Moody'sGATE: come Monti ha ricattato l'Italia
Moody'sGATE: how Mr Monti blackmailed Italy into submission
Monti fa parte del Consiglio Europeo di Consulenza di Moody's, l'agenzia che ha abbassato il rating dei titoli di stato italiani provocando la crisi dell'esecutivo. Dopodiché, da bravo Pompiere Piromane (P2), ha trovato anche lui un lavoro MOOOOLTO precario...
Prima del 5 ottobre (Before October 5, 2011):
5 ottobre (October 5, 2011):
16 novembre 2011 (November 16, 2011):
"Correvano correvano sembravano pompieri
quei quattro puttanieri
dei banchieri di città !"
venerdì 18 novembre 2011
La sospensione della democrazia avvicina la guerra
La sospensione della democrazia in Italia e Grecia avvicina la guerra
18 novembre 2011 (MoviSol) - La rimozione di governi democraticamente eletti in Italia e Grecia e la loro sostituzione con "governi dei banchieri" ha portato il mondo più vicino ad una guerra mondiale. La liquidazione delle democrazie parlamentari nel fianco sud dell'Europa segnala la volontà delle élite transatlantiche di non voler cercare una soluzione al collasso del sistema finanziario globale, ma di guadagnare tempo mentre prepara la guerra.
Il Presidente Obama è stato tra i protagonisti dei colpi di stato in Italia e Grecia. Quando Berlusconi ha rassegnato le dimissioni sabato 13 novembre, si è affrettato a chiamarle "positive". Sarkozy e Merkel si sono uniti al coro, dando la benedizione a Mario Monti, il consigliere di Goldman Sachs ed ex Commissario UE che Napolitano ha incaricato motu proprio di formare il governo dei tecnici. La Merkel ha dato lezioni di buon gusto spingendosi a dire che "la vera Italia sta col Presidente Napolitano e non con Berlusconi".
Il governo italiano non è stato sfiduciato né dagli elettori né dal Parlamento, ma dall'uso del terrore finanziario. Il credito sovrano dell'Italia e quello delle sue banche sono stati fatti oggetto di speculazione mirata e massiccia, dapprima scatenata dalla famosa retrocessione di Moody's lo scorso maggio e poi dalla decisione dell'EBA, l'autorità bancaria europea, che ha costretto le banche internazionali a sbarazzarsi di titoli italiani. Mentre la prima ondata portò i tassi del decennale sopra il 5%, la seconda (aggravata dall'annuncio del referendum greco) li ha spinti oltre il 7%.
Washington, Londra, Parigi e Berlino hanno messo alle strette l'Italia accusandola far fallire l'Eurosistema a causa di una "mancanza di credibilità" del suo esecutivo. L'Italia è stata commissariata dalla BCE mentre l'UE "collaudava i poteri della nuova governance economica rafforzata sull'Italia", come ha dichiarato il Commissario Olli Rehn il 9 novembre, prima di mandare un gruppo di ispettori UE e BCE a Roma per monitorare l'applicazione delle misure raccomandate.
Infine, quando è stata presa di mira Mediaset da una speculazione guidata da due fondi di investimento USA, che hanno abbattuto il titolo del 12% in un sol giorno, Berlusconi ha gettato la spugna ed è salito al Quirinale.
Durante l'intera fase, il Presidente Napolitano ha abusato dei suoi poteri costituzionali, agendo come il vero esecutivo. Era lui l'interlocutore dei capi di governo di USA, Francia e Germania, della Commissione UE e della BCE. Un giorno sapremo i veri retroscena delle trame di Napolitano con i capi di potenze straniere per imporre un governo extraparlamentare made in Bruxelles.
