Vedi anche: De advocatorum ignorantia, stupiditate
domenica 26 giugno 2011
Urgenza di creare un tribunale speciale internazionale
Avv. Alfonso Luigi Marra
Centro Direzionale G1, 80143 Napoli - www.marra.it
Doc n. 186, 4.5.11
Urgenza di creare un tribunale speciale internazionale e istituire la pena di morte per chi realizza o occulta cose particolarmente dannose o rischiose per l’ambiente
Urgente necessità – affinché emerga tutto quanto vi è di pericoloso nel mondo – di istituire un rapidissimo tribunale speciale internazionale per i crimini ambientali prevedendo fino alla pena di morte per chi realizza o occulta cose rischiose per l’umanità o per contesti di persone. Motivi per i quali, oltre alla stampa e a ogni altra forza, anche la magistratura, il resto dell’apparato burocratico, e la sinistra, lavorano in favore del potere bancario, cioè del signoraggio, e quindi per l’annientamento del pianeta attra-verso il nucleare, l’involuzione climatica e la devastazione ambientale, che appunto sono frutti del signoraggio, così come lo sono l’inflazione e le tasse. Illecito mosaico tra 4 cruciali norme incostituzionali e decenni di sentenze filo\bancarie quale esempio di lettura al contrario, da parte della politica e della magistratura, di quel principio di cui art. 41 della Costituzione nella universale violazione del quale è la ragione dell’attuale rovina del mondo. Proposta di una legge che – mediante la semplice disciplina dell’assegnazione automatica delle cause e delle indagini ai giudici e ai PM – spezzi l’aggregazionismo politico\opportunistico dei magistrati e l’uso anomalo della giustizia.
Benché contrario alla pena di morte, già nel 1990, scrissi che «..quasi solleciterei un’eccezione per i delitti contro il pianeta». Oggi invece la considero un’urgente necessità, perché la Terra è zeppa di cose che possono annientarci, tra cui le 442 centrali atomiche, sicché urge indurre a parlare chi tace, consente o concorre a occultarle o occultarne i pericoli, come fanno chissà quanti nel mondo e rispetto a quali mostruosità. Poiché poi quello che è mancato è stato il controllo giudiziario, scrivo dei motivi per i quali anche la magistratura ha interpretato il fondamentale art. 41 della Costituzione come se vi leggesse che l’iniziativa economica privata «può svolgersi» (anziché «non può svolgersi») in contrasto con l’utilità sociale, nonché dei motivi per i quali, l’apparato burocratico – una piramide di cui la magistratura è il vertice – e la sinistra, sono anch’essi strenui difensori della criminalità bancaria, che è la radice di ogni male: male consistente nella subordinazione dell’uomo alle logiche produttive anziché delle logiche produttive all’uomo, che è poi la mia definizione di consumismo. Un’affermazione che voglio illustrare usando quale esempio quattro leggi illegittime e qualche decennio di giurisprudenza filo\bancaria nell’applicarle per dimostrare come, per causare i più tremendi disastri, non occorre essere demoniaci, ma basta l’adesione di massa a una pseudo-cultura politica e giudiziaria che, in nome di un modello di sviluppo idiota e delinquenziale, ha ignorato l’art. 41 consentendo di tutto all’economia vigente: dalle frodi alimentari al crimine dell’energia atomica ‘sotto controllo’. È insomma un ingenuo chi dice che la magistratura, il resto della burocrazia e la sinistra sono stataliste, perché sono invece i gendarmi di un ‘liberismo’ occulto e depravato. Magistratura e polizie che infatti ‘badano’ sì allo Stato, ma solo perché è anch’esso un ‘prodotto’ di proprietà delle banche, finanziarie, multinazionali ecc., al cui servizio lavorano. Un ‘prodotto’, anzi uno strumento, molto speciale, la cui prima funzione è rastrellare le tasse. Tasse che sono penalmente illecite perché servono solo a comprare dalle banche centrali (che come è ormai noto sono private perché di proprietà delle banche private) le banconote che stampano al costo della carta e dell’inchiostro, e che lo Stato potrebbe stamparsi ovviamente da sé. Da sé e senza mai causare alcuna svalutazione, perché la svalutazione dipende dalla produzione dei soldi da parte delle banche, che sono giuridicamente dei falsari (vedida www.marra.it).Senza contare l’altro bel lavoro della ‘giustizia’ e dell’apparato: perseguitare – quali evasori o riciclatori – coloro che si ribellano alle loro ricche padrone: cose che spiegano anche il filo\fiscalismo e filo\ bancarismo della sinistra. La sinistra cioè, istupidita com’è da decenni di asservimento ai poteri che finge di contrastare, crede che le fasce sociali che lavotano abbiano bisogno delle tasse, e perciò – idiozia delle idiozie – sostiene il crimine del signoraggio bancario (senza il quale delle tasse non occorrerebbero) per far sì che le si possa riscuotere. Le si possa riscuotere (si badi – tra politica, magistratura e informazione – in mano a che asini siamo) per poter così comprare, lo ribadisco, con denaro ‘inverato’ (il denaro già circolante) il denaro da ‘inverare’: il denaro cioè che le banche centrali stampano a costo zero e vendono poi agli Stati al valore facciale facendoselo pagare con i buoni del tesoro (rinvio di nuovo a www.marra.it).Non mi capite? E’ logico: ..visto che vi siete fatti mettere il prosciutto sugli occhi in cambio di qualche soldo e qualche vantaggio. La vostra ancorché non generalizzata tuttavia endemica corruzione non è cioè il male peggiore, perché il male peggiore è il vortice di stupidità in cui vi hanno spinti lavandovi il cervello con l’idea che il problema sia la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e le infinite altre forme di delinquenza convenzionale, che sono poi frutto della sconfitta sociale. Vortice di stupidità che vi fa scambiare per ‘liberismo’ i crimini di chi domina la società. Stupidità indottavi alimentando in voi l’opportunismo e la pavidità per farvi disinteressare del modo delittuoso in cui si svolgono certi fenomeni commerciali, industriali, mediatici, energetici, ..vincenti, a causa dei quali ora tutti, compresi voi e i vostri cari, respireremo le aure radioattive. Cose costruite pian piano attraverso un quotidiano fatto di mille e mille violazioni dell’art. 41 della C. come quelle che sto per sottoporvi, in materia bancaria, in tema di anatocismo, accredito tardivo della valuta, decreti ingiuntivi e loro esecutività e, da ultimo, decorrenza della prescrizione. Norme e sentenza che ho scelto, non solo perché sono emblematiche di quello che fate d’abitudine dinanzi al signoraggio: il crimine dei crimini, ma anche per cercare di far entrare in queste vostre menti chiuse in che modo, gesto dopo gesto, fate passare le logiche che ci sovrastano, e forse ci uccideranno. Perché vedrete che non basterà evitare le verdure a foglia larga e il latte fresco per sfuggire alla sciagura causataci dai vostri padroni con il vostro aiuto. Signoraggio primario e secondario per non processare il quale voi giudici asserite di non avere giurisdizione sulle politiche economiche degli Stati, fingendo di non capire che le politiche economiche non c’entrano un fico, perché la Banca d’Italia e la BCE, attraverso il signoraggio, commettono crimini gravissimi, e i crimini cadono nella vostra giurisdizione. Fingete anche di non capire che sconfiggere la criminalità bancaria significa iniziare il percorso per sconfiggere il male, perché sono le banche il mostro che è dietro le centrali nucleari, dietro le migliaia di atomiche sparate nei decenni, dietro i quantitativi spaventosi di scorie nucleari che non si sa dove mettere, dietro la trasformazione in veleni graduali dei cibi, dietro l’involuzione climatica, dietro l’uso dell’informazione come mezzo di formazione del pensiero di massa, e dietro il malessere sociale. Esempi, quelli che sto per sottoporvi, né grandiosi né satanici ma solo miseri: giusto giusto insomma al vostro livello. Il primo, quanto alle quattro leggi illegittime che la magistratura si guarda bene dal censurare, riguarda l’anatocismo che, secondo i parlamentari che eleggono gli italiani diviene legittimo ove venga praticato sia all’attivo che al passivo: un insulto alla società perché non si vede che parità possa esserci con tassi attivo tipo 0,3% e passivi effettivi magari del 10%. La seconda, quella in tema di accredito tardivo dei versamenti e dei bonifici, perché se Tizio dà a Caio un assegno di 1.000 euro il 1.1.11, e Caio lo versa mezz’ora dopo, a Tizio stornano i 1.000 euro subito, e a Caio glieli accreditano dopo diciamo 3 giorni, sicché il sistema bancario ruba 3 giorni di interesse, perché i soldi