sabato 31 maggio 2014

Riciclaggio di denaro e clearing interbancario

Tratto da "Bankenstein", di Marco Saba, 2006
Capitolo 10 - Riciclaggio di denaro e clearing interbancario

“Tra le numerose transazioni molto confidenziali che Ernest ha dovuto trattare durante i tredici anni passati in Cedel, quella che l'ha maggiormente colpito riguarda gli ostaggi americani trattenuti in Iran all'inizio degli anni 80. La Casa Bianca dove Ronald Reagan era stato appena eletto, ha sempre negato di aver versato un riscatto in cambio della loro liberazione. Ma Ernest era al posto giusto per sapere che era falso. Lo stratagemma era indecifrabile a meno di trovarsi nel cuore del sistema, che era appunto il caso suo. Egli ricorda l'ordine urgente ricevuto all'inizio del 1981. Il 16 gennaio la Federal Reserve e la Bank of England (le banche centrali americana ed inglese) gli intimarono congiuntamente l'istruzione urgentissima di trasferire a banche non aderenti a Cedel, sette milioni di dollari in valori mobiliari: cinque milioni da prelevarsi dal conto della Chase Manhattan Bank e due milioni dal conto della Citibank. Gli venne spiegato allora che si trattava di trasferimenti legati alla sorte dei 55 ostaggi americani detenuti da 15 mesi nell'ambasciata americana di Teheran.”
Tratto da: “Révélation$”, di Denis Robert e Ernest Backes, ed. Les Arènes, Parigi 2001

Negli ultimissimi anni, è venuto alla ribalta lo scandalo della società lussemburghese Clearstream (ex Cedel). Il brano di cui sopra implica un'operazione di riciclaggio: il riscatto venne pagato in base ad un accordo stipulato a Parigi, secondo il quale gli ostaggi avrebbero dovuto essere rilasciati SOLO dopo l'elezione di Ronald Reagan a presidente degli Stati Uniti. Clearstream è una società europea di compensazione interbancaria, come ad esempio lo sono Euroclear e SWIFT. Negli USA, ad esempio, troviamo la società di compensazione CHIPS.
Si tratta di “camere di compensazione” o “società di clearing”, secondo la denominazione inglese. Queste servono sia come “trasportatori” di denaro o titoli (azioni, obbligazioni e bond), sia come “notai” che ne registrano le relative transazioni. Le registrazioni sono conservate con cura per risolvere eventuali casi di contestazione da parte dei clienti. Grazie alla potenza informatica di queste società di clearing, un portafoglio titoli può cambiare di mano, anche trenta volte al giorno, viaggiando – virtualmente - attraverso una dozzina di piazze finanziarie diverse. Presso queste società vi sono conti aperti ufficialmente da banche ed istituzioni finanziarie che periodicamente effettuano delle transazioni informatiche per aggiornare le relative posizioni Dare-Avere. Si è scoperto che, oltre ai conti delle istituzioni finanziarie, in Clearstream vi erano conti di privati e di società multinazionali. Inoltre molti conti, più del 50%, erano "non ufficiali" o "non pubblicati". Il 4 agosto 2000, Cedel ha aperto una filiale in Svizzera, a Ginevra, in Rue du Rhône 118, la "Cedel International, Luxembourg, succursale de Genève". L'oggetto sociale era: "Investimento delle liquidità eccedenti sui mercati finanziari internazionali e gestione del relativo portafoglio titoli". Nel suo consiglio d'amministrazione troviamo un italiano: Roberto Civalleri, residente a Scarnafigi, in provincia di Cuneo. Il presidente ed il vicepresidente sono invece americani: Robert R. Douglass e David Van Pelt. La società venne radiata, dalla camera di commercio di Ginevra, prima dell'uscita di questo libro: il 13 luglio 2003. In un articolo recentemente apparso su "La lettre du blanchiment", un banchiere francese ha chiaramente detto, a proposito del riciclaggio, dell'esistenza di un “triangolo delle Bermuda” della finanza internazionale (Clearstream, Euroclear e Swift).
l       Euroclear. Emanazione di JP Morgan, serve principalmente per riciclare quanto sottratto alla comunità europea tramite il signoraggio: circa 6.134 miliardi di euro - M3 - al dicembre 2003. Il debito pubblico della UE era pari al 61% di tale cifra, ovvero 3.795 miliardi. Euroclear si è fusa con la camera francese di compensazione SICOVAM.
l       Clearstream. Questa cooperativa bancaria, che prima si chiamava Cedel, venne creata nel 1971 per facilitare gli scambi internazionali di azioni ed obbligazioni. Ha 1700 dipendenti in sette paesi, tra cui gli Usa, l'Inghilterra e la Germania. Nel 2000 è stata acquistata per metà da Deutsche Boerse Clearing, la camera di compensazione tedesca. Clearstream, nel 2000, trattava circa 450 volte il bilancio del Belgio, qualcosa come 50 trilioni di euro all'anno, una cifra paragonabile a quanto trattato annualmente da Euroclear. Nelle sue casse, nel 2000, aveva depositati qualcosa come 9000 miliardi di euro. Ha un esercito di consulenti profumatamente pagati, in particolare troviamo vari responsabili politici del Lussemburgo. Recentemente ha ammesso errori contabili per un totale di 1,7 trilioni di euro (l'equivalente del debito pubblico del terzo mondo), senza che nessuno sollevasse obiezioni. Serve per riciclare - principalmente con titoli - quanto indebitamente ottenuto dalle banche col meccanismo della riserva frazionaria-inflazionista [Nota: Il valore convenzionale totale delle banconote denominate in Euro è di circa 425 miliardi (M1). Il valore totale degli Euro circolanti, compresa la moneta bancaria (M3), è circa 6.134 miliardi. Le riserve d’oro fino della Banca Centrale Europea sono 9.404 tonnellate. Il prezzo dell’oro fino è di 11,569 Euro per grammo, pari a 327,9764 Euro per oncia. Il valore delle riserve d’oro fino della Banca Centrale Europea è di 108,8 miliardi di Euro. Quindi, il valore della garanzia (riserve d’oro) è pari al 25,6% delle banconote denominate in Euro ed al 1,773% degli Euro in circolazione.] Clearstream, comunque, non disdegna le banche centrali. La Federal Reserve ha sette conti su Clearstream, di cui 5 non pubblicati. La Banca d'Italia vi ha aperto almeno un conto non pubblicato. Anche la Banca centrale dell'Iran vi possiede un conto non pubblicato.
l       SWIFT.  Si tratta di una società d'instradamento finanziario che trasporta gli ordini di trasferimento di contante tra settemila istituzioni finanziarie. Trasferisce 3.000 miliardi di euro al giorno con sei milioni di ordini trattati quotidianamente. Il sistema permette dei trasferimenti a cascata, in una serie di paradisi fiscali, in pochi secondi. Swift conserva gli archivi delle transazioni solo per pochi mesi: si tratta di una decisione arbitraria. Questo sistema, completamente cieco poiché le informazioni trattate vengono cifrate, viene costantemente attaccato dalle autorità che si occupano di lotta contro il riciclaggio. Anche  presso Swift esistono dei conti non pubblicati. Swift rappresenta l'hub di ingresso e di uscita della liquidità riciclata.

