mercoledì 21 dicembre 2011

Il sistema bancario - secondo Marco Corrini


Come funziona il sistema bancario - LA GRANDE TRUFFA DELLE BANCHE

by Marco Corrini on Tuesday, December 20, 2011 at 2:44pm


Per comprendere appieno il funzionamento di questo ingegnoso e diabolico sistema dovremo ricorrere ad un esempio nel quale confideremo la moltitudine degli Istituti di credito come un’unica grande banca che chiameremo “LA NOSTRA BANCA”, allo stesso modo raggrupperemo i clienti delle banche in Filiere all’interno delle quali i singoli individui si scambieranno del denaro ma noi confideremo il risultato economico complessivo di questi scambi e quindi l’effetto  è pari al 7% (media tra il 3% pagato dai grandi clienti e il 12% del credito al consumo), si considera inoltre che gli interessi pagati dalla banca sui depositi (sono ridicoli) equivalgano ai costi di tenuta conto (quindi si considerano ZERO), altro importantissimo principio da tenere a mente è che il denaro, una volta creato dagli istituti emittenti valuta, non di distrugge mai ma passa semplicemente di mano. Stabilito ciò iniziamo:
La “Nostra Banca” riceve dalla Banca Centrale 1 milione di banconote da collocare sul mercato. Per ora non consideriamo i rapporti tra la Nostra Banca e la Banca Centrale, concentriamoci solo sul capitale di 1 milione di banconote che arricchisce la Nostra Banca.

A questo punto prendiamo 6 scatole e le denominiamo denominiamo come segue:

      Scatola 1 - Interessi annui             Scatola 2 - Debiti verso la Banca                Scarola 3 - Crediti

      Scatola 4 - Fondo di Garanzia            Scatola 5 - Denaro circolante            Scatola 6 - Denaro di cassa

Per spiegare: nella scatola  1 mettiamo gli interessi annui dovuti dalla clientela della Nostra Banca per i prestiti ricevuti, nella scatola 2 mettiamo il debito della clientela della Nostra Banca vale a dire la somma dei prestiti erogati dalla Banca ai Clienti, nella scatola 3 mettiamo  i Crediti dei clienti nei confronti della Banca vale  dire il totale delle somme depositate dai clienti sui loro conti, nella scatola 4 mettiamo il Fondo di garanzia vale adire il 10% sui depositi accantonato per Legge dalla Nostra Banca presso la Banca Centrale, nella scatola 5 mettiamo il denaro circolante quello che la gente si tiene in tasca per le necessità di tutti i giorni,  nella scatola 6 mettiamo la liquidità bancaria vale a dire il denaro che la Nostra Banca tiene in cassa per le esigenze operative giornaliere.
Vediamo ora cosa accade: La filiera di Giovanni chiede 1 milione di banconote in prestito alla Nostra Banca e in cambio fornisce alla banca un’analoga attestazione di debito impegnandosi a pagare gli interessi.  Quindi, nella scatola 2 , quella dei debiti, avremo ora 1 milione, mentre nella scatola 1 (interessi annui) avremo 70.000.
Giovanni acquista dei macchinari da Luigi per un ammontare di 1 milione. Ricordatevi che Luigi non è una persona ma una Filiera all’interno della quale molte persone utilizzano questo milione nei modi più disparati  scambiandosi beni e servizi. Ricordatevi anche però che il denaro non si distrugge e questo milione rimane tale e alla fine parte di esso viene logicamente depositato in Banca. Supponiamo quindi che  Luigi trattenga il 5% della somma per esigenze di liquidità, 50.000 che rappresentano il denaro circolante e che quindi vanno nella scatola 5 e versi i restanti 950.000 in banca (ricordiamo che le banche sono tantissime ma noi le consideriamo come un unico soggetto). Questo versamento va quindi ad arricchire di 950.000 la scatola 3 (quella dei crediti).
Ora la Banca dispone nuovamente di un capitale di 950.000 sui quali deve però accantonare per Legge il 10% nel Fondo di Garanzia sui depositi, 95.000 che finiscono nella scatola 4.
Restano 855.000 dei quali la Banca trattiene l’1% per la propria liquidità interna e le esigenze di cassa, 8.550 che finiscono nella scatola 6. Le rimanenti 846.550 banconote sono ora disponibili per un nuovo prestito.
Si fa avanti la filiera di Giorgio al quale viene concesso un finanziamento di 846.550 che vanno ad incrementare la scatola 2, a fronte dei quali Giorgio si impegna a pagare 59.258,5 di interessi annui (scatola 1). Giorgio acquista beni da Giuseppe il quale trattiene 42.327,5 per proprio circolante (scatola 5) e deposita 804.222,5 in banca (scatola 3) sui quali la banca accantona in garanzia 80.422,25 (scatola 4) e ne trattiene 8.042 per le proprie esigenze (scatola 6) rendendo disponibili 716.091 ad un nuovo ciclo.
Ripetendo questo giochino per 10 volte (ma si potrebbe andare anche oltre) la Nostra Banca resta con un capitale di 187.018 ma diventa interessante andare a vedere il contenuto di ciascuna scatola.
Apriamo la scatola numero 6
Che è quella della Liquidità di cassa della Nostra Banca.  Il contenuto è: 49.124 Banconote

