giovedì 27 marzo 2014

Come liberarsi tecnicamente dal vincolo euro

Come liberarsi tecnicamente dal vincolo euro. 

L. Barra Caracciolo



Come liberarsi tecnicamente dal vincolo euro. L. Barra Caracciolo

La sorte giuridica di Mes e Fiscal Compact sarebbe poi segnata


(Leggi la prima parte dell'Intervista pubblicata ieriEuro, ordoliberismo e modifica delle Costituzioni democratiche)


di Alessandro Bianchi

Luciano Barra Caracciolo. Presidente di sezione del Consiglio di Stato, Rappresentante italiano presso la rete UE degli organi di autogoverno del potere giudiziario. Curatore del blog Orizzonte 48 ed Autore di Euro e (o?) democrazia costituzionale. La convivenza impossibile tra costituzione e trattati europei 

 - Nel suo libro arriva ad affermare come la convivenza tra i Trattati europei e la Costituzione italiana sia impossibile. Come e chi potrebbe sanare questa frattura?
Basterebbe riproporre il significato vero della Costituzione come originariamente concepita. Non a caso io nel mio libro riporto brani tratti dalle sedute della “Costituente”, i relativi dibattiti, cioè la fonte diretta e l'interpretazione autentica di quelle che erano le intenzioni dei Costituenti. Il problema, se ragioniamo sul dover essere, cioè sulla restaurazione di un minimo di legalità costituzionale, è un altro: ma i partiti lo vogliono fare? Si pongono questi problemi? 

M5S e consumatori contro Bankitalia

Banca centrale inglese contro Federal Reserve

Banca centrale inglese contro i colleghi americani: “Il denaro non dipende da noi”

La ripresa economica si basa sulle iniezioni di liquidità della Federal Reserve, ma la Bank of England lancia l'allarme: "La teoria alla base è sballata"

Alt fermi tutti. La Banca Centrale Inglese pubblica un documento nel quale di fatto si dissocia dalla teoria quantitativa della moneta. Un documento che a partire dal sottotitolo farà discutere. Il messaggio è chiaro e semplice: “Tutto quello che avete imparato sulla moneta dai libri di testo di economia è sbagliato”. In sostanza, in un solo paper la Bank of England smonta il concetto fondamentale della teoria classica della moneta. A differenza della spiegazione abituale, secondo la BoE, le banche centrali non hanno un controllo diretto tanto meno un’azione diretta sulla quantità di moneta. Ma possono solo fare leva ritoccando il prezzo del denaro, ovvero iltasso d’interesse.
Pubblicando il suo solito bollettino, la banca centrale inglese stavolta ha cercato di rispondere a una di quelle domande tipiche dei bambini: da dove viene il denaro che spendiamo. E di fatto ha innescato un processo che potrebbe minare gran parte delle teorie economiche su cui si basa l’Occidente. Ai tempi del Golden standard tutto era più semplice. I soldi venivano dall’oro. O meglio, tanto denaro quanto oro stava nei caveau. Adesso in periodo di trasferimento elettronico la risposta è diversa: il denaro viene dalle banche commerciali e dai prestiti. Semplice. Ma in questo modo, la BoE ha ammesso che gli enti centrali di fatto non possono creare il denaro e quindi tutta l’attività di sostegno all’economia promossa in primis dalla Federal Reserve si basa su una teoria sballata.
“La politica monetaria agisce solo come ultimo limite sulla creazione di denaro”, si legge nel paper a firma di Michael McLeayAmar Radia and Ryland Thomas, “la Banca d’Inghilterra ha lo scopo di assicurarsi che la quantità di moneta in circolazione nell’economia sia coerente con una inflazione bassa e stabile. In tempi normali, la Banca d’Inghilterra attua la politica monetaria impostando il tasso d’interesse sulle riserve. A sua volta questo influenza i tassi di interesse per l’economia reale, compresi quelli sui prestiti bancari”. In circostanze eccezionali, invece, quando itassi di interesse sono al loro limite inferiore (…) una possibile risposta sta nell’avviare una serie di acquisti di asset; ciò che comunemente si chiama Quantitative Easing o QE .
“Il QE – prosegue la BoE – è destinato a migliorare la quantità di denaro circolante nell’economia direttamente con l’acquisto di asset principalmente da società finanziarie non bancarie”. L’operazione inizialmente aumenta la quantità di depositi bancari in luogo delle attività vendute. Successivamente scatta la necessità di riequilibrio dei portafogli con l’acquisto di asset ad alto rendimento. La sequenza di tali compravendite stimola la spesa. Le riserve delle banche centrali correlate agli stimoli economici sono il sottoprodotto del QE, ma non sono la parte fondamentale del gioco come erroneamente – sostengono gli analisti della BoE – viene raccontato da molti analisti e commentatori. “Questo articolo spiega come, proprio come in tempi di normalità, queste riserve non si moltiplicano se non in parallelo ai depositi che le rappresentano”.
Insomma, non è denaro gratis per le banche. In quanto tale prima o poi andrà ripagato. E qualcuno dovrà farlo. Ecco in sostanza la famosa bolla. In molti diranno che è la scoperta dell’acqua calda. Che da anni i dimostranti di Occupy Wall Street sostengono la stessa cosa, oltre ad altre numerose teorie. A differenza di Occupy – ovviamente – dopo aver smontato la teoria del QE la BoE si ferma. Non abbraccia altre filosofie, tanto meno spiega cosa succederà in futuro, quando a un certo punto scoppierà la bolla creata per sostenere artificialmente la ripresa economica.
Già ma il fatto che a mettere nero su bianco tutto ciò sia una banca centrale rende la questione molto illuminante. “Abbiamo discusso di come il denaro viene creato nella moderna economia”, concludono i tre analisti. “La maggior parte del denaro in circolazione è creato, non per le macchine da stampa della Banca d’Inghilterra, ma dalle banche commerciali stesse: le banche creano denaro ogni volta prestano a qualcuno o acquistano un bene. E in contrasto con descrizioni presenti in alcuni libri di testo,  la Banca d’Inghilterra non controlla direttamente la quantità di base né quella aggregata”. Eppure da anni gran parte dei media spiega che sono proprio le banche centrali ad avere il timone della nostra economia. Andiamo bene.