giovedì 29 maggio 2014

Carige, spunta la «pista» della Sgr

Carige, spunta la «pista» della Sgr

3logo Sole24Ore
Stefano Elli
MILANO
http://www.assinews.it/articolo_stampa_oggi.aspx?art_id=23793

La notizia delle dimissioni in blocco della maggioranza dei consiglieri di Centro Fiduciaria, la società fiduciaria della Carige, data ieri dal Sole 24 Ore, potrebbe certo essere letta con un'ovvia scelta di arretramento per consentire all'assemblea, di rinnovare gli organi amministrativi dopo il terremoto giudiziario che sta scuotendo la banca genovese. Ma potrebbe anche essere letta in modo difforme. È datata 2009, infatti, un'altra ispezione, della Banca d'Italia, condotta presso la Carige Asset management Sgr, la società di gestione del risparmio del gruppo sino al dicembre 2013, data in cui venne acquisita da Arca Sgr. Si tratta di un'ispezione di quattro anni antecedente alle due verifiche avviate nella capogruppo, datate luglio e settembre 2013 i cui esiti sono stati all'origine dell'inchiesta. Il capo degli ispettori alla Sgr della Carige era Eugenio Gubitosi e lo specialista del team in materia di antiriciclaggio era Salvatore Ricci, già in forza all'ufficio antiriciclaggio dell'Ufficio italiano dei cambi e, attualmente, consulente tecnico d'ufficio per varie procure italiane.

CARIGE: assunti figli, fratelli, padri, amanti di magistrati


QUELL’ASSE BANCARIO GENOVA-VATICANO - ANCHE PAPA FRANCESCO HA “INDAGATO” SU CARIGE E LO IOR – DALLE INTERCETTAZIONI UN INQUIETANTE INTRECCIO DI RAPPORTI: “C’AVEVAMO DIPENDENTI DENTRO 28 PERSONE, FIGLI, FRATELLI, PADRI O AMANTI DI MAGISTRATI LIGURI”

Secondo l'ex presidente di carige berneschi, alla fine del 2013 il papa chiama i tre vescovi del ponente ligure per chiarire l'intreccio tra la fondazione e lo Ior (che sarebbe dovuto diventare socio forte dell'istituto di credito ma non l'ha mai fatto)…