Apriamo la scatola numero 5
Che è quella del totale del denaro circolante (quello nelle nostre tasche). Il contenuto è: 263.593 Banconote

Apriamo la scatola numero 4
Che è quella del totale del Fondo di Garanzia. Il contenuto è: 500.265 Banconote

Perfetto, i conti tornano; infatti, 49.124 + 263.593 + 500.265 + i 187.018 del capitale rimanente della Nostra Banca fa esattamente 1 milione, vale a dire la quantità totale di denaro immessa sul mercato.
Vediamo ora il contenuto delle altre scatole nelle quali non ci sarà denaro ma attestazioni di debito o credito:

Apriamo la scatola numero 3
Che è quella dei crediti e cioè del totale del denaro depositato sui Conti dei Clienti presso la Nostra Banca.
Il contenuto è: 5.007.449 più di cinque milioni di Banconote

Apriamo la scatola numero 2
Che è quella dei debiti e cioè del totale del denaro prestato dalla Nostra Banca ai propri clienti debitori.
Il contenuto è: 5.270.392 più di cinque milioni di Banconote

Qui si può comprendere perfettamente la truffa che sta alla base del sistema: si sono generati crediti e debiti per un ammontare superiore ai 5 milioni malgrado sia stato emesso 1 solo milione di banconote in circolo. Appare chiaro a tutti che se i correntisti chiedessero di ritirare i loro soldi nessuna banca potrebbe ridarglieli e la stessa cosa accadrebbe per i debitori. In sostanza il Sistema bancario si regge da secoli su un meccanismo che farebbe considerare qualsiasi altra azienda TECNICAMENTE FALLITA.
Ma la vera sorpresa la si ha aprendo la scatola numero 1, quello degli interessi annui pagati da coloro ai quali la Nostra Banca ha concesso un finanziamento.

Apriamo la scatola numero 1
Che è quella del totale degli interessi dovuti alla Nostra banca per i prestiti erogati ai clienti debitori
Il contenuto è: 368.965 Banconote

Riassumendo l’operazione si arriva a concludere che la Nostra Banca ha messo sul mercato 763.058 banconote (il milione detratto il capitale rimanente e la liquidità di cassa) ricavandone un interesse annuo pari a 368.965 banconote che, a conti fatti, rappresenta il 48,35% di interesse annuo che la Nostra Banca percepisce sul denaro prestato, lo stesso denaro che la Nostra Banca riceve dalla Banca Centrale ad un interesse pari al Tasso di Sconto (circa il 2,5%).
Considerando inoltre che il totale del denaro circolante è 263.593 banconote, largamente inferiore all'interesse di un solo anno, si capisce benissimo che tale interesse in realtà non potrà mai essere pagato dal sistema e poichè i prestiti erogati dalla Nostra Banca sono garantiti dai beni personali dei debitori, si capisce altrettanto bene che tali proprietà sono inevitabilmente destinate a passare, presto o tardi, dalle mani dei debitori insolventi a quelle della nostra Banca.
ECCO L’ENORME POTERE DELLE BANCHE ed ecco perché, in un momento di crisi come l’attuale in cui diminuisce il risparmio delle famiglie e c’è sempre maggiore propensione ad attingere dai propri conti correnti per arrivare a fine mese, le banche vanno rapidamente in crisi di liquidità, non hanno ne possono avere più il nostro denaro da restituirci perché in realtà non esiste ed è solo un’illusione e quindi hanno assoluto bisogno di essere ricapitalizzate col denaro pubblico, i soldi di tutti noi.
Ecco a cosa servono i 25 miliardi di Euro che Mario Monti, con la sua Manovra Finanziaria, sta scucendo dalle tasche dei poveri diavoli come noi.

