sabato 17 dicembre 2011

Il mistero degli immobili ex Bankitalia

Nel maggio 2010, Mario Draghi, allora governatore della Banca d'Italia, indisse una regolare gara europea per affidare la dismissione di parte del patrimonio immobiliare. Una pratica che, sia detto per inciso, non avviene quando invece ogni venti anni la stessa Banca d'Italia ottiene il rinnovo automatico del mandato ad esercitare la funzione di Tesoreria dello Stato, senza alcuna gara né italiana né europea.
Ho quindi provveduto ad informare sia la ditta che ha vinto la gara come intermediaria, Colliers e Exitone, sia Mario Monti come ministro dell'economia, del fatto che l'incasso derivante dalla dismissione degli immobili dovrebbe essere ritornato alla comunità. Ho anche informato il sindaco effettivo revisore dei conti dell'INPS, Antonino Galloni, poiché l'INPS partecipa a Bankitalia per il 5% e quindi avrebbe titolo a reclamare 15,8 milioni di euro dall'esito della vendita, una cifra comunque interessante proprio mentre si tagliano le pensioni...

Chissà che lassù qualcuno ci ascolti ?

Vi pubblico qui la missiva:


ALIENAZIONE IMMOBILI EX BANKITALIA
Data: 17/12/11 17:55

A: Colliers e Exitone
p.c. Al ministro dell'Economia e dellle Finanze Mario Monti, all'Avv. A.L. Marra

Egregi,

a seguito del bando del maggio 2010 indetto dalla Banca d'Italia sulla vendita delle sue ex sedi, a voi aggiudicato (1), vorrei sapere se è stato disposto che i proventi derivanti dalle alienazioni dei detti immobili - inizialmente stimati in 316 milioni di euro - siano affidati al Ministero dell'Economia e delle Finanze opure se se ne intende disporre altrimenti.
Vi notifico ed ammonisco che tali proprietà immobiliari rappresentano il riciclaggio dei proventi da signoraggio della Banca d'Italia stessa e che, al pari delle riserve auree (2), sono di pertinenza delle finanze pubbliche.

Grazie per una sollecita risposta.

Marco Saba
Blogger di Signoraggio.it

Allegato 1:
GIOVEDI' 18 NOVEMBRE 2010
Bankitalia: Colliers e Exitone venderanno il Bagaglino ed ex filiali
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 18 nov - Nei mesi scorsi la Banca d'Italia aveva avviato una procedura per dismettere una parte consistente del proprio patrimonio immobiliare ormai non piu' necessario dopo una serie di chiusure delle sedi di alcune province e altri immobili. Nel portafoglio sono cosi' finite 39 ex filiali sparse in tutta Italia e alcuni complessi di pregio come il Salone Margherita, sede storica del Bagaglino. Il teatro romano, 2.500 mq totali, torna dunque in vendita dopo il tentativo andato a vuoto qualche anno fa quando palazzo Koch aveva indetto un'asta a un prezzo base di 15 milioni di euro. Ora saranno due esperti del settore immobiliare, Colliers e Exitone, a cercare di trovare un acquirente per questo pezzo di storia del varieta' nato nel 1898 come Salone Margherita, in omaggio alla regina di allora e che dal 1972 intreccia il suo percorso con il gruppo del Bagaglino. Il bando indetto nei mesi scorsi da Bankitalia prevedeva un contratto di tre anni, prorogabile di altri due, con un valore di 6,5 milioni, pari al 2% del valore di bilancio degli asset. Palazzo Koch prevedeva anche di riconoscere un premio percentuale incentivante (cosiddetto success fee) in base ai metri quadri di immobili alienati. Il premio massimo, secondo il bando originario, scatta nel caso in cui vengono realizzate vendite nell'arco di tempo previsto, per oltre 235mila metri quadri. Mau-Y- (RADIOCOR) 18-11-10 12:26:38 (0180)IMM 3 NNNN

Allegato 2:
Nell'ottobre del 2005 l'attuale rettore della Bocconi, Prof. Guido Tabellini, affermava che:

"...il patrimonio e le riserve della Banca  d'Italia sono il frutto del Signoraggio pagato nel corso degli anni dai cittadini italiani e riscosso dalle autorità monetarie con la creazione di moneta. Appartengono alla collettività, non sono di proprietà delle banche".
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Ricevuta di ritorno da Exitone: Il messaggio è stato letto in data sabato 17 dicembre 2011 18.20.03 UTC.

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