giovedì 26 luglio 2018

La mia battaglia contro i falsi bilanci salverebbe CARIGE & C.

La mia battaglia contro i falsi bilanci salverebbe CARIGE & C.
di Marco Saba, 26 luglio 2018

Aggiornamento: 
- 3 agosto: assemblea azionisti per rinnovare il cda fissata per il 20 settembre 2018;
- 6 agosto: dimissioni con effetto immediato di Ilaria Queirolo, consigliere d'amministrazione...
- 8 agosto: si dimette Lucia Venuti, consigliere d'amministrazione
- 10 agosto: si dimette l'avv. Massimo Pezzolo, settimo membro dimissionario del cda, mentre l'associazione dei piccoli azionisti di CARIGE presenta esposto in Procura
- 23 agosto: Giuseppe Pericu (ex sindaco di Genova) si è dimesso dal cda di B.Carige con effetto immediato. Il CDA è decaduto.



La moneta convenzionale Euro è un impegno delle comunità dell'eurosistema ad accettarla in cambio di beni e servizi. I prezzi di tutti questi beni e servizi offerti sul mercato rappresentano, nell'aggregato, il controvalore della moneta convenzionale. La moneta ufficiale è quindi una passività per la società ed una attività per il sovrano (signoraggio). Infatti, chi crea denaro, deve solo preoccuparsi del costo del supporto con cui viene utilizzato (metallo, carta, digitale) ed il suo guadagno è rappresentato dalla differenza tra il valore nominale indicato sulla moneta (metallo, carta, numeri digitali), ed il costo effettivo del supporto utilizzato.

Mentre la (privata) BCE crea migliaia di miliardi a costo zero, la moneta scritturale elettronica viene spesa al valore convenzionale e non al costo intrinseco. La moneta emessa dalle banche, centrali e commerciali, è ovviamente creata in misura sufficiente a coprire anche le sue stesse spese di produzione. Diverso il caso di monete locali o criptovalute emesse non in euro (cioé in altra denominazione) che, a causa della limitata accettazione, presentano costi reali in euro da sostenere per la loro produzione e gestione.

Questo guadagno da signoraggio quindi esiste per tutta la moneta scritturale, che sia quella ufficiale della BCE a corso legale, o quella bancaria (clandestina) a corso forzato.

Quando il popolo è sovrano, le passività e le attività della moneta ufficiale si compensano se, e solo se, le banche che creano l'euro, centrali e commerciali, restituiscono il signoraggio al Tesoro
Le banche attualmente nascondono contabilmente gli utili da signoraggio indicando false passività in bilancio che non scaricano mai. Un magheggio contabile. O queste passività debbono essere eliminate, per far emergere i profitti da signoraggio, oppure debbono essere pagate al Tesoro, inverandole. 

Un cartello criminale tra (ignoti?) banchieri e funzionari di stato impedisce questa soluzione logica continuando la finzione che le banche siano intermediarie anziché "zecche contabilmente clandestine". 
Infatti, la creazione di denaro non emerge nei libri contabili delle banche centrali né in quelli delle banche commerciali. 
La creazione di nuovo denaro non è registrata preliminarmente nelle entrate della banca, nei flussi di cassa, ma appare magicamente direttamente nel conto del cliente (come fosse un debito della banca che diventa il sottostante di sé stesso).

Le banche centrali addirittura (BCE, BNS, etc.), per nascondere i flussi di cassa, contrariamente alle norme contabili internazionali, non pubblicano il Rendiconto finanziario, ma ottengono lo stesso il via libera dalle società di revisione (pagate da loro) e dagli organi preposti ai controlli (sé stesse).

Dal 2014 sono andato nelle assemblee degli azionisti di alcune banche, compresa la banca centrale svizzera, a denunciare questa irregolarità contabile che costa migliaia di miliardi all'erario. Ho ritrovato le somme nascoste ed ho cominciato una causa pilota per ottenere inizialmente il premio sul ritrovamento di 25 miliardi alla banca CARIGE 8art. 930 c.c.). Ho chiesto in merito al tribunale di Genova un accertamento tecnico preventivo (ATP), assistito dall'avv. Marco Della Luna, ma, nel 2017, il Tribunale di Genova ha negato il requisito d'urgenza, nonostante senza quest'accertamento tutti i bilanci successivi allla mia denuncia del 2014 sarebbero risultati evidentemente falsati e senza l'indicazione del denaro creato annualmente da CARIGE stessa. Per aver chiesto l'ATP sono stato condannato per "temerarietà"[1], mentre la banca resisteva disperatamente al tentativo di andare a ispezionari i sui libri per dimostrare le irregolarità. La Banca Mondiale ha pubblicato sul suo sito un importante documento che conferma sostanzialmente quanto da me anticipato in tema d'iiregolarità contabile nella creazione di denaro.[2]

Dopo una delle udienze, mi avvicinò un anziano CTU del Tribunale di Genova confessandomi che la sua categoria non era a conoscenza della materia trattata e che erano molto interessati a conoscere l'esito della causa, visto che il FUMUS era enorme...