Marco Corrini - Torino 19 Dicembre 2011
P.S. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul comportamento delle banche, Vi invito a guardare questo rapporto della Banca d'Italia sullo stato patrimoniale degli istituti di credito italiani, dal quale si può vedere che la raccolta complessiva tra depositi ed obbligazioni è circa 1600 miliardi di Euro, i prestiti sono di poco superiori e la liquidità di cassa globale è intorno ai 16 miliardi www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/banche_intermediari/rel08_16_banche.pdf

ESPOSTO NEI CONFRONTI DI MARIO MONTI E ALTRI MEMBRI DEL CIRCOLO BILDERBERG


PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA

ESPOSTO NEI CONFRONTI DI MARIO MONTI E ALTRI MEMBRI DEL CIRCOLO BILDERBERG.

Io, Alfonso Luigi Marra, espongo quanto segue in relazione all'appartenenza del sig. Mario Monti, nato il 19.12.1943, e dei vari altri personaggi di seguito indicati, al circolo Bilderberg, chiedendo l'apertura di un'indagine circa la liceità dell'operato loro e del Bilderberg stesso.

FATTI

Anziché arroccarsi, com'è tradizione dei dittatori sconfitti infine dal peso dei troppi crimini, nei loro nidi di serpenti velenosi e attendere la soccombenza con le armi in pugno, gli accattoni del Bilderberg, coerentemente alla pochezza di cui hanno pervaso le culture del mondo, hanno reagito all'essere stati ormai smascherati in milioni di pagine internet 'autopubblicandosi' nel 2009 in un 'forum' così trasparente da illustrare ogni cosa, eccetto i crimini.

Cose, tra cui i membri, i luoghi e i tempi delle riunioni (ora 'conferenze'), noti però da anni non perché esplicitati, ma perché accanitamente svelati dai 'segugi' dell'anti-complottismo internazionale, quali il benemerito Daniel Estulin.

Un tal 'buonismo' da rendere indubbio che la prossima 'conferenza' spalancherà le porte al mondo e sarà ispirata ai più puri ideali del bene, del bello, del giusto e dell'utile.

Tanto più che nulla vieta a questi ora smascherati nemici dell'umanità di continuare altrove i complotti con i quali, dal 1954, rendono amare le nostre sorti.

Una 'segretezza' durata oltre 50 anni perché frutto di amplissime collusioni istituzionali, mediatiche, politiche, giudiziarie, e di ogni altro genere.

Tant'è che innumerevoli fonti descrivono il Bilderberg addirittura come nato da occulti aneliti mondialisti di ambienti deviati della NATO in criminale associazione segreta con i massimi poteri bancari.

Vaste cosche sempre più oggetto dell'attenzione mediatica, ma che insistono a nicchiare perché tremano all'idea del momento, imminente, in cui dovranno confrontarsi con la collettività.

Un però inutile espediente, quello di tentare di salvarsi autopubblicandosi, perché i crimini sono nelle parole stesse di cui all'invero singolare 'forum'.

