martedì 24 giugno 2014

Roma: laureato fa la cavia umana per sopravvivere

Lorenzo, laureato romano: “Meglio cavia umana che commesso”


ROMA – “Meglio cavia umana che commesso”: Lorenzo, romano, ha 34 anni e una laurea in giurisprudenza. A 28 anni ha capito che quella laurea non gli avrebbe permesso di lavorare e ha deciso di fare lo “sperimentatore“, come si definisce parlando con Thomas Leoncini del Giornale. Testa farmaci in via di sperimentazione, per lo più all’estero, dove pagano bene. In Italia la sperimentazione è illegale, ma, fa capire Lorenzo, si fa comunque. Solo che pagano molto meno, “al massimo 500 euro e ti vanno a toccare lo stomaco”, si lascia sfuggire. C’è persino un gruppo su Facebook, “Bacheca esperimenti”. Propongono sperimentazioni psicologiche e le richieste sono moltissime.
Lorenzo, spiega Leoncini, ha saputo di queste sperimentazioni da un articolo del Times.

AL BANCÀIDA alla Germania: l'oro non si tocca !

LA GERMANIA SI ARRENDE! L'ORO TEDESCO ''RESTERA' ALLA FED DI NEW YORK'' (GLI USA NON VOGLIONO - O NON POSSONO - RENDERLO)

IL NORD, martedì 24 giugno 2014

Dopo che è stato rilevato come la Germania è stata in grado di recuperare solo 5 tonnellate del suo oro nel 2013 - meno del 10% delle 84 tonnellate che aveva in progetto di riportare a casa - Berlino ha gettato la spugna. Come scrive Michael Krieger, citando Bloomberg, il governo tedesco ha deciso di tenere il suo tesoro all'interno della Fed di New York, nelle mani sicure di Bill Dudley, ex Goldman Sachs.
 La classe politica tedesca, prosegue Krieger, ha deciso che continuerà a conservare l'oro nazionale a New York piuttosto che riportarlo a casa come era nelle intenzioni iniziali. "E' abbastanza ironico che nel momento in cui le proteste contro la Fed fascista si diffondano sempre più in tutto il paese, la classe politica decida di tenere il tesoro del paese oltr'Atlantico, a disposizione di nessun altro se non della Fed stessa. Per essere onesti, si tratta di un modo per Angela Merkel e il resto dei politici tedeschi di salvare la faccia: era chiaro che la Federal Reserve gli avesse già risposto "no" alla prima richiesta. Non ci vuole un decennio a trasportare l'oro dagli Usa alla Germania". 
 Bloomberg scrive come la "Germania ha deciso che il suo oro è in mani sicure in America". La campagna di protesta montata in Germania durante la crisi del debito europeo per portare in Germania tutte le 141 miliardi di riserve d'oro del paese si è dunque conclusa. "Gli americani stanno prendendo buona cura del nostro oro", ha dichiarato il portavoce al bilancio del partito CDU di Angela Merkel al Parlamento in un 'intervista. "Non c'è nessuna ragione per non avere fiducia".
 Peter Boehringer ha poi definito quanto scritto da Bloomberg come una "non notizia, con un titolo sbagliato, strane interviste, vecchi fatti e un approccio chiaramente di parte. Gli ha subito risposto Zero Hedge: "Un non articolo con....: il principale obiettivo sembra quello di non dare il corretto spazio alla miriade di questioni irrisolte e estremamente rilevanti che la Fed si rifiuta di rispondere da decenni".
Fonte notizia L'Antidiplomatico.it - che ringraziamo.

LA GERMANIA SI ARRENDE! L'ORO TEDESCO ''RESTERA' ALLA FED DI NEW YORK'' (GLI USA NON VOGLIONO - O NON POSSONO - RENDERLO)

AL BANCÀIDA: LA GUERRA FRANCESE CONTRO L'AFRICA

14 paesi africani costretti a pagare tassa coloniale francese per i benefici della schiavitù e della colonizzazione

di Mawna Remarque Koutonin (*)

Sapevate che molti paesi africani continuano a pagare una tassa coloniale alla Francia dalla loro indipendenza fino ad oggi?