Giuseppe Filetto e Marco Preve per "La Repubblica"
Anche papa Francesco ha "indagato" su Carige e lo Ior. Le intercettazioni dell'inchiesta che ha portato agli arresti l'ex presidente della banca genovese, confermano l'esistenza di quell'asse bancario Genova-Vaticano che nasconde ancora segreti. E rivelano un inquietante intreccio di rapporti tra l'istituto diretto dal vicepresidente nazionale dell'Abi Giovanni Berneschi e la magistratura ligure: «C'avevamo dipendenti dentro 28 persone, figli, fratelli, padri o amanti di magistrati liguri » dice Ferdinando Menconi ex ad del comparto assicurativo anche lui ai domiciliari.
GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTOGIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTO
GLI AFFARI CON IL VATICANO
In un'intercettazione dell'11 novembre del 2013, racconta il verbale dei finanzieri della tributaria che «Berneschi parla di papa Francesco che avrebbe chiamato i tre vescovi del ponente ligure a Roma per chiarire la faccenda legata allo Ior. Due giorni fa Berneschi dice di aver ricevuto monsignor Luigi Molinari il quale per conto di Bagnasco (Angelo, cardinale di Genova e presidente Cei, ndr) voleva sapere cosa era successo tra la Fondazione e lo Ior».
Si tratta dell'operazione del 2010 voluta dal presidente di Fondazione Carige Flavio Repetto (nemico giurato di Berneschi). In pratica 100 milioni di euro di obbligazioni acquistate dallo Ior che però non si trasformarono in azioni come preventivato e vennero poco dopo rilevate dalla Fondazione la quale, peraltro, non incassò i diritti visto che «aveva deliberato di metterli a disposizione dello Ior».

CARIGE: FALSO IN BILANCIO E OSTACOLO ALLA VIGILANZA


CARIGE CORROTTA, LIGURIA INFETTA - ALL'INCHIESTA SULLA BANCA GENOVESE SI INTRECCIA QUELLA SU SCAJOLA, CON CUI L'EX PRESIDENTE BERNESCHI AVEVA STRETTO UN PATTO DI ACCIAIO CHE CORREVA PER TUTTA LA LIGURIA


Alessandro Scajola, fratello di Claudio, è stato vicepresidente di Carige fino alla fine di settembre. Così ieri non è passato inosservato il summit in procura a Genova dei magistrati dell’antimafia calabrese, di ritorno dalla perquisizione della villa dell’ex ministro a Imperia, con i colleghi che seguono l’inchiesta su Carige...

Teodoro Chiarelli per ‘La Stampa'
Il giorno più atteso è arrivato. Oggi l'ex presidente di Carige, Giovanni Berneschi, arrestato una settimana fa nell'inchiesta "Mungi la mucca", sull'associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio ai danni della banca, sarà interrogato nell'ufficio del gip Adriana Petri. I pubblici ministeri Piacente e Franz, chiedendo la proroga delle indagini a carico di Berneschi, hanno ipotizzato nuove accuse: falso in bilancio e ostacolo all'attività di vigilanza. Ieri il suo vecchio sodale e compagno di scorribande truffaldine, Ferdinando Menconi, ex ad Carige Vita Nuova - pure lui ai domiciliari - si è avvalso della facoltà di non rispondere.
BANCA CARIGE E LA NUOVA BANCA CARIGE ITALIABANCA CARIGE E LA NUOVA BANCA CARIGE ITALIA
L'affaire Carige si presenta sempre più come un pozzo senza fondo. Ai già corposi filoni genovesi si somma, infatti, l'inchiesta di Savona con 34 indagati (fra i quali lo stesso Berneschi e l'ex direttore generale Ennio La Monica) per i prestiti facili concessi al gruppo (poi fallito) Geo, dell'imprenditore di Albenga, Andrea Nucera, latitante a Dubai. Un crac da 400 milioni: 100 verso l'Erario, 250 verso le banche, 50 verso altri creditori.
Ma altri scenari si vanno delineando. Riguardano i rapporti fra i due ultimi arrestati eccellenti della Liguria: Berneschi e Claudio Scajola, già ministro degli Interni e dello Sviluppo, uomo di punta di Forza Italia, reuccio di Imperia, soprannominato "Sciaboletta".

mercoledì 28 maggio 2014

DENARO: SCHEMA DELLA FRODE BANCARIA

Vale sia per banconote che denaro virtuale, sia con banca nazionale che non, sia con euro che con dollari, yen, sterline, neolire, etc. Se non si rettificano i bilanci, se non si accredita il denaro alla banca all'emissione, il gioco dei banchieri è fatto !

Mediobanca, Nagel: la famiglia scappa a Londra

MEDIOBANCA GRAND HOTEL: GENTE CHE VA, GENTE CHE VIENE.