sono di Tizio fino al 1.1.11 e di Caio dal 1.1.11. La terza, in tema di decreti ingiuntivi. È infatti già illegittimo e grave che a delle organizzazioni criminali come le banche si riconosca la possibilità di ottenere dei decreti ingiuntivi semplicemente in base a un numero in fondo a un estratto conto; ma quel che è assurdo è che si continui a farlo anche oggi, riconoscendo per di più, spesso, l’immediata esecutività: oggi, intendo dire, che è pacifico per giurisprudenza consolidata che tutte le voci del presunto debito sono in tutto o in parte illegittime, sicché è nota a priori l’erroneità del saldo: una giurisprudenza che l’avvocatura è riuscita a strappare dalle unghie della magistratura dopo uno sforzo che – quanto a me – dura dal 1980. La quarta, che riguarda la decorrenza della prescrizione dei diritti dall’annotazione in conto corrente, e non più dalla chiusura del conto: un gesto da volgari lobbisti filo\bancari e un’idiozia per molte ragioni, alcune delle quali sono quelle descritte dalle Sezioni Unite (imprescrittibilità dell’azione di nullità, mancanza nell’annotazione sia degli elementi costitutivi del credito che del carattere di pagamento, unicità del rapporto di conto corrente ecc.), ma l’altra, quella fondamentale, da tutti taciuta, è l’impossibilità, finché durano i rapporti con le banche, di eccepire alcunché, pena l’estraniazione dall’intero circuito economico. Una condizione incostituzionale che continua a sussistere anche dopo la chiusura di questo o quel singolo conto tant’è che – nel mentre il legislatore e i giudici fingono di non capirlo – le cause contro le banche le fanno solo coloro che sono già stati estromessi dal sistema bancario o ne sono usciti per ‘fine attività’. Senza contare che le ‘norme interpretative’ sono legittime quando vi sia incertezza, non quando servano a crearla calando sulla giurisprudenza consolidata e sulla certezza dei diritti e delle aspettative come un tornado. Quattro norme circa la cui illegittimità sto scrivendo, in collaborazione con gli avvocati Ginaldo Cucinella e Maria Benedetti, il ricorso formale per sollevare la questione di costituzionalità, che sarà poi scaricabile da www.marra.it. Quattro norme e chissà quante centinaia di migliaia, forse milioni, di sentenze che, osservate con ‘occhi che vedono’, si rivelano nell’insieme quali espressioni della profonda devianza della cultura politica e giudizia-ria. Una devianza che è stata via via introitata come ‘corretta’ visione della giustizia, sicché le violazioni imposte dai poteri sono divenute la regola. La stessa logica ‘vincente’ dalla quale l’apparato scientifico planetario si è fatto imporre la bontà delle centrali atomiche. Un’imposizione che inizia dalla scuola, fino all’informazione e, in generale, alla struttura di tutta la trama dei rapporti umani vigenti. Detto altrimenti, siamo di fronte all’essere divenute cultura dominante quella serie di forme di pochezza e opportunismo che le banche hanno iniettato nelle vene della collettività pagandola o punendola con un po’ di benessere in più o in meno. Una volgare logica di carote e bastoni rivolta a ottenere alla fine una generale abdicazione culturale, che spiega poi la tragicomica sicumera di chiunque, in un tale regime, sia riuscito aottenere un qualche riconoscimento. Ciò detto, lo strumento più facile e meno contestabile per norma-lizzare la giustizia è una legge che disciplini l’assegnazione automatica delle indagini e delle cause ai giudici o ai PM. E’ chiaro infatti che se qualcuno ha il potere di scegliere il tuo giudice o il tuo PM, ha anche il potere di predeterminare l’esito delle tue indagini o della tua causa mediante l’assegnarle a uno piuttosto che a un altro. Un potere che è poi il nucleo intorno al quale si formano, nella spartizione delle cause rilevanti, le ‘aggregazioni’ giudiziarie. Naturalmente la magistratura obietterà che esistono già i metodi di assegnazione automatica delle cause, ma è falso, perché sono metodi decisi e gestiti dai giudici, e di fatto incontrollati e incontrollabili, per cui sono automatiche solo le assegnazioni delle cause che non interessano a nessuno, mentre è proprio sulla spartizione delle indaginio delle cause di rilievo che si basa l’organizzazione della magistratura come lobby.
