Se anche l’Italia uscisse dall’euro, la nuova trappola è già pronta
ECONOMIA, NEWSdic 15, 2013
15 dic – Il motivo per cui il governo si sta prodigando a modificare a velocità supersonica lo status di Bankitalia è quello di permettere a chi ha condizionato le politiche economiche e sociali italiani tramite l’euro, di poterlo fare anche in futuro tramite la “nuova” lira.
La denuncia di Guido Crosetto sulla privatizzazione accelerata di Bankitalia è inquietante. Il Governo che non trova un euro per dare anche risposte parziali alle urla di disperazione che salgono dalla Nazione trova il tempo per regalare miliardi alle banche. È inaccettabile. È inaccettabile l’arroganza di fissare l’assemblea straordinaria prima della ratifica del decreto legge da parte del Parlamento. Ma è ancora più preoccupante il silenzio di tutte le forze politiche. Dov’è Grillo? Cosa ne pensa Renzi?
“Via libera del Cdm al provvedimento che «rivaluta le quote di capitale di Bankitalia secondo il documento che Bankitalia ha reso pubblico nei giorni scorsi e che chiarisce la natura dell’operazione». Lo ha detto il ministro Fabrizio Saccomanni al termine del consiglio dei ministri precisando che «la misura che riguarda il capitale della Banca d’Italia serve essenzialmente a migliorare la patrimonializzazione delle banche».
Il ministro ha spiegato che «Bankitalia si trasformerà in public company», parlando del provvedimento per la rivalutazione delle quote. Il tetto al 5% per la partecipazione, infatti, «lascia la porta aperta a investitori europei». Insomma sarà una struttura da public company «di cui nessuno avrà il controllo»
Il decreto amplia poi «il novero dei soggetti italiani ed europei che possono detenere quote del capitale della Banca d’Italia», si legge sempre nel comunicato stampa. I soggetti autorizzati saranno quindi: banche, fondazioni, assicurazioni, enti ed istituti di previdenza, inclusi fondi pensione. Per effetto di questa modifica normativa, «le banche potranno essere autorizzate ad includere le quote nel patrimonio di vigilanza, rafforzandone la base di capitale»
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“La privatizzazione di Bankitalia va fermata! E va fermata la convocazione dell’assemblea straordinaria di Bankitalia che Guido Crosetto denuncia oggi. É un ulteriore prova della sudditanza di questo potere e questa maggioranza al potere finanziario e bancario. Letta sembra il facente funzione di Bazoli”. Lo dichiara Massimo Corsaro, deputato di Fratelli d’Italia.
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«Prosegue a tappe forzate la marcia verso la privatizzazione di Bankitalia. Senza attendere la conversione del decreto legge e dimostrando un disprezzo totale per il Parlamento, il Consiglio di amministrazione ha fissato per il 23 dicembre l’assemblea straordinaria che chiuderà il percorso avviato dal governo Letta in nome e per conto delle grandi banche italiane. Capisco che Unicredit ed Intesa abbiano la necessità di portarsi a capitale già quest’anno il regalo di 3,5 miliardi che gli fa il governo ma e’ vergognoso che Bankitalia possa fare un cosi grave affronto istituzionale al Parlamento nel silenzio totale di tutte le forze politiche.
Invitiamo il M5S, la Lega, Sel, Forza Italia e tutte le persone libere a far si che questa inutile ed assurda forzatura possa essere fatta. Spero che anche il neo segretario del Pd Renzi possa dare prova del suo distacco da questi poteri forti ed arroganti».
E’ quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.