sabato 30 novembre 2013
VIALE: OCCORRE UN AUDIT SUL DEBITO PUBBLICO
Un Audit sul debito
Guido Viale
Agli storici del futuro (se il genere umano sopravviverà alla crisi climatica e la civiltà al disastro economico) il trentennio appena trascorso apparirà finalmente per quello che è stato: un periodo di obnubilamento, di dittatura dell'ignoranza, di egemonia di un pensiero unico liberista sintetizzato dai detti dei due suoi principali esponenti: «La società non esiste. Esistono solo gli individui», cioè i soggetti dello scambio, cioè il mercato (Margaret Thatcher); e «Il governo non è la soluzione ma il problema», cioè, comandi il mercato! (Ronald Reagan). Il liberismo ha di fatto esonerato dall'onere del pensiero e dell'azione la generalità dei suoi adepti, consapevoli o inconsapevoli che siano; perché a governare economia e convivenza, al più con qualche correzione, provvede già il mercato. Anzi, "i mercati"; questo recente slittamento semantico dal singolare al plurale non rispecchia certo un'attenzione per le distinzioni settoriali o geografiche (metti, tra il mercato dell'auto e quello dei cereali; o tra il mercato mondiale del petrolio e quello di frutta e verdura della strada accanto); bensì un'inconscia percezione del fatto che a regolare o sregolare le nostra vite ci sono diversi (pochi) soggetti molto concreti, alcuni con nome e cognome, altri con marchi di banche, fondi e assicurazioni, ma tutti inarrivabili e capricciosi come dèi dell'Olimpo (Marco Bersani); ai quali sono state consegnate le chiavi della vita economica, e non solo economica, del pianeta Terra. Questa delega ai "mercati" ha significato la rinuncia a un'idea, a qualsiasi idea, di governo e, a maggior ragione, di autogoverno: la morte della politica. La crisi della sinistra novecentesca, europea e mondiale, ma anche della destra - quella "vera", come la vorrebbero quelli di sinistra - è tutta qui.
Ma, dopo la lunga notte seguita al tramonto dei movimenti degli anni sessanta e settanta, il caos in cui ci ha gettato quella delega sta aprendo gli occhi a molti: indignados, gioventù araba in rivolta, e i tanti Occupy. Poco importa che non abbiano ancora "un vero programma" (come gli rinfacciano tanti politici spocchiosi): sanno che cosa vogliono.
CACCIATA LA TROIKA UE-BCE-FMI, L’UNGHERIA RINASCE
La rinascita ungherese
di Giuseppe De Santis - 29/11/2013Fonte: piovegovernoladro.altervista
CACCIATA UE-BCE-FMI, L’UNGHERIA RINASCE: TAGLIO COSTO LUCE GAS ACQUA DEL 20% TICKET BUS DEL 10% IVA RIDOTTA DA 27% A 5%
L’Ungheria continua la sua politica di abbassamanento delle tasse e delle tariffe. I giornali e i vari talk show italiani continuano a ignorare la rivoluzione economica che sta avvenendo in Ungheria perche’ si vuole tenere il popolo nell’ignoranza onde evitare che un numero sempre crescente di persone inizi a opporsi alle misure lacrime e sangue varate da questo governo per conto dell’Unione Europea.
Il Signoraggio (ufficiale) sbarca su L'AVVENIRE
Riflessione e un paio di proposte
In molti dibattiti pubblici un tema ricorrente sollevato da una parte non trascurabile di interlocutori riguarda il ruolo del "signoraggio" delle banche centrali. Si tratta di un tema oscuro ai più ma con effetti ed impatto molto significativi sulla vita economica, soprattutto in uno scenario nel quale il ruolo delle banche centrali diventa sempre più importante. Le banche centrali si trovano oggi ad avere il potere immenso e decisivo per le sorti dell’economia di creare moneta.
