Firenze, 22 novembre 2011 - Quindici anni di carcere, tre dei quali condonati per Sebastiano Puliga, il giudice fallimentare del tribunale di Firenze. Era accusato di corruzione, peculato, abuso d'ufficio, falso, interesse privato in procedure concorsuali e concorso in bancarotta. Oggi la sentenza di condanna. Il giudice è stato inoltre interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato al risarcimento dei danni delle parti civili. Il tribunale di Genova ha estinto il rapporto di lavoro del magistrato.
domenica 4 dicembre 2011
GIUDICI IN GALERA...FALLIMENTI ED ESECUZIONI
GIUDICI IN GALERA...E FALLIMENTI ED ESECUZIONI IMMOBILIARI
Firenze, 22 novembre 2011 - Quindici anni di carcere, tre dei quali condonati per Sebastiano Puliga, il giudice fallimentare del tribunale di Firenze. Era accusato di corruzione, peculato, abuso d'ufficio, falso, interesse privato in procedure concorsuali e concorso in bancarotta. Oggi la sentenza di condanna. Il giudice è stato inoltre interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato al risarcimento dei danni delle parti civili. Il tribunale di Genova ha estinto il rapporto di lavoro del magistrato. Gli altri imputati, una trentina di persone tra avvocati, ingegneri, commercialisti e architetti, sono stati condannati a pene che vanno da un minimo di 3 anni e 2 mesi a un massimo di 9 anni e 9 mesi. Secondo l'accusa Sebastiano Puliga e gli altri imputati facevano parte di un presunto comitato d'affari che ruotava attorno al tribunale fallimentare di Firenze per pilotare l'affidamento di curatele e perizie. Puliga, all'epoca dei fatti contestati, era giudice della sezione fallimentare del tribunale di Firenze e il suo coinvolgimento nelle indagini sui fallimenti, avviate nel 2002 dalla magistratura fiorentina, aveva comportato il trasferimento dell'inchiesta a Genova.
Firenze, 22 novembre 2011 - Quindici anni di carcere, tre dei quali condonati per Sebastiano Puliga, il giudice fallimentare del tribunale di Firenze. Era accusato di corruzione, peculato, abuso d'ufficio, falso, interesse privato in procedure concorsuali e concorso in bancarotta. Oggi la sentenza di condanna. Il giudice è stato inoltre interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato al risarcimento dei danni delle parti civili. Il tribunale di Genova ha estinto il rapporto di lavoro del magistrato.
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