A febbraio 2018, sempre col coraggioso avvocato Marco Della Luna, abbiamo iniziato una causa civile ordinaria per veder riconosciuta tutta la somma ritrovata, vista la resistenza della banca ad accettare il ritrovamento e a corripondere il premio del 5%, ovvero 25 miliardi di euro. Abbiamo chiesto al Tribunale anche la nomina di un custode giudizioario visto il conflitto d'interessi permanente dell'amministrazione della banca nell'ammettere l'ammanco.

Nonostante che i legali della controparte fossero dell'importante studio Roppo-Canepa, quello che s'era occupato del Lodo Mondadori, che riguardava solo 700 milioni di euro, nessun quotidiano o TV ha ritenuto di dare spazio alla notizia di questa imponente causa da 25 miliardi...

Ma l'agenda successiva di CARIGE è densa di avvenimenti:

16 aprile 2018 
- dimissioni del sindaco effettivo Francesca De Gregori

26 giugno 2018
- dimissioni del presidente del CDA Giuseppe Tesauro

27 giugno 2018
- dimissioni del Consigliere d'amministrazione Stefano Lunardi 

6 luglio 2018 
- dimissioni del consigliere d'amministrazione Francesca Balzani

16 luglio 2018
- dimissioni del vice-presidente del CDA Vittoro Malacalza

20 luglio 2018 
- La Banca Centrale Europea boccia il piano di capitale di CARIGE

23 luglio 2018
- Malacalza Investimenti chiede la revoca dell'intero CDA

23 luglio 
- La Guardia di Finanza di Genova, su mandato del procuratore aggiunto Francesco Pinto e del sostituto Marcello Maresca, acquisisce i verbali e le registrazioni audio delle riunioni del consiglio di amministrazione di Banca Carige e delle assemblee dei soci.

Il 3 agosto 2018 ci sarà un'assemblea del CDA CARIGE dove si dovrebbe fissare per settembre la prossima assemblea degli azionisti per la nomina del "nuovo" CDA.

Il 25 ottobre prossimo ci sarà la seconda udienza della causa miliardaria, vedremo cosa accadrà nel frattempo...

Per ora la morale è che nel 2014 ho ritrovato 25 miliardi e che, ancora al luglio 2018, non ho avuto nessun premio ex art. 930 c.c., ma solo spese, perché gli amministratori di CARIGE - temerariamente e contro ogni logica - rifiutano il ritrovamento, l'accertamento ed il premio.[3]


Note:

[1] Art.96 c.c. "Il comportamento sanzionato dalla norma in commento si caratterizza per la mala fede e la colpa grave della parte che agisce o resiste in giudizio con la consapevolezza dell'infondatezza della propria pretesa o difesa, cioè abusando del diritto d'azione o per spirito di emulazione o per fini dilatori ovvero con la mancanza di quel minimo di diligenza o prudenza necessarie per rendersi conto dell'infondatezza della propria pretesa e per valutare le conseguenze dei propri atti." - ?


[2]  Documento in inglese sul sito della Banca Mondiale:
The “accounting view” of money: money as equity (Part I)
http://blogs.worldbank.org/allaboutfinance/node/916
The “accounting view” of money: money as equity (Part II)
http://blogs.worldbank.org/allaboutfinance/node/917
The “accounting view” of money: money as equity (Part III)
http://blogs.worldbank.org/allaboutfinance/node/918

Documento in italiano su Scenari Economici:
https://scenarieconomici.it/monete-antiche-e-nuove-attraverso-le-lenti-della-contabilita-moderna-di-biagio-bossone-massimo-costa/

[3] Memoria presentata dai legali di CARIGE:
http://centralerischibanche.blogspot.com/2018/05/causa-carige-25-miliardi-comparsa-della.html

lunedì 23 luglio 2018

Lo sgombero dell’immobile pignorato (art. 560 c.p.c.)


Lo sgombero dell’immobile pignorato (art. 560 c.p.c.)

- CTP G.B.Frescura, da: "False attestazioni del credito bancario in Italia", 2018

Una rilevante modifica alle procedure esecutive è la riforma delle modalità di liberazione (rilascio) dell’immobile pignorato, prima del 2005 disciplinate solo dagli artt. 605 e seguenti del c.p.c, mentre non è più l’ufficiale giudiziario che si occupa di liberare materialmente l’immobile, ma (dal 3 agosto 2016 1) il custode, ovvero un ausiliario del giudice dell’esecuzione, che provvederà all’attuazione secondo le disposizioni del giudice.2

Due nuovi commi dell’art. 560 c.p.c. prevedono infatti che, anche prima della vendita forzata, il giudice dell’esecuzione con ordinanza, disponga la liberazione, se non autorizza il debitore ad abitare nell’immobile pignorato (comma 3);3 l’attuazione di questo provvedimento è demandata al custode “senza l’osservanza delle formalità dell’esecuzione per rilascio” (comma 4);4 l’ordinanza è impugnabile, ex art. 617 c.p.c. comma 2, con ricorso allo stesso giudice.5

Anche il nuovo procedimento di rilascio (introdotto nel 2005) è possibile solo in mancanza di titoli opponibili al creditore pignorante, poiché "la presenza di atti (e in particolare di locazioni) opponibili al creditore pignorante, comporta - ricorrendone la possibilità e previa autorizzazione del giudice - l'esercizio da parte del custode delle ordinarie azioni volte a liberare l'immobile, ovvero la vendita del bene col vincolo (o la locazione) opponibile al creditore e perciò anche all'acquirente".6