Da un lato recita infatti l'art. 1 della legge Anselmi (legge n. 17, del 25.2.82):

«Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall'art. 18 della Costituzione, quelle che, anche all'interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attività diretta ad interferire sull'esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale»,

e, dall'altro, sulla home del 'forum'  Bilderberg - tragicomicamente - si legge:

«.. In breve, il Bilderberg è un piccolo, flessibile, informale e non registrato forum in cui possono essere espressi differenti punti di vista e può essere intensificata la reciproca comprensione. La sola attività del Bilderberg è la sua annuale Conferenza. In questi incontri non vengono raccolti voti e non vengono emesse statuizioni comportamentali. Dal 1954 si sono tenute 59 conferenze. Per ogni incontro i nomi dei partecipanti come dall'agenda sono resi pubblici e sono rinvenibili sulla stampa».

Parole che di per se stesse implicano la natura illecita del Bilderberg perché - giuridicamente parlando - la composizione dei contesti di personaggi che alle 'conferenze' si mescolano senza documentazione  configura di per sé l'associazione segreta di cui alla legge Anselmi.

La configura perché si tratta - proprio come vietato - di una mescolanza di uomini pubblici non liberi di partecipare a incontri non privati non protocollari, non documentati, segretati, con i titolari delle massime concentrazioni mondiali di interessi privati.

Una surreale, incredibile, illecita mescolanza di Capi di Stato, Re, Regine, Ministri, Presidenti di Parlamenti (tipo Barroso), Commissari Europei, chiusi in segreti ambiti con banchieri come David Rockefeller, o altri ai massimi livelli della BCE, della FED o della BdI, con i vertici delle massime multinazionali, con giornalisti delle principali testate, e insomma con gli uomini chiave di tutto quanto accade nel mondo.

Uomini che, proprio come Monti dopo la 'conferenza' di St. Moritz del 9/12 giugno 2011, sol che sortano dalle ovattate alcove dei segreti rituali inseminatorii della pregnazione bilderberghina, vengono rapiti da aliti messianici e traslati fino agli Olimpo di ogni forma di potere, come Clinton, Obama (rappresentanti del cui governo partecipano alle 'conferenze'), Trichet, Ignazio Visco, Romano Prodi, Tony Blair, Mario Draghi, Franco Barnabé, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera, Tommaso Padoa Schioppa, Alessandro Profumo, Emma Bonino, Gianni Riotta, Ben Bernanke, Corrado Passera, Walter Veltroni, Sergio Romano, Carlo Rossella, Claudio Martelli e molti altri.

Politici, Re, Regine, Principi, quali Sofia di Grecia, Bernardo d'Olanda, Beatrice d'Olanda, Carlo d'Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, grottescamente mescolati in un comune delirio di onnipotenza con squali dell'industria, del commercio e della finanza mondiale, quali Edmond de Rotschild, o i nostrani Giovanni Agnelli, Umberto Agnelli, John Elkan, con rappresentanti della Coca Cola, di IBM, Sony, British Petroleum, Shell, Exxon, Pan Am, Mobil, Texas Instruments, ENI, Toyota, Mitsubishi, Philips, Dunlop, HP.

Una singolare, illecita confraternita di soggetti che - dimentichi delle lezioni della storia, pur densa di rovesciamenti di poteri 'intramontabili' fino all'attimo prima di essere travolti - si è ritenuta sopra le leggi, stante l'essere così tanti, potenti, legati da regimi di relazioni di anno in anno sempre più consolidatesi nei 'salotti buoni' del mondo e in ogni altra sede e occasione che le circostanze richiedessero.

Uomini che devono tra l'altro essere considerati gli artefici del crimine dei crimini: il signoraggio primario e secondario.

Uomini i cui «punti di vista» - quelli di cui le 59 conferenze che si sono succedute hanno «intensificato la reciproca comprensione» - configurano in realtà le politiche mondiali di questi 59 anni, le scelte atomiche energetiche e militari con le quali ci hanno rovinato, le guerre da far scoppiare o quelle da sedare, i governi da promuovere o quelli da abbattere, le economie da schiacciare o quelle da alimentare, i dittatori da uccidere o quelli da sostenere, le etnie, le nazioni, i popoli, da sterminare o da vessare economicamente o quelli da privilegiare, l'inquinamento da consentire e quello da graduare, e tutto quant'altro ha reso drammatico il nostro quotidiano.

