sabato 19 novembre 2011
Un film sulla storia di Licio Gelli
Gelli: "Film tutto italiano sulla mia storia".
AREZZO 17.11.2011
Licio Gelli Intervistato dal Corriere di Arezzo nella sua villa sul colle di Santa Maria. In alto a destra con il falco "Coca"
Le pagelle dell’ex capo della P2 ai politici italiani. La delusione verso Berlusconi. I prediletti top secret. Niente Sony né Clooney, ciak nel 2012. "Monti? Avrà vita dura".
Fonte: Corriere d'Arezzo
Tre anni fa seduto sulla stessa poltrona di Villa Wanda profetizzava: "Prima tocca alla Grecia, poi sprofonda l'Italia". Ci siamo. Eccolo qua il Venerabile. Polso fermo, voce arcana, mente lucida come sassi di fiume. Aperto ma enigmatico. Luminoso e cupo. Curvo ma senza più bastone, accantonato dopo l'ennesima guarigione. Fiero, sotto il peso di una vita che a 92 anni suonati ama sfidare col piglio del giovane legionario che fu (in Spagna, anno 1936). Licio Gelli si aggira svelto nelle stanze ricche di arredi e di misteri della villa sul colle di Santa Maria. Penombre. Silenzi. Fuori volteggia il falco "Coca". Osserva Arezzo dall'alto. Con gli artigli accarezza il padrone e il padrone accarezza lui. - Gelli, Monti ce la farà? "La vedo dura. Prendere in mano un'azienda in stato comatoso, prefallimentare non facile. I cervelli sono importanti, ma non bastano. Può essere bravo quanto vuole, ma qui servono denari. Ci saranno provvedimenti drastici, tanti scontenti ed elezioni ravvicinate. Monti incontrerà parecchie difficoltà, anche in Parlamento. E l'Europa e l'euro, intanto, si dimostrano per quello che sono: problemi". - Cioè? "La situazione ha cominciato a peggiorare con l'euro. Abbandonare la moneta unica non è una follia. E l'Europa a cosa ci giova? Abbiamo costumi, usi, tradizioni, molto diverse dagli altri Paesi. Il parlamento europeo, poi, è dispendioso. Costi in più e con quali risultati? Ci rimettiamo sempre noi. Già nel 1980 mi espressi in modo negativo sulla Cee nella famosa intervista a Costanzo, quella del Burattinaio. Non ho cambiato idea." - Il professor Monti lei lo conosce? "No". - Berlusconi invece era nella sua P2. Ora è giunto al capolinea. "Si è perso con le sue goliardate. Quando era presidente del consiglio non si rendeva conto di esserlo, ora che non lo è più si sente ancora presidente del consiglio. Ha fatto molti errori." - Quali errori? "Intanto avrebbe dovuto chiedere un armistizio alla giustizia. Fermarsi per due mesi, affidare il Paese a un comitato di reggenza e definire i suoi processi. Lasciarsi giudicare per quei reati che gli vengono contestati. Ne sarebbe uscito rafforzato. Ma il suo errore più grave è che non ha fatto le riforme. Ha promesso molto e non ha realizzato nulla. Riforma della giustizia, riforme sociali, riforme per gli imprenditori Imprenditori che invece soffrono sempre di più. Guardi Arezzo, non c'è più un'industria. E lo Stato non paga le aziende per i lavori svolti, creando enormi difficoltà: pensi alla Ciet di Mancini". - Da Maestro Venerabile, dia la pagella ai protagonisti della politica italiana. Cominciamo con Napolitano. "Ha senza dubbio ottimi consiglieri. Ma non mi è piaciuta la mossa di fare senatore a vita Monti prima di affidargli l'incarico". - Fini? "Fini.. to". - Questa è vecchia, l'ha già detta in passato. "Però la ridico. E aggiungo che non è stato leale, non ha mantenuto gli impegni con Berlusconi". - Casini? "Troppo 'pettegolo'. La sua non è una parola stabile." - Bersani? "Finora ha fatto l'anti Berlusconi, Ora voglio vedere cosa sarà capace di fare. Credo poco". - Alfano? "E' un altro errore di Berlusconi averlo fatto nominare responsabile del partito. Non ha esperienza. Il suo lodo è stato bocciato. Non mi sembra pronto per incarichi di prestigio e alta responsabilità". - Bossi? "Non è più la Lega di una volta. Si comporta come se fosse in un altro Paese. E' una strategia sbagliata. E poi non ha elementi validi. Si sta sciogliendo come una palla