La nuova procedura ha suscitato molte e fondate, critiche per l’evidente violazione del diritto ad un giusto processo; quantomeno le disposizioni del giudice dell’ espropriazione immobiliare dovranno indicare il termine entro il quale il custode dovrà procedere alla liberazione dell’immobile e nel caso di scadenza, provvedere all’eventuale rinnovo con una nuova ordinanza, opponibile anch’essa ex art. 617 c.p.c.7



1 La norma precedente (art. 560 c.p.c., comma 3) stabiliva che “Il giudice dell'esecuzione dispone, con provvedimento non impugnabile, la liberazione dell'immobile pignorato, quando non ritiene di autorizzare il debitore a continuare ad abitare lo stesso, o parte dello stesso, ovvero quando revoca la detta autorizzazione, se concessa in precedenza, ovvero quando provvede all'aggiudicazione o all'assegnazione dell'immobile.”; la procedura esecutiva per il rilascio dell’immobile era pertanto disciplinata dagli articoli da 605 a 611 c.p.c. prevedendo l’intervento dell’ufficiale giudiziario (vedi CONFALONIERI, Liberazione senza ufficiali giudiziari nelle esecuzioni immobiliari con nomina del custode, in www.altallex.com 16 maggio 2016.

2 Sulla responsabilità degli ausiliari del giudice vedi ultra il § 20.3.

3 Art. 560 c.p.c (Modo della custodia) comma 3 Il giudice dell'esecuzione dispone, con provvedimento impugnabile per opposizione ai sensi dell'art. 617, la liberazione dell'immobile pignorato senza oneri per l'aggiudicatario o l'assegnatario o l'acquirente, quando non ritiene di autorizzare il debitore a continuare ad abitare lo stesso, o parte dello stesso, ovvero quando revoca l'autorizzazione, se concessa in precedenza, ovvero quando provvede all'aggiudicazione o all'assegnazione dell'immobile.

4 Art. 560 c.p.c. comma 4 Il provvedimento è attuato dal custode secondo le disposizioni del giudice dell'esecuzione immobiliare, senza l'osservanza delle formalità di cui agli articoli 605 e seguenti, anche successivamente alla pronuncia del decreto di trasferimento nell'interesse dell'aggiudicatario o dell'assegnatario se questi non lo esentano. Per l'attuazione dell'ordine il giudice puo' avvalersi della forza pubblica e nominare ausiliari ai sensi dell'articolo 68.

5 E’ evidente la scarsa efficacia dell’impugnazione di un atto esecutivo (su cui vedi ultra il § 45.1.1), visto che è lo stesso giudice che ha emesso il provvedimento a decidere! Sulla nuova procedura vedi FARINA P., La deformalizzazione del rilascio dell’immobile pignorato in www.eclegal.it 4 ottobre 2016 e CARADONNA, Il d.l. n. 59 del 2016 e le novità in tema di custodia nell’espropriazione immobiliare, in www.giustiziainsieme.it 19 settembre 2016.

6 Così OLIVIERI, La liberazione dell'immobile pignorato, in Riv. Es. Forz., 2009, 4.

7 Cfr. SCARSELLI, Le ultime riforme al processo di esecuzione forzata di cui al d.l. 59/2016. Ovvero le banche dettano e il legislatore scrive in www.questionegiustizia.it 3 novembre 2016; OLIVIERI L'ordine di liberazione dell'immobile pignorato e la sua attuazione in www.ca.milano.giustizia.it.

La questione della legittimità costituzionale dell'esdebitamento

La questione della legittimità costituzionale dell'esdebitamento
- Avv. Silvio Orlandi