O no amici magistrati? O ancora si può insistere nel fingere di non capire e nello stare al gioco in cambio dei benefici dello status quo e non solo? Perché se da un lato sussiste una vastissima collusione culturale, dall'altro c'è anche moltissima corruzione materiale anche in ambito giudiziario, e molti giudici appartengono loro stessi alle organizzazioni segrete.

Comportamenti, quelli del Bilderberg, dei suoi membri e di quelli che li sostengono, che configurano la ovvia, sfrontata violazione, a tacer d'altro, degli articoli del codice penale: -n. 241 (Attentato contro l'integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato); -n. 283 (Attentato contro la Costituzione dello Stato); -n. 648 bis (Riciclaggio); -n. 501 (Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio); -n. 501 bis (Manovre speculative su merci); -n. 416 (Associazione per delinquere).

Me ne farete pentire? Aggredirete i miei figli? I miei nipoti? I miei cari? Mi delegittimerete con gli attacchi giudiziari e le calunnie? Mi colpirete economicamente? Fiscalmente?

È già successo, per anni, a partire dal 1985, con la legittimazione del rapimento dei miei figli ad opera dell'Australia con il concorso dell'Italia, e poi, contro di me, dal 1994, per un decennio, con gli attacchi giudiziari che vi ho ad uno ad uno ricacciati in gola uscendone indenne. Sicché ricominciate pure: sappiamo già tutto! E sapete qual è la nostra concorde decisione? Riduceteci pure sul lastrico, arrestateci, chiudeteci nelle carceri più buie, uccideteci: noi continueremo a gridarvi in faccia fino all'ultimo alito di vita la nostra condanna invitando la collettività mondiale a far sì che, siccome i vostri crimini sono di rilevanza planetaria, non vi sia tra breve angolo dove possiate sfuggire al dissenso sociale che qui ed ora chiedo alla società di esprimere - a prescindere dalle sanzioni di cui al diritto penale, che attengono alla magistratura - con la vostra immediata restituzione alla condizione di cittadini privati per impedire la prosecuzione dell'immane danno che arrecate.

Chiedo per tali motivi voglia la Procura della Repubblica di Roma avviare una vasta attività info-investigativa tesa a verificare la conformità o non conformità alle leggi dell'operato del circolo Bilderberg e dei suoi membri sia in relazione a quanto accaduto da ultimo che negli anni scorsi nelle 'conferenze', e sia in relazione all'ovvio prosieguo ad opera di ciascuno nel corso dell'anno e nei vari 'teatri', con particolare riferimento alla liceità del comportamento di Mario Monti quale membro del Bilderberg, nonché dell'eventuale attinenza delle ragioni di coloro che hanno sostenuto la sua nomina alla Presidenza del Consiglio, o comunque della sua nomina, alla sua appartenenza al Bilderberg e/o ad altre organizzazioni segrete o in conflitto con gli interessi pubblici.

Chiedo in particolare la verifica del se esistono i collegamenti denunciati da alcuni politici tra la partecipazione di Monti alla 'conferenza' Bilderberg di St. Moritz del giugno 2011 e la sua nomina alla Presidenza del Consiglio.

Segnalo all'informazione, ai partiti, ai sindacati, alle categorie, alla società tutta, la necessità di vigilare affinché la questione non sia risolta con facili archiviazioni, perché è in re ipsa - per il non avere aperto da sé questa indagine - che la magistratura non è neutrale verso il Bilderberg.

Premesso che si ritiene la competenza della Procura di Roma, chiedo espressamente di essere informato in caso di richiesta di archiviazione ex art. 408 cpp.

Avv. Alfonso Luigi Marra

Casa Pound a Napoli contro banche e governo Monti



Il cantante dei ZetaZeroAlfa, durante il girotondo della piazza, parla del ruolo dei magistrati, del signoraggio e della democrazia, in cui Scilipoti è il male minore. Si dice d'accordo con Berlusconi sui magistrati, "tanti giudici fanno male alla giustizia".
Fa sue le teorie dell'economista abruzzese Giacinto Auriti, che, ispirato dal poeta statunitense Ezra Pound, si scaglia contro le banche centrali, colpevoli di generare il debito pubblico. Gli istituti di credito nazionali, a detta del professore di Guardiagrele - città definita da d'Annunzio il terrazzo d'Abruzzo -, ricavano indebiti profitti dal signoraggio (rendita monetaria EFFETTIVA) sull'emissione monetaria.

