martedì 11 febbraio 2014

PAOLO FERRARO dice la verità sulla crisi in TV

Pomicino: "La nomina di Monti voluta da Goldman Sachs"

Pomicino: "La nomina di Monti fu voluta da Goldman Sachs"

L'ex ministro Paolo Cirino Pomicino: "I poteri forti nel 2011 avevano bisogno di un parlamento debole e un governo stracciato per fare entrare un loro uomo a Palazzo Chigi"

E il fatto che Mario Monti nel giugno 2011 (con mesi di anticipo dalla crisi del governo Berlusconi) andasse a parlare con Napolitano per confrontarsi con lui sul nuovo esecutivo, la dice lunga sullo stato della democrazia nel nostro Paese. Ma chi c'era davvero dietro Monti? Anche su questo è stato scritto molto. Oggi uno dei protagonisti della Prima Repubblica, l'ex ministro del Bilancio e della Funzione pubblica Paolo Cirino Pomicino, punta il dito contro i "poteri forti". E non resta neanche troppo sul generico. In un'intervista al Sussidiario.net afferma che "i poteri forti nel 2011 avevano bisogno che nel nostro Paese ci fossero un Parlamento debole e un governo stracciato, in modo da fare entrare un uomo della Goldman Sachs a Palazzo Chigi". E chi era l'uomo della Goldman Sachs? Lo spiega Pomicino proseguendo il suo ragionamento:"(I poteri forti, ndr) fecero dunque cadere il governo Berlusconi e al suo posto fecero arrivare Mario Monti". 
Goldman Sachs è una delle banche d'affari più grandi al mondo. Si occupa di investimenti bancari e azionari, risparmio gestito e altri servizi finanziari. E come molti altri colossi della finanza si avvale di consulenti di altissimo livello. Tra quelli italiani figurano i nomi di Mario Monti, Romano Prodi, Mario Draghi e Gianni Letta (tutti advisor). Molti altri uomini della banca d'affari hanno ricoperto incarichi politici ed economici di altissimo livello: basti pensare a Robert Rubin (sottosegretario al Tesoro Usa ai tempi di Clinton). Oppure a Lucas Papademos, primo ministro della Grecia (2011-2012) e in precedenza vicepresidente Bce (2002-2010) e presidente della Banca centrale di Atene (dal 1994 al 2002). Altri due nomi di peso: Petros Christodoulos, ex trader Goldman Sachs a Londra e principale amministratore del debito greco; OtmarIssing, ex membro del direttorio Bundesbank ed ex capo economista Bce; Peter Sutherland, tra i responsabili del "salvataggio" dell'Irlanda.
Su Monti citiamo una notizia in breve del Corriere della sera (14 dicembre 2005): "L' ex commissario europeo alla concorrenza Mario Monti è stato nominato advisor internazionale di Goldman Sachs International. Il nuovo incarico del presidente dell' università Bocconi non dovrebbe avere alcun effetto sulle sue possibilità di entrare nel governo dopo le prossime elezioni legislative, visto che il rapporto con la banca d' affari è di tipo consulenziale. Il lavoro di Monti spazierà dalla politica internazionale ai mercati di capitali, nell' ambito del Research advice council di Goldman Sachs global markets institute. Mario - ha commentato Peter Sutherland, presidente di Goldman Sachs International - è un policy maker e un economista molto rispettato e porta a Goldman Sachs il beneficio della sua considerevole esperienza".
Ma torniamo all'inizio, a ciò che ha detto Cirino Pomicino. Perché Napolitano scelse proprio Monti per sostituire Berlusconi? "La scelta di Mario Monti come presidente del Consiglio era nell’ordine naturale - spiega al Sussidiario - Nel novembre 2011 Berlusconi non ebbe più la maggioranza di governo alla Camera dei Deputati. Era così prevedibile, l’arrivo di Monti, che io lo scrissi già nel novembre 2008. Siccome non ho capacità divinatorie, quanto avvenne si spiega soltanto con il fatto che era nell’ordine naturale delle cose".

Tremonti: le colpe della haute banque

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1. DAGO-INTERVISTA A GIULIO TREMONTI SUL GOLPE DELLO SPREAD BY NAPOLITANO-DRAGHI - 2. ‘’LA STORIA DELLA CADUTA DI BERLUSCONI DEV’ESSERE ANCORA SCRITTA. PROVI A FARE UN BILANCIO SU COM’ERA LA SITUAZIONE PRIMA E SU COM’È ADESSO. IL DEBITO PUBBLICO DOVEVA SCENDERE E INVECE È SALITO. IL PIL DOVEVA SALIRE ED È SCESO” - 3. “LEI HA MAI VISTO UN DEBITORE CHE FALLISCE E UN CREDITORE CHE SOPRAVVIVE?” - 4. ‘’SE FOSSE STATA “COLPA” SOLO DELL’ITALIA, PERCHÉ NEL 2011 IL SISTEMA FINANZIARIO EUROPEO DOVETTE ESSERE ‘RIANIMATO’ CON ENORMI FLUSSI DI LIQUIDITÀ ARTIFICIALE?” - 5. ‘’QUELLA DELLO SCOPPIO DELLO SPREAD FINANZIARIO È STATA UN’INVENZIONE. LO SPREAD SOCIALE INVECE È STATA UNA PERFETTA REALIZZAZIONE “TECNICA”. COMUNQUE IL TEMPO È GALANTUOMO. PIÙ GALANTUOMO DEI COSIDDETTI GALANTUOMINI” -