Il ddl 83/2015 ha introdotto l’art. 480 c.p.c. che prevede espressamente “ il precetto deve altresì contenere l’avvertimento che il debitore può, con l’ausilio di un organismo o di un professionista nominato dal Giudice, porre rimedio alla situazione di sovraindebitamento concludendo con i creditori un accordo di composizione della crisi o proponendo agli stessi un piano del consumatore ( ddl 27 giugno 2015 n 83 convertito con modificazioni nella legge 6 agosto 2015 n 132 a norma dell’ art 23 comma 7 del medesimo provvedimento). Tali disposizioni si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto – supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale serie generale n 192 del 20 agosto 2015”.
In forza di tale disposizione prescritta a pena di nullità insanabile dell’atto di precetto, l’intera esecuzione eventualmente promossa in difetto di tale avvertimento produce anche la nullità dell’intero processo esecutivo.
Appare dunque evidente come il Legislatore, prevedendo la più grave delle sanzioni processual-civilistiche, ritiene imprescindibile il diritto del debitore di avere informativa della opportunità concessa dalla legge 3 – 2012 ( legge sulla composizione della crisi da sovraindebitamento).
Dunque a partire dalla data del 20 agosto 2015 tutti i debitori devono ricevere il prescritto avvertimento la cui ovvia finalità è quella di consentire ai medesimi l’assunzione di eventuali azioni protettive dei loro beni e del loro patrimonio in generale, utilizzando gli strumenti apprestati dal Legislatore.
Ciò riguarda purtroppo solo ed esclusivamente tutte le azioni esecutive che prendono vita ed impulso ex novo a partire dal 20 agosto 2015.
Viceversa nulla risulta pensato dal Legislatore sul punto in relazione alle procedure esecutive già pendenti.
Si è così di fatto creata una duplice categoria di debitori: quelli ante 20 agosto 2015 che non hanno diritto alla necessaria informativa e quelli post che invece ne hanno diritto sotto pena di nullità esecutiva.
In conseguenza appare violato il precetto costituzionale di cui all’art 3 della Costituzione.
Atteso che in situazioni esattamente speculari si crea una evidente disparità di trattamento e di protezione tra i debitori ante 20 agosto 2015 e debitori post.
Occorre tenere in considerazione la rilevante circostanza che la legge 3/2012, rivoluzionaria per il nostro ordinamento, mira a proteggere l’individuo ed altri valori e beni oggetto di altrettanta garanzia costituzionale.
Il primo tra essi è certo il diritto alla casa ( diritto riconosciuto di rango costituzionale).
Ancor di più nella considerazione della “ casa familiare” ex art. 28 della Costituzione.
La legge 3/2012 mira altresì ad evitare la riduzione in schiavitù in conseguenza del sovraindebitamento, con ciò rappresentando una chiara evoluzione dell’art. 4 e 5 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo.
In considerazione di quanto sopra, appare di evidente rilevanza la necessità di vagliare il tema provvedendo, in forma di una lettura costituzionalmente orientata della norma, alla sospensione dei procedimenti esecutivi ogni qualvolta il debitore che non ha ricevuto l’avvertimento di cui all’art. 480 c.p.c., ne faccia istanza avendo dichiarato la volontà di proporre il piano di cui alla legge 3/2012.
Per quanto più sopra riferito appare necessario disporre la sospensione delle esecuzione.
Il debitore che subisce l’esecuzione iniziata ante agosto 2015 non può godere dell’avvertimento disposto dal legislatore nel contesto dell’atto di precetto, a pena di nullità.
La più grave delle sanzioni civilistiche (la nullità dell’atto e della successiva intera procedura esecutiva) voluta dal legislatore certifica la ferma voluntas del medesimo di affidare al debitore la proposizione dei vari piani previsti nella legge 3/2012.
Per le procedure esecutive in atto avrebbe dovuto essere disposta una opportuna norma di protezione per il debitore, vuoi disponendo una comunicazione, ad onere del precedente, di analogo avvertimento a quello contenuto nel precetto, vuoi disponendo una moratoria delle procedure in atto, con un termine sufficiente a consentire al debitore stesso di poter conoscere il beneficio della legge 3/2012 per poter proteggere quei beni fondamentali che la legge stessa vuole tutelare (casa, famiglia, dignità personale ecc….).
In assenza, fermi i dedotti profili di dubbio circa la illegittimità costituzionale di cui sopra, appare indispensabile formulare istanza di sospensione della esecuzione al Giudice della stessa.
L’ordinamento contiene norme di chiusura laddove si presentino fattispecie non previste o specificatamente normate.
Così l’art. 700 c.p.c., norma cosiddetta in bianco, che consente al Giudice l’adozione dei provvedimenti più opportuni.
Nell’ambito delle procedure esecutive, pur ritenendosi di possibile applicazione lo stesso art. 700 c.p.c., vi è però l’art. 624 c.p.c., che prevede i “gravi motivi”.
Questi possono riscontrarsi in più fattispecie, anche normate, ma anche laddove si debba provvedere in protezione dei diritti fondamentali, talvolta di rango costituzionale.
La volontà di procedere ed avvalersi di una delle opzioni di cui alla legge 3/2012 (vista la scelta del legislatore di prevedere che il mancato avvertimento al debitore comporti la nullità dell’intera procedura) manifestata dal debitore anche con la sola istanza di nomina dell’OCC deve godere della protezione della sospensione della esecuzione.
Il debitore deve avere il tempo ed essere posto in condizione di esercitare i diritti ex legge 3/2012.
Si consideri che la previsione dell’avvertimento fin dall’atto di precetto mira proprio a consentire al debitore di approntare, per tempo, i proprio piani di soluzione.
Per le procedure in corso ciò non è possibile e dunque, a fronte del deposito della domanda, sussistono i “gravi motivi”, che consentono la sospensione dell’esecuzione.
In ordine a quanto sopra già il Tribunale di Bolzano ha recentemente ritenuto di scorgere un’opportunità mediante sospensione della procedura esecutiva ritenendo “che il ricorso ex Lege n. 3/2012 pare avere, peraltro, solo una possibilità di successo se la vendita … dell’unico sostanziale cespite immobiliare del debitore non abbia luogo” e che “ per evitare che un successivo eventuale provvedimento di sospensione della procedura intervenga tra aggiudicazione e versamento del prezzo, pare necessario revocare allo stato, il tentativo di vendita…”(all. 4).
Ancor di più il Tribunale di Cremona con ordinanza del 07 aprile 2016 ha ritenuto del tutto assimilabile l’istanza di sovraindebitamento alla proposizione di domanda prenotativa di concordato e dunque applicabile l’art. 168 L:F. che prevede la declaratoria di improcedibilità delle azioni esecutive.
Tutto ciò premesso, il deitore puo' formulare regolare istanza di sospensione del presente processo oppure, in denegata ipotesi, il differimento della vendita del bene pignorato a data successiva.