Banche, più di 100 manager con stipendi oltre 1 milione di euro
Banche, in Italia più di 100 manager con stipendi oltre 1 milione di euro
29 novembre 2013
Gli uomini d'oro delle banche italiane, con retribuzioni sopra il milione di euro, sono 109: più che in Spagna (100) e meno che in Germania (212) e Francia (177). È la fotografia sulle remunerazioni del 2012 nel sistema bancario europeo scattata dall'Eba, l'Autorità bancaria europea. A guidare la classifica, come era da immaginare, sono i banchieri britannici: 2.714 "high earners" con stipendi sopra il tetto del milione.
1930: Keynes accusa la Banca d'Inghilterra di terrorismo
Le armi con cui la banca [d'Inghilterra] si assicura questa cooperazione sono la paura, il consenso spontaneo delle banche e la convenzione. La banca può influenzare la situazione "per terrorem"...
- John Maynard Keynes, Trattato della moneta, Treves 1932, secondo volume, pag. 524 (ed. originale inglese: A treatise on money, Volume 2, Harcourt, Brace and company, dicembre 1930, pag.366)
It then - in effect - invites the member banks and the money-market to co-operate on keeping the bank-rate, thus fixed, effective on the basis of the quantity of bank-money also thus fixed.
Its weapons for securing this co-operation are terror, agreement and convention. The bank can influence the situation per terrorem (...)
- John Maynard Keynes, Trattato della moneta, Treves 1932, secondo volume, pag. 524 (ed. originale inglese: A treatise on money, Volume 2, Harcourt, Brace and company, dicembre 1930, pag.366)
It then - in effect - invites the member banks and the money-market to co-operate on keeping the bank-rate, thus fixed, effective on the basis of the quantity of bank-money also thus fixed.
Its weapons for securing this co-operation are terror, agreement and convention. The bank can influence the situation per terrorem (...)
venerdì 29 novembre 2013
Banche decotte. Ben vengano i commissari
«Banche decotte. Ben vengano i commissari»
di Beppe Scienza
il Fatto Quotidiano 20-11-2013 pag. 14
Un tempo lontano vivevano felici un re e una regina… No, la favola è diversa e più prosaica: decenni fa risparmiatori e risparmiatrici italiani vivevano tranquilli, senza pensare al rischio che la loro banca potesse fallire. Era infatti salda la volontà a monte di evitare quelle che, a rigor di termini, si chiamano liquidazioni coatte amministrative degli istituti di credito. In parole povere: i fallimenti bancari.
Non persero comunque nulla neanche i correntisti del Banco Ambrosiano. Peccato che da qualche anno non sia più così: varie banche sono state lasciate al loro destino, come il Banco Emiliano Romagnolo (Ber), la Banca MB o la Banca Network Investimenti. Comprensibile quindi che i risparmiatori siano scossi, quando vengono a sapere che la Banca d'Italia ha disposto la gestione provvisoria, ovvero ha commissariato, la banca dove hanno i loro soldi. L'ultimo caso è quello di Banca Marche del 27 agosto scorso.
In effetti c'era semmai da preoccuparsi quando il 9 luglio ne diventò presidente Rainer Masera, pensionato d'oro di Bankitalia. La stampa economica lo sommerge sempre di lodi e apprezzamenti, tacendo che era a capo della filiale italiana della Lehman Brothers, quando fallì nel settembre 2008. Un precedente tutt'altro che tranquillizzante.
Ma è davvero opportuno togliere tutti i soldi, quando viene disposto il commissariamento della propria banca? A ben vedere, forse è il contrario. Una volta commissariata, le probabilità di crac sono minori. Infatti le ispezioni della Banca d'Italia si concludono in due modi alternativi, nel caso di gravi irregolarità: la banca viene messa in liquidazione (fallimento) oppure affidata a commissari. Ma questi sono nominati proprio dalla Banca d'Italia dopo la sua ispezione, per cui è chiaro che a quel punto essa vuole in ogni modo evitare il crac.
