mercoledì 16 novembre 2011
Italia: il governo in mano a Bankenstein
Ecco la lista dei ministri del nuovo governo Monti, legati mani e piedi agli interessi bancari privati (ricordiamoci che Monti è stato costretto nella sua qualità di Commissario europeo per il Mercato interno e il Coordinamento delle Politiche fiscali sotto la presidenza di Jacques Santer a dare le dimissioni nel 1999 «per l'accertata responsabilità collegiale dei Commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo»):
Ministri con portafoglio (il vostro):
Corrado Passera, ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture;
Giampaolo Di Paola, ministro della Difesa;
Anna Maria Cancellieri, ministro dell'Interno;
Paola Severino, ministro della Giustizia;
Giulio Terzi, ministro degli Esteri;
Elsa Fornero, ministro del Welfare con delega alle Pari Opportunità;
Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca;
Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni culturali;
Renato Balduzzi, ministro per la Salute;
Mario Catania, ministro delle Politiche Agricole e forestali;
Corrado Clini, ministro dell'Ambiente.
Nominati anche cinque ministri senza portafoglio:
Enzo Moavero Milanesi (Affari Europei),
Piero Gnudi (Turismo e Sport),
Fabrizio Barca (Coesione territoriale),
Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento),
Andrea Riccardi (Cooperazione internazionale).
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Dichiarazione del Segretario Nazionale di Comunisti Sinistra Popolare MARCO RIZZO
L’UNIONE EUROPEA E LA BANCA CENTRALE SI IMPOSSESSANO DEI GOVERNI DI ITALIA E GRECIA.
La crisi strutturale del capitalismo globalizzato dimostra con i fatti che accadono in Italia e Grecia quanto, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la “democrazia borghese” sia un orpello che tanto si celebra quanto poco si pratica.
Infatti i governi di Italia e Grecia vengono messi nelle mani di funzionari (mai stati eletti direttamente dal popolo) della UE e della BCE.
I partiti fondamentali del centro-destra e del centro-sinistra in entrambi i paesi si sono finora “fintamente” scontrati anche aspramente, ma nel giro di poche ore hanno trovato l’unità per governare assieme per “il bene del paese”.
Questa similitudine si ritroverà nelle misure di massacro sociale contro i rispettivi popoli ed è per questo motivo che invitiamo alla mobilitazione generale contro la dittatura europea che si manifesta concretamente nelle famose lettere di intenti su cui questi governi antipopolari svilupperanno la loro azione.
Il discrimine fondamentale sarà tutto lì: chi, in qualche modo, appoggerà questi governi delle banche ed i loro progetti sarà nostro avversario, e con questi non ci si alleerà mai .
Roma 12 novembre 2011
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