Firenze, 23 July 2018 Avv. Silvio Orlandi

sabato 21 luglio 2018

La manina invisibile del cartello bancario e i documenti scomparsi

La manina invisibile del cartello bancario e i documenti scomparsi...
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Si dovrebbe discutere dell'abolizione del corso forzoso della moneta bancaria ma... "Abolizione del corso forzoso dei biglietti della Banca nazionale e disposizioni per provvedere alle esigenze del Tesoro per l'esercizio del 1870 - Descrizione del contenuto: fascicolo vuoto"
 http://archivio.camera.it/patrimonio/archivio_della_camera_regia_1848_1943/are01o/documento/CD1100038722

 Si dovrebbe fare una commissione d'inchiesta sul denaro bancario a corso forzoso, ma... "Commissione d'inchiesta sul corso forzoso dei biglietti di banca 10.03.1868 - 28.11.1868 - ...La schedatura analitica della documentazione ha consentito di evidenziare l'esistenza di lacune talvolta notevoli."
 http://archivio.camera.it/patrimonio/archivio_della_camera_regia_1848_1943/are0210/documento/CD1800000230

 Parafrasando e citando Minghetti (1874): Il Parlamento non può mai abdicare al diritto che ha di fare ciò che crede; non può considerare questo come un punto contrattuale per nessun motivo. In un paese dove la circolazione è fatta massimamente dalla moneta bancaria, una legge sulla circolazione della moneta bancaria è una legge suprema dell'organismo sociale, non altrimenti che la legge della circolazione del sangue è per l'organismo animale.
http://storia.camera.it/regno/lavori/leg11/sed475.pdf

martedì 17 luglio 2018

Primo Decreto del MEF del Governo popolare

Primo Decreto del MEF del Governo popolare: Iniziativa ITALO, Banca Pubblica Mediterranea, “Commissione Permanente su Moneta e Credito Pubblico” (CPMCP).

lunedì 16 luglio 2018

I ricchi si preparano al fugone lasciandoci ammollo...


Futuro umano
La sopravvivenza del più ricco
I ricchi s
i preparano al fugone lasciandoci ammollo...
douglas rushkoff
5 luglio

https://cdn-images-1.medium.com/max/1895/1*4Tuy2sflhKdOt6ity_Eo_A.jpeg

Originale: https://medium.com/s/futurehuman/survival-of-the-richest-9ef6cddd0cc1

Illustrazioni: Matt Huynh

L'anno scorso, sono stato invitato in un resort privato super deluxe a tenere un discorso programmatico su quello che presumibilmente sarebbe stato un centinaio di banchieri d'investimento. Era di gran lunga la più grande
somma che mi fosse mai stata offerta per un discorso - circa la metà del mio stipendio annuale da professore - il tutto per fornire qualche intuizione sull'argomento del "futuro della tecnologia".

Non mi è mai piaciuto parlare del futuro. Le sessioni di domande e risposte finiscono sempre per somigliare a giochi di società, dove mi viene chiesto di opporre le ultime parole d'ordine della tecnologia come se fossero simboli di ticker per potenziali investimenti: blockchain, stampa 3D, CRISPR. Il pubblico raramente è interessato a conoscere queste tecnologie o il loro potenziale impatto al di là della scelta binaria di investire o meno in esse. Ma i soldi parlano, quindi
sono stato al gioco.

Dopo il mio arrivo, fui introdotto in quella che pensavo fosse la stanza verde. Ma invece di essere collegato a un microfono o portato su un palco, mi sono seduto lì ad un
a semplice tavola rotonda mentre il mio pubblico mi veniva portato: cinque persone super-benestanti - sì, tutti gli uomini - di vertici superiori degli hedge fund del mondo. Dopo un po 'di chiacchiere, ho capito che non avevano alcun interesse per le informazioni che avevo preparato sul futuro della tecnologia. Erano venuti con domande proprie.

Iniziarono innocentemente. Ethereum o bitcoin? Il calcolo quantico è una cosa reale? Lentamente ma sicuramente, tuttavia, si sono orientati verso i loro veri argomenti di preoccupazione.

Quale regione sarà meno colpita dalla prossima crisi climatica: Nuova Zelanda o Alaska? Google sta davvero costruendo Ray Kurzweil come una casa per il suo cervello, e la sua coscienza vivrà attraverso la transizione, o morirà e rinascerà come un
essere completamente nuovo? Infine, l'amministratore delegato di una casa di brokeraggio ha spiegato che aveva quasi completato la costruzione del proprio sistema di bunker sotterraneo e ha chiesto: "Come posso mantenere il comando sulle mie forze di sicurezza dopo l'evento?"

    
Con tutta la loro ricchezza e potenza, non credono di poter influenzare il futuro.

L'evento. Questo è stato il loro eufemismo per il collasso ambientale, i disordini sociali, l'esplosione nucleare, il virus inarrestabile, o l'hacking di Mr. Robot che elimina tutto.

