'approvazione del governo greco alle rivendicazioni della plutocrazia greca. ND e gli altri partiti, che fingono di essere all'opposizione, sono alla ricerca di una sua più veloce ed efficace attuazione. Le riforme del memorandum non sono temporanee. Conseguiranno misure ancora peggiori di fronte al fallimento programmato dal governo e dall'Unione europea.
 
La trappola più pericolosa per il popolo è credere che una soluzione a suo favore possa trovarsi nell'avvicendarsi di nuovi governi, variamente denominati: "di salvezza", di "centro-sinistra", "patriottici" o "di sinistra". Questi governi, proposti da varie forze, come SYN / SYRIZA [opportunisti], non daranno respiro al popolo, ma al sistema. Tali governi potranno trovare il sostegno di alcune sezioni della plutocrazia, perché non rappresentano un pericolo per il capitale, dal momento che non mirano a rovesciare il potere e il dominio dei monopoli. Al contrario, potrebbero rivelarsi utili, perché possono prevenire positivi processi di radicalizzazione della coscienza del popolo e portare alla disillusione. Le previsioni delle forze opportuniste in Grecia e nell'UE di qualsiasi sfumatura, si sono dimostrate fallimentari o utili al governo borghese. Per gli opportunisti è impossibile trovare e ancora più difficile essere d'accordo sulle cause della crisi e al di là di alcune rivendicazioni comuni non sanno formare una proposta alternativa per una via d'uscita e per il potere, perché la loro linea politica inizia e finisce con l'umanizzazione del capitalismo e la trasformazione dell'Unione europea.
 
Se nascesse oggi un "fronte comune" tra la classe operaia, il popolo e le sezioni della plutocrazia greca, alla ricerca di nuovi alleati imperialisti per sostituire quelli attuali, non avrà un carattere patriottico, ma costituirà semplicemente un cambio a livello di alleanze imperialiste, comunque ostili agli interessi del popolo.
 
Il patriottismo è giusto per il popolo, perché significa emancipazione popolare e alleanza contro il capitale, nazionale ed estero, disimpegno da tutte le organizzazioni imperialiste. Solo il potere e l'economia popolare possono salvaguardare la sovranità nazionale, la protezione del paese dai regimi imperialisti, a favore degli interessi del popolo.
 
La classe lavoratrice e gli altri strati popolari poveri non hanno ancora usato la loro grande forza. Non hanno ancora detto la loro ultima parola. Se alzano la testa, fiduciosi della loro potenza e della giustezza della loro causa, capiranno che sono una forza immensa che produce la ricchezza, che può diventare una forza di potere e creare un'organizzazione del tutto nuova di società e produzione, dove saranno padroni.
 
Atene, 13 ottobre 2011
 
Ufficio Politico del CC del KKE

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