domenica 2 aprile 2017
Appuntamento a Bolzano, il primo Aprile 2017
IL CSM INDAGHERA’ SU MICHELE RUGGIERO: HANNO PAURA
IL CSM INDAGHERA’ SU MICHELE RUGGIERO: HANNO PAURA
https://albertomicalizzi1.wordpress.com/2017/04/01/il-csm-indaga-su-michele-ruggiero-hanno-paura/
Dunque hanno paura. Anche ai non esperti risulta evidente che il dispositivo della sentenza di Trani che ha assolto in primo grado i funzionari di Standard&Poor’s perché “il fatto non costituisce reato” è robusto quanto una vetrina di cristallo.
Ecco allora che ieri il consigliere del Csm Pierantonio Zanettin ha annunciato che Lunedi chiederà al Comitato di Presidenza del CSM l’apertura di una pratica in Prima commissione contro Michele Ruggiero “per valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale e/o funzionale” (Fonte: ANSA).
Uno dei passaggi chiave e più toccanti del post di Facebook con il quale Michele Ruggiero ha commentato la sentenza e che ha dato la stura al CSM è questo: “ho detto solitudine: un sentimento che mi assaliva non solo durante le udienze ma anche al termine di esse; ed era proprio alla fine di quelle maratone dibattimentali che quel sentimento si faceva più forte: forse perché lo Stato, tecnicamente parte lesa da quei reati e perciò legittimato a costituirsi parte civile per azionare una pretesa risarcitoria nei confronti degli imputati, non era sceso in campo a lottare a fianco del Pubblico Ministero?”
Ebbene il PM ha descritto esattamente la geometria dell’aula di Tribunale che ho visto con i miei occhi nelle tante udienze degli ultimi anni. Guardando il Giudice, nella parte destra dell’aula sedeva la difesa, i migliori avvocati penalisti nazionali, gli studi legali internazionali, gli imputati della City di Londra, i banchieri, il gotha dell’oligarchia finanziaria e dei suoi professionisti. Nella metà di sinistra dell’aula c’era invece Michele Ruggiero, pochi giovani e validi collaboratori ed un paio di associazioni costituitesi parte civile. Basta….
Banchi vuoti alle spalle della Procura, quei banchi che avrebbero dovuto essere occupati dallo Stato, dal Ministro dell’Economia e delle Finanze per rappresentare 60 milioni di italiani ingannati e per rivendicare quel danno erariale che la stessa Corte dei Conti ha stimato in oltre 100 miliardi di euro. Un danno che su basi civilistiche avremmo potuto tentare di escutere sin da oggi in quanto se è vero che la sentenza del 30/3 ha negato la portata dolosa e quindi penale dei fatti non ha negato i fatti stessi e questo in sé poteva dare spazio alle parti civili di ricorrere su basi civilistiche. Ma grazie al Ministro Padoan che ha deciso per tutti, noi questa possibilità oggi non l’abbiamo.
Oggettive e coraggiose, dunque, le parole di Michele Ruggiero che riecheggiano un’assenza dello Stato di altri drammatici momenti storici che questo Paese ha vissuto…
Chi è Zanattin? Non un giudice ma un componente laico del CSM, espressione di Forza Italia, per chi volesse appuntarselo in vista delle prossime elezioni politiche. Un politico, dunque, che come Ezra Pound ci ricorda assolve alla perfezione al suo ruolo di “cameriere dei banchieri”, di servitore dei potenti, di apparato nervoso del sistema di potere che capta i pericoli ed interviene come un globulo bianco a ricucire la ferita…a prevenire la possibilità che un ricorso in appello sancisca l’unica verità possibile e cioè che i fatti costituiscono reato, dato che il dolo è sancito – non da ultimo – dal tentativo di alcuni funzionari della stessa Standard&Poor’s di fermare la pubblicazione dei report incriminati. Dunque, quei dati oggettivamente sbagliati non sono stati pubblicati per errore, ma sulla base di una precisa volontà! (Vedi mio articolo: “La Procura di Trani graffia la City di Londra“).
Con molta probabilità tenteranno dunque di trasferire Michele Ruggiero o di togliergli il caso di mano affidandolo ad un docile servitore che magari desista dal ricorso in appello o magari si presenti con motivazioni futili in modo da essere battuto.
Ma questo non mi preoccupa anzi mi dice che stiamo muovendoci nella direzione giusta. Solo gli sciocchi vengono ignorati, gli uomini pericolosi vengono osteggiati. Potranno fare quello che vogliono, potranno trasferire Michele Ruggiero, potranno arrestare ciascuno di noi, screditarci come usano fare attraverso i media main-stream ma ormai è troppo tardi!
Abbiamo in mano le prove di questa ed altre manipolazioni di rating, abbiamo in mano la copia dei contratti derivati che il Tesoro ha siglato per oltre 20 anni con le banche d’affari internazionali e che ha tentato strenuamente di secretare (vedi mio articolo Emorragia da derivati), abbiamo i dati sulla manipolazione dei tassi interbancari, (vedi mio articolo sui tassi interbancari) abbiamo evidenza di migliaia di casi di usura bancaria che hanno piegato famiglie ed imprese, abbiamo capito come opera la piovra finanziaria, ne conosciamo la micro-fisica, i meccanismi operativi e le connivenze con una certa classe politica (vedi mio articolo “La matrice che ci imprigiona“).
Abbiamo maturato una lettura disincantata e non-emotiva dell’Eurosistema, abbiamo compreso che si tratta di una gigantesca operazione di indebitamento disegnata per appropriarsi di risorse pubbliche e private e le condotte illecite che stanno venendo a galla attraverso i derivati, il rating, l’usura non sono altro che la prova che tali strumenti traggono alimento dal debito per perpetrare il meccanismo di appropriazione di risorse (vedi mio articolo: “Da modelli di sviluppo a meccanismi di appropriazione”).
Dunque è tardi per fermarci. Mentre voi, camerieri, bisticciate per servire al meglio i vostri padroni come mezzadri del potere noi stiamo organizzandoci. La crepa è stata procurata. Ci sono ormai centinaia di associazioni, di professionisti, di esperti che stanno lavorando sul territorio nazionale per attivare virus positivi e costituire un’enorme rete di responsabilità nazionale.
Non vi daremo scampo, saremo presenti in ogni Procura, in ogni vicolo, in ogni vicenda che riguarda il bene pubblico e privato per smascherarvi e riprenderci passo dopo passo la gestione della comunità politica nazionale.
Alberto Micalizzi