venerdì 16 dicembre 2011

LA RISPOSTA DI MARRA ALL’INFIDO LUCIANO


Ti scrivo, infido Luciano, per dirti che sei una nullità unitamente – pochi o molti che siate, e foste pure un milione, ma siete in realtà quattro gatti – a quelli che ti sostengono sia dall’interno che dall’esterno di Lo-Sai.
Una nullità perché hai utilizzato l’unica occasione di visibilità della tua vita, che peraltro ti avevo fornito io, per prostituirti al nemico.
Ovviamente non sei infatti, non dico un economista o un giurista, ma nemmeno semplicemente una persona di particolare acutezza o cultura, sicché sei solo riuscito a capire – in virtù della forza della disperazione di avere anche tu un momento di visibilità – che quello era il momento di venderti agli avversari miei e della lotta al signoraggio, preoccupatissimi di parare gli effetti del mio intervento (vedilo da http://www.marra.it/, visto che da Lo-Sai insistono a cancellarlo) e delle mie iniziative in generale.
Questo dopo che tu e la tua fidanzata, che conoscevate da tempo sia me che le cose contro le quali ora sembrate agitarvi, siete venuti ­– non professando altro che grande stima e apprezzamento – a cena insieme ad altri a casa mia; avete partecipato al mio convegno al Teatro Quirino; poi a quello all’Università di Teramo; se non erro, tempo fa, anche a una manifestazione con Scilipoti eccetera.
Un prostituirti però inutile, per il semplice fatto che i media non pubblicizzeranno più di tanto il tuo intervento perché, se lo facessero sarei il primo a esserne lieto, dal momento che farebbero comunque pubblicità a me e alle mie tesi, che è la cose che appunto cercano di impedire con tutte le forze e sfruttando ogni mezzo, compresa la tua inaffidabilità.
Né comunque devi preoccuparti gran che per il mio futuro, perché sai qual è il motivo per cui nessuno, in oltre 25 anni, è mai riuscito a fermarmi? Perché i filosofi sono sempre soli, ma non hanno mai paura di nessuno perché sanno trovare i loro amici nel cuore stesso dei loro nemici.. e io so già che, guardano il video del mio intervento del 13.12.11, e i tanti altri, e leggendo i miei scritti, tu stesso e la tua fidanzata vi vergognate di quello che avete fatto e che, nonostante vi siate illusi di potermi vendere alla stampa filo-bancaria, mi amate, sia pure perfidamente, perché la perfidia è quella forma emotiva che si prova verso coloro che si amano ma dai quali si vorrebbe essere amati diversamente o di più, laddove io, mi spiace dirlo, non vi penso proprio.
Quanto a Lo-Sai, mi hai indotto a rispondere come parlassi all’intero gruppo perché hai professato tu che stavi parlando a nome degli 80.000 iscritti, ma è falso, perché stavi parlando solo a nome di coloro che se ne sono arrogati il controllo, e che, ridicolmente, valutano come un gesto di coraggio l’esserti posto contro di me perché gli sfugge che invece sei solo uno che, non avendo da perdere alcun prestigio culturale o intellettuale, non ha pertanto ostacoli a parlare meramente in funzione dei fini, ovvero del predetto fine di avere un fuggente istante di sia pure ingloriosa visibilità.
Voglio poi ricordare sia a te che alla tua fidanzata che l’inveramento non è una mia ‘invenzione’, ma una mia scoperta: una cosa cioè che manca sia in Auriti che in tutta la letteratura precedente in materia e che è indispensabile per capire il fenomeno del signoraggio, rimasto infatti incompreso nonostante ampliamente conosciuto da sempre fin quando non l’ho spiegato, unitamente all’inveramento, nel volantino che si può leggere sempre da http://www.marra.it/
E faccio osservare a te e agli altri sapientini come te, ma anche a qualcuno di quelli che qualcosa, diversamente da voi, la capisce, che, nonostante le sollecitazioni che ho avuto da tutte le parti a scrivere un libro sul signoraggio, non ho voluto farlo perché considero quel volantino da un lato più che sufficiente a spiegare tutto quel che occorre per una conoscenza di massa del fenomeno, e dall’altro efficacissimo ai fini di una veloce divulgazione. Fermo restando che ogni parola di esso potrà poi essere oggetto, da parte della nuova economia, di tutti gli approfondimenti che si vorranno.
In ogni modo, ti spiacerà saperlo, ma, così come tutti i cretini che, fingendo deliberatamente di ignorare quel che dicevano, facevano il verso alla cattiva recitazione di Arcuri o alla nudità di Sara o alla svestizione di Ruby, hai dato anche tu il tuo modesto contributo alla diffusione delle mie tesi, salvo che tu, nel farlo, ti sei bruciato, perché qualunque cosa tu dovessi mai diventare, e a mio avviso non diventerai mai nulla, rimarresti sempre una persona esageratamente scorretta e in mala fede, oltre che poco competente.
16.12.11
Alfonso Luigi Marra