L’indagine milanese (e ora anche torinese) che ha colpito con l’accusa di aggiotaggio l’amministratore delegato di UnipolSai Carlo Cimbri sta destando non poche preoccupazioni in Mediobanca, regista dell’operazione di fusione. Al di là di alcuni pettegolezzi che circolano con insistenza nella City milanese – e che vedrebbero l’amministratore delegato di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel avere spostato a Londra i figli e la famiglia, forse temendo possibili “sorprese” giudiziarie – resta il fatto che la più importante banca d’affari del Paese vuole tutelare l’operazione UnipolSai. Di qui una decisione per certi versi clamorosa che potrebbe giungere a breve con il passaggio di Alfonso Galante, top manager di Mediobanca in quanto responsabile del business FIG (Financial Institution Group) alla direzione generale di Unipol Banca. La controllante Unipol, comunque, smentisce ufficialmente l’arrivo di Galante.

martedì 27 maggio 2014

Fondazioni bancarie, "diversamente" filantropiche

Fondazioni bancarie, cosa rimane della filantropia tra un’inchiesta e l’altra

Nel 2013 Cariplo, Compagnia di San Paolo, CRT, Cariverona e Cariparo hanno approvato erogazioni per un totale di 418 milioni. Di questi, 118 sono andati ad arte e cultura e poco più a ricerca e istruzione. Con qualche nome noto e un conflitto di interessi: Cassa di risparmio di Torino - il cui presidente siede nel cda dell'Editrice La Stampa - assegna risorse per comprare “Fiat Panda o equivalenti” destinate alla protezione civile

Fondazioni bancarie, cosa rimane della filantropia tra un’inchiesta e l’altra
Il loro nome negli ultimi tempi compare sui giornali più per i legami pericolosi con banche finite sotto inchiesta per mala gestione che per la loro attività primaria. Eppure le fondazioni bancarie che fanno riferimento all’Acri di Giuseppe Guzzetti (vicepresidente l’ex numero uno di Banca Carige Giovanni Berneschi, finito ai domiciliari giovedì scorso) dovrebbero essere innanzitutto gli enti per eccellenza deputati a finanziare attività senza scopo di lucro e di rilevante utilità sociale. Ma, anche da questo punto di vista, gli enti pubblico-privati nati a fine anni novanta con la legge Amato-Carli - relatore l’ex senatore Luigi Grillo tornato recentemente alla ribalta per il caso Expo - per sostituire lo Stato in capo alle banche pubbliche e perseguire finalità “di interesse pubblico e di utilità sociale” (grazie ai dividendi incassati dagli istituti controllati o partecipati) hanno sempre avuto un ordine di priorità un po’ diverso da quello del cittadino medio.

domenica 25 maggio 2014

Il Consiglio di Stato non ha competenza sul falso in bilancio bancario

R: Evasione fiscale dei gruppi bancari

27 aprile 2014 

Egregio dott.Saba,

in realtà la mia attività di divulgazione scientifica è a titolo privato, di libera ricerca sulla materia.
Il Consiglio di Stato non è quindi da me "rappresentato" istituzionalmente, com'è del tutto ovvio.
L'Istituto si occupa di attività giurisdizionale in controversie ove sia parte una p.a., su domanda (appello) delle parti, e di attività consultiva in quanto investito da autorità ministeriali o indipendenti per chiederne il parere.
Entro questa cornice di legge sulle sue funzioni (previste in Costituzione), implicanti l'applicazione di norme di diritto pubblico, il Consiglio non ha quindi competenze relative alla materia societaria-commerciale, certo non d'ufficio. E la questione del falso in bilancio, nelle sue varie proiezioni, interessa i tribunali civili e penali.

Cordiali saluti,

Luciano Barra Caracciolo

Lo stato delle cose: Il debito e l'indebitamento pubblico



"Il deficit dello Stato era l'oggetto stesso delle speculazioni. Alla fine di ogni anno, c'era un nuovo deficit. Dopo quattro o cinque anni, un nuovo prestito. Ogni nuovo prestito forniva all'aristocrazia una nuova occasione per spolpare lo stato che, mantenuto artificialmente sull'orlo della bancarotta, era obbligato a trattare coi banchieri in condizioni sempre più sfavorevoli". 