Anzi, vale addirittura la pena di spulciare le proposte che proprio gli istituti commissariati fanno agli investitori. Si scopre così, per esempio, che la Banca Popolare di Spoleto offre un conto corrente non vincolato al 3,5% lordo sino a fine 2014; probabilmente il massimo sul mercato, nell'ambito dei conti ad alto rendimento.
di Beppe Scienza
il Fatto Quotidiano 20-11-2013 pag. 14
Un tempo lontano vivevano felici un re e una regina… No, la favola è diversa e più prosaica: decenni fa risparmiatori e risparmiatrici italiani vivevano tranquilli, senza pensare al rischio che la loro banca potesse fallire. Era infatti salda la volontà a monte di evitare quelle che, a rigor di termini, si chiamano liquidazioni coatte amministrative degli istituti di credito. In parole povere: i fallimenti bancari.
Non persero comunque nulla neanche i correntisti del Banco Ambrosiano. Peccato che da qualche anno non sia più così: varie banche sono state lasciate al loro destino, come il Banco Emiliano Romagnolo (Ber), la Banca MB o la Banca Network Investimenti. Comprensibile quindi che i risparmiatori siano scossi, quando vengono a sapere che la Banca d'Italia ha disposto la gestione provvisoria, ovvero ha commissariato, la banca dove hanno i loro soldi. L'ultimo caso è quello di Banca Marche del 27 agosto scorso.
In effetti c'era semmai da preoccuparsi quando il 9 luglio ne diventò presidente Rainer Masera, pensionato d'oro di Bankitalia. La stampa economica lo sommerge sempre di lodi e apprezzamenti, tacendo che era a capo della filiale italiana della Lehman Brothers, quando fallì nel settembre 2008. Un precedente tutt'altro che tranquillizzante.
Ma è davvero opportuno togliere tutti i soldi, quando viene disposto il commissariamento della propria banca? A ben vedere, forse è il contrario. Una volta commissariata, le probabilità di crac sono minori. Infatti le ispezioni della Banca d'Italia si concludono in due modi alternativi, nel caso di gravi irregolarità: la banca viene messa in liquidazione (fallimento) oppure affidata a commissari. Ma questi sono nominati proprio dalla Banca d'Italia dopo la sua ispezione, per cui è chiaro che a quel punto essa vuole in ogni modo evitare il crac.
Anzi, vale addirittura la pena di spulciare le proposte che proprio gli istituti commissariati fanno agli investitori. Si scopre così, per esempio, che la Banca Popolare di Spoleto offre un conto corrente non vincolato al 3,5% lordo sino a fine 2014; probabilmente il massimo sul mercato, nell'ambito dei conti ad alto rendimento.
Quote di liability scambiate come asset: un “regalo” da 4 miliardi alle banche
28/11/2013 - ECONOMIA: GLI EFFETTI DELLA RIVALUTAZIONE DELLE QUOTE DI BANCA D’ITALIA
Un “regalo” da 4 miliardi
per i colossi del credito
ANSA
Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni ha varato ieri il decreto che assegna a Bankitalia un valore tra i 5 e i 7,5 miliardi
Intesa e Unicredit saranno
i maggiori beneficiari,
Carige dovrà svalutare
i maggiori beneficiari,
Carige dovrà svalutare
LUCA FORNOVO
TORINO
Sotto l’albero a dicembre le due super banche italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit, si ritroveranno un “regalo” che potrebbe valere in tutto circa 4 miliardi di euro. Il Babbo Natale in questione è il ministro dell’Economia, Maurizio Saccomanni e la renna che porterà il dono è la Banca d’Italia.
Dopo aver schierato la Cassa depositi e prestiti in aiuto delle piccole e medie imprese ripulendo però i crediti deteriorati rimasti nella pancia delle banche, il governo Letta apre il secondo capitolo di quello che a questo punto si può definire un vero programma salva-banche. L’obiettivo è sempre quello di aiutare i colossi del credito a superare gli stress test della Banca centrale europea, ma soprattutto ad avere la liquidità necessaria per tornare a prestare denaro a imprese e famiglie così da rimettere in moto l’economia e centrare per il 2014 una crescita del pil all’1%.