Quando Sékou Touré della Guinea decise nel 1958 di uscire dall’impero coloniale francese, e optò per l’indipendenza del paese, l’elite coloniale francese a Parigi andò su tutte le furie e, con uno storico gesto, l’amministrazione francese della Guinea distrusse qualsiasi cosa che nel paese rappresentasse quelli che definivano i vantaggi della colonizzazione francese.
Tremila francesi lasciarono il paese, prendendo tutte le proprietà e distruggendo qualsiasi cosa che non si muovesse: scuole, ambulatori, immobili dell’amministrazione pubblica furono distrutti; macchine, libri, strumenti degli istituti di ricerca, trattori furono sabotati; i cavalli e le mucche nelle fattorie furono uccisi, e le derrate alimentari nei magazzini furono bruciate o avvelenate.
L’obiettivo di questo gesto indegno era quello di mandare un messaggio chiaro a tutte le altre colonie che il costo di rigettare la Francia sarebbe stato molto alto.
Lentamente la paura serpeggiò tra le elite africane e nessuno dopo gli eventi della Guinea trovò mai il coraggio di seguire l’esempio di Sékou Touré, il cui slogan fu “Preferiamo la libertà in povertà all’opulenza nella schiavitù.”

Clearstream, la scatola nera di AL BANKÀIDA


Vi presento Clearstream
di Lorenzo Acerra (seconda puntata)
(vedi anche: prima puntata)

Nel libro “Soldi. Il libro nero della finanza internazionale“ ( Pubblicato nel 2004, traduzione in italiano di Marco Saba dell'originale francese “Révélation$”), Denis Robert narra la scoperta di Clearstream, un'organizzazione privata con il ruolo di banca e di camera di compensazione interbancaria, e s'interroga se per caso anche grazie all'aiuto di un insider e di alcuni tabulati e microchips, non si possano scoprire dei crimini finanziari. Nelle opere successive il giornalista si è posto soprattutto la domanda se il fatto di mettere sotto controllo questa camera oscura della finanza che è Clearstream non possa essere utile a cambiare il corso degli eventi del mondo.

Il libro sopra citato risulta esaurito e fuori catalogo nell'estate 2014. Comunque era anche un po' vecchiotto (L'originale Révélation$ venne stampato in Francia nel 2001). Le rivelazioni di Denis Robert le ho montate in un video di 20 minuti con sottotitoli in italiano su youtube, con un'enfasi su tutti gli sviluppi successivi fino al 2011: Clearstream e l'impero dei soprusi!

Questo video, questo articolo e quello precedente (http://www.disinformazione.it/clearstream.htm) hanno richiesto da parte mia un'impegno non da poco, nato dalla motivazione che parlare della globalizzazione e della volatilizzazione della ricchezza solo in termini puramente filosofici non basta. Se una nazione ribelle ai soprusi della globalizzazione non si vuole semplicemente chiudere in sé stessa, si deve come prima cosa interrogare su quali camere di compensazione sta usando. Gheddafi ne voleva costruire una per i popoli africani che non li costringesse al debito perpetuo (UMA, Unione Monetaria Africana). L'Iran ne ha creata un'altra alternativa (Asian Clearing Union, nata nel 1974). Chavez ha fondato il SUCRE, cioe' una camera di compensazione interna dei paesi del Sud America.Ma non è finita! Pure Germania e Cina, per superare il problema del costo delle masse monetarie hanno istituito una camera di compensazione diretta che si chiama Renminbi-Clearing. È stata pianificata tra la banca centrale cinese e la Deutsch Bundesbank (banca centrale tedesca). L'accordo è stato raggiunto in occasione della visita del presidente della Cina Xi Jinping in Germania tra il 28 e il 30 marzo 2014. È notizia invece del 31 marzo 2014 che la Cina con piacere ha accettato il progetto di Putin di creare una centrale di Clearing con la Russia. Il discorso è questo per quasi tutti gli stati del mondo: siccome avere una grossa massa monetaria costa, perché tutta la massa monetaria è emessa a debito, e non dallo stato, chi si serve di una camera di compensazione fa affari senza dover allargare la propria base monetaria per i grossi affari, quindi senza essere gravato da debiti per far carburare l'economia! Questo l'avevano capito già gli antichi e lo sfruttavano bene bene (vedi: (www.anticorpi.info/2014/05/storia-della-moneta-prestito-sistema.html ).