- Karl Marx, Le lotte di classe in Francia, 1850

sabato 24 maggio 2014

Discorso di Lannutti (ADUSBEF) al comizio M5S a Roma, 23/5/2014

BOZZA DISCORSO DI PIAZZA SAN GIOVANNI DEL 23.MAGGIO 2014.
VIDEO: http://youtu.be/eOxOtyvlw6k?t=58m


Buona sera. Sono grato a Beppe e Gianroberto per la possibilità di parlare a Piazza San Giovanni a Roma, simbolo della questione morale. Noi di Adusbef, che ci battiamo da 27 anni a difesa di consumatori e famiglie taglieggiate dalle banche e massacrate da Equitalia, che abbiamo difeso i cittadini dalle mafie invisibili, impunite cricche di malfattori che dopo aver praticato una gestione criminale del credito e del risparmio in questi giorni finiscono in galera anche per le nostre denunce, siamo onorati di stare nella piazza dove si svolsero i funerali di Enrico Berlinguer.
La raffica di inchieste che in pochi giorni sta travolgendo la cupola del potere finanziario - l'arresto dei fratelli Magnoni della Sopaf; di Alberto Micalizzi il Madoff della Bocconi dal Pm Alfredo Robledo; l’inchiesta dei magistrati di Ancona contro gli ex vertici di Banca delle Marche accusati di associazione a delinquere; lo scandalo Ubi Banca con 1 miliardo di euro consulenze erogate agli amici degli amici che coinvolge l’intoccabile padre padrone di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli; i domiciliari di ieri per il vice presidente Abi Giovanni Berneschi; l’inchiesta sulla fusione Fondiaria Sai del Pm di Milano Orsi, con il presidente Consob Giuseppe Vegas che andava a prendere ordini da Mediobanca; il processo del Pm di Trani Michele Ruggiero alle agenzie di rating, accusate dalla Corte dei Conti di aver causato un danno all’Italia di 180 miliardi di euro, segnano una svolta epocale anche dentro la magistratura, parte della quale si sentiva padrona incontrastata della giustizia.

La banda banchieri su il Fatto Quotidiano



Per la “banda degli onesti” arriva il finale a sorpresa. Giorgio Meletti, Fatto Quotidiano

Scrive Meletti: "Per fortuna il mercato, quello vero, ci vede meglio della vigilanza. Ieri hanno indagato il capo di Unipol-Fonsai ma in Borsa è crollato anche il titolo di Mediobanca. Indovinate perché? C’è un giudice (forse) a Milano. Sicuramente ce n’è uno invisibile dentro i computer di piazza Affari".

venerdì 23 maggio 2014

Al Bancheda contro Al Qaeda ?

La scoperta della guerra coperta

IL MANIFESTO— Manlio Dinucci
L'arte della guerra. La «Visione 2020» delle forze speciali Usa esso prevede «la costruzione di una rete globale di forze per le operazioni speciali» comprendente quelle di paesi alleati, tra cui l’Italia. Su tutte comanderebbe Washington

Il compound dell'ambasciata Usa a Sanaa, in Yemen
 © Reuters


Qual­che volta, per un inci­dente, si sco­pre una «guerra coperta». Come è avve­nuto nello Yemen, dove a Sanaa un mem­bro delle Forze spe­ciali Usa e un agente della Cia hanno spa­rato con­tro due uomini ucci­den­doli. Secondo la ver­sione uffi­ciale, si trat­tava di due ter­ro­ri­sti di Al Qaeda che li vole­vano rapire. Il fatto, tutt’altro che chiaro, ha susci­tato un’ondata di pro­te­ste con­tro il governo, già sotto accusa poi­ché per­mette ai droni kil­ler della Cia di ope­rare nello Yemen par­tendo da una base saudita.

mercoledì 21 maggio 2014

AL-BANQEDA e lo sceicco Draghiman

AL-BANQEDA è finanziata dallo sceicco Draghiman
by The Money Doctor

Il fondamentalismo banchista fa capo a AL-BANQEDA, una organizzazione terrorista di stampo bancario che dispone di cellule eversive infiltrate nella P.A. come Equitalia, i Tribunali fallimentari, le società di rating, gli specialisti di titoli di stato (primary dealer), le società di revisione KPMG, EY, PWC e Deloitte. La religione fondamentalista di AL-BANQEDA si chiama: "economia neoclassica". La lista dei complici (gli intoccabili di Equitalia) ormai è stata scoperta.


Gli adetti kamikaze vengono formati studiando nelle madrasse chiamate: "Facoltà di economia neoclassica." Dopodiché diventano gli "incappucciati" e si riuniscono segretamente di notte per venerare il Grande Usuraio Dell'Universo (GUDU) secondo il "rito bancario antiquato e inaccettabile".

BCE: VADE RETRO DEMOCRAZIA !

