martedì 21 gennaio 2020
La Spectre secondo Bettino Craxi
E' appena uscito il romanzo postumo di Bettino Craxi intitolato "Parigi- Hammamet" e pubblicato dalla Fondazione Craxi. Riportiamo un paio di pagine dove è descritta la Spectre:
«Il dossier in nostro possesso dimostra che:
1. Ci troviamo di fronte ad un’organizzazione multinazionale che ricorre anche a tecniche terroristico-eversive. La regia è nelle mani di un settore autonomo, non si sa se deviato, di lobbies finanziarie di Wall Street e della City di Londra. Il termine ricorrente “mucchio” è il nome in codice di questa specie di setta. L’equivalente termine in lingua greca antica è la parola koros. In ogni caso, ho dato già ordine di indagare su “Koros” e dintorni. E di segnalare ogni possibile indizio, con la massima precisione. Intanto, è accertato che questi gruppi sono in grado di determinare crolli repentini di qualsiasi valuta. Nessuna banca centrale è in grado di resistere alla forza d’urto, a fini speculativi, rappresentata da miliardi di dollari che possono essere messi tutti insieme, d’improvviso, sul mercato.
Non fanno del resto mistero dei loro propositi: parlano di interi popoli, usando termini come “bocconi ghiotti”; annunciano il mercato “globale” e la “globalizzazione” politico-istituzionale dell’intero globo; considerano l’identità e l’unità nazionale come ostacoli al mercato e si comportano come capi di uno Stato sovranazionale.
Prima di proseguire, una precisazione: io non lavoro per voi, ma per il mio Paese, la Russia, e, tuttavia, in questa situazione, essendo necessariamente alleati, sento il dovere di informarvi su tutto, a condizione che la lealtà sia reciproca. La Russia è ancora una grande potenza ma gruppi statunitensi stanno approfittando della transizione per porsi come unici padroni del mondo. Non ci sta bene, e non dovrebbe star bene neppure a voi. Gli americani faticano a governare se stessi. Certo non possiamo affidar loro il governo del mondo.
2. Il “Mucchio”, ovvero Koros, qualunque cosa significhi, è così strutturato:
- Un vertice di cinque persone; in ordine gerarchico, però: un numero uno, un numero due e così via. Si tratta di due ebrei del tutto indipendenti, però, dallo Stato d’Israele, e di tre cristiani. Operano all’interno di una fondazione “umanitaria” – ironia delle parole –, collegata con le Nazioni Unite. In realtà si tratta di un centro di studi strategici e geopolitici con sede a Los Angeles.
- Uno Stato maggiore composto di quaranta membri, ognuno specializzato in un settore geografico. All’Europa ed ai Paesi del Mediterraneo, lo Stato maggiore dedica attualmente gran parte delle proprie forze.
- Un esercito numeroso, ma non quantificabile, che agisce su contratto e che non conosce il retroscena strategico o pensa di combattere per chissà quale ideale. Qui c’è di tutto: mussulmani fondamentalisti, cristiani, ebrei, atei; tutte le nazionalità, insomma, vista l’enorme disponibilità di denaro attraverso il quale tutti possono diventare potenziali contrattisti, dal giornalista al magistrato, dal poliziotto all’agente segreto, dall’uomo politico al dirigente sindacale, dal killer professionista al rivoluzionario di professione. Noi abbiamo individuato, ad esempio, ex agenti del Kgb, della Cia, del Mossad e dell’Intelligence Service. Francesi e italiani sono reclutati per lo più non nei servizi segreti, che in quei Paesi non esistono o sono stati distrutti o indeboliti, ma nell’ambito dell’informazione e della giustizia.
3. Non c’è alcun rapporto ufficiale con gli Stati, ma non è escluso un coinvolgimento di settori istituzionali degli Stati Uniti e della Germania unificata. Per la Germania vi prego di osservare questo grafico interessantissimo:
sulla sinistra i territori conquistati militarmente dai nazisti dal 1938 al 1943; sulla destra, le nazioni economicamente invase dal marco dal 1989 sino ad oggi.
Se osservate attentamente, sono esattamente le stesse, se si guarda al fronte centro-orientale. La Germania odierna ha, di fatto, invaso di nuovo con la sua potenza economico-finanziaria Cecoslovacchia, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Ucraina, Polonia, Turchia, lambendo pericolosamente anche i territori asiatici dell’ex Unione Sovietica. Ad ovest, le basterà, magari sotto forma di alleanza, annettersi la Francia e il piano di Hitler sarà del tutto attuato, cinquant’anni dopo, senza bisogno dei panzer o di armi segrete. Da segnalare la responsabilità diretta del governo di Bonn, almeno per quanto riguarda la fase iniziale della tragedia, nelle guerre etnico-religiose nella ex Jugoslavia. Vi prego di riflettere sul “laboratorio jugoslavo”, forse il primo test di un “modello” da internazionalizzare.
4. Il Mucchio non tollera governabilità, stabilità e orgoglio nazionale, al quale contrappone separatismi, regionalismi, sovversivismo. Con ciò evita il pericolo di uno stabile e fruttuoso incontro tra Paesi europei e popoli nordafricani e medio-orientali, un nesso mortale per chi specula sulle tensioni religiose, culturali, politiche di questa parte del mondo.
5. Ghino è nel mirino sin dal caso di Abu Abbas. Non hanno dimenticato il suo comportamento. Il suo “no” secco alle richieste di consegnare Abbas, l’amicizia con Arafat, il sostegno alla causa palestinese. In certi ambienti di Washington, già qualche anno fa, sono risuonate minacce contro il presidente, minacce registrate dal mio servizio segreto.
Una di queste – “Gliela faremo pagare cara” – rende perfettamente l’idea. Sarebbe la logica dell’occhio per occhio, dente per dente, aggravata dal fatto che il presidente costituiva un ostacolo autorevole al predominio incontrollato delle “grandi famiglie” italiane, agli affiliati alla “trilateral”, ai potentati collegati ai gruppi avventuristici della finanza internazionale. Basterebbe questo. Ma c’è dell’altro.
L’ideologia troppo patriottica e pericolosamente orientata verso un’Europa dall’Atlantico agli Urali, una sorta di neogaullismo di sinistra che voleva un’Europa tendenzialmente amica del mondo arabo. Ghino considera la Tunisia come la sua seconda patria. Anche questo disturba. Anche questo è considerato un segnale. Ghino non è nato in Tunisia come Séguin, ma è come se lo fosse. I documenti venuti per accidente in nostro possesso dimostrano che lo vogliono morto, per tre ordini di motivi:
- Ritengono che possa rivelare qualcosa sui membri italiani di Koros.
- Presumono un potere e relazioni forse superiori alla realtà attuale, specie con i Paesi arabi e del Terzo Mondo.
- Vogliono, comunque, spazzar via qualsiasi ombra che possa turbare od ostacolare le prospettive in atto e a medio termine in Italia e nella regione mediterranea.
6. Non c’è ombra di dubbio sul fatto che Koros stia appoggiando il fondamentalismo mussulmano per creare un grande disordine. In seguito, si agirà per distruggerlo con il consenso e la complicità delle restanti nazioni. Ciò, a costo di mettere a repentaglio la stessa esistenza dello Stato d’Israele, che, ai loro occhi, ha fallito come potenza imperiale capace di rendere inoffensivo il mondo arabo.
(...)
La Spectre, dunque, esisteva.