Ieri il Consiglio dei ministri ha approva il decreto per la rivalutazione delle quote delle banche nel capitale di Bankitalia.
giovedì 28 novembre 2013
Arbitrarietà del credito: 20 miliardi ai poveri e 113 ai ricchi
La cambiale (scaduta) delle banche
http://blog.ilgiornale.it/wallandstreet/2013/11/27/la-cambiale-scaduta-delle-banche/Secondo il leader del primo sindacato del credito, il cosiddetto «impatto sociale» sui volumi delle sofferenze bancarie si ferma infatti al 15,6% : «In pratica, caro Patuelli, le 924mila posizioni in sofferenza su crediti fino a 25mila euro rappresentano circa 20 miliardi sui 133 complessivi, mentre i crediti inesigibili superiori a 125mila euro arrivano a toccare la percentuale del 72,6% e i super debitori, quelli con debito superiore a 25 milioni di euro, pesano per l’11,7%», attacca Sileoni facendo così precipitare il macigno delle sofferenze sul campo di battaglia Abi-sindacati che deciderà il modello di banca del futuro: il contratto che regola la vita dei 303mila bancari italiani è stato disdettato da Palazzo Altieri in anticipo rispetto alla scadenza naturale di giugno 2014, premettendo che in mancanza di un accordo con le forze sociali, il settore è pronto a essere regolato dai soli accordi aziendali.
Arrestiamoli tutti: Bankitalia compra sé stessa col signoraggio degli italiani
Banche, il governo prepara un regalo fino a 4 miliardi per Intesa e Unicredit
L'esecutivo vara in sordina (e in fretta e furia) l'emendamento Banca d'Italia, che oltre alla rivalutazione della partecipazione nell'istituto centrale include un compratore per la quota altrimenti invendibile. Giusto a ridosso degli esami comunitari
Per Intesa SanPaolo e Unicredit il cosiddetto decreto Bankitalia che il Consiglio dei ministri ha approvato mercoledì 27 novembre in fretta e furia prima del voto sulla decadenza del Senatore Berlusconi, vale una cifra compresa tra 2,73 e 4 miliardi di euro. L’ultima mossa del governo Lettain tema di regali agli istituti di credito in trepida attesa degli esami comunitari, prevede infatti una rivalutazione del capitale della Banca centrale attraverso una ricapitalizzazione gratuita da 5-7,5 miliardi di euro fatta attingendo alle riserve della stessa Banca d’Italia.
Conti correnti e prestiti, gli abusi delle banche
Conti correnti e prestiti, gli abusi delle banche. E i modi per difendersi
Abbondano le insidie per i risparmiatori, dalle spese aggiuntive alle modifiche dei contratti all'insaputa del correntista. Sono ancora pochi, però, quelli che fanno ricorso contro gli istituti, perché spesso non conoscono i diritti di cui godono
Modifiche dei contratti all’insaputa del contraente, spese aggiuntive a sorpresa e tassi usurai. Abbondano le insidie per chi apre un conto corrente o chiede un finanziamento. Così come i tranelli sono evidenti, però, non mancano i diritti di cui godono i risparmiatori, anche se quasi nessuno se ne avvale, perché gli istituti di credito fanno di tutto per tenerli nascosti.
1978: ucciso Aldo Moro, in agosto si modifica la legge di bilancio...
Riforma di alcune norme di contabilita' generale dello Stato in materia di bilancio.