Il capo di questo governo di non eletti parla come un sicario economico. Nel corso del programma "L'Infedele" a La7 lo scorso 26 settembre, Monti ha dichiarato che "oggi, secondo me, stiamo assistendo - non è un paradosso - al grande successo dell'Euro, E qual è la manifestazione più completa del grande successo dell'Euro? La Grecia. Perché? Perché l'Euro è stato creato sì per avere una moneta unica, ma soprattutto per convincere la Germania che ha fatto il grande sacrificio di rinunciare al marco per avere una moneta comune europea, che attraverso l'euro, attraverso i vincoli che nascevano con l'euro, la cultura della stabilità - il Presidente Ciampi richiamava sempre la cultura della stabilità - alla tedesca si sarebbe un po' per volta diffusa a tutti. Quale caso di scuola si sarebbe mai potuto immaginare, caso limite, di una Grecia che dà, è costretta a dare abbastanza peso alla cultura della stabilità e sta trasformando se stessa?"
Nel "caso di scuola" greco, come in Italia, la democrazia è stata sospesa per permettere macelleria sociale. Il nuovo Primo ministro, Lucas Papademos, è stato vicepresidente della Banca Centrale Europea e governatore della banca centrale greca. Dopo aver lasciato la BCE nel 2010 è stato consigliere finanziario del Primo ministro uscente Giorgio Papandreu, riguardo all'esecuzione dei salvataggi e del "memorandum" UE. Papademos non ha mai ricoperto una carica elettiva. Il suo governo è pieno di ex commissari UE. Il vero potere dietro il nuovo Primo ministro è quello di Horst Reichenbach, che presiede la task force della Commissione Europea per la Grecia, che sarà potenziata e diffusa nei vari dicasteri per "assistere" all'applicazione dei programmi di austerità e di "ristrutturazione" dell'economia greca.
MoviSol denuncia il golpe
MoviSol denuncia il golpe dei banchieri
16 novembre 2011 (MoviSol) - Il 7 novembre, il presidente di MoviSol Liliana Gorini e il prof. Paolo Savona, presidente del Fondo Interbancario di Garanzia, sono stati ospiti della trasmissione "Che aria tira" su Radio Padania, dedicata ai temi attuali della crisi dell'euro e dell'Italia. Entrambi sono stati interpellati sulla opportunità per l'Italia di uscire dall'euro e se fosse vero che il 50% dello spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi fosse dovuto a Berlusconi. Sia Gorini che Savona hanno respinto questo giudizio, e secondo Gorini "uscire dall'euro sarebbe l'unico modo per Berlusconi di salvare il proprio governo ed evitare un governo tecnico imposto dalla BCE", ma ci vorrebbero statisti come De Gasperi, De Gaulle o Roosevelt. "Nessuno tra gli attuali governi europei ha il coraggio di fare quello che LaRouche dice da anni: una riforma alla Glass-Steagall, ma l'Italia può farlo ora, ribellandosi al ricatto della BCE".
Savona si è detto d'accordo che "esistono alternative" alla svendita dei beni nazionali, che "l'ideale sarebbe certamente regolare severamente il mercato dei derivati, che è stato la causa degli attacchi speculativi sui titoli di stato", ma ha giudicato "troppo duro" il giudizio di MoviSol sulla "dittatura della BCE". In questo momento, essendo sotto attacco, per l'Italia sarebbe impossibile uscire dall'euro, ha detto Savona. "Io sono stato il primo a porre il problema, un anno fa, offrendo il petto nudo", ha detto Savona, e una volta passato l'attacco speculativo sarebbe sicuramente il caso di riproporlo.
Entrambi il presidente di MoviSol e l'ex ministro si sono detti contrari ad un governo tecnico. "Io feci parte di un governo tecnico", ha detto Savona, aggiungendo che però non lo ritiene una scelta giusta. "Se il governo tecnico fallisce, la gente perderà la fiducia in tutto, dopo averla persa nella politica". Un governo tecnico fallirà sicuramente, ha detto Gorini, perché le decisioni non sono prese dal governo italiano ma dalle banche, a cominciare dalla BCE.