Passaparola: La dittatura della BCE - Lucio di Gaetano

http://www.beppegrillo.it/2014/05/passaparola_la_dittatura_bce_di_lucio_di_gaetano.html
Guarda l'intervista!
(06:30)
ladittaturadellabce.jpg

Con Lucio Di Gaetano, consulente finanziario ed ex dipendente Bankitalia, su questo Blog abbiamo già contribuito a far emergere la svendita di Bankitalia, una scandalosa vicenda che dovrebbe interessare tutti, non solo gli elettori del M5S. In questo nuovo incontro, e con il medesimo spirito, parliamo di Bce. E' mai possibile che la politica economica della Ue sia decisa in una sede tecnica, non sottoposta a controllo democratico? La sovranità popolare e il primato della politica sono davvero orpelli dei quali si può fare a meno? A noi sembra di no, visto che ogni scelta economica è politica e la tragedia sociale in atto è cosa troppo seria per lasciarla ai tecnici. Piero Ricca

Unicredit offshore: azionista scrive a capigruppo Camera e Senato

Da: saverio.telesca@alice.it   Data: 19-mag-2014 5.58
A: BRUNETTA - DEGIROLAMO - DELLAI - GIORGETTI MELONI-MIGLIORE NUTI - PISICCHIO - ROMANO SPERANZA
Cc: minoranzainunicredit
Ogg: notizie assemblee soci di Unicredit (13.5.'14 Roma) e Intesasanpaolo (8.5.'14 Torino)
Signori Presidenti dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati,

facendo seguito alla mia e-mail dell'1.4.2014 (riportata in calce e riscontrata dal solo on. Giorgetti), con questa 2a nota si vuole completare la disponibilità informativa offerta a tutti i gruppi politici presenti in Parlamento, sulla loro eventuale partecipazione alle assemblee dei soci delle primarie società italiane del settore bancario quotate in Borsa: Unicredit (assemblea del 13.5.2014 a Roma, dove su 465.000 soci sono risultati presenti al voto soltanto circa 40 persone) ed Intesasanpaolo (assemblea dell'8.5.2013 a Torino).
In merito alla vanificazione di risorse, allo stato, si allegano:
schema-prospetto di due soli fogli redatto da un gruppetto di piccoli azionisti di minoranza per la gestione del sessennio 2008-2013 di Unicredit, che evidenzia tra l'altro la vanificazione di risorse per 100,5 miliardi di euro (tra cancellazioni e rettifiche per svalutazioni crediti, avviamenti e immobilizzazioni) di cui all'allegato A;
due Elenchi di una pagina ciascuno riguardanti l'aumento delle partecipazioni Unicredit in società aventi sede in località off shore (da 22 a 31) e in Lussemburgo (da 8 ad 11), di cui alle lettere B-C.
Inoltre, ove interessi, si trasmettono di seguito tre link di interviste/interventi effettuati: 
* dall'esperto Marco Saba alle assemblee soci di Unicredit a Roma e di Intesa a Torino, in merito ad eventuali ammanchi apportati al conto economico per circa 500 miliardi di euro in Unicredit e per circa 343 miliardi di euro in Intesa, con perdita per l'erario di circa 250 miliardi di euro; 
* dal deputato Carlo Sibilia, l'unico parlamentare che finora si è interessato ai temi assembleari, presente all'assemblea di Unicredit ed intervenuto tra l'altro:
- sul sostanziale fallimento delle politiche di concentrazione delle "privatizzazioni selvagge" avviate nel settore bancario negli anni '90;
- sulla vanificazione delle risorse del gruppo Unicredit per oltre 100,5 mld di euro (cui si aggiungono 18,5 miliardi di euro per conferimenti ed aumenti di capitali dei soci nel 2009-2012);
- sulle crescenti partecipazioni di Unicredit nelle società aventi sede in località off shore e in Lussemburgo durante il periodo 2008-2013.
In particolare.

domenica 18 maggio 2014

Note per uno studio di settore sull'attività bancaria

Note per uno studio di settore sull'attività bancaria
di Marco Saba*
(documento per l'Ordine dei Commercialisti)
16 maggio 2014
http://centralerischibanche.blogspot.it/2014/05/note-per-uno-studio-di-settore.html

A seguito del mio intervento durante il convegno a Napoli del 7 maggio 2014 (1), è emerso che le banche svolgono attività d'intermediazione finanziaria solo marginalmente, mentre l'attività principale consiste nella creazione di denaro ex novo che - ad oggi - non risulta contabilizzata a bilancio. Al momento non si dispone di uno studio di settore dedicato all'attività bancaria (2), in particolare per i codici ATECO 64.11.00 (Attività della Banca Centrale) e 64.19.10 (Intermediazione monetaria di istituti monetari diverse dalle Banche centrali). la Commissione degli esperti dell'Agenzia delle Entrate (3) interpellata in proposito informalmente, fa sapere che tale studio non è nemmeno in agenda per il  futuro. 