Questa singola domanda ci ha occupato per il resto dell'ora. Sapevano che sarebbero state necessarie delle guardie armate per proteggere i loro
quartieri dalle folle inferocite. Ma come avrebbero pagato le guardie una volta che i soldi non avessero più valore? Cosa impedirebbe alle guardie di scegliere da sole il proprio capo? I miliardari consideravano l'uso di speciali serrature a combinazione sulle scorte alimentari che solo loro conoscevano. Oppure fare in modo che le guardie indossassero dei guinzagli disciplinari di qualche tipo in cambio della loro sopravvivenza. O forse costruendo robot come guardie e lavoratori - se la tecnologia potesse essere sviluppata in tempo.

Fu allora che mi colpì: almeno per quanto riguardavano questi signori, questo era un discorso sul futuro della tecnologia. Prendendo spunto da Elon Musk che colonizza Mar
te, Peter Thiel sta invertendo il processo di invecchiamento, o Sam Altman e Ray Kurzweil che stanno caricando le loro menti in supercomputer, si stavano preparando per un futuro digitale che aveva molto meno da fare per rendere il mondo un posto migliore di quanto abbia fatto trascendendo completamente la condizione umana e isolandosi da un pericolo reale e presente di cambiamenti climatici, innalzamento del livello del mare, migrazioni di massa, pandemie globali, panico nativista e esaurimento delle risorse. Per loro, il futuro della tecnologia riguarda solo una cosa: la fuga.

Non c'è niente di sbagliato nelle valutazioni pazzamente ottimistiche su come la tecnologia possa avvantaggiare la società umana. Ma l'attuale spinta verso un'utopia postumana è un'altra cosa. È meno una visione per la migrazione totale dell'umanità verso un nuovo stato dell'essere che una ricerca per trascendere tutto ciò che è umano: il corpo, l'interdipendenza, la compassione, la vulnerabilità e la complessità. Come i filosofi della tecnologia hanno sottolineato per anni, ora, la visione transumanista riduce troppo facilmente tutta la realtà ai dati, concludendo che "gli esseri umani non sono altro che oggetti di elaborazione delle informazioni".

È una riduzione dell'evoluzione umana a un videogioco che qualcuno vince trovando il portello di fuga e poi lasciandosi sfuggire alcuni dei suoi migliori amici. Sarà Musk, Bezos, Thiel ... Zuckerberg? Questi miliardari sono i presunti vincitori dell'economia digitale - lo stesso panorama imprenditoriale in cui sopravviverebbero
solo i più adatti e che alimenta la maggior parte di questo ragionamento fin dall’inizio.

Certo, non è sempre stato così. C'è stato un breve momento, all'inizio degli anni '90, in cui il futuro digitale si è sentito aperto e pronto per la nostra invenzione. La tecnologia stava diventando un terreno di gioco per la controcultura, che vedeva in essa l'opportunità di creare un futuro più inclusivo, distribuito e pro-umano. Ma gli interessi commerciali consolidati vedevano solo nuovi potenziali per
il solito vecchio sfruttamento e troppi tecnologi erano sedotti dalle IPO unicorno.

Il futuro digitale è inteso più come i futures sulle azioni o i futures sul cotone: qualcosa da prevedere e su cui fare scommesse. Quindi quasi ogni discorso, articolo, studio, documentario o white paper era considerato rilevante solo nella misura in cui indicava il simbolo di un ticker. Il futuro è diventato meno una cosa che creiamo attraverso le nostre scelte odierne per il genere umano rispetto a uno scenario predestinato su cui scommettiamo con il nostro capitale di rischio, ma a cui arriviamo passivamente.

Questo ha liberato tutti dalle implicazioni morali delle loro attività. Lo sviluppo della tecnologia divenne meno una storia di prosperità collettiva rispetto alla sopravvivenza personale. Peggio ancora, come ho imparato, richiamare l'attenzione su tutto ciò è stato involontariamente proiettato come un nemico del mercato o come un imbroglio anti-tecnologico.

Quindi, invece di considerare l'etica pratica dell'impoverimento e dello sfruttamento dei molti in nome di pochi, la maggior parte degli accademici, giornalisti e scrittori di fantascienza consideravano invece enigmi più astratti e fantasiosi: è giusto che un commerciante di azioni usi droghe intelligenti? ? I bambini dovrebbero avere protesi per parlare le lingue straniere? Vogliamo che i veicoli automatici diano la priorità alla vita dei pedoni rispetto a quella dei suoi passeggeri? Le prime colonie di Marte dovrebbero essere gestite come democrazie? Cambiare il mio DNA mina la mia identità? I robot dovrebbero avere diritti?

Chiedere questo genere di domande, mentre è filosoficamente divertente, è un povero sostituto della lotta con i veri dilemmi morali associati allo sviluppo tecnologico sfrenato in nome del capitalismo aziendale. Le piattaforme digitali hanno trasformato un mercato già sfruttatore ed estrattivo (pensa Walmart) in un successore ancora più disumanizzante (pensa Amazon). La maggior parte di noi è venuta a conoscenza di questi inconvenienti sotto forma di lavori automatizzati, l'economia del lavoro precario e la fine della vendita al dettaglio locale.

    Il futuro è diventato meno una cosa che creiamo attraverso le nostre scelte odierne per il genere umano rispetto a uno scenario predestinato su cui scommettiamo con il nostro capitale di rischio, ma a cui arriviamo passivamente.