(GU n.233 del 22-8-1978 )
Modifiche della riforma del 1978:
1) L’introduzione del bilancio annuale di cassa accanto a quello di competenza;
2) L’adozione del bilancio pluriennale;
3) L’introduzione della legge finanziaria (oggi denominata legge di stabilità)
4) La classificazione economico-funzionale delle spese
I "personaggi" che abolirono i biglietti di stato nel 1998
A FUTURA E SEMPITERNA MEMORIA:
LEGGE 31 marzo 1966, n. 171
Autorizzazione al Tesoro dello Stato a fabbricare ed emettere biglietti di Stato da L. 500. (GU n.91 del 14-4-1966)
(Presidente: Giuseppe SARAGAT - Premier: Aldo MORO - Ministro del Tesoro: Emilio COLOMBO - Guardasigilli: Oronzo REALE)
Testo in vigore dal: 29-4-1966 al: 28-3-1998
abrogata da:
DECRETO LEGISLATIVO 10 marzo 1998, n. 43
Adeguamento dell'ordinamento nazionale alle disposizioni del trattato istitutivo della Comunita' europea in materia di politica monetaria e di Sistema europeo delle banche centrali. (GU n.61 del 14-3-1998)
Entrata in vigore del decreto: 14/03/1998
Presidente della Repubblica: Oscar Luigi SCALFARO (deceduto)
Romano Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri (vivente)
Carlo Azeglio Ciampi, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (vivente)
Lamberto Dini, Ministro degli affari esteri (vivente)
Vincenzo Alfonso Visco, Ministro delle finanze (vivente)
il Guardasigilli: Giovanni Maria Flick (vivente)
LEGGE 31 marzo 1966, n. 171
Autorizzazione al Tesoro dello Stato a fabbricare ed emettere biglietti di Stato da L. 500. (GU n.91 del 14-4-1966)
(Presidente: Giuseppe SARAGAT - Premier: Aldo MORO - Ministro del Tesoro: Emilio COLOMBO - Guardasigilli: Oronzo REALE)
Testo in vigore dal: 29-4-1966 al: 28-3-1998
abrogata da:
DECRETO LEGISLATIVO 10 marzo 1998, n. 43
Adeguamento dell'ordinamento nazionale alle disposizioni del trattato istitutivo della Comunita' europea in materia di politica monetaria e di Sistema europeo delle banche centrali. (GU n.61 del 14-3-1998)
Entrata in vigore del decreto: 14/03/1998
Presidente della Repubblica: Oscar Luigi SCALFARO (deceduto)
Romano Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri (vivente)
Carlo Azeglio Ciampi, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (vivente)
Lamberto Dini, Ministro degli affari esteri (vivente)
Vincenzo Alfonso Visco, Ministro delle finanze (vivente)
il Guardasigilli: Giovanni Maria Flick (vivente)
Le privatizzazioni, conseguenza della truffa del debito pubblico
www.resistenze.org - proletari resistenti - lavoro - 27-11-13 - n. 476
La grande abbuffata
Un approfondimento sulle privatizzazioni
Unione Sindacale di Base | usb.it
20/11/2013
I nodi al pettine
La crisi di Alitalia a soli cinque anni dalla sua cessione ai soci privati della CAI, la contestuale vicenda della svendita di Telecom alla spagnola Telefonica, così come il nuovo pacchetto di privatizzazioni annunciato dal Governo Letta (dall'Eni alla Fincantieri ma in prospettiva anche Terna, Poste e Rai) riaccendono i riflettori sulle vicende lontane e più recenti dei processi di privatizzazione in salsa italiana.
Il piano annunciato da Letta conferma un processo di svendita di pezzi di estrema importanza nella struttura economica del nostro paese, si tratta di aziende che rivestono funzioni strategiche sia in proprio sia di supporto all'intero tessuto produttivo; con la solita retorica della riduzione del debito pubblico si mette una ulteriore ipoteca alle già esistenti "debolezze" strutturali dell'economia italiana (dalla questione energetica alla tenuta dell'export). A riprova di questo riportiamo l'elenco delle privatizzazioni finora annunciate e i settori di competenza:
- ENI (energia, petrolio e gas)
- CDP RETI (infrastrutture della rete gas metano nazionale)
- TAG (gestione della rete gas dalla Russia)
- GRANDI STAZIONI (gestione delle principali stazioni ferroviarie con 1,5 milioni di mq di immobili)
- ENAV (gestione del traffico aereo)
- SACE (assicurazioni per le aziende orientate all'export)
- FINCANTIERI (cantieristica navale, orientata come mercato soprattutto all'export)
- STM (microelettronica avanzata)
Unione Sindacale di Base | usb.it
20/11/2013
I nodi al pettine
La crisi di Alitalia a soli cinque anni dalla sua cessione ai soci privati della CAI, la contestuale vicenda della svendita di Telecom alla spagnola Telefonica, così come il nuovo pacchetto di privatizzazioni annunciato dal Governo Letta (dall'Eni alla Fincantieri ma in prospettiva anche Terna, Poste e Rai) riaccendono i riflettori sulle vicende lontane e più recenti dei processi di privatizzazione in salsa italiana.
