sabato 12 luglio 2014

Corso anti-usura per magistrati: In cattedra ci sono gli usurai

Giustizia è morta, venduta agli interessi di banche, banchieri e dei parassiti di Bankitalia
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Corso anti-usura per pm In cattedra le banche (sezione: Adusbef)
di Giorgio Meletti
"Il Fatto Quotidiano" del 12-07-2014
Pagina: 10
Argomenti: Adusbef

Il problema è molto complesso. Da quando il codice penale è stato modificato e il reato di usura non è più tipico dello strozzino ma anche dei banchieri qualora applichino tassi esagerati, le nostre scienze giuridiche si arrovellano : quando si può considerare superato il tasso-soglia oltre il quale scatta il reato? Pare che dopo quasi vent' anni non siano " ancora sopiti i problemi interpretativi", e così il presidente della Scuola Superiore della Magistratura, Valerio Onida, ex presidente della Corte costituzionale, ex candidato a sindaco di Milano ed ex saggio di Giorgio Napolitano, ha avuto un' idea notevole. Ha organizzato un corso di formazione per magistrati in collaborazione con l' Abi (associazione bancaria italiana) e con la Banca d' Italia. Gente che di usura se ne intende, ovviamente, ma con il difetto di essere potenzialmente nel mirino dei magistrati che sono chiamati a formare. I PRESIDENTI di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, hanno preso carta e penna per scrivere una lettera di protesta alle Nazioni Unite, alla Corte Europea per i diritti dell' uomo, al presidente Napolitano, al premier Matteo Renzi e al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Chiedono che Onida sia severamente censurato, e lo fanno con parole forti : " Chi ha ordito questa turpe trovata merita di essere sollevato dagli incarichi. Tanto al fine di evitare che altri magistrati magari siano costretti in futuro a partecipare a corsi antimafia a Corleone, nelle ville di Totò Riina o Bernardo Provenzano". Il corso si tiene il 14 e il 15 luglio prossimo nella sede dell' Abi, gentilmente messa a disposizione dal presidente dell' Abi, Antonio Patuelli. Colpisce che settanta magistrati provenienti da tutta Italia vengano mandati a scuola di usura presso un' associazione che si è trovata in pochi giorni con un vicepresidente arrestato, Giovanni Berneschi ex presidente di Carige, e uno indagato, Emilio Zanetti, ex presidente di Ubi-Banca. Lo stesso Patuelli deve la nomina alle dimissioni del predecessore Giuseppe Mussari, travolto dallo scandalo Montepaschi e oggi rinviato a giudizio anche per usura. Competenza per competenza, non si capisce perché non abbiano invitato anche Mussari a spiegare ai magistrati in cerca di formazione professionale i segreti dell' usura. C' È PERÒ, tra i docenti, Paola Severino, ex ministro della Giustizia e penalista di primo piano. Prima di diventare Guardasigilli a novembre 2011, era impegnata nel processo sull' aeroporto di Ampugnano che coinvolgeva Mussari e altri esponenti del Monte dei Paschi. E proprio a causa della nomina dovette abbandonare la difesa di una banca accusata di usura. Non è dato sapere se le due giornate di aggiornamento professionale prevedano anche esercitazioni pratiche. Ci sarebbe un ottimo caso di scuola a disposizione, l' inchiesta per usura del pm di Trani Michele Ruggiero, che vede indagati, tutti insieme, il presidente della Rai Anna Maria Tarantola come ex capo della Vigilanza della Banca d' Italia, l' ex ministro dell' Economia Fabrizio Saccomanni in quanto ex direttore generale della Banca d' Italia, e poi i capi o ex capi di alcune della maggiori banche italiane : Luigi Abete e Fabio Gallia della Bnl, Alessadnro Profumo di Unicredit e il suo successore Federico Ghizzoni, Mussari per il Montepaschi insieme all' ex vicepresidente Francesco Gaetano Caltagirone, di cui Severino è da sempre difensore di fiducia. Peccato solo che il pm Ruggiero non sia stato invitato al corso, poteva essere l' occasione per i vertici di Abi e Bankitalia, e per la stessa Severino, di spiegargli per le vie brevi l' eventuale esagerazione delle sue ipotesi investigative. Per Adusbef e Federconsumatori, che hanno sollevato il problema, in gioco c' è la separazione dei poteri, " il doveroso distacco tra Abi e Ordine Giudiziario il cui collante risalente nel tempo stride con un paese ad ordinamento costituzionale e democratico". Una questione antica. Nel 2010 Lannutti, da senatore, interrogò il ministro dell' Economia Giulio Tremonti e il Guardasigilli Angelino Alfano, per sapere come mai l' Abi, con il patrocinio del ministero della Giustizia, avesse " sviluppato un progetto di formazione e-learning destinato a magistrati, cancellieri, avvocati e a tutti gli operatori del settore giudiziario per favorire la conoscenza e l' adozione degli strumenti del processo civile telematico". E riproponendo il tema della società Asteimmobili, costituita dall' Abi per gestire l' esecuzione dei fallimenti. Un' altra invasione di campo.

Associazione MORALIZZARE LA MAGISTRATURA:

Associazione MORALIZZARE LA MAGISTRATURA:
Iscriviti e aiutaci, perché la nostra rovina è che la magistratura è collusa con l’apparato, le banche, il bilderberg ecc, e ‘lavora’ solo per rallentare e sabotare la giustizia per sottrarre queste entità criminali alle condanne e distogliere da esse la società con processi che non cambiano niente.
Agli Avvocati: organizziamoci per far eleggere candidati di MORALIZZARE LA MAGISTRATURA nei Consigli Forensi e nell’OUA, perché i colleghi che ci rappresentano oggi non mostrano, per motivi meglio noti a loro, sensibilità a queste cose, e sprecano quindi il nostro consenso.

È ovvio che, se siamo illecitamente governati e sfruttati da lobby, banche, fisco, bilderberg, è perché la magistratura è collusa con loro e li sostiene.
Dobbiamo dunque aggregarci per moralizzarla rendendo nota il più possibile la sua corruzione.
Quanto invece a noi avvocati, dobbiamo assolutamente organizzarci per far eleggere candidati di MORALIZZARE LA MAGISTRATURA nei Consigli Forensi e nell’OUA, perché i nostri attuali rappresentanti non mostrano purtroppo sensibilità alla gravissima circostanza che, quando il gendarme si allea con il ladro, la società non ha più strumenti per reagire.
Mentre, quanto ai buoni magistrati, auspichiamo aderiscano anch’essi copiosi, perché la corruzione giudiziaria è innegabile, e nessuno più di loro ha interesse alla moralizzazione della categoria.
Bisogna quindi cessare i discorsi deboli, le vaghe proteste, gli eufemismi, i giri di parole, e denunziare apertamente e pubblicamente la collusione di massa tra magistratura, lobby e banche.