Banche, Tesoro e nanòcrati UE: un mix d’incompetenza e disonestà
di Marco Saba, IASSEM, 24 agosto 2016
Fonte:
ScenariEconomici
Il segreto di Stato e il segreto del Consiglio di Stato
L’ultimo capitolo della saga bancaria è senz’altro quello con cui il
Consiglio di Stato ha negato l’accesso ai giornalisti al testo dei
contratti sui derivati sottoscritti dal MEF e dalle 19 banche estere che
tengono in pugno il paese, le cosiddette “specialiste in titoli di
Stato”. (1)
Tutto origina dal fatto che lo Stato italiano non vuole emettere
direttamente la moneta sovrana a corso legale, ma preferisce che siano
le banche private a farlo, senza alcuna contropartita positiva ma anzi,
con gravi danni all’economia nazionale. Ovvero: un “debito pubblico” di
oltre 2.100 miliardi di euro che non trova un “credito pubblico”
sufficiente ad eliminarne la necessità. Ed è proprio l’emissione diretta
del danaro che darebbe allo Stato quel credito che gli manca, infatti
nel sito della ex-pubblica Banca d’Italia leggiamo che: “Quando la
moneta è prodotta dallo Stato, è quest’ultimo che, spendendola ad
esempio per acquistare beni e servizi, la mette in circolo nell’economia
e realizza immediatamente il controvalore, al netto dei costi di
produzione.” (2)
Nell’indifferenza ignorante del pubblico, bankitalia però specifica
che è meglio che sia la banca stessa ad emettere la moneta e che, in
quel caso, il guadagno non sarebbe più il medesimo, ovvero il
controvalore della moneta emessa ma bensì gli utili o interessi che si
ricaverebbero investendola… Cambiando il soggetto emittente, da Stato a
Banca, magicamente il signoraggio stesso cambia la sua definizione e
consistenza: due pesi e due misure.
Il delirio contabile tra Stato e Banca d’Italia
Non contento di avere relegato e regalato alla Banca d’Italia il
potere d’emissione, lo Stato tafazziano-fantozziano pretende di
garantire il valore di questa moneta cedendo titoli di debito “a
copertura”. Lo Stato cioè “coprirebbe” un suo credito con un suo debito
(!), per annullarlo e così farlo sparire: una vera assurdità che nemmeno
sotto l’effetto di psicofarmaci si potrebbe concepire. Questo, si
sostiene nelle aule universitarie di economia, darebbe stabilità e
maggiore credibilità al sistema – mentre proprio il contrario è ciò che
si avvera.
Per confondere le cose, la Banca d’Italia “scarica” l’utile da
emissione di banconote con una passività semifalsa nel suo bilancio,
denominata “banconote in circolazione”. Questa passività da 174 miliardi
di euro, che, per pudore, non considera la massa di tutto il denaro
elettronico emesso da bankitalia, oltre alle banconote, non trova
riscontro in una corrispondente attività nel bilancio del Tesoro, non
viene cioè incassata dal Tesoro stesso. (3) E’ come se la Banca d’Italia
esponesse delle spese che non sostiene, ovvero il valore facciale delle
banconote emesse, per abbassare fittiziamente i suoi profitti che,
altrimenti, se evidenti, andrebbero davvero restituiti al Tesoro – come
la banca sostiene erroneamente che nella realtà farebbe.
Questa evasione fiscale è equivalente, in tutto e per tutto, a quello
che avviene quando una impresa contabilizza spese fittizie per
abbassare i profitti ed evadere le tasse.
Il successo dell’attacco criminale privato alle finanze pubbliche
Nella indifferenza o compiacenza più totale degli organi di
controllo, apparentemente soggiogati o dominati dal cartello bancario,
si consuma una enorme frode a danno del patrimonio e della cittadinanza
tutta (55 milioni di persone), banchieri esclusi (circa un migliaio di
persone).