Cassazione: indicazioni Bankitalia non sono fonte di diritto


Banche. Cassazione: indicazioni di Banca d’Italia non sono fonte di diritto. No alla retroattività.

Confortante la sentenza n. 46669 della seconda sezione penale della Corte suprema di Cassazione che si è espressa su alcuni punti essenziali in fatto di usura bancaria.  Il   ‘decreto sviluppo’, convertito in legge lo scorso luglio,  che pur avendo introdotto un regime maggiormente favorevole agli istituti di credito in relazione al reato di usura,  non ha effetto ”retroattivo’.
Un punto fondamentale il ‘no’ alla retroattività, che chiarisce una volta per tutte che i vertici degli Istituti bancari in caso di denuncia da parte di imprese o privati che lamentano l’applicazione di interessi usurari, non possono giovarsi dell’effetto della norma introdotta. ”La portata dell’intervento innovativo sulla determinazione dei criteri di individuazione del tasso soglia e la mancanza di norme transitorie, certamente non dovuta a disattenzione, denotano che si e’ voluto dare alla normativa (che ha introdotto un regime maggiormente favorevole agli istituti di credito in relazione al reato di usura) operatività con esclusivo riferimento a condotte poste in essere dopo la sua entrata in vigore, senza produrre effetti su preesistenti situazioni, regolate dalla normativa precedente”.  La  sentenza non lascia dubbi sul fatto che  l’ usura essendo ”comunque un illecito avente rilevanza civilistica, non rileva, ai fini risarcitori, che non sia stato accertato il responsabile penale della condotta illecita, in quanto l’azione risarcitoria civile ben potra’ essere espletata nei confronti degli istituti interessati che rispondono, comunque, del fatto dei propri dipendenti” Per effetto di questa decisione della Suprema Corte – che ha assolto Geronzi, Luigi Abete presidente di Bnl e l’ex presidente di Antonveneta Dino Marchiorello con la formula ”perche’ il fatto non costituisce reato” e non “perché il fatto non sussiste”,  data l’esistenza di controverse indicazioni della Banca d’Italia – apre la strada alle azioni civili del gruppo ‘De Masi’ per risarcimento danni nei confronti delle tre banche che, pur in assenza di condanna penale per i loro vertici, dovranno risarcire i danni per aver prestato soldi a tassi usurari dal 1997 alla fine del 2002.
Ma non è tutto qui.  Infatti secondo quanto espresso nella sentenza ”Le circolari e le istruzioni della Banca d’Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d’Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato di usura sotto il profilo dell’elemento oggettivo”.
”Le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge – prosegue la Cassazione nella sentenza 46669 – non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, neppure quale mezzo di interpretazione, trattandosi di questione nota nell’ambiente del commercio che non presenta in sè particolari difficoltà, stante anche la qualificazione soggettiva degli organi bancari e la disponibilità di strumenti di verifica da parte degli istituti di credito’.  Per quanto riguarda la commissione per il massimo scoperto (Cms), i supremi giudici chiariscono che ”deve essere tenuta in considerazione quale fattore potenzialmente produttivo di usura, essendo rilevanti ai fini della determinazione del tasso usurario, tutti gli oneri che l’utente sopporta in relazione all’utilizzo del credito, indipendentemente dalle istruzioni o direttive della Banca d’Italia (circolare del 30 settembre 1996 e successive) in cui si prevedeva che la Cms non dovesse essere valutata ai fini della determinazione del tasso effettivo globale degli interessi”. Le indicazioni di quelle circolari si traducono ”in un aggiramento della norma penale che impone alla legge di stabilire il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari”.