Il Segretario nazionale di MoviSol Andrew Spannaus è stato tra i relatori al BlogEconomyDay II tenutosi a Castrocaro Terme (Forlì) sabato e domenica scorsi. L'incontro ha messo insieme numerosi bloggerindipendenti che si occupano soprattutto di finanza e risparmi, insieme ad un pubblico di oltre 300 persone sul posto e molti altri che hanno seguito via internet. Spannaus, che aveva partecipato anche all'incontro inaugurale l'anno scorso in Piemonte, ha portato una prospettiva di interventi immediati per stabilizzare la situazione italiana ed europea attraverso la separazione delle funzioni bancarie, e un ritorno alla sovranità nazionale. Gran parte dei partecipanti si sono espressi a favore dell'uscita dell'Italia dall'euro e un ritorno ad una politica di crescita economica vera, in opposizione al governo dei banchieri in via di formazione, visto come una succursale delle grandi banche d'affari a livello internazionale.
Siamo in guerra !
Siamo in guerra
dal blog di Beppe Grillo
"Il Belgio è stato per mesi senza governo, ma la sua economia è migliorata e il suo Pil è cresciuto: un caso evidente di autogoverno di successo dei cittadini, non mediato dai partiti. In Islanda la Costituzione viene riscritta dai cittadini attraverso Internet: non era mai accaduto nella storia moderna. In Italia il MoVimento 5 Stelle è nato in Rete, senza un euro di finanziamento pubblico, con tutti i media contro, ed è considerato dai sondaggi il possibile terzo polo nelle prossime elezioni politiche. In Germania il Partito dei pirati tedeschi sorto dal Web ha ottenuto l’8,9 per cento alle elezioni regionali di Berlino del settembre 2011.
Sono segnali dal futuro, come lo è Julian Assange, con WikiLeaks, che fa della trasparenza – una legge della Rete – un’arma politica. Ognuno vale uno, ma solo se tutti hanno lo stesso accesso all’informazione. Su questo punto non si può transigere, non ci sono mediazioni possibili. Per diritto di nascita chiunque dovrà poter accedere in modo libero alla conoscenza. La Rete non è un nuovo messia tecnologico e neppure il giardino dell’Eden o una moderna Shangri-La. È un’opportunità unica per creare un’intelligenza collettiva che possa affrontare i problemi globali che ci stanno distruggendo – dal surriscaldamento alla crisi economica (che è solo ai suoi inizi), dalle disparità sociali tra le nazioni alla mancanza di acqua potabile – ma anche gestire direttamente l’amministrazione delle realtà locali e nazionali.
Ognuno vale uno, ma l’umanità interconnessa e responsabile ha un valore che tende all’infinito. La Rete crea comunità; di queste la più grande è il genere umano, che mai prima d’ora ha potuto relazionarsi, condividere, decidere del suo destino in tempo reale. Abbiamo la fortuna di poter partecipare a un cambiamento definitivo della nostra Storia di cui possiamo essere sia testimoni sia attori. La Rete ridefinisce il rapporto fra cittadino e Stato, il cittadino diventa Stato. La Rete non è neutra, può essere usata per diventare qualcosa di simile all’idea antropomorfa che ci siamo fatti della divinità o per farci precipitare in un mondo orwelliano, dove la verità e la menzogna coincidono e nessuno può distinguerle.
Prometeo donò il fuoco agli uomini contro il volere degli dèi e per questo venne punito con il supplizio eterno. La Rete si sta diffondendo in ogni aspetto della realtà come un incendio. I vecchi faraoni saranno seppelliti nei loro sarcofagi. Mummie del passato. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure." da Siamo in Guerra
dal blog di Beppe Grillo
"Il Belgio è stato per mesi senza governo, ma la sua economia è migliorata e il suo Pil è cresciuto: un caso evidente di autogoverno di successo dei cittadini, non mediato dai partiti. In Islanda la Costituzione viene riscritta dai cittadini attraverso Internet: non era mai accaduto nella storia moderna. In Italia il MoVimento 5 Stelle è nato in Rete, senza un euro di finanziamento pubblico, con tutti i media contro, ed è considerato dai sondaggi il possibile terzo polo nelle prossime elezioni politiche. In Germania il Partito dei pirati tedeschi sorto dal Web ha ottenuto l’8,9 per cento alle elezioni regionali di Berlino del settembre 2011.
