L’ON. SERGIO MATTARELLA,
NUOVO PRESIDENTE ITALIANO
Descritto da tutti come
persona integerrima, priva di macchia, se non di essere stato figlio
e ministro della vecchia D.C. La povera gente del nostro paese, i
disoccupati, i senza casa, gli astensionisti, giovani e vecchi,
insieme attendono da lui una risposta netta e imparziale,
diversamente sarebbe un burattino, lui già giudice costituzionale di
nomina parlamentare, del presidente del consiglio, Matteo Renzi.
Iniziamo col chiedergli una
importante verifica: lui sa, come politico e giudice costituzionale,
che Renzi, il 20 gennaio di quest’anno, prende, senza chiedere
alcun parere, l’articolo sul voto capitario e lo inserisce
segretamente nel decreto (per nulla necessario) “Investment
Compact”, che trasforma le banche popolari in S.p.a.
La banca più beneficiata è
la banca dell’Etruria e del Lazio, che esce fuori da un lungo
percorso di sofferenza, ed è salvata grazie alla speculazione
finanziaria che si avvale del provvedimento di Renzi sugli assetti
societari degli istituti di credito. La banca dell’Etruria, con
questa operazione finanziaria, molto gradita a Renzi, sale del 66%
nei 5 giorni che precedono la votazione del decreto: è questo un
miracolo economico? O non è, invece, una manovra finanziaria ben
architettata, o una truffa speculativa? E chi ci guadagnerebbe con
questa manovra se non il papà della bella ministra per le riforme,
amica di Renzi, on. Boschi, che è il vicedirettore di questa banca,
e il fratello della ministra, Emanuele Boschi, che lavora, anche lui,
nella stessa banca, e la ministra stessa che è direttore generale
open di questo istituto bancario? La ministra si è dichiarata non
responsabile, perché dice di non essere stata presente alla
votazione del decreto, in quanto a “tutt’altre faccende
affaccendata”. E, sapendo che, nel nostro paese, non si fa nulla
per nulla, cosa ci guadagna, da tutto questo, il presidente Renzi?
Questo ce lo dovrà far sapere il nuovo presidente Mattarella, ex
giudice costituzionale, che ci deve pure far conoscere, con le dovute
indagini, qual’è la collusione tra questi e Algebris di Davide
Serra e il fondo speculativo dell’ex manager londinese Morgan
Stanley (banca d’affari) , iniziando dal fatto che la direzione
generale open ha ricevuto da Serra, negli ultimi anni, 150.000 euro.
Caro presidente, ci possiamo contare, noi poveri cittadini mortali?
Roma 31-01-2015 (il giorno
delle elezioni) prof. Antonio
Vento.