Già perché non è solo la banca centrale ad emettere danaro (banconote
e danaro elettronico denominato in euro), ma anche tutte le banche
commerciali, che operano nel paese, sotto forma di “euro bancario”. E se
le banconote in circolazione ammontano a 174 miliardi (bilancio
bankitalia al 2015), il danaro emesso dalle banche commerciali ammonta a
1.800 miliardi l’anno, corrispondenti agli impieghi annuali dichiarati
dal governatore Visco, mentre quello emesso dalle banche centrali – BCE +
bankitalia – non è dato sapere, poiché non viene indicato nelle
passività da danaro in circolazione. Presumiamo che quest’ultimo valore
si possa calcolare sommando il QE della BCE pro-quota per l’Italia più
il danaro emesso da bankitalia per l’acquisto dei titoli, delle riserve
in valuta estera, per il pagamento degli oltre 7mila dipendenti, etc.
etc.
La quantificazione dei danni
Ragionevolmente, la cifra annuale non dichiarata, sommando
l’emissione di tutte le banche che operano in Italia, si aggira
annualmente su una cifra equivalente al debito pubblico TOTALE. Ogni
anno. Una cosa mostruosa. Un reddito che, a tassazione ordinaria (IRES
+IRAP), coprirebbe ampiamente da solo il costo annuale del bilancio
dello Stato.
La crisi bancaria sotto il riflettore contabile
La consapevolezza di questi redditi bancari fa sorridere di fronte a
tutta la propaganda che parla di “crisi delle banche” e di necessità di
ricapitalizzazione delle stesse. Le banche si ricapitalizzano
continuamente creando danaro attraverso un trucco contabile
semplicissimo: invece di dichiarare nell’attivo di cassa il danaro
creato dal nulla come una attività, la banca lo dichiara come passività
nello stato patrimoniale sotto la voce “debiti verso clientela”. Di
nuovo, una passività falsata dal fatto che la banca mai salda questo
debito, poiché non si può pagare il denaro creato dal nulla con altro
denaro creato dal nulla, non ha senso, ovviamente. E quando si contesta
in Tribunale questa magagna, la banca si difende puerilmente sostenendo
che agirebbe secondo il diktat di due banche centrali private,
bankitalia e la BCE, che utilizzano un trucco analogo! (4)
E’ come se Al Capone si giustificasse chiamando in causa
l’autorizzazione ricevuta dalla cupola di Cosa Nostra, non vi pare? Con
la differenza che, nel caso della cupola mafiosa, ci vogliono decenni
per trovare i nascondigli dei padrini e quando si trovano, si aspetta
qualche settimana prima di perquisirli… Nel caso delle banche, gli
indirizzi dei padrini si conoscono benissimo, ma sono quelli dei
fiancheggiatori che rimangono segreti… e comunque si fa finta di nulla.
La distruzione dei libri contabili della BCE
A rinforzare il sospetto di malcelata mala fede della Banca Centrale
Europea, si noti che quest’anno la banca ha addirittura soppresso la
pubblicazione del suo stesso “rendiconto finanziario”, ovvero dello
strumento contabile principe che misura i flussi di cassa. (5) Cosicché
nel caso della BCE non possiamo più parlare di “mancata
contabilizzazione nelle attività del danaro creato durante l’esercizio”,
ma direttamente di “distruzione di libri contabili”.
L’iperfascismo delle autorità italo-europee
La perdita di credibilità nei “notai delle transazioni monetarie”,
ovvero le banche commerciali e quelle centrali, accompagna la perdita di
fiducia dei cittadini in uno Stato sempre più complice evidente di
tutte queste disfunzionalità. La soluzione brillante per evitare la
caduta dello Stato ipercorporativista – cioè uno stato complice delle
corporation in modo molto maggiore di quanto accadeva durante il periodo
fascista – è stata trovata nell’istituzione dell’Unione Europea dove si
nascondono i nanocrati dei regolamenti assurdi che dobbiamo recepire in
Italia senza fiatare, compreso lo stesso corpus di regolamenti
sregolati del sistema bancario.
L’Unione Europea aveva come scopo finale, per nascondere l’inciucio
Stato-banche, di creare una istituzione dove la privata banca centrale
europea la fa da padrona, senza nemmeno l’esistenza di un ministero del
Tesoro per fare da contraltare o perlomeno da complice, come avviene in
Italia. Non si salvano nemmeno le apparenze. Non c’è più nemmeno bisogno
del divorzio: il coniuge pubblico della banca centrale, il Tesoro, è
stato abortito dall’inizio.