LA GRANDE TRUFFA INTERNAZIONALE DELLO SPREAD

SVELATA DEFINITIVAMENTE LA GRANDE TRUFFA INTERNAZIONALE DELLO SPREAD: CHI LO MANOVRA PERCHE' E CONTRO CHI (GLI ITALIANI)

IL NORD, sabato 17 maggio 2014
SVELATA DEFINITIVAMENTE LA GRANDE TRUFFA INTERNAZIONALE DELLO SPREAD: CHI LO MANOVRA PERCHE' E CONTRO CHI (GLI ITALIANI)Da un paio di giorni a questa parte, lo spread, il famigerato spread, è tornato a galoppare, nonostante i roboanti annunci di successi (fittizi) fatti dal primo ministro italiano Renzi.
La causa scatenante, apparentemente, è stata la pubblicazione dei dati Eurostat che vedono ancora il pil italiano in negativo, a dispetto delle previsioni degli analisti e del governo.
Ma cos’è in realtà lo spread e quali conseguenze porta?
A) Lo spread, nome esotico, può tranquillamente essere tradotto con il termine italiano “differenziale”. In campo finanziario esso rappresenta la differenza tra i rendimenti di due titoli di pari caratteristiche. Convenzionalmente viene utilizzato per confrontare i rendimenti dei titoli di stato decennali (BTP italiani, Bund tedeschi, Bonos spagnoli, ecc), ma potrebbe essere usato per qualsiasi titolo di debito (ad esempio obbligazioni FIAT e FORD con scadenza entrambe nel 2017).
Normalmente, in economia, più alto è il rendimento di un titolo, maggiore è il rischio collegato ad esso di non veder rimborsato il proprio investimento. Molti ricorderanno che alcune emissioni di bond greci avevano raggiunto tassi nell’ordine del 25%. Un titolo a zero rischi, teoricamente, dovrebbe offrire rendimento pari a zero. Nella realtà non accade perché comunque gli investitori desiderano percepire un interesse per vedere i propri soldi bloccati per un certi periodo di tempo.

Telegraph: la UE, colpi di stato di una dittatura bancaria

17/05/14

Telegraph: la UE ha organizzato un attacco del FMI per mettere in ginocchio l'Italia ribelle


Sul Telegraph A.E. Pritchard commenta le numerose rivelazioni che si susseguono sulla destituzione dei governi Papandreou e Berlusconi ad opera della UE, chiamando le cose col loro nome: si  tratta nella sostanza di colpi di stato da parte di una dittatura monetaria.



Le rivelazioni sui loschi traffici dell'UEM stanno venendo fuori una dopo l'altraNel suo libro Stress Test: Reflections on Financial Crises, Tim Geithner racconta fino a che punto le élite europee sono disposte ad arrivare per salvare l'euro, anche se questo significa rovesciare dei leader eletti e far dei parlamenti sovrani europei dei gusci vuoti.

sabato 17 maggio 2014

Wolf: Spogliare le banche private del potere di creare denaro

Martin Wolf: "Dobbiamo togliere alle banche private il potere di creare denaro"

Di Christian Battistoni | 16.05.2014 16:18 CEST
Da mesi anzi di anni si discute, soprattutto in Italia, sull'opportunità o meno di avere una Banca Centrale così lontana dai propri interessi. Di discorsi sulla sovranità monetaria e sul signoraggio né è piena la rete, soprattutto da quando, il d.lgs n° 43 del 10 marzo 1998 sottrasse definitivamente la Banca d'Italia dalla gestione del governo italiano, sancendo l'appartenenza della stessa al sistema europeo delle banche centrali. Di li in poi, la quantità di moneta circolante dovrebbe essere decisa dalla Banca Centrale Europea. Dico dovrebbe perché, proprio qualche giorno fa Martin Wolf nel suo articolo apparso sulle pagine del Financial Times, ci fornisce tutta un'altra spiegazione che assume connotati sarcasticamente anarchici, vista la presunta controllabilità dello strumento monetario millantata dai più alti funzionari delle Banche Centrali di tutto il Mondo.
World Economic Forum
Martin Wolf al World Economic Forum
Gli si desse retta, il suo titolo - "Spogliare le banche private dal potere di creare denaro" - basterebbe per mandare in soffitta le teorie, le istituzioni, e le politiche economiche che prima hanno causato la crisi, poi l'hanno aggravata con le politiche di austerità, scrive Luciano Gallino sul sito de "La Repubblica".
Secondo l'influente autore del quotidiano inglese, la maggioranza del denaro circolante viene creata dal nulla, le banche private infatti creerebbero depositi come sottoprodotto dei loro prestiti. Prima di Wolf è stata la Banca d'Inghilterra a ribadire che la prima fonte di creazione della moneta sono proprio le banche private. "In pratica la creazione di denaro differisce da vari malintesi popolari: le banche non agiscono solo da intermediari, dando in prestito i depositi effettuati presso di loro... Ogni volta che una banca fa un prestito, crea allo stesso tempo un corrispondente deposito sul conto del mutuatario, creando in tal modo nuovo denaro." (Bank of England, "Quarterly Bulletin", n. 1, 2014). Secondo Wolf, nel Regno Unito tali depositi costituiscono circa il 97% dell'offerta di moneta. In pratica quasi la totalità delle sterline circolanti nel paese sarebbero un sottoprodotto di attività delle banche private.