Solo 9 Paesi si salvano dai Rothschild...

27 de marzo de 2014

Solo 9 Paesi hanno una Banca Centrale che non appartiene ai Rothchild

Attilio Folliero, Caracas, 27/03/2014
http://umbvrei.blogspot.it/2014/03/solo-9-paesi-hanno-una-banca-centrale.html#more

Sono solamente 9 i Paesi che hanno la Banca Centrale che non appartiene ai Rothschild. Sono: Cina, Russia, Iran, Venezuela, Ungheria, Siria, Cuba, Islanda e Corea del Nord. Tre di questi Paesi, nell'ordine Russia, Iran e Venezuela, sono anche le tre più grandi riserve energetiche del mondo, considerando le riserve di petrolio, gas e carbone.

Direttamente o indirettamente tutte le altre banche centrali appartengono o sono controllate dai Rothschild. Ci sono addirittura quattro banche centrali che sono quotate in borsa: le banche centrali di BelgioGreciaGiappone e Svizzera. La Banca centrale di Grecia oltre che essere quotata alla Borsa di Atene è quotata anche alla Borsa Tedesca.

Da queste brevi considerazioni, penso sia comprensibile a tutti perchè i paesi che hanno una banca centrale indipendente siano costantemente attaccati mediaticamente dai media di tutto il mondo, tutti al servizio ovviamente delle grandi potenze imperialistiche dell'occidente.

Tutti questi paesi sono praticamente inseriti nell'asse del male, tutti i loro governi sono per i media occidentali delle "dittature" ed in tutti ci sono tentativi di destabilizzazione.

Si comprende anche perchè Russia, Iran e Venezuela siano costantemente "presi di mira" dai media internazionali. Oltre che avere la Banca Centrale indipendente dai Rothschild sono anche le tre più grandi riserve energetiche del mondo. 

Quando una Banca Centrale disegna la politica economica e monetaria del proprio paese sta pensando ai benefici per il suo popolo o ai benefici per i propri azionisti? Scontata la risposta: pensano ai benefici per i propri azionisti. Si comprende perchè un Paese come il Belgio possa stare per mesi (esattamente 18) senza un governo, perchè in sostanza il ruolo del governo è relativo. Si comprende perchè un paese come Grecia è completamente in balia della Troika, ossia del Fondo Monetario Internazionale (FMI), della Banca Centrale Europea (BCE) e della Commissione Europea (CE).

E l'Italia? La maggior parte degli italiani pensa che la Banca d'Italia, ossia la Banca Centrale dell'Italia appartenga allo Stato! Invece, come tutte le banche centrali del mondo, escluse quelle dei 9 paesi citati sopra, la Banca d'Italia appartiene ai propri azionisti. L'elenco completo degli azionisti della Banca d'Italia è consultabile nel sito stesso della Banca d'Italia, all'URL: http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti/Partecipanti.pdf. Da tale documento, in linea, si evince che le due principali banche italiane, Intesa San paolo e Unicredit hanno il 52% delle quote; Inps e Inail, enti statali, hanno quote irrilevanti. Ovviamente nel capitale delle grandi banche italiane, che controllano la Banca d'Italia, rientra quello dei Rothschild. Povera Italia! Poveri italiani!