LBA, Davide Storelli lascia il segno col suo “Alchemy” in piazza Sant’Adoeno
Teoria poco ortodossa della moneta e della sua evoluzione
Piazza Sant’Adoeno fa il suo esordio a
libri nel Borgo Antico, con una pubblicazione destinata a rivoluzionare
concetti ed approcci agli studi giuridici-economici. Accompagnato da
Serena Ferrara, la platea ha potuto pensare, aprendo le proprie idee, su
argomenti some sovranità di stato e annessa sovranità monetaria,
affrontare temi che spaziano dal signoraggio bancario alla definizione
di moneta, con il guizzo di chi ha voglia di far conoscere al mondo un
nuovo modo di intendere l’economia.
Davide Storelli, avvocato civilista, è
alla sua terza pubblicazione da autore, ospite per la seconda volta alla
kermesse letteraria biscegliese, con un saggio edito da Sovero
Edizioni, la stessa casa editrice detentrice dei diritti in Italia del
noto Karl Popper. «Un sognatore con i piedi per terra – definizione data dalla moderatrice
– un testardo più di altri, capace di mettersi in gioco ed in
discussione senza farsi influenzare, se non dai grandi pensatori. Riesce
a conciliare economia e diritto, storia e filosofia, sociologia ed
antropologia, psicologia e filologia».
Lo studio e la lettura approfondita di autori ed economisti, da lui definiti a più riprese poco ortodossi, ha
condotto l’autore ad un percorso logico, una indagine scientifica,
della nascita del valore della moneta e del conseguente rapporto tra le
parti, ragionando sull’alchimia contabile. Analisi partita da una
domanda semplice ma di non facile risposta: cos’è la moneta? «In campo economico e giuridico – afferma Storelli
– la letteratura accademica non riesce a dare una definizione
esauriente alla domanda ma, al contrario, ne descrive l’utilità».
Definito uno degli allievi letterali più prolifici del professor Giacinto Auriti,
noto per aver definito la teoria del valore indotto della moneta,
l’autore continua a perseguire la strada tracciata dal suo maestro, alla
luce dei cambi storici e culturali della società odierna.
Risulta difficile leggere l’economia moderna senza una conoscenza storica ed approfondita della stessa : «Il
1971 è stato un anno storico, poiché fino ad allora si pensava che il
valore della moneta era dato dal sottostante al metallo prezioso, con il
quale era possibile cambiare la valuta. Ogni banconota recava la
scritta PAGABILE A VISTA AL PORTATORE e permetteva il cambio con l’oro,
dopo averla cambiata in dollari. La fine di questo meccanismo, definito
GOLD STANDARD, ha definito il valore indipendente della moneta e la
conseguente emissione esponenziale di carta valori, abolendo uno dei
limiti dell’inflazione dovuto alla necessità di avere stessa quantità in
valore di banconote ed oro».
Un libro, all’apparenza inaffrontabile
per via delle dimensioni fisiche, si lascia leggere soprattutto per un
aspetto: la sottile ironia che lo attraversa, dalla prima all’ultima
pagina e che svela un sogno dell’autore: «Un ridotto uso della
moneta nel mondo ed un approccio più etico all’economia, con l’obiettivo
di vivere meglio attraverso l’utilizzo di una piattaforma innovativa ed
empirica per monete locali complementari definita Pecuswap, per dare
maggior valore all’intero sistema economico».
Una ricerca ed una pubblicazione fuori dal comune, profonda e coinvolgente, destinata a lasciare il segno.
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