Alfonso Luigi Marra
I FISICI...
I fisici non sono venduti all’imprenditoria, ne sono invece i figli, perché essa li ha generati, allevati, e ora li nutre. Ovviamente talis pater…
Solo i figli di un padre tanto depravato infatti possono ‘non sapere’ che quella della «necessità degli equilibri atomici» è in realtà una pseudocultura lanciata dall’industria, che le centrali diverrebbero tante da non poterle più contare, figurarsi poi controllare, che le fonti alternative non esistono solo perché non le hanno costruite e che il risparmio non lo hanno voluto perché se no finirebbe la società dell’automobile, dei consumi…
1985/1986
Non ricordo bene i fatti e le date, ma I FISICI.. (che pubblicai in Cucciolino nel 1987) e altri scritti (uno dei quali contro Rubbia, allora ‘nuclearista’), facevano parte del volantino con il quale feci fallire il congresso appunto dei fisici organizzato a Roma per far omologare dagli ‘scienziati’ il progetto delle centrali atomiche, che il potere bancario e l’imprenditoria non erano riusciti a far passare utilizzando i politici. Il congresso, che doveva durare quattro giorni, non arrivò neppure a concludersi, benché poi siano riusciti a riempire di centrali il resto del mondo. Non so ora con quanti noccioli fusi o esplosi dovremo fare i conti, ma se vogliamo fare il possibile perché la fiaccola della civiltà umana non si spenga, bisogna finisca subito l’era dello strategismo e inizi l’era dell’intelligenza intesa come capacità di svilupparsi passando attraverso lo sviluppo degli altri, poiché, a questo livello di metodo nell’esercizio del pensiero, è inutile avere degli obiettivi, perché non possono essere raggiunti.
ALM
Centro Direzionale G1, 80143 Napoli - www.marra.it
Doc n. 186, 4.5.11
Urgenza di creare un tribunale speciale internazionale e istituire la pena di morte per chi realizza o occulta cose particolarmente dannose o rischiose per l’ambiente
Urgente necessità – affinché emerga tutto quanto vi è di pericoloso nel mondo – di istituire un rapidissimo tribunale speciale internazionale per i crimini ambientali prevedendo fino alla pena di morte per chi realizza o occulta cose rischiose per l’umanità o per contesti di persone. Motivi per i quali, oltre alla stampa e a ogni altra forza, anche la magistratura, il resto dell’apparato burocratico, e la sinistra, lavorano in favore del potere bancario, cioè del signoraggio, e quindi per l’annientamento del pianeta attra-verso il nucleare, l’involuzione climatica e la devastazione ambientale, che appunto sono frutti del signoraggio, così come lo sono l’inflazione e le tasse. Illecito mosaico tra 4 cruciali norme incostituzionali e decenni di sentenze filo\bancarie quale esempio di lettura al contrario, da parte della politica e della magistratura, di quel principio di cui art. 41 della Costituzione nella universale violazione del quale è la ragione dell’attuale rovina del mondo. Proposta di una legge che – mediante la semplice disciplina dell’assegnazione automatica delle cause e delle indagini ai giudici e ai PM – spezzi l’aggregazionismo politico\opportunistico dei magistrati e l’uso anomalo della giustizia.
