giovedì 18 aprile 2013

Niente sfugge a Bankenstein: si possono pignorare anche i cani



“Si possono pignorare anche i cani” dice a Ballarò l’ufficiale giudiziario

repubblica.it

Quanti spettatori di Ballarò sono trasaliti, martedì sera, alle parole dell’ufficiale giudiziario che nell’ambito di un servizio molto drammatico dichiarava pignorabili gli animali domestici? “Anche i cani” precisava, mentre oggetti inviolabili sono la fede nuziale, gli utensili della cucina e il letto. Nessuna reazione in studio, a dimostrare quanto certe sensibilità rimangano estranee al dibattito politico, per commentare l’atteggiamento istituzionale che definisce gli animali res, cose, anziché amici, elementi affettivi centrali nella vita di milioni di persone.

Denuncia le banche: 40 colpi di kalashnikov contro l’azienda


Imprenditore denuncia le banche. Dopo 5 giorni, 40 colpi di kalashnikov contro l’azienda.

De MasiGioia Tauro, colpita in maniera eclatante una delle aziende dell’imprenditore che sostiene Libera e ha denunciato i tassi usurari delle banche
GIOIA TAURO - «Hanno sbagliato indirizzo, non indietreggerò di un millimetro». L’ha dichiarato al Corriere della Calabria l’imprenditore Nino De Masi, ancora visibilmente scosso per l’attentato subìto la notte scorsa e scoperto stamattina. «Non intendo fermarmi e voglio continuare a battermi per affermare i principi della legalità e della sana imprenditoria in questa nostra terra martoriata – ha proseguito il manager – e chiedo per questo ai massimi vertici istituzionali tutta l’attenzione che il caso merita».

Rossi vs Mario Draghi - "si è stancato di vedere suicidi?"



Nella seduta in parlamento del 16 aprile 2013 a Strasburgo, durante la presentazione dell'European Central Bank annual report, Oreste Rossi accusa il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi (presente in aula) di aver favorito una politica a favore delle banche e distruttiva per l'economia degli Stati europei... causando decine di suicidi conseguenti alla disperazione di una società ormai al collasso. E chiede una modifica del trattato sulla stabilità dell'euro.

Rodotà nella guerra tra massoni


E’ la guerra tra massoni, tra terroristi veri e quelli camuffati da finanzieri. Ecco perchè e come Stefano Rodotà può salvare l’Italia.

boston
di Sergio Di Cori Modigliani
“Gli italiani vivono le partite di calcio come se fossero delle guerre; in compenso, vivono le guerre come se si trattasse di una partita di calcio”.
Sir Winston Churchill. Londra 1952.
In teoria ci troviamo nell’epoca della comunicazione, dell’informazione totale, delle notizie diffuse da tutti a tutti e mai come oggi “la gente” avrebbe la possibilità e l’opportunità di sapere come stanno le cose. Non è così. Si tratta di un trucco retorico, ben congegnato e gestito dai proprietari mediatici per far credere alle persone di essere informate. Se domani ci fossero le presidenziali dirette, all’americana, potrebbe anche vincere Barbara D’Urso, o Cesare Prandelli, o il commissario Montalbano, anche se non esiste nella realtà in quanto personaggio romanzesco, ma alla gente poco importa. Forse neppure lo sa e quando vede il telefilm pensa che si tratti di reportage investigativo. Comunque sia, sarebbe possibile convincerli, in qualche modo. Se li hanno convinti che Mario Monti è come De Gasperi, Silvio Berlusconi è un grande imprenditore, e Massimo D’Alema è una risorsa per la democrazia, allora vuol dire che è possibile convincere gli italiani che chiunque può essere chiunque in qualunque momento, basta che la cupola mediatica decida e scelga di cavalcare questo o quel destriero. E quindi va bene anche Montalbano o Harry Potter. Tutto ciò per introdurre l’argomento relativo alla realtà dello scontro politico in atto per la scelta del presidente della repubblica, per cercare di comprendere alcuni aspetti che appartengono a un’idea complessa della realtà che è opposta  alla facile e affascinante cultura del complottismo becero, autentica passione italiota. A mio avviso, ci troviamo al centro di una importantissima battaglia che fa parte di una poderosa guerra tra massoni e che dura esattamente da 80 anni, dalla primavera del 1933.
Quello che domani si apre, in parlamento, è un capitolo di questa guerra all’ultimo sangue.