IL TOGA PARTY DI ORLANDO - IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA INCONTRA I MAGISTRATI DELL’ANM E FA DIETROFRONT: ”NESSUNA STRETTA SULLE INTERCETTAZIONI”- TORNA IL FALSO IN BILANCIO, SÌ AL REATO DI AUTORICICLAGGIO
A 3 giorni dal consiglio dei ministri di lunedì che dovrebbe varare la riforma della giustizia emergono una serie di provvedimenti che piaceranno ai giustizialisti - In compenso il governo starebbe studiando delle misure per semplificare i ricorsi contro le decisioni della magistratura e porre dei limiti alle correnti dentro il Csm...
Da "il Giornale"
Nella carta delle immancabili bozze era una legge un po’ cerchiobottista, comunque equilibrata. Da una parte il ritorno del falso in bilancio, l’autoriciclaggio; dall’altra una stretta sulle intercettazioni. Quello che invece sta emergendo, a tre giorni dal consiglio dei ministri di lunedì che dovrebbe varare la riforma della giustizia, è una serie di provvedimenti che piacerà ai giustizialisti.
Ieri il ministro Andrea Orlando ha illustrato la riforma ai vertici dell’Anm, il presidente Rodolfo Sabelli, e il segretario Maurizio Carbone, facendo marcia indietro rispetto ad alcune anticipazioni uscite in mattinata. «Non ci sarà alcuna stretta sulle intercettazioni: lo strumento investigativo non verrà depotenziato ma gli interventi previsti puntano a tutelare la riservatezza », ha assicurato il Guardasigilli.
In mattinata alcuni organi di informazione avevano ipotizzato una stretta, in particolare il divieto che le telefonate intercettate finiscano subito nelle ordinanze di custodia cautelare, dove verrebbero al massimo riassunte. Agli avvocati solo la possibilità di ascoltare le registrazioni. Poi una stretta sulle l’utilizzo delle intercettazioni di persone non indagate.
Un capitolo «garantista» sul quale ieri si è scatenata una battaglia. Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia, appena uscite le anticipazione ha osservato come «intervenire sul tema delle intercettazioni può sempre prestarsi a qualche rischio». Poco dopo il presidente del Pd Matteo Ofrini ha assicurato di avere parlato con il ministro Orlando, che ha escluso un capitolo intercettazioni. Infine l’incontro del ministro con il sindacato dei magistrati.
Per il resto, secondo le anticipazioni, nella riforma c’è un tentativo di ridurre l’arretrato delle cause civili, pene fino a 5 anni per il falso in bilancio e l’introduzione del reato di autoriclaggio con pene dai 3 agli 8 anni. Sempre sul fronte penale, un stretta sui reati di associazione mafiosa e sulla gestione dei beni sottratti alla criminalità.