Il piano annunciato da Letta conferma un processo di svendita di pezzi di estrema importanza nella struttura economica del nostro paese, si tratta di aziende che rivestono funzioni strategiche sia in proprio sia di supporto all'intero tessuto produttivo; con la solita retorica della riduzione del debito pubblico si mette una ulteriore ipoteca alle già esistenti "debolezze" strutturali dell'economia italiana (dalla questione energetica alla tenuta dell'export). A riprova di questo riportiamo l'elenco delle privatizzazioni finora annunciate e i settori di competenza:
- ENI (energia, petrolio e gas)
- CDP RETI (infrastrutture della rete gas metano nazionale)
- TAG (gestione della rete gas dalla Russia)
- GRANDI STAZIONI (gestione delle principali stazioni ferroviarie con 1,5 milioni di mq di immobili)
- ENAV (gestione del traffico aereo)
- SACE (assicurazioni per le aziende orientate all'export)
- FINCANTIERI (cantieristica navale, orientata come mercato soprattutto all'export)
- STM (microelettronica avanzata)
Diagramma della truffa del debito pubblico
mercoledì 27 novembre 2013
Piero Angela - La demeritocrazia e la raccomandazione - YouTube
Piero Angela - La demeritocrazia e la raccomandazione - YouTube: "La demeritocrazia e la raccomandazione"
Papa: il denaro deve servire e non governare
Papa chiede ai politici 'riforma finanziaria etica'
'Il denaro deve servire e non governare. Difesa dei nascituri non è ideologia, ma difesa diritti'
26 novembre, 2013http://ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/11/26/Papa-difesa-nascituri-ideologia-ma-difesa-diritti_9682314.html)CORRELATI
CITTA' DEL VATICANO - Viene pubblicata oggi la "Evangelii gaudium", esortazione apostolica firmata da Papa Francesco a conclusione dell'Anno della fede, e centrata sulla nuova evangelizzazione. Il testo, potente e pragmatico e insieme intriso di spiritualità e umanità, appare come una sorta di manifesto programmatico del pontificato di Bergoglio.
Il Papa chiede "una riforma finanziaria che non ignori l'etica" e "un vigoroso cambio di atteggiamento da parte dei dirigenti politici, che esorto ad affrontare questa sfida con determinazione e con lungimiranza, senza ignorare, naturalmente, la specificità di ogni contesto. Il denaro deve servire e non governare".
martedì 26 novembre 2013
Addio multe per ticket orario scaduto: sono illegali
Addio multe per ticket orario scaduto: sono illegali, ecco perché
25 novembre 2013
Multe – E’ ora che anche voi lo sappiate: se un vigile urbano vi multa perché il vostro ticket di parcheggio è scaduto, sta commettendo un’irregolarità. Lo testimonia l’ultimo automobilista ad aver fatto presente all’autorità giudiziaria, nel suo caso quella di Lecce, l’irregolarità della multa da 30 euro inflittagli per il ticket scaduto. Di fatto, in questi casi, il parcheggiatore ha comunque contravvenuto alle norme sul permesso di parcheggio previo pagamento e dovrà quindi provvedere a pagare soltanto la somma che corrisponde al tempo non coperto dal ticket acquistato. In realtà, fu un parere tecnico-legale emanato dal Ministero delle Infrastrutture nel lontano 2010 a rendere pubblica l’illegalità delle sanzioni applicate a ticket orari scaduti: “Se la sosta viene effettuata omettendo l’acquisto del ticket orario, deve essere necessariamente applicata la sanzione. Se invece viene acquistato il ticket, ma la sosta si prolunga oltre l’orario di competenza non si applicano sanzioni, ma si da corso al recupero delle ulteriori somme dovute”, ovvero i soldi con cui avreste pagato il ticket per il tempo di cui avete sforato. Insomma, si tratterebbe di pochi spiccioli, in confronto alle salatissime multe con cui i vigili urbani fanno tremare da sempre i parcheggiatori abusivi e quelli non a norma. Nonostante la si possa considerare una grande vittoria a vantaggio degli automobilisti italiani, è bene ricordare che, in totale assenza del ticket orario, la multa è legittima senza alcun dubbio e quindi questa non può essere contestata in tribunale.
