martedì 20 maggio 2014

BCE: VADE RETRO DEMOCRAZIA !

Passaparola: La dittatura della BCE - Lucio di Gaetano

http://www.beppegrillo.it/2014/05/passaparola_la_dittatura_bce_di_lucio_di_gaetano.html
Guarda l'intervista!
(06:30)
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Con Lucio Di Gaetano, consulente finanziario ed ex dipendente Bankitalia, su questo Blog abbiamo già contribuito a far emergere la svendita di Bankitalia, una scandalosa vicenda che dovrebbe interessare tutti, non solo gli elettori del M5S. In questo nuovo incontro, e con il medesimo spirito, parliamo di Bce. E' mai possibile che la politica economica della Ue sia decisa in una sede tecnica, non sottoposta a controllo democratico? La sovranità popolare e il primato della politica sono davvero orpelli dei quali si può fare a meno? A noi sembra di no, visto che ogni scelta economica è politica e la tragedia sociale in atto è cosa troppo seria per lasciarla ai tecnici. Piero Ricca

Piero Ricca- Noi ogni tanto ci vediamo, perché mi interessa il tuo punto di vista in materia economica, su alcuni punti.
L’altra volta era Banca Italia, questa volta è BCE.
Ti chiedo innanzitutto chi governa sul piano economico l’Unione Europea?

Lucio di Gaetano- La politica economica dell’Unione eEuropea sia dal punto di vista della politica monetaria che dal punto di vista della politica fiscale, è decisa da unacasta di burocrati completamente autoreferenziale il cui vertice è la BCE.
La Banca Centrale Europea, che lungi dall’essere controllata dai governi addirittura molto spesso li controlla e gli scrive le lettere, come accade con Berlusconi in Italia nel 2011.
Piero Ricca - Ma chi nomina gli organi direttivi della BCE e con quale criterio?

Lucio di Gaetano- L’organo più importante della BCE è il comitato direttivo, che è composto dai membri del comitato esecutivo e soprattutto, in larghissima maggioranza, dai banchieri centrali nazionali, i quali, come abbiamo potuto osservare con la vicenda della privatizzazione di Banca di Italia, sono assolutamente intoccabili da parte del potere politico nazionale, sono indipendenti dai loro governi, quindi di fatto integrano proprio loro la autoreferenzialità della BCE.

Piero Ricca- E il comitato esecutivo?

Lucio di Gaetano- Il comitato esecutivo ha appunto funzioni meramente esecutive, naturalmente influenza con il proprio voto la decisione del comitato direttivo, ma è il comitato direttivo quello che decide la politica monetaria, su questo lo statuto della BCE è molto molto chiaro.
il comitato direttivo è composto di soggetti che di fatto non rispondono a nessuno.
Piero Ricca- Ma una volta che gli organi decisionali della BCE si sono insediati, a chi rispondono?

Lucio di Gaetano- C’è una norma dello statuto del sistema europeo delle banche centrali che non solo protegge i banchieri della BCE da qualsiasi influenza della politica, ma addirittura gli vieta di sollecitare consigli o direttive da parte della politica, è proprio fatto divieto di qualsiasi rapporto e relazione tra i banchieri centrali e coloro che vengono, meritandolo o meno, eletti dal popolo.

Piero Ricca- Ma perché hanno scelto questo statuto che garantisce così forte indipendenza?

Lucio di GaetanoQuesto è il punto centrale della nostra chiacchierata, il loro motto è stare lontani dalla democrazia! Proteggere le loro scelte economiche dal massacro sociale da qualsiasi influenza dell’elettorato.
Non dimentichiamoci che la politica che sta attualmente facendo la BCE e tutta l’Unione Europea è una politica che va contro i più deboli, contro i ceti più disagiati, va contro i paesi periferici, questa impalcatura deve essere protetta e viene protetta con il dogma dell’indipendenza.
Piero Ricca- Ma è una sorta di supplenza rispetto a una politica debole o assente?

Lucio di Gaetano-Non è un meccanismo di supplenza, ma un congegno costruito così fino dall’inizio, per sottrarre al dibattito politico tutta una serie di decisioni che sono fondamentali per il nostro futuro.
Le si traveste da questioni tecniche e le si protegge con l’indipendenza del banchiere centrale, ma noi sappiamo che non è così, la politica, sia monetaria che fiscale è sempre politica e incide sulla carne viva della società, per cui è fondamentale che sia oggetto del dibattito pubblico, che sia oggetto del voto popolare e non prerogativa di una casta di funzionari.

Piero Ricca- Andare a votare serve a qualche cosa? Per esempio per il Parlamento Europeo, oppure no secondo te ?

Lucio di Gaetano- Sì che serve andare a votare! Perché poi il bello della democrazia è che è un virus, e entra negli organismi politici e si sviluppa indipendentemente dalle loro regole di funzionamento, bisogna dare un fortissimo segnale di discontinuità, bisogna fare suonare un campanello di allarme e probabilmente chi oggi dirige l’Unione e l’area Euro cambierà l’andazzo.

Piero Ricca-Cioè più che un rischio di disgregazione vedi una opportunità di riforma?

Lucio di Gaetano- Il rischio di disgregazione c’è, è reale, concreto già oggi, e se questa Comunità Europea, questa Unione Europea, questa area Euro non cambia, si autodistruggerà!

Piero Ricca- Ma quale strategia economica stanno perseguendo questi sacerdoti della tecnica, come li chiami?

Lucio di Gaetano- E questa è una ulteriore aggravante, perché almeno per quanto riguarda la mia opinione, le politiche che questa casta ha perseguito negli ultimi anni di fatto sono fallimentari, sono ispirate a formule vecchie, che non si seguono più negli Stati Uniti, in Cina, in nessuna altra parte del mondo, e sono ispirate da un liberismo rigorista di estrazione FMI, sono ispirate dal dogma per cui il debito, fondamentalmente, il debito pubblico, fondamentalmente va pagato non attraverso una crescita virtuosa, ma attraverso il massacro sociale, la austerità e i tagli alla spesa.

Piero Ricca- Rispetto a tutto questo l’Italia negli ultimi anni che cosa ha fatto?

Lucio di Gaetano- Per una volta siamo stati i primi della classe e abbiamo obbedito senza sgarrare neanche di un millimetro agli ordini di questa Europa antidemocratica, abbiamo sostituito l’ultimo governo democraticamente eletto con una serie di governi tecnici, il cui unico elettore è Giorgio Napolitano.
Abbiamo inserito l’obbligo di pareggio di bilancio in costituzione, che è una cosa che non esiste in nessuna parte del mondo! Abbiamo firmato trattati che ci castrano e impediscono il nostro sviluppo economico, impediscono la piena occupazione del nostro paese e lo abbiamo fatto in mezza giornata.
E tutto questo per distruggere la nostra economia, per distruggere le nostre aziende, per portare a una disoccupazione che non si è mai vista nel nostro paese, ma dico io… non è il caso di iniziare a sbagliare con la nostra testa? Non è il caso di ripartire a votare e a decidere il suicidio collettivo di massa magari, come stiamo facendo, però senza farcelo dire da altri, perché no?

Piero Ricca- Stai parlando di sovranità popolare?

Lucio di GaetanoSto parlando di sovranità popolare, di libertà di scelta, che ormai è negata a tutti i Paesi periferici dell’area Euro, ma in Italia come al solito eccelliamo e abbiamo una legge elettorale peraltro che non ci fa neanche eleggere i nostri deputati scegliendoli, non è un caso! 

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