Ma gli impatti più devastanti del capitalismo digitale “a tutto gas” ricadono sull'ambiente e sulla povertà globale. La fabbricazione di alcuni dei nostri computer e smartphone utilizza ancora reti di lavoro di schiavi. Queste pratiche sono così profondamente radicate che una società chiamata Fairphone, fondata da zero per creare e commercializzare telefoni etici, ha appreso che era impossibile. (Il fondatore della società ora si riferisce tristemente ai loro prodotti come telefoni "più giusti").

Nel frattempo, l'estrazione di metalli delle terre rare e lo smaltimento delle nostre tecnologie altamente digitali distrugge gli habitat umani, sostituendoli con discariche di rifiuti tossici, che vengono poi raccolti dai contadini e dalle loro famiglie, che vendono materiali riutilizzabili ai produttori.

Questa esteriorizzazione "fuori dalla vista, fuori dalla mente" della povertà e del veleno non scompare solo perché abbiamo coperto gli occhi con gli occhiali VR e ci siamo immersi in una realtà alternativa. Se mai, più a lungo ignoriamo le ripercussioni sociali, economiche e ambientali, più diventerà un problema. Questo, a sua volta, motiva ancora di più il ritiro, più l'isolazionismo e la fantasia apocalittica - e tecnologie e piani aziendali sempre più inventati disperatamente. Il ciclo si autoalimenta.

Più siamo impegnati in questa visione del mondo, più arriviamo a vedere gli esseri umani come il problema e la tecnologia come soluzione. L'essenza stessa di ciò che significa essere umani viene trattata meno come una caratteristica che come un difetto. Indipendentemente dai loro preconcetti, le tecnologie sono dichiarate neutrali. Qualsiasi cattivo comportamento che essi inducono in noi sono solo un riflesso del nostro stesso nucleo corrotto. È come se fosse colpa di qualche innata ferocia umana per i nostri problemi. Proprio come l'inefficienza di un mercato dei taxi locale può essere "risolta" con un'app che manda in rovina i conducenti umani, le irritanti incoerenze della psiche umana possono essere corrette con un aggiornamento digitale o genetico.

In definitiva, secondo l'ortodossia tecnosoluzionista, il futuro umano culmina caricando la nostra coscienza su un computer o, forse meglio, accettando che la tecnologia stessa diventi il nostro successore evolutivo. Come membri di un culto gnostico, desideriamo ardentemente entrare nella prossima fase trascendente del nostro sviluppo, liberandoci dei nostri corpi e lasciandoli indietro, insieme ai nostri peccati e problemi.

I nostri film e spettacoli televisivi trasmettono queste fantasie per noi. Gli spettacoli di zombi rappresentano una post-apocalisse in cui le persone non sono migliori dei non morti - e sembrano saperlo. Peggio ancora, questi spettacoli invitano gli spettatori a immaginare il futuro come una battaglia a somma zero tra gli umani rimasti, in cui la sopravvivenza di un gruppo dipende dalla morte di un altro. Anche Westworld - basato su un romanzo di fantascienza in cui i robot si scatenano - ha concluso la sua seconda stagione con la rivelazione finale: gli esseri umani sono più semplici e più prevedibili delle intelligenze artificiali che creiamo. I robot apprendono che ognuno di noi può essere ridotto a poche righe di codice e che non siamo in grado di fare alcuna scelta volontaria. Diamine, anche i robot in quello spettacolo vogliono sfuggire ai confini dei loro corpi e passare il resto della loro vita in una simulazione al computer.

    L'essenza stessa di ciò che significa essere umani viene trattata meno come una caratteristica che come un bug.

La ginnastica mentale richiesta per un così profondo rovesciamento del ruolo tra uomo e macchina dipende tutto dal presupposto che gli umani fanno schifo. Cambiamoli o allontaniamoci da loro, per sempre.

Così, prendiamo miliardari tecnologici che lanciano auto elettriche nello spazio - come se questo simboleggi qualcosa di più della capacità di un miliardario di fare promozione aziendale. E se alcune persone raggiungono la velocità di fuga e in qualche modo sopravvivono in una bolla su Marte - nonostante la nostra incapacità di mantenere una bolla così anche qui sulla Terra in uno dei due esperimenti multimiliardari sulla biosfera - il risultato sarà una continuazione della diaspora piuttosto che una scialuppa di salvataggio per l'élite.

Quando gli hedge funders mi hanno chiesto il modo migliore per mantenere l'autorità sulle loro forze di sicurezza dopo "l'evento", ho suggerito che la loro migliore scommessa sarebbe quella di trattare queste persone davvero bene, proprio ora. Dovrebbero essere impegnati con i loro staff di sicurezza come se fossero membri della loro stessa famiglia. E più possono espandere questo ethos di inclusività al resto delle loro pratiche commerciali, della gestione della catena di distribuzione, degli sforzi di sostenibilità e distribuzione della ricchezza, meno possibilità ci saranno di un "evento" in primo luogo. Tutta questa magia tecnologica potrebbe essere applicata a interessi meno romantici ma interamente più collettivi in ​​questo momento.