Colloquio con Giulio Tremonti di Francesco Bonazzi per Dagospia
BERLUSCONI TREMONTI BOSSI A MONTECITORIOBERLUSCONI TREMONTI BOSSI A MONTECITORIO
Il tempo è galantuomo, "più galantuomo dei galantuomini tra virgolette". Nell'estate 2011 Giulio Tremonti stava nella trincea del Tesoro, tra aste dei titoli pubblici da gestire e manovre straordinarie per rispondere alle sollecitazioni di Bruxelles. L'8 novembre, insieme a tutto il governo Berlusconi, si arrese sotto i colpi dello spread. Quello "spread finanziario" che fu praticamente "un'invenzione", mentre "lo spread sociale è stata una perfetta realizzazione" dei tecnici del governo Monti, spiega oggi Tremonti, che si prepara a mandare nelle librerie una ricostruzione che si preannuncia parecchio interessante (dovrebbe intitolarsi "Euro? La ragione dei popoli") Adesso, grazie all'inchiesta di Alan Friedman, si scopre che il professore della Bocconi era già stato prenotato con mesi e mesi d'anticipo.
TREMONTI FRATTINITREMONTI FRATTINI
Professor Tremonti, che impressione le ha fatto leggere oggi sul Corriere della Sera che tra giugno e luglio del 2011 impazzavano già le consultazioni del governo Monti, quando l'esecutivo Berlusconi del quale lei faceva parte cadde solo a novembre?
"L'impressione è presto detta. Una volta si diceva della Russia che era un Paese dove tutto è segreto, ma niente ignoto. Oggi per l'Italia vale il contrario: niente è segreto, ma molto è ancora ignoto. Però le aggiungo una valutazione: lo Statuto Albertino del 1848 era più ‘costituzionale' della Costituzione del 1948, come variamente applicata o disapplicata nel tempo presente".
TREMONTI E MONTITREMONTI E MONTI
Ma se è vero che Giorgio Napolitano allertò Mario Monti con almeno cinque mesi d'anticipo, la storia della caduta di Berlusconi non va forse riscritta?
"Non è che va riscritta. Dev'essere ancora scritta. Se vuole, provi a fare un bilancio differenziale su com'era la situazione prima e su com'è la situazione adesso. Il debito pubblico doveva scendere e invece è salito. Il pil doveva salire ed è sceso".
Sì, ma lo spread che schizzò oltre i 500 punti base in quel novembre 2011?
giulio tremonti e giorgio napolitanoGIULIO TREMONTI E GIORGIO NAPOLITANO
"Quella dello scoppio dello spread finanziario è stata un'invenzione. Lo spread sociale invece è stata una perfetta realizzazione "tecnica". Comunque il tempo è galantuomo. Più galantuomo dei cosiddetti galantuomini".
NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONINAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI
A conti fatti, non le sembra che il governo Monti e l'austerità siano in gran parte serviti a garantire una ritirata sicura ai grandi investitori esteri, troppo esposti sull'Italia?
BERLUSCONI BERTINOTTI MARINI NAPOLITANOBERLUSCONI BERTINOTTI MARINI NAPOLITANO
"Lei ha mai visto un debitore che fallisce e un creditore che sopravvive? Quali erano le controparti di Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna? Erano la Germania, la Francia, la Gran Bretagna eccetera. E lei ha mai visto un rischio finanziario fermarsi sui confini nazionali? Chi doveva esser "salvato"? Dalla Grecia alla Spagna, dai super-consumi alle bolle immobiliari, le colpe erano solo mediterranee o avevano recapito presso i migliori indirizzi della haute banque? Se fosse stata "colpa" solo dell'Italia, perché nel 2011 l'intero sistema finanziario europeo andò in blocco, tanto da dover essere ‘rianimato' con enormi flussi di liquidità artificiale?"
Draghi, Merkel e MontiDRAGHI, MERKEL E MONTI

CATTEDRATICO TEDESCO ACCUSA: ''LA TROIKA VA PROCESSATA"