Benché contrario alla pena di morte, già nel 1990, scrissi che «..quasi solleciterei un’eccezione per i delitti contro il pianeta». Oggi invece la considero un’urgente necessità, perché la Terra è zeppa di cose che possono annientarci, tra cui le 442 centrali atomiche, sicché urge indurre a parlare chi tace, consente o concorre a occultarle o occultarne i pericoli, come fanno chissà quanti nel mondo e rispetto a quali mostruosità. Poiché poi quello che è mancato è stato il controllo giudiziario, scrivo dei motivi per i quali anche la magistratura ha interpretato il fondamentale art. 41 della Costituzione come se vi leggesse che l’iniziativa economica privata «può svolgersi» (anziché «non può svolgersi») in contrasto con l’utilità sociale, nonché dei motivi per i quali, l’apparato burocratico – una piramide di cui la magistratura è il vertice – e la sinistra, sono anch’essi strenui difensori della criminalità bancaria, che è la radice di ogni male: male consistente nella subordinazione dell’uomo alle logiche produttive anziché delle logiche produttive all’uomo, che è poi la mia definizione di consumismo. Un’affermazione che voglio illustrare usando quale esempio quattro leggi illegittime e qualche decennio di giurisprudenza filo\bancaria nell’applicarle per dimostrare come, per causare i più tremendi disastri, non occorre essere demoniaci, ma basta l’adesione di massa a una pseudo-cultura politica e giudiziaria che, in nome di un modello di sviluppo idiota e delinquenziale, ha ignorato l’art. 41 consentendo di tutto all’economia vigente: dalle frodi alimentari al crimine dell’energia atomica ‘sotto controllo’. È insomma un ingenuo chi dice che la magistratura, il resto della burocrazia e la sinistra sono stataliste, perché sono invece i gendarmi di un ‘liberismo’ occulto e depravato. Magistratura e polizie che infatti ‘badano’ sì allo Stato, ma solo perché è anch’esso un ‘prodotto’ di proprietà delle banche, finanziarie, multinazionali ecc., al cui servizio lavorano. Un ‘prodotto’, anzi uno strumento, molto speciale, la cui prima funzione è rastrellare le tasse. Tasse che sono penalmente illecite perché servono solo a comprare dalle banche centrali (che come è ormai noto sono private perché di proprietà delle banche private) le banconote che stampano al costo della carta e dell’inchiostro, e che lo Stato potrebbe stamparsi ovviamente da sé. Da sé e senza mai causare alcuna svalutazione, perché la svalutazione dipende dalla produzione dei soldi da parte delle banche, che sono giuridicamente dei falsari (vedida www.marra.it).Senza contare l’altro bel lavoro della ‘giustizia’ e dell’apparato: perseguitare – quali evasori o riciclatori – coloro che si ribellano alle loro ricche padrone: cose che spiegano anche il filo\fiscalismo e filo\ bancarismo della sinistra. La sinistra cioè, istupidita com’è da decenni di asservimento ai poteri che finge di contrastare, crede che le fasce sociali che lavotano abbiano bisogno delle tasse, e perciò – idiozia delle idiozie – sostiene il crimine del signoraggio bancario (senza il quale delle tasse non occorrerebbero) per far sì che le si possa riscuotere. Le si possa riscuotere (si badi – tra politica, magistratura e informazione – in mano a che asini siamo) per poter così comprare, lo ribadisco, con denaro ‘inverato’ (il denaro già circolante) il denaro da ‘inverare’: il denaro cioè che le banche centrali stampano a costo zero e vendono poi agli Stati al valore facciale facendoselo pagare con i buoni del tesoro (rinvio di nuovo a www.marra.it).Non mi capite? E’ logico: ..visto che vi siete fatti mettere il prosciutto sugli occhi in cambio di qualche soldo e qualche vantaggio. La vostra ancorché non generalizzata tuttavia endemica corruzione non è cioè il male peggiore, perché il male peggiore è il vortice di stupidità in cui vi hanno spinti lavandovi il cervello con l’idea che il problema sia la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e le infinite altre forme di delinquenza convenzionale, che sono poi frutto della sconfitta sociale. Vortice di stupidità che vi fa scambiare per ‘liberismo’ i crimini di chi domina la società. Stupidità indottavi alimentando in voi l’opportunismo e la pavidità per farvi disinteressare del modo delittuoso in cui si svolgono certi fenomeni