Sono segnali dal futuro, come lo è Julian Assange, con WikiLeaks, che fa della trasparenza – una legge della Rete – un’arma politica. Ognuno vale uno, ma solo se tutti hanno lo stesso accesso all’informazione. Su questo punto non si può transigere, non ci sono mediazioni possibili. Per diritto di nascita chiunque dovrà poter accedere in modo libero alla conoscenza. La Rete non è un nuovo messia tecnologico e neppure il giardino dell’Eden o una moderna Shangri-La. È un’opportunità unica per creare un’intelligenza collettiva che possa affrontare i problemi globali che ci stanno distruggendo – dal surriscaldamento alla crisi economica (che è solo ai suoi inizi), dalle disparità sociali tra le nazioni alla mancanza di acqua potabile – ma anche gestire direttamente l’amministrazione delle realtà locali e nazionali.
Ognuno vale uno, ma l’umanità interconnessa e responsabile ha un valore che tende all’infinito. La Rete crea comunità; di queste la più grande è il genere umano, che mai prima d’ora ha potuto relazionarsi, condividere, decidere del suo destino in tempo reale. Abbiamo la fortuna di poter partecipare a un cambiamento definitivo della nostra Storia di cui possiamo essere sia testimoni sia attori. La Rete ridefinisce il rapporto fra cittadino e Stato, il cittadino diventa Stato. La Rete non è neutra, può essere usata per diventare qualcosa di simile all’idea antropomorfa che ci siamo fatti della divinità o per farci precipitare in un mondo orwelliano, dove la verità e la menzogna coincidono e nessuno può distinguerle.
Prometeo donò il fuoco agli uomini contro il volere degli dèi e per questo venne punito con il supplizio eterno. La Rete si sta diffondendo in ogni aspetto della realtà come un incendio. I vecchi faraoni saranno seppelliti nei loro sarcofagi. Mummie del passato. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure." da Siamo in Guerra
Nigel Farage: Governi Fantoccio per Grecia e Italia
Intervento di Nigel Farage, presidente del gruppo Europa della LIbertà e della Democrazia al Parlamento Europeo
"Eccoci qua, sull'orlo di un disastro finanziario e sociale e abbiamo oggi nella stanza le quattro persone che sarebbero dovuti essere responsabili. Abbiamo ascoltato i discorsi più ottusi e tecnocratici che abbia mai sentito. Siete tutti a negare! Secondo qualsiasi misuratore oggettivo, l'Euro è un fallimento. E chi è il responsabile? Chi è in carica di voi? La risposta è ovviamente: "Nessuno di voi, perché nessuno di voi è stato eletto. Nessuno di voi ha una legittimazione democratica per il ruolo che ricoprite in questa crisi." E in questo vuoto, seppur controvoglia, è entrata in scena Agela Merkel e viviamo ora in un'Europa dominata dalla Germania. Un'eventualità che il progetto europeo intendeva escludere. Una situazione per prevenire la quale chi ci ha preceduto ha pagato un caro prezzo in sangue. Io non voglio vivere in un un'Europa dominata dalla Germania e non lo vogliono i cittadini europei. Ma voi avete avuto un ruolo in tutto ciò. Perché quando il primo ministro Papandreou si è alzato e ha usato il termine "referendum" lei, signor Rehn lo ha descritto come una "violazione della fiducia", e i suoi amici qui si sono radunati come un branco di iene attorno a Papandreou, lo hanno fatto rimuovere e rimpiazzare con un governo-marionetta. Che spettacolo Assolutamente disgustoso è stato. E non soddisfatti, avete deciso che Berlusconi doveva andarsene. Così è stato rimosso e rimpiazzato da Monti, un ex commissario europeo, un architetto del disastro dell'Euro, un uomo che non era nemmeno membro del Parlamento.