La diplomazia diretta: scrivo alle autorità
Naturalmente, ho scritto a molti: funzionari europei, ministri delle finanze, periti dei Tribunali, magistrati… (6) (7)
Tra i ministri delle finanze mi hanno risposto quello svizzero e
quello neozelandese, con argomentazioni che non argomentano. Il ministro
neozelandese sostiene che la banca centrale registra le banconte come
passività perché sarebbero “rimborsabili a richiesta” (testuale:
“redeemable-on-demand”) (8), il ministro svizzero, di fronte ad un mio
intervento presso la loro banca centrale, dove tra l’altro contestavo la
soppressione del loro rendiconto finanziario, mi rispose sostenendo che
il danaro bancario non sarebbe vero danaro e che comunque risponderà
meglio ad un momento opportuno (?). (9)
I funzionari europei mi risposero opponendo alle mie argomentazioni
il fatto che non ero autorizzato io a fare tali osservazioni, non
essendo una banca o un’autorità finanziaria direttamente interessata…
Nell’Unione Europea iperfascista, solo le corporazioni hanno voce. I
cittadini hanno meno diritti di quelli riservati agli animali. La
fattoria dei non-animali!
Il tabù del signoraggio – il segreto privato e il “segreto del governo”
In vari blog blasonati (Travaglio e Grillo, tra i tanti) era
addirittura specificato nelle regole del blog che i post sul signoraggio
sarebbero stati censurati e non pubblicati, assieme ai post razzisti,
nazisti e quant’altro…
In Italia giacciono inevase da anni interrogazioni a vari governi in
merito alla questione del signoraggio sull’emissione di moneta – Di
Pietro, Scilipoti, Sibilia … (10)
Con immigrazioni, cantanti, guerre, terrorismo, calcio, olimpiadi,
terremoti e pornografie economiche (gli 80 euro), si continua a cercare
di addomesticare un pubblico sempre più disperato e disincatato,
distogliendolo da questioni vitali.
Fino a quando?
Note:
1) Diritto di informare, la sentenza del Consiglio di Stato: vietato
fare inchieste sui contratti segreti – Il Fatto Quotidiano, 21 agosto
2016
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/il-consiglio-di-stato-vietato-fare-inchieste-sui-contratti-segreti/
2) Sito della Banca d’Italia:
https://www.bancaditalia.it/compiti/emissione-euro/signoraggio/index.html
3) Tesoro sommerso: l’errore contabile del ministro Padoàn
http://centralerischibanche.blogspot.it/2016/07/tesoro-sommerso-lerrore-contabile-del.html
4) Tribunale di Genova: accertamento tecnico sulla creazione di danaro bancario
http://centralerischibanche.blogspot.it/2016/08/tribunale-di-genova-accertamento.html
5) Sindrome di Torfason: anche la BCE non pubblica i flussi di cassa
http://seigneuriage.blogspot.it/2016/04/sindrome-di-torfason-anche-la-bce-non.html
6) Banche: necessità dell’accertamento giudiziario dello stato d’insolvenza
http://scenarieconomici.it/banche-necessita-dellaccertamento-giudiziario-dello-stato-dinsolvenza-di-marco-saba/
7) To: EC ANTITRUST FERNANDEZ, Re: BANKING TRUST
http://leconomistamascherato.blogspot.it/2016/07/to-ec-antitrust-martinez-re-banking.html
8) Chit-chat with Bill English, Deputy Prime Minister of New Zealand on seigniorage
http://leconomistamascherato.blogspot.it/2016/08/chit-chat-with-bill-english-deputy.html
9) Svizzera: Presa di Posizione del Ministro delle Finanze
http://seigneuriage.blogspot.it/2016/06/svizzera-presa-di-posizione-del.html
10) Video dell’interrogazione dell’On. Sibilia:
https://www.youtube.com/watch?v=kxFbcopXNQU