Erano divertiti dal mio ottimismo, ma non lo accettavano per nulla. Non erano interessati a come evitare una calamità; sono ormai convinti che siamo già troppo avanti. Con tutta la loro ricchezza e potenza, non credono più di poter influenzare il futuro. Stanno semplicemente accettando il più oscuro di tutti gli scenari possibili e investono tutto il denaro e la tecnologia che possono impiegare per isolarsi - specialmente se non riescono a trovare un posto sul razzo su Marte.

Fortunatamente, quelli di noi che non hanno i fondi per considerare di rinnegare la nostra umanità hanno opzioni molto migliori a disposizione. Non dobbiamo usare la tecnologia in modo antisociale e atomizzante. Possiamo diventare i singoli consumatori e profili come i nostri dispositivi e le piattaforme vogliono, oppure possiamo ricordarci che l'uomo veramente evoluto non va da solo.

Essere umani non riguarda la sopravvivenza o la fuga individuale. È uno sport di squadra. Qualunque sia il futuro degli umani, sarà insieme.


Douglas Rushkoff è l'autore del prossimo libro Team Human (W.W. Norton, gennaio 2019) e conduttore del podcast TeamHuman.fm


giovedì 12 luglio 2018

Parlamentari inglesi chiedono alle banche di pagare le spese di giustizia

Giovedì 12 luglio 2018 alle 12:01

I parlamentari chiedono alle banche di pagare un nuovo sistema di tribunali per risolvere le controversie per le piccole imprese

 
Jasper Jolly
Chief City reporter, mainly covering big banks, challengers, Brexit and economi [..] Show more
Supermoon risale nel Regno Unito
Le banche britanniche sono state al centro di una serie di scandali sul loro comportamento nei confronti delle piccole imprese (fonte: Getty)
Un gruppo multipartitico di parlamentari ha chiesto un nuovo sistema tribunale per le piccole imprese per sfidare le grandi banche dopo una serie di scandali di società che sono state spinte al muro dagli istituti di credito.
Dovrebbe essere istituito un nuovo tribunale per i servizi finanziari per contribuire a risolvere le controversie tra le piccole imprese e le banche, secondo un rapporto pubblicato oggi dal Gruppo parlamentare di tutti i partiti sul Fair Business Banking.
I mutuatari hanno attualmente due corsi di ricorso contro le banche: reclami al Financial Ombudsman Service (FOS) o azioni legali in tribunale. Tuttavia, il FOS è limitato a individui fino a un valore di £ 150.000, mentre le azioni giudiziarie contro le grandi banche sono spesso proibitive.
 
Per saperne di più : nessuna scusa per il tipo di governo vergognoso dietro la crisi GRG
 
Un sistema tribunale simile al tribunale del lavoro mirerebbe a colmare una "lacuna" nella fornitura di piccole imprese, con il potere legale di forzare la divulgazione delle prove e di costringere i testimoni a partecipare. Il rapporto richiede che sia finanziato dal Tesoro tramite un'imposta sulle società di servizi finanziari.
Il rapporto segue scandali come il gruppo di ristrutturazione globale della Royal Bank of Scotland, che ha addebitato commissioni esorbitanti ai clienti che avrebbe dovuto aiutare, e la frode di HBos Reading, in cui i banchieri disonesti hanno frodato le piccole imprese.
Kevin Hollinrake, il deputato che co-presiede il gruppo, ha detto che c'è stato un "fallimento sistematico qui, con molte di quelle aziende che hanno sofferto di maltrattamenti e malversazioni a cui è stato negato l'accesso alla giustizia. Non solo le nostre banche sono troppo grandi per fallire, spesso anche troppo grandi per essere portate in tribunale ".
 
Per saperne di più : un autorevole comitato di parlamentari ha criticato la lunga revisione dello scandalo HBOS
 
I parlamentari chiedono anche alle imprese più piccole di aumentare i loro diritti legali per consentire i danni per le perdite se un'impresa di servizi finanziari infrange i principi di business della Financial Conduct Authority. Attualmente solo "persone private" hanno questo diritto.
Altre raccomandazioni includono l'opzione del "trasferimento di costi unidirezionale qualificato" per consentire alle imprese di recuperare i loro costi se vincono, ma per impedire alle banche di recuperare i loro costi, che potrebbero essere abbastanza grandi da condurre una piccola impresa verso l'insolvenza.
Il gruppo industriale delle banche, UK Finance, sembra accogliere le raccomandazioni. Il corpo ha commissionato una revisione indipendente separata presieduta dall'ex direttore del Institute of Directors, Simon Walker, per esaminare la questione .
Un portavoce del Tesoro ha detto che il governo "considererà attentamente" i risultati delle indagini "quando si saranno conclusi tutti in autunno".
Stephen Jones, amministratore delegato di UK Finance, ha dichiarato: "Il settore bancario si impegna a rafforzare la fiducia e confidenza e riconosciamo che, come parte di questo, è essenziale che le PMI abbiano accesso a opzioni di risoluzione delle controversie che siano efficienti e imparziali quando sento che le cose sono andate male ".
Lord Dyson, l'ex guardasigilli e capo della giustizia civile, ha affermato che un sistema tribunale darebbe alle piccole imprese "l'accesso alla giustizia che in molti casi attualmente non hanno".
Il rapporto è stato co-autore del Center for Policy Studies, il think tank fondato da Margaret Thatcher che ha stretti legami con il governo.
 
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