commerciali, industriali, mediatici, energetici, ..vincenti, a causa dei quali ora tutti, compresi voi e i vostri cari, respireremo le aure radioattive. Cose costruite pian piano attraverso un quotidiano fatto di mille e mille violazioni dell’art. 41 della C. come quelle che sto per sottoporvi, in materia bancaria, in tema di anatocismo, accredito tardivo della valuta, decreti ingiuntivi e loro esecutività e, da ultimo, decorrenza della prescrizione. Norme e sentenza che ho scelto, non solo perché sono emblematiche di quello che fate d’abitudine dinanzi al signoraggio: il crimine dei crimini, ma anche per cercare di far entrare in queste vostre menti chiuse in che modo, gesto dopo gesto, fate passare le logiche che ci sovrastano, e forse ci uccideranno. Perché vedrete che non basterà evitare le verdure a foglia larga e il latte fresco per sfuggire alla sciagura causataci dai vostri padroni con il vostro aiuto. Signoraggio primario e secondario per non processare il quale voi giudici asserite di non avere giurisdizione sulle politiche economiche degli Stati, fingendo di non capire che le politiche economiche non c’entrano un fico, perché la Banca d’Italia e la BCE, attraverso il signoraggio, commettono crimini gravissimi, e i crimini cadono nella vostra giurisdizione. Fingete anche di non capire che sconfiggere la criminalità bancaria significa iniziare il percorso per sconfiggere il male, perché sono le banche il mostro che è dietro le centrali nucleari, dietro le migliaia di atomiche sparate nei decenni, dietro i quantitativi spaventosi di scorie nucleari che non si sa dove mettere, dietro la trasformazione in veleni graduali dei cibi, dietro l’involuzione climatica, dietro l’uso dell’informazione come mezzo di formazione del pensiero di massa, e dietro il malessere sociale. Esempi, quelli che sto per sottoporvi, né grandiosi né satanici ma solo miseri: giusto giusto insomma al vostro livello. Il primo, quanto alle quattro leggi illegittime che la magistratura si guarda bene dal censurare, riguarda l’anatocismo che, secondo i parlamentari che eleggono gli italiani diviene legittimo ove venga praticato sia all’attivo che al passivo: un insulto alla società perché non si vede che parità possa esserci con tassi attivo tipo 0,3% e passivi effettivi magari del 10%. La seconda, quella in tema di accredito tardivo dei versamenti e dei bonifici, perché se Tizio dà a Caio un assegno di 1.000 euro il 1.1.11, e Caio lo versa mezz’ora dopo, a Tizio stornano i 1.000 euro subito, e a Caio glieli accreditano dopo diciamo 3 giorni, sicché il sistema bancario ruba 3 giorni di interesse, perché i soldi sono di Tizio fino al 1.1.11 e di Caio dal 1.1.11. La terza, in tema di decreti ingiuntivi. È infatti già illegittimo e grave che a delle organizzazioni criminali come le banche si riconosca la possibilità di ottenere dei decreti ingiuntivi semplicemente in base a un numero in fondo a un estratto conto; ma quel che è assurdo è che si continui a farlo anche oggi, riconoscendo per di più, spesso, l’immediata esecutività: oggi, intendo dire, che è pacifico per giurisprudenza consolidata che tutte le voci del presunto debito sono in tutto o in parte illegittime, sicché è nota a priori l’erroneità del saldo: una giurisprudenza che l’avvocatura è riuscita a strappare dalle unghie della magistratura dopo uno sforzo che – quanto a me – dura dal 1980. La quarta, che riguarda la decorrenza della prescrizione dei diritti dall’annotazione in conto corrente, e non più dalla chiusura del conto: un gesto da volgari lobbisti filo\bancari e un’idiozia per molte ragioni, alcune delle quali sono quelle descritte dalle Sezioni Unite (imprescrittibilità dell’azione di nullità, mancanza nell’annotazione sia degli elementi costitutivi del credito che del carattere di pagamento, unicità del rapporto di conto corrente ecc.), ma l’altra, quella fondamentale, da tutti taciuta, è l’impossibilità, finché durano i rapporti con le banche, di eccepire alcunché, pena l’estraniazione dall’intero circuito economico. Una condizione incostituzionale che continua a sussistere anche dopo la chiusura di questo o quel singolo conto tant’è che – nel mentre il legislatore e i giudici fingono di non capirlo – le cause contro le banche le fanno solo coloro che sono già