martedì 9 febbraio 2016

Daniele Pesco (M5S) a Rai Parlamento: Banche"bail in incostituzionale"

L'OCSE e le transazioni invisibili

L'OCSE e le transazioni invisibili

LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI COME STRUMENTI DI GOVERNO MUTLILATERALE, di Lucia Serena Rossi, Giuffré Editore, 2006
Da pag.184 a pag.185:
https://books.google.it/books?id=_RmdsNRkrm0C&pg=PA185&lpg=PA185&dq=Comitato+dei+movimenti+di+capitali+e+delle+transazioni+invisibili&source=bl&ots=gwTBqbeLoP&sig=5zB5dEhw4wdYVIUc98zEBetZ-hk&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiuq_66p-nKAhWCE5oKHe-xCmkQ6AEIIDAA#v=onepage&q=Comitato%20dei%20movimenti%20di%20capitali%20e%20delle%20transazioni%20invisibili&f=false

L'analisi fin qui svolta fornisce un quadro sintetico degli strumenti, diretti e indiretti, di cui l'OCSE dispone per formulare regole di governo della realtà economica internazionale. Ma, tali regole, pur validamente adottate, rischiano di rimanere lettera morta qualora i destinatari non vi si conformino. Per questo motivo l'OCSE ha predisposto dei meccanismi che consentano di controllare l'attuazione delle norme adottate, cercando così di garantirne l'effettività. Tali forme di controllo non rispondono ad una tipologia unica e rigidamente predeterminata, ma vengono definite secondo modalità differenziate in ciascun settore di intervento. Si va dalla previsione di semplici obblighi di notifica al dovere di istituire degli organismi nazionali di collegamento, dalla raccolta di informazioni da parte dell'Organizzazione all'obbligo per gli Stati membri di inviare periodicamente dei rapporti, dalla semplice consultazione alla possibilità per uno Stato di ricorrere contro un altro Stato considerato inadempiente e così via.
Sono tuttavia sempre presenti talune caratteristiche fondamentali alle quali rispondono tutti i meccanismo di monitoraggio elaborati in seno all'OCSE: essi non assumono in nessun caso un carattere giurisdizionale, ma si basano essenzialmente sulla sorveglianza multilaterale e sul così detto "esame tra pari" (peer review), consistente nell'analisi e nella valutazione sistematica del comportamente di uno Stato da parte di altri Stati (Pagani). Obiettivo principale, ma non unico, di tale strumento è quello di indurre lo Stato esaminato ad adottare una condotta conforme alle normative e ai principi definiti dall'Organizzazione.
L'esame viene effettuato, a cadenze periodiche, in seno all'organo sussidiario competente *ratione materiae* ed è condotto da alcuni Paesi membri, scelti come esaminatori, sulla base di un sistema a rotazione. Si tratta indubbiamente di uno dei punti deboli del meccanismo: gli esaminatori, infatti, pur non dovendo in teoria lasciarsi influenzare da interessi nazionali, agiscono formalmente in qualità di rappresentanti dei loro Stati di appartenenza, rischiando così di compromettere la credibilità del dispositivo di vigilanza reciproca. L'unica garanzia in questo senso è il ruolo svolto dal Segretario che vigila sull'indipendenza, la trasparenza e la qualità dei lavori durante tutto l'iter del procedimento.
Al termine della discussione, che talvolta si articola in veri e propri negoziati che coinvolgono lo stesso Stato esaminato, l'organo sussidiario adotta, normalmente per *consensus*, un documento contenente un rapporto sui progressi compiuti dallo Stato e le eventuali lacune ancora persistenti, nonché alcune conclusioni e raccomandazioni. Contrariamente a quello che accade in procedimenti di carattere giurisdizionale, il risultato finale non è mai l'adozione di una decisione vincolante o la previsione di sanzioni a carico dello Stato inadempiente. I rapporti adottati dall'organo sussidiario non vengono solitamente nemmeno recepiti in un atto formale dell'Organizzazione.
Ciononostante, questo metodo "morbido" si rivela spesso il più adatto per incoraggiare il rispetto delle regole da parte dei membri, soprattutto in un contesto, quale è quello dell'OCSE, caratterizzato da una forte convergenza di vedute e dalla adesione a valori comuni, caratteristiche quelle a loro volta derivanti dalla relativa omogeneità della composizione dell'Organizzazione. Va da sé, peraltro, che l'efficacia di tale meccanismo di controllo e il suo impatto sul legislatore nazionale dipendono in gran parte dalla circostanza che i risultati dell'esame siano resi pubblici e abbiano risalto nella stampa nazionale ed internazionale.
La valutazione della *performance* dello Stato avviene in relazione a principi, criteri e normative di diversa natura e portata. I rapporti annuali dell'OCSE sulla situazione economica dei diversi Paesi membri contengono delle valutazioni sulla condotta dei governi rispetto ai principi macroeconomici formulati nell'Accordo istitutivo dell'Organizzazione. Particolarmente importanti risultano poi quei meccanismi che vigilano sull'attuazione di una determinata normativa giuridicamente vincolante, emanata dall'OCSE o sotto i suoi auspici.
E' il caso del Comitato dei movimenti di capitali e delle transazioni invisibili, dotato di un meccanismo per l'esame della conformità degli ordinamenti nazionali ai Codici di liberazione.

CODE DE LA LIBÉRATION DES OPÉRATIONS INVISIBLES COURANTES - 2013
http://www.oecd.org/fr/daf/inv/politiques-investissement/InvisibleOperations_WebFrench.pdf

CODE OF LIBERALISATION OF CURRENT INVISIBLE OPERATIONS - 2013
http://www.oecd.org/pensions/private-pensions/InvisibleOperations_WebEnglish.pdf

Transazioni invisibili. Regolamento di esborsi e introiti di carattere finanziario; disposizioni emanate dal Ministero del commercio con l'estero. (Roma, 1957)
Elenco delle transazioni invisibili:
https://defranceschialberto.files.wordpress.com/2013/10/traites_1957_cee_1_xm_0810_x1111x.pdf

Committee for Invisible Transactions (OEEC.TIC)
http://archives.eui.eu/en/fonds/173633?item=OEEC.TIC

Principali Comitati dell’OCSE:
- Comitato dei movimenti di capitali e delle transazioni invisibili