venerdì 26 aprile 2013

Radio Maria: un accecamento e una deriva dolorosa



Una mail:
Gentile Direttore,su Radio Maria, Riccardo Cascioli,parlando dell'incarico dato da Napolitano ad Enrico Letta,ha platealmente sdoganato davanti alle orecchie dei radioascoltatori,Il Bilderberg,la Trilateral e gli altri organismi mondialisti di potere e tutti i lori componenti,dicendo che quanto si trova a livello di informazione,specialmente su internet,è teoria complottista,mentre tali innocenti organismi aiutano la prevenzione delle crisi finanziarie e hanno tanti altri bei lati positivi. 
Sono rimasto di sasso! La prego faccia qualcosa!
 
Sergio A.
  

Che cosa vuole che possa fare,io,caro lettore? Quali poteri mi attribuisce?Posso solo sgomentarmi con lei della deriva di Radio Maria. Che peraltro non mi stupisce più: dalle già note posizioni scioccamente americaniste-ufficiali sui veri autori dell’11 Settembre nel 2001,alla linea sempre più giudizzante e neocon,all’adesione alla tesi dello scontro di civiltà, doveva per forza concludere nell’elogio della Trilateral e del Bilderberg, con connessa demonizzazione dei complottisti. 

Letta: a Maastricht fino alla morte

MORIRE PER MAASTRICHT, CON ENRICO LETTA E L’EUROGENDFOR


IL MATRIMONIO TRA PARTITOCRAZIA E POTERI FORTI PORTERA’ MISERIA E REPRESSIONE VIOLENTA

Obbedienza a Maastricht fino alla morte: parola di Enrico Letta

Rieleggere Napolitano al Colle e puntare decisi a legittimare con una riforma costituzionale il presidenzialismo di fatto, svuotando di poteri e dignità il parlamento in favore della Commissione Europea, della BCE e del Quirinale, serve appunto a questo. E' stata subito confermata la linea neoliberista e fiscalista, gli uomini del Bilderberg, del FMI e dell'UE sono i primi a congratularsi.

E Napolitano, col plauso di quasi tutti, incluso Berlusconi, incarica di formare il governissimo “senza alternative” l’on. Enrico Letta, che, come economista e come politico, è assolutamente improponibile come premier, per ciò che ha fatto e per ciò che è stato. Però si capisce anche perché e per cosa  è stato scelto...

Italia, agli albori della terza repubblica

www.resistenze.org - osservatorio - italia - politica e società - 22-04-13 - n. 450

Agli albori della III Repubblica

Vincenzo De Robertis
Bari, aprile 2013
La crisi politica, apertasi dopo il risultato elettorale (febbraio 2013), si è manifestata inequivocabilmente nella difficoltà che i vari partiti borghesi hanno incontrato nel formare un nuovo Governo, prima, e nell'eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, poi. E' crollato il "castello di bugie" dentro cui era custodita la stabilità di un sistema politico, basato sul bipolarismo, su di un sistema elettorale maggioritario con premio di maggioranza, con uno sbarramento idoneo ad impedire che in Parlamento andassero i "rompiscatole" di turno.
La crisi, però, ha riaperto discussioni e messo in atto comportamenti - vedi quelli del Presidente della Repubblica Napolitano - che preannunciano la volontà, già espressa da più parti, di cambiare in peggio l'assetto istituzionale dello Stato.
Si parla apertamente di III Repubblica, che avrebbe connotati sicuramente più autoritari e meno democratici della seconda e ancor più della prima, molto probabilmente sarebbe di tipo presidenziale e non più parlamentare, come lo è oggi; forse con una sola Camera legislativa, magari ridotta nel numero dei suoi componenti, eletta attraverso una nuova legge elettorale, più discriminatoria di quella già in uso.