La Banca d’Inghilterra: “Tutto quello che sapete sulla moneta è sbagliato”
Un recente e dettagliato articolo pubblicato dalla Banca d’Inghilterra nell’ultimo Quarterly Bullettin ha suscitato un certo clamore in rete e sui media britannici. Il paper può essere riassunto in questo modo: “Tutto quello che avete imparato sulla moneta dai libri di testo di economia è sbagliato”.
L’articolo [link], accompagnato da una esposizione più semplice [link] sulla natura della moneta come “IOU” (“I Owe You”, cioè “io ti devo”, in italiano traducibile con “pagherò”), non è il primo in cui la Bank of England si dissocia dalla tradizionale teoria quantitativa della moneta. Ma questa volta lo fa in gran stile, pubblicizzando con molta evidenza l’articolo e accompagnandolo con due video [link].
Cosa dice, in sintesi, l’articolo della BoE?
- La grande maggioranza della moneta è creata dalle banche commerciali attraverso i prestiti.
- Le banche non sono intermediarie tra i risparmiatori e i mutuatari. Cioè le banche non prestano i depositi dei risparmiatori, né tanto meno le riserve di moneta legale (cioè quella emessa dalla banca centrale)
- Le banche non “moltiplicano” le riserve fornite loro dalla banca centrale (e pertanto le polemiche signoraggiste/austriache sulla “riserva frazionaria” si basano su un modello errato). Il cosiddetto “moltiplicatore monetario”, quindi, non è rilevante.
- Le banche centrali decidono il tasso di interesse sulle riserve e, attraverso questo, influenzano i tassi di interesse nell’economia. A differenza della spiegazione convenzionale, quindi, non hanno un controllo diretto o un obiettivo di quantità di moneta, ma indiretto, attraverso il “prezzo” della moneta, cioè il tasso d’interesse.
- I prestiti creano i depositi, a differenza di quanto normalmente si suppone, cioè che i depositi “abilitino” i prestiti.
La Banca centrale britannica evita accuratamente di trattare la monetizzazione del deficit, né si impelaga nelle più controverse affermazioni ascrivibili alla Modern Monetery Theory (è quindi errato sostenere che la BoE dia ragione alla MMT). Tuttavia si tratta di una presa di posizione nel dibattito sulla teoria monetaria che, si spera, segnerà un punto di non ritorno.