ILLUSTRE CATTEDRATICO TEDESCO ACCUSA: ''I COSIDDETTI SALVATAGGI DELLA TROIKA VIOLANO LA CARTA DEI DIRITTI UMANI DELLA UE''

lunedì 10 febbraio 2014


Berlino – Arriva da un legale tedesco un’ovvia quanto scomoda constatazione: i memorandum imposti dalla troika ai paesi “salvati” impongono ai “beneficiari” del salvataggio misure in violazione dei diritti umani fondamentali. Lo riporta il giornale online, con sede a Bruxelles, euobserver.
I programmi di austerità concordati con la Troika dei prestatori internazionali (la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale) sono in violazione della Carta EU dei Diritti Fondamentali, secondo un legale tedesco, Andreas Fischer-Lescano.  Lescano è professore di diritto e politica europea dell’università di Brema ed è stato incaricato dalla Confederazione dei Sindacati Europei di controllare la legalità dei cosiddetti “Memorandum of Understanding” firmati tra i paesi salvati e i loro prestatori.
L'illustre cattedratico tedesco ha concluso che, alla luce della carta UE dei diritti fondamentali - un testo legale divenuto vincolante per gli stati membri nel 2009 – molte misure di austerità imposte dalla Troika possono essere impugnate in tribunale.
“Ci sono limiti a quel che si può scrivere. Anche in un contratto bancario ci sono limiti a quel che può essere scritto, i tribunali e la legge pongono sempre dei limiti. Per ciò che riguarda gli accordi internazionali dovrebbe valere lo stesso, e nemmeno la troika è immune dalla legge”, ha detto Lescano sul suo sito web.
Lescano ha fatto notare che una recente interrogazione del Parlamento Europeo riguardo all’operato della troika, metteva correttamente in discussione la sua base giuridica, in particolare la mancanza di un mandato alla BCE di chiedere riforme strutturali ai governi nazionali. “Ma questa è solo una parte del problema. L’interrogazione parlamentare non guarda quasi per niente all’aspetto dei diritti umani”, ha aggiunto Lescano.
Il suo studio sottolinea che quanto imposto dalla Troika “ha limitato pesantemente l’autonomia di datori di lavoro e sindacati nel negoziare i salari”.
“In Irlanda, i salari hanno dovuto scendere di 1 euro all’ora. E non esiste nemmeno una logica a supporto di questa misura di austerità. Perché quando viene compromessa l’autonomia, lo stato deve supplire alla mancanza di reddito, come succede in Germania.”
Le riforme al sistema scolastico e sanitario prescritte dai memorandum della Troika sono anch’esse discutibili perché si focalizzano troppo sul taglio dei costi, ha dichiarato.
“E’ vero che a volte queste misure vengono prese a livello nazionale, ma la cosa pericolosa è che la troika ha impacchettato tutte queste misure di austerità, che hanno portato serie conseguenze, specialmente sugli strati della popolazione vulnerabili”.
Lescano ha fatto notare che il concetto di “stabilità finanziaria” è stato posto in cima a tutte le altre considerazioni. “Ma la stabilità finanziaria non può essere ottenuta senza stabilità sociale”.
“Quello che manca è una presa di responsabilità da parte della UE riguardo a queste misure. L’UE dice sempre che la responsabilità dell’adozione e applicazione di queste misure è a carico degli stati membri. Ma se gli stati non accettano i termini imposti, i prestiti vengono bloccati. Abbiamo appena iniziato la discussione, ma è molto importante uscire da questa frammentazione delle misure sociali. I conflitti sociali sono erroneamente rappresentati come conflitti nazionali. Ma si tratta di una questione europea e gli stati sono semplicemente usati l’uno contro l’altro: la siesta in Spagna conto il duro lavoro in Germania” ha dichiarato. 
Da parte sua, nel suo rapporto annuale pubblicato il 29 gennaio) scorso, la Commissione per i Diritti Sociali del Consiglio d'Europa ha osservato che le politiche pubbliche in atto dal 2009 non sono state in grado di arginare un generalizzato aumento della povertà nel continente.  Il comitato ha identificato 180 violazioni di disposizioni della Carta Sociale Europea riguardo l’accesso alla protezione sanitaria e sociale nei 38 paesi europei. Nei paesi salvati, il comitato ha trovato parecchie violazioni – in particolare in termini di salari e prestazioni sociali.
L’Irlanda è in violazione della carta sociale per non aver coperto con garanzie minime la malattia, la disoccupazione, la sopravvivenza, gli infortuni sul lavoro e i benefici di invalidità.
La Grecia e Cipro hanno prestazioni minime ”inadeguate” riguardo la disoccupazione, la malattia, la maternità, l’anzianità, oltre a un sistema di sicurezza sociale limitato.
Anche la Spagna paga troppo poco i lavoratori in malattia e limita l’accesso dei cittadini di altre nazioni europee alla sicurezza sociale.

Fonte: Voci dall'Estero

ILLUSTRE CATTEDRATICO TEDESCO ACCUSA: ''I COSIDDETTI SALVATAGGI DELLA TROIKA VIOLANO LA CARTA DEI DIRITTI UMANI DELLA UE''