di neve, ma si metterà di traverso". - Di Pietro? "Magari se qualcuno ce lo potesse acquistare" - La Marcegaglia? "Ha capacità. Però non dovevano affidarle quell'incarico in Confindustria. Servono figure di maggior spessore. Economisti". - Ma lei boccia proprio tutti. Qualcuno che ha stoffa, in cui ripone fiducia e col quale magari si sente, un referente insomma, ci sarà? "Certo. Ma non mi sogno di dirlo pubblicamente". - Ah, già. La riservatezza della P2, di quando condizionavate la vita del Paese "Non si condizionava. Si controllava. Fornivamo assistenza. Per migliorare il tenore di vita di tutti. Nel vero spirito della massoneria universale. E la massoneria non ha più potere da quando non è riservata. Non sono riusciti neppure a cambiare la legge che impone di comunicare alle questure le affiliazioni. E poi oggi ci sono 28, 29 istituzioni troppe. Io non appartengo a nessuna, anche se mi hanno cercato in tanti". - Quando Gelli era Gelli, la chiamavano da Roma prima di formare i governi? "Ma no" (sorride) - Che fare, davvero, per affrontare la crisi? "Qui serve mettere in circolazione liquidità. Le banche dovrebbero riaprire i rubinetti agli industriali validi. Per ridare vigore alla ricchezza e al lavoro nel Paese, con effetti benefici per le famiglie. Invece è tutto fermo. Lo Stato dovrebbe tagliare veramente i suoi costi. Pensi che ci sono assessori con due segretarie E le Regioni costano un sacco di soldi. Troppi. Andrebbe ripristinata la gestione dei territori provinciali da parte dei Prefetti". - Le pensioni? "Anche sulle pensioni, chi ha governato ha fallito. Eppure è una questione che si può risolvere in una settimana, con parametri da calibrare, fissare e attuare. Ma nessuno ha avuto il coraggio di farlo. Il risultato è che da anni se ne parla a vuoto, mentre il debito cresce. E la situazione è degenerata dopo la fine della Prima repubblica". - Politica estera. E' tramontata la Libia di Gheddafi. "Anche lì il nostro ministro Frattini l'ha giocata male. La Libia è un Paese ricco. L'Italia poteva trarne vantaggi, invece Francia e Germania si spartiscono tutto. Poi fanno sorrisi fra di loro su di noi. Non abbiamo prestigio internazionale." - Stati Uniti. Lei che fu tra gli ospiti d'onore agli insediamenti di Carter e Reagan, come vede Obama? "Ironicamente lo chiamo 'l'abbronzato'. Seriamente dico che non sarà rieletto. Lo ha portato alla casa Bianca un voto di contestazione. Non sta facendo bene". - Strategia della tensione e attentati. Proprio non vuol ammettere contiguità e responsabilità? "No. Ripeto che non vedo errori nel mio percorso. Se tornassi indietro non cambierei proprio nulla". - Però è stato riconosciuto colpevole di depistaggio nelle indagini per la Strage di Bologna. "Depistaggio che non c'è mai stato. E sa una cosa? Francesco Pazienza l'ho conosciuto per la prima volta tre mesi fa. E' venuto qui a trovarmi". - Arezzo? "E' la città dove vivo e che respiro. Esco per andare al cimitero, alla messa. O in libreria. A proposito, a fine anno esce un altro libro su di me, scritto dal dottor Citro e dal titolo "Il figlio del mugnaio", con racconti inediti dalla mia nascita a Pistoia in su. L'altro giorno sono stato in città a prendere dei film da vedere in tv. Amo quelli storici, di avventura, i documentari." - Ma che fine ha fatto il film che dovevano girare gli americani su di lei con Gorge Clooney nei suoi panni? Un film di intrighi, fughe, guerre, arresti, successi, cadute e misteri. "Il film su Gelli ci sarà. Non più della Sony Pictures, però. Abbiamo sciolto il contratto che mi legava alla casa americana per l'esclusiva. Non ci siamo trovati d'accordo. Ma a gennaio inizierà la lavorazione per una pellicola italiana, con un noto regista. Il film uscirà nel 2013" - In attesa del ciak almeno un'anticipazione. "La prima scena. Si vedrà un giovane di 17 anni con la divisa di legionario."
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