Il kit del governo Monti: televendita

http://www.questaelasinistraitaliana.org/2011/il-kit-del-governo-monti-televendita-ironica-su-telepadania-da-vedere/
Inserito da Riccardo Ghezzi05 DIC. 2011

Il kit del governo Monti: televendita ironica su Telepadania. Da vedere

La satira di sinistra si è un po’ auto-censurata, chissà come mai. Ma nessuno ne sente la mancanza. Ad ironizzare sul governo Monti ci ha pensato Telepadania, con una ironica e geniale televendita proposta durante la trasmissione “I polentoni”. 299 euro, perché di più in contanti non si possono spendere, per un bancomat, la “nuova Costituzione” alias Il Sole 24Ore, la tessera dell’esclusivo club Bilderberg, addirittura un copricapo da massone e numeri da giocare al lotto. E molto altro ancora. Un kit che significa adeguarsi ai tempi che corrono: Europa delle banche e non dei popoli, cittadini che diventano consumatori, sacrifici e tagli alle pensioni. Una satira costruttiva come i “veri” saltimbanchi fieramente schierati a sinistra non avrebbero mai saputo fare.
Vi proponiamo il video, 6 minuti tutti da gustare.


Monti: vecchie lire prescritte in anticipo


Lo scippo silenzioso di Monti: vecchie lire prescritte in anticipo. Ma nessuno ne parla

Le vecchie lire erano fuori corso ma non ancora prescritte. Non tutti conoscono la differenza, in realtà è molto semplice: le banconote prescritte sono quelle che perdono il loro controvalore facciale per il cambio, quindi non sono più cambiabili.
Esempio: sino a Dicembre 2001 una 100.000 lire con la faccia di Botticelli, che circolava fino alla fine anni ’70, poteva essere cambiata dalla Banca d’Italia con una banconota di 100.000 in corso successivamente, o con i canonici 51,65 euro dopo l’avvento del nuovo conio.
Tutto è cambiato con l’arrivo della moneta unica europea: le vecchie emissioni da “fuori corso” sono state destinate ad assumere lo status di “prescritte”, ossia a perdere del tutto il loro valore facciale.
In occasione del passaggio lira-euro, in buona sostanza, una legge ha stabilito che le banconote del vecchio conio, dopo 10 anni di fuori corso, avrebbero dovuto andare in prescrizione. Tale legge, la numero 96 del 1997 pubblicata il 7 aprile 1997, è stata introdotta 5 anni dopo la pubblicazione, ossia nel 2002. Essendo state decretate fuori corso nel 2002, con l’avvento dell’euro, tutte le banconote delle vecchie lire erano quindi destinate ad andare in prescrizione il 28 febbraio 2012. Discorso a parte per le monete da 50 e 100 lire, le quali per Decreto Ministeriale sono state poste fuori corso il 16 ottobre 2000, quindi prescritte dal 16 ottobre 2010.
Per fare un altro esempio, le 20.000 lire con la faccia di Tiziano sono state messe fuori corso il 1 luglio 1985: se all’epoca fosse stata in vigore la legislazione post-euro, sarebbero dovute andare in prescrizione sin dal 1 luglio 1995.
Il nuovo governo Monti, tra il silenzio e l’indifferenza generale, ha però optato per un inspiegabile colpo di mano: vecchie lire in prescrizione e non più cambiabili sin da subito.
Lo dice il comma 1 dell’articolo 26 della “manovra salva-Italia”:
1. In deroga alle disposizioni di cui all’articolo 3, commi 1 ed 1 bis, della legge 7 aprile 1997, n. 96, e all’articolo 52-ter, commi 1 ed 1 bis, del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario
Secondo dati aggiornati a fine agosto pubblicati su libero-news.it, le banconote del vecchio conio ancora in circolazione sarebbero ben 300 milioni, equivalenti ad un valore di 2.500 miliardi di lire. Ossia, circa 1 miliardo e 300 milioni di euro. Un vero scippo da parte del governo, senza alcun preavviso. Chi possiede ancora le lire e pensava di poterle cambiare fino a febbraio 2012 non lo potrà più fare. Un bel guadagno per lo Stato.
Inspiegabile, oltretutto in un periodo in cui circola la notizia, non si sa se vera o falsa, che la Germania invece sta riprendendo a stampare i marchi.
Non sarà che Monti, convinto adepto dell’Ue e dell’euro, ha voluto sbarazzarsi sin da subito della scomoda lira?