stati estromessi dal sistema bancario o ne sono usciti per ‘fine attività’. Senza contare che le ‘norme interpretative’ sono legittime quando vi sia incertezza, non quando servano a crearla calando sulla giurisprudenza consolidata e sulla certezza dei diritti e delle aspettative come un tornado. Quattro norme circa la cui illegittimità sto scrivendo, in collaborazione con gli avvocati Ginaldo Cucinella e Maria Benedetti, il ricorso formale per sollevare la questione di costituzionalità, che sarà poi scaricabile da www.marra.it. Quattro norme e chissà quante centinaia di migliaia, forse milioni, di sentenze che, osservate con ‘occhi che vedono’, si rivelano nell’insieme quali espressioni della profonda devianza della cultura politica e giudizia-ria. Una devianza che è stata via via introitata come ‘corretta’ visione della giustizia, sicché le violazioni imposte dai poteri sono divenute la regola. La stessa logica ‘vincente’ dalla quale l’apparato scientifico planetario si è fatto imporre la bontà delle centrali atomiche. Un’imposizione che inizia dalla scuola, fino all’informazione e, in generale, alla struttura di tutta la trama dei rapporti umani vigenti. Detto altrimenti, siamo di fronte all’essere divenute cultura dominante quella serie di forme di pochezza e opportunismo che le banche hanno iniettato nelle vene della collettività pagandola o punendola con un po’ di benessere in più o in meno. Una volgare logica di carote e bastoni rivolta a ottenere alla fine una generale abdicazione culturale, che spiega poi la tragicomica sicumera di chiunque, in un tale regime, sia riuscito aottenere un qualche riconoscimento. Ciò detto, lo strumento più facile e meno contestabile per norma-lizzare la giustizia è una legge che disciplini l’assegnazione automatica delle indagini e delle cause ai giudici o ai PM. E’ chiaro infatti che se qualcuno ha il potere di scegliere il tuo giudice o il tuo PM, ha anche il potere di predeterminare l’esito delle tue indagini o della tua causa mediante l’assegnarle a uno piuttosto che a un altro. Un potere che è poi il nucleo intorno al quale si formano, nella spartizione delle cause rilevanti, le ‘aggregazioni’ giudiziarie. Naturalmente la magistratura obietterà che esistono già i metodi di assegnazione automatica delle cause, ma è falso, perché sono metodi decisi e gestiti dai giudici, e di fatto incontrollati e incontrollabili, per cui sono automatiche solo le assegnazioni delle cause che non interessano a nessuno, mentre è proprio sulla spartizione delle indaginio delle cause di rilievo che si basa l’organizzazione della magistratura come lobby.
Alfonso Luigi Marra
I FISICI...
I fisici non sono venduti all’imprenditoria, ne sono invece i figli, perché essa li ha generati, allevati, e ora li nutre. Ovviamente talis pater…
Solo i figli di un padre tanto depravato infatti possono ‘non sapere’ che quella della «necessità degli equilibri atomici» è in realtà una pseudocultura lanciata dall’industria, che le centrali diverrebbero tante da non poterle più contare, figurarsi poi controllare, che le fonti alternative non esistono solo perché non le hanno costruite e che il risparmio non lo hanno voluto perché se no finirebbe la società dell’automobile, dei consumi…
1985/1986
Non ricordo bene i fatti e le date, ma I FISICI.. (che pubblicai in Cucciolino nel 1987) e altri scritti (uno dei quali contro Rubbia, allora ‘nuclearista’), facevano parte del volantino con il quale feci fallire il congresso appunto dei fisici organizzato a Roma per far omologare dagli ‘scienziati’ il progetto delle centrali atomiche, che il potere bancario e l’imprenditoria non erano riusciti a far passare utilizzando i politici. Il congresso, che doveva durare quattro giorni, non arrivò neppure a concludersi, benché poi siano riusciti a riempire di centrali il resto del mondo. Non so ora con quanti noccioli fusi o esplosi dovremo fare i conti, ma se vogliamo fare il possibile perché la fiaccola della civiltà umana non si spenga, bisogna finisca subito l’era dello strategismo e inizi l’era dell’intelligenza intesa come capacità di svilupparsi passando attraverso lo sviluppo degli altri, poiché, a questo livello di metodo nell’esercizio del pensiero, è inutile avere degli obiettivi, perché non possono essere raggiunti.
ALM