lunedì 25 novembre 2013
Unione (bancaria) Europea: una compilation di colpi di stato
Nel 2011 ci fu un complotto per costringere Berlusconi a dimettersi. Per Napolitano si configura l’ipotesi di reato di alto tradimento e attentato alla Costituzione
di Magdi Cristiano Allam
domenica 24 novembre 2013
SENZA VERGOGNA: IL GOVERNO IN MANO ALLE BANCHE
IL GOVERNO IN MANO ALLE BANCHE - L'ESECUTIVO ALFETTA IMPACCHETTA SEI REGALI PER IL MONDO BANCARIO
Sconti fiscali, paracadute sui derivati, rivalutazione quote Bankitalia, garanzia della Cdp sui prestiti alle Pmi, privatizzazioni, bad bank per i prestiti non rimborsati - Palazzo Chigi ha provato a dissimulare i favori agli istituti in diversi veicoli normativi, metterli insieme e' stata una caccia al tesoro…
Francesco De Dominicis per "Libero"
Tenere il conto non è affatto facile. Un po' perché sono parecchi un po' perché vengono nascosti e non pubblicizzati. Il pallottoliere (per ora) si ferma a sei: sono i regali del governo di Enrico Letta alle banche italiane. Alcuni sono già messi nero su bianco negli atti ufficiali, altri saranno formalizzati tra pochi giorni, qualcuno è un progetto in fase piuttosto avanzata. L'operazione congegnata a palazzo Chigi ruota per lo più attorno alla legge di stabilità - su cui il Governo si appresta a chiedere la fiducia - e ai cosiddetti decreti collegati. Ma non solo.
CANCELLIERI SACCOMANNI LETTA
In pratica, Letta ha preferito distribuire in più veicoli normativi i favori concessi ai banchieri invece di metterli tutti insieme in un solo provvedimento. Opzione, quest'ultima, che avrebbe comportato il rischio di farsi «sgamare» subito. E in effetti la ricostruzione il dossier è stata una specie di caccia al tesoro. L'opera di dissimulazione del premier, che per l'occasione si è trasformato in uno stratega militare, è stata meticolosa.
Dirigenti falsi all’AdE: nulle tutte le cartelle Equitalia
Dirigenti falsi all’Agenzia Entrate: cartelle Equitalia e avvisi di accertamento nulli!
Sentenza del Consiglio di Stato: rischio illegittimità per 767 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate; conseguente nullità di tutti gli atti fiscali e delle cartelle esattoriali scaturite da atti firmati da tale personale privo di qualifica. Promozioni in bilico.
Lo scandalo che “La Legge per Tutti” aveva sollevato quasi un anno fa con l’articolo “Nulli gli atti di Equitalia e Ag. Entrate: firmati da falsi dirigenti” si arricchisce di un nuovo e interessantissimo capitolo. Ad avvalorare la tesi secondo cui gran parte degli avvisi inviati dall’Agenzia delle Entrate e delle cartelle esattoriali notificate da Equitalia sarebbero nulli è una sentenza appena firmata dal Consiglio di Stato. Ma facciamo un passo indietro per capire cosa sta per succedere.
