lunedì 24 ottobre 2011

PDL. Mancano soldi? Governo puo' stampare denaro


PDL. Mancano soldi? Governo puo' stampare denaro



Roma - Il primo ministro Silvio Berlusconi si e' lamentato perche' mancano i soldi per un decreto di Sviluppo, annunciando che l'esecutivo dovra' inventarsi qualche soluzione creativa. 

La proposta dell'onorevole Margherita Boniver, deputato del PdL e Presidente del Comitato Schengen, non si e' fatta attendere. L'onorevole ha pronta una ricetta magica che risolverebbe tutto: "Se il governo non riesce a trovare risorse finanziarie per il dl sviluppo, che stampasse denaro".

"Dopo tutto per usare un paradosso battere conio era una delle prerogative di uno Stato che si rispetti". Lo stato oggi ha solo il signoraggio sulle monete metalliche. Se recuperasse la sovranità monetaria rilevando e rivelando l'anticosttuzionalità del trattato di Maastricht, potrebbe riprendersi la rendita monetaria sulle banconote e sulle linee di credito (denaro scritturale).



Vedi: 

Premier: niente soldi, inventeremo - L'Unità

2 commenti:

  1. BEN DETTO QUESTA è UNA COSA DI CENTRO DESTRA CHE SI RISPETTI.RISPETTA NOI ITALIANI E LA STESSA ITALIA COME STATO E COME NAZIONE E CI PERMETTE DI NON ESSERE COMANDATI DA CRUCCHI E MANGIA GALLETTI E CINESI O AMERICANI O ALTRA GENTE CHE NON CAPISCE NON CONOSCE E NON Sà UN CAZZO DI NOI DELLA NOSRA STORIA DEI NOSTRI VALORI

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  2. Questa è la cosa più stupida che io abbia mai sentito da un politico! Queste persone non hanno una benchè minima (non dico essere esperti) cognizione di economia finanziaria!
    Chi decide di stampare i soldi è la Banca d'Italia dietro un'analisi con regole ben precise: http://www.bancaditalia.it/bancomonete
    Forse una certa parte della politica (tutti) è meglio che imparino le basi: http://www.bancaditalia.it/servizi_pubbl/conoscere/edufin-bi/stab_prezzi/didattica/Guida_insegnante.pdf anzichè sparare STUPIDAGGINI DEL GENERE!:
    Secondo un’identità generalmente nota come equazione quantitativa, la variazione dello stock di moneta (ΔM) in un’economia è pari alla diff erenza fra la variazione delle transazioni nominali (approssimata dalla somma della variazione dell’attività reale (ΔYR) e di quella del livello dei prezzi (ΔP)) e la variazione della velocità di circolazione della moneta (ΔV). Quest’ultima variabile può essere defi nita come la velocità con cui la moneta viene trasferita fra vari detentori e determina pertanto la quantità di moneta necessaria per un dato livello di transazioni nominali.
    In breve:
    ΔM = ΔYR + ΔP – ΔV
    Questa relazione, che prende il nome di identità, è evidentemente valida sempre e comunque. Di conseguenza, non fornisce alcuna informazione in merito alla causalità. Un’idea riguardo a quest’ultima può essere ottenuta soltanto tenendo conto di ulteriori ipotesi circa le determinanti delle variabili. In particolare, le due ipotesi descritte di seguito consentono di trasformare l’equazione quantitativa nella teoria quantitativa. In primo luogo, sul lungo periodo si può ipotizzare che il prodotto sia determinato da fattori dell’economia reale quali le opportunità produttive di una collettività e i gusti e le preferenze della stessa. In secondo luogo, sempre nel lungo periodo, si ritiene che la velocità di circolazione della moneta sia
    funzione delle prassi di pagamento, delle disposizioni finanziarie ed economiche che disciplinano le transazioni e dei costi e dei rendimenti connessi alla detenzione di moneta rispetto ad altre attività. Di conseguenza, l’offerta di moneta, che è determinata dalle decisioni dell’autorità monetaria, è legata nel lungo periodo al livello dei prezzi.
    Detto altrimenti, in orizzonti temporali più estesi, il livello dei prezzi dipende direttamente dalle variazioni della quantità di moneta e varia in
    misura proporzionale al variare di quest’ultima.
    Pertanto, l’istituzione che determina l’offerta di moneta, vale a dire la banca
    centrale, è in ultima istanza responsabile dell’andamento dell’inflazione sul più lungo periodo.
    Se vogliamo dirla in altri termini più c'è moneta in circolazione e più poveri diventiamo.

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