Sta diventando come un romanzo di Agatha Christie, dove stiamo cercando di capire chi è il prossimo che sarà fatto cadere. La differenza è che noi sappiamo chi sono i cattivi. Voi tutti dovreste essere ritenuti responsabili di ciò che avete fatto. Dovreste essere tutti licenziati. E devo dire, signor Van Rompuy, 18 mesi fa quando ci siamo incontrati per la prima volta, mi ero sbagliato sul suo conto. La definii un "assassino silenzioso delle democrazie degli stati nazionali". Ora non più, lei è piuttosto chiassoso nel suo operare, non crede? Lei, un uomo non eletto, è andato in Italia e ha detto: "Questo non è il tempo per le elezioni, ma è il tempo delle azioni". Per Dio, chi le dà il diritto di dire queste cose al popolo italiano?"
"Eccoci qua, sull'orlo di un disastro finanziario e sociale e abbiamo oggi nella stanza le quattro persone che sarebbero dovuti essere responsabili. Abbiamo ascoltato i discorsi più ottusi e tecnocratici che abbia mai sentito. Siete tutti a negare! Secondo qualsiasi misuratore oggettivo, l'Euro è un fallimento. E chi è il responsabile? Chi è in carica di voi? La risposta è ovviamente: "Nessuno di voi, perché nessuno di voi è stato eletto. Nessuno di voi ha una legittimazione democratica per il ruolo che ricoprite in questa crisi." E in questo vuoto, seppur controvoglia, è entrata in scena Agela Merkel e viviamo ora in un'Europa dominata dalla Germania. Un'eventualità che il progetto europeo intendeva escludere. Una situazione per prevenire la quale chi ci ha preceduto ha pagato un caro prezzo in sangue. Io non voglio vivere in un un'Europa dominata dalla Germania e non lo vogliono i cittadini europei. Ma voi avete avuto un ruolo in tutto ciò. Perché quando il primo ministro Papandreou si è alzato e ha usato il termine "referendum" lei, signor Rehn lo ha descritto come una "violazione della fiducia", e i suoi amici qui si sono radunati come un branco di iene attorno a Papandreou, lo hanno fatto rimuovere e rimpiazzare con un governo-marionetta. Che spettacolo Assolutamente disgustoso è stato. E non soddisfatti, avete deciso che Berlusconi doveva andarsene. Così è stato rimosso e rimpiazzato da Monti, un ex commissario europeo, un architetto del disastro dell'Euro, un uomo che non era nemmeno membro del Parlamento.
Sta diventando come un romanzo di Agatha Christie, dove stiamo cercando di capire chi è il prossimo che sarà fatto cadere. La differenza è che noi sappiamo chi sono i cattivi. Voi tutti dovreste essere ritenuti responsabili di ciò che avete fatto. Dovreste essere tutti licenziati. E devo dire, signor Van Rompuy, 18 mesi fa quando ci siamo incontrati per la prima volta, mi ero sbagliato sul suo conto. La definii un "assassino silenzioso delle democrazie degli stati nazionali". Ora non più, lei è piuttosto chiassoso nel suo operare, non crede? Lei, un uomo non eletto, è andato in Italia e ha detto: "Questo non è il tempo per le elezioni, ma è il tempo delle azioni". Per Dio, chi le dà il diritto di dire queste cose al popolo italiano?"
In sette vogliono uscire dall'UE
All'Est sono stufi, in sette vogliono uscire dall'UE
Bruxelles - Sette paesi dell'Est Europa sono insoddisfatti per le discussioni in corso sulla riforma monetaria europea e per questo minacciano di sottomettere di nuovo a referendum la loro appartenenza all'UE.
Lo si legge sul Corriere del Ticino, che lo ha appreso in margine al Consiglio affari generali della Ue, dove i ministri degli affari europei di Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania, Lituania e Lettonia si sono riuniti per condividere un'azione.
Secondo i sette paesi - inclusa la Polonia che ha la presidenza di turno della Ue - la proposta di riforma del Patto e della governance economica, in discussione tra Consiglio e Parlamento, rischia di modificare le condizioni dei trattati di adesione.