Lo scandalo era nato da una pronuncia del Tar Lazio [1] (cui poi seguì quella del Tar Messina): la sentenza aveva bloccato le nomine a dirigenti, presso diversi uffici delle Agenzie delle Entrate, nei confronti di numerosi funzionari che, però, non avevano svolto il concorso previsto per legge e, quindi, erano privi dei relativi titoli a dirigenti. In pratica, ben 767 funzionari su 1.143 totali (più della metà) erano stati nominati in modo illegittimo!
Un terremoto vero e proprio: per comprenderne la portata, basti pensare agli effetti che tale pronuncia aveva determinato su tutti gli atti firmati dai falsi dirigenti e sui conseguenti procedimenti che ne erano scaturiti. Se il dirigente è privo di qualifica, anche l’atto da questi firmato è nullo. Nulli, quindi, gli accertamenti e nulle anche le cartelle esattoriali di Equitalia emesse sulla scorta dei primi. Una catastrofe per il fisco!
Pertanto, una legge del 2012 [2] aveva cercato di rimediare al pasticcio. Il libretto delle giustificazioni dello Stato si chiama sempre “sanatoria”: così la legge aveva convalidato gli incarichi affidati senza concorso e, in attesa di espletare le nuove procedure concorsuali, aveva autorizzato anche l’attribuzione di ulteriori incarichi dirigenziali a funzionari delle stesse Agenzie. Insomma, in barba allo scandalo, il perverso ed illecito meccanismo – che travalicava i concorsi pubblici – era stato ulteriormente perpetrato.
Oggi giustizia sembra essere fatta. Una sentenza di qualche giorno fa del Consiglio di Stato [3] rimette tutto in gioco: secondo i Giudici amministrativi di ultima istanza, infatti, la “sanatoria” è incostituzionale. Così, il Consiglio di Stato ha chiamato in gioco la Corte Costituzionale affinché valuti se cancellare per sempre, dal nostro ordinamento, tale scempio normativo.
La conseguenza è che sono nuovamente in bilico i posti per 767 dirigenti “fasulli” e gli atti da questi firmati – ivi comprese le cartelle esattoriali successive – possono essere annullate. Ipoteche, fermi auto, esecuzioni immobiliari, pignoramenti della pensione e dello stipendio potrebbero cadere tutti, in un solo colpo, con la sentenza della Corte. E forse farebbe bene Equitalia ad annullare d’ufficio tutte le cartelle, per evitare un’interminabile contenzioso con tutti i cittadini italiani.
[1] Tar Lazio sent. n. 07636/2011.
[2] Art. 8 comma 24, legge 44/2012.
[3] Cons. St. sent. n. 5451/2013 del 18.11.2013.
giovedì 21 novembre 2013
Grillo: Orban fascista perché "tocca" la banca centrale (?)
Grillo contro Le Pen e Orban: ma cosa stai facendo?
di redazionale - 20/11/2013Fonte: scenarieconomici.it
Ieri sul blog di Beppe Grillo è comparso questo post dove, il comico-politico genovese, ha dichiarato che la cattiva gestione della crisi europea stia spianando la strada al ritorno del fascismo in Europa; citando inoltre Alba Dorata, Marine Le Pen e Viktor Orban.
qui l’articolo completo ( link diretto)
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Rivalutazione quote Bankitalia, slitta decreto
Rivalutazione quote Bankitalia, slitta decreto, governo aspetta lettera Bce
Reuters – 21 novembre 2013
ROMA (Reuters) - Il governo rinvia a martedì prossimo anche il decreto legge sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia, dal quale il ministero dell'Economia si aspetta nel 2014 un gettito una tantum di poco superiore al miliardo di euro.
"Aspettiamo una lettera della Bce, potrebbe arrivare a giorni", spiega una fonte governativa.
Avvalendosi di un comitato di esperti, Via Nazionale ha indicato in 5-7,5 miliardi il valore corretto delle sue quote a fronte dei 156.000 euro previsti da una legge che risale agli anni trenta.
Il governo vuole rendere le quote scambiabili e introdurre un limite quantitativo massimo per trasformare la Banca d'Italia in una public company.
Qualsiasi decisione richiede tuttavia il parere preventivo della Banca centrale europea.
(Giuseppe Fonte)