nel suo comunicato stampa odierno il Consiglio federale ha respinto senza
controprogetto l’iniziativa Moneta intera.
I promotori dell’iniziativa Moneta intera sono sorpresi dalla valutazione
del Consiglio federale. Per ulteriori informazioni vi preghiamo di fare riferimento al
comunicato stampa sottostante.
Promotori dell’iniziativa
Moneta intera sorpresi dalla reiezione del Consiglio federale
Berna – Oggi il Consiglio federale comunica la sua reiezione dell’iniziativa
Moneta intera.
La reiezione del Consiglio federale è sorprendente, poiché l’iniziativa Moneta
intera realizzerebbe ciò che la maggioranza degli svizzeri desiderano e ritengono
essere già oggi realtà:
solo la Banca nazionale crea denaro – non solo monete e banconote ma
anche la moneta scritturale elettronica sui nostri conti.
le banche sono incaricate del traffico dei pagamenti, della gestione
patrimoniale e della concessione di crediti. Non possono però più creare denaro
per conto proprio.
L’iniziativa dell’associazione apartitica MoMo (Modernizzazione
Monetaria) auspica quindi che la Banca nazionale crei anche tutta la
moneta scritturale elettronica, oltre alle monete ed alle banconote. Questo
denaro bancario elettronico sui conti svizzeri oggi viene creato dalle banche
private e non rappresenta un mezzo legale di pagamento. È insicuro, mette a
rischio il sistema finanziario e quindi l’economia svizzera. Il Consiglio
federale sottovaluta le problematiche ancora acute del mercato finanziario
(svizzero), in particolare la problematica del “too big to fail”, anche secondo
relazioni di esperti ancora irrisolta.
In merito alla reiezione dell’iniziativa
Moneta intera da parte del Consiglio federale, Daniel Meier, membro del
Comitato dell’iniziativa, spiega:
- la veloce reiezione dell’iniziativa Moneta intera da
parte del Consiglio federale ci sorprende. Il Consiglio federale spreca una grande occasione per avere denaro a
prova di crisi. Fortunatamente la decisione in merito all’iniziativa Moneta
intera spetterà al popolo e non al Consiglio federale. Anche il presidente
della BNS Thomas Jordan disse nella sua Usterrede
2014: “Risposte a questioni fondamentali non vengono date da un
rappresentante della BNS ma solo dal popolo”.
- Con la moneta intera i franchi sui conti privati
sono sicuri al cento per cento, in
particolare anche quando una banca si trova in difficoltà. Ciò è un grande
passo verso una maggiore sicurezza.
- La moneta intera corrisponde all’immagine
tradizionale delle banche e può essere introdotta con semplicità.
Per il singolo cliente bancario cambia poco.
- L’emissione
statale di denaro è una prassi centenaria.
Il vigente
monopolio statale sull’emissione di monete e di banconote è generalmente
accettato e nessuno gli attribuisce un problema. Corrispondentemente non
esistono fondati argomenti contro una estensione di questo monopolio
alla moneta
scritturale elettronica divenuta oggi consueta.
- Sono
esclusi effetti negativi per le banche e per la piazza finanziaria svizzera, poiché
si ha un periodo introduttivo sufficientemente lungo e non vi sono automatismi
ciechi. Se necessario la Banca nazionale può calibrare o correggere ogni passo.
- La
concessione di crediti può continuare ad essere garantita dalle banche private,
poiché la Banca nazionale può mettere in circolazione sufficiente denaro in
qualunque momento.
- La riforma
per una moneta intera non porta ad uno svantaggio concorrenziale per le banche
svizzere, poiché la riforma vale per tutte le banche che
operano in franchi svizzeri, perciò sia per banche estere che per banche
svizzere. Siccome le condizioni cambiano per tutte non vi sono penalizzazioni.
- L’iniziativa
Moneta intera rafforza la fiducia nel franco svizzero, in
particolare perché viene rafforzata la capacità d’azione della Banca nazionale.
- Una positiva conseguenza dell’iniziativa
Moneta intera è che la
Banca nazionale annualmente può versare da cinque a dieci miliardi in più alla
Confederazione ed ai Cantoni. A seconda della crescita economica, la Banca
nazionale può distribuire utili maggiori da due fino a quattro volte rispetto a
quanto avvenuto fino ad ora, senza provocare inflazione. Con questi utili
supplementari si potrebbero ridurre le imposte ed il debito pubblico, oppure
potrebbe essere elargito un contributo ai finanziamenti di infrastrutture pubbliche
e di istituzioni sociali. Inoltre, sarebbe possibile mettere in circolazione
nuovo denaro attraverso un dividendo di cittadinanza annuo da 500 a 1'000
franchi per ogni cittadino. Dell’utile supplementare derivato dalla creazione
di moneta beneficiano dunque concretamente la società e l’economia reale. Il
motivo per cui il Consiglio federale intenda rinunciarne è un grande mistero.