SCANDALO UBI-BAZOLI: BANKITALIA COMPLICE

SCANDALO UBI-BAZOLI: BANKITALIA COMPLICE,DEVE ESSERE INCRIMINATA PER AVER FAVORITO LA CRIMINALITA' BANCARIA.
di Elio Lannutti, ADUSBEF

Ci risiamo, con le indagini su UBI Banca (quarta banca del paese) viene messo sotto accusa il sistema della finanza bianca, arzilli vecchietti e sistema bancario si ritrovano uniti da un medesimo destino. Viene messo in discussione il cosiddetto capitalismo di relazione e familiare sul quale si è sempre fondato questo sistema paese.
La Banca d'Italia subito mette le mani avanti, si costituisce ancora una volta, come sempre, parte offesa, con la solita motivazione: ostacolo alla vigilanza.
La storia si ripete, è già successo con altri scandali di questo paese, solo per ricordare alcuni, Banca Popolare di Lodi, Bipop-Carire, Banca Antonveneta, MontePaschi, nell'ultimo anno, quasi l'intero sistema bancario di questo paese è stato scosso da scandali di vario genere. E' stato messo in discussione il sistema della governance delle banche, quello del credito, delle carenze organizzative e dei sistemi dei controlli.
L'Autorità di vigilanza ovvero la Banca d'Italia rimane l'unico baluardo e garanzia a tale deriva. Siamo sicuri, davvero convinti che non ci siano gravi omissioni e/o responsabilità da parte dell'Autorithy che deve garantire la stabilità del sistema ed assicurare la trasparenza.
Nel caso Bipop-Carire nessuno si era accorto di nulla, con Antonveneta, c'erano accordi segreti e baci in fronte, con Montepaschi nessuno sapeva dell'acquisto del pacco antonveneta, saccomanni e tarantola come le tre scimmiette, non c'erano e se c'erano dormivano, i senesi sono stati talmente furbi da fregare il fior fiore di Bankitalia, a loro insaputa.

SVIZZERA: NASCE L'ORGANIZZAZIONE ''NO ALL'UE''

E IN SVIZZERA NASCE L'ORGANIZZAZIONE ''NO ALL'UE'' FINANZIATA ANCHE DA IMPRENDITORI E GUIDATA DAL LEADER UDC BLOCHER

IL NORD, lunedì 12 maggio 2014

LONDRA - Sono anni che in Svizzera un nutrito gruppo di rappresentanti politici (capeggiati dal Partito Socialista) vuole far entrare il paese elvetico nell'Unione Europea andando contro la volonta degli elettori e una delle tattiche piu' usate per raggiungere questo obiettivo e' quello di concludere trattati che permettono ai burocrati di Bruxelles di interferire nelle decisioni politiche prese dal governo svizzero.
Questo processo di europeizzazione nascosta va avanti ormai da diverso tempo ma finalmente qualcuno ha deciso di dire basta e di iniziare una battaglia per difendere la sovranita' della Svizzera.

ERF, il super-eurobond che inghiottirà l'Europa

Così l'Ue ci ruba le ricchezze

Bruxelles ha ideato un super eurobond che come copertura ipoteca tutte le ricchezze del Paese che ne fa uso. Sostieni il reportage Europa ribelle



ERF. Dietro questa apparentemente innocua sigla si cela l'arma definitiva che l'Unione Europea sta preparando per il colpo finale, il furto di tutte le nostre ricchezze e la chiave a doppia mandata per impedire la fuga dell'Italia dalla tonnara dell'Eurozona.
Ogni volta che gli eurocrati immaginano qualche colpo grosso lo nascondono sotto un nome oscuro. Il MES e il Fiscal Compact vennero votati alla chetichella da un parlamento totalmente ignorante di quel che stava approvando, pungolato dall'urgenza messa da un consapevolissimo Monti.

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Adesso che i buoi sono scappati i partiti fanno a gara a dissociarsi da assurdi obblighi e onerosissimi impegni già versati, tuttavia il danno è fatto e difficilmente rivedremo qualcosa degli oltre 50 miliardi impegnati a vario titolo nei fondi salvastati. Questa cifra iperbolica è una bazzecola a confronto di quanto rischiamo di giocarci con l'ERF o “European Redemption Fund” dato che si parla, per la sola Italia, di oltre mille miliardi. Vediamo di che si tratta.