Di Luciano Garofoli
http://www.maurizioblondet.it/contro-tutti-i-banksters-del-mondo/#_ftn2
Jail the bankster$! Galera per i bankster$!!!
E’ lo slogan di Occupy the Banks, movimento di natura popolare nato
di recente e che prende una posizione netta nei confronti dei grandi
gruppi bancari sovranazionali. Ne denuncia, in maniera aperta e chiara,
gli abusi, le frodi, i sotterfugi e le rapine che essi perpetrano
quotidianamente contro gli ignari “clienti”, contro la società civile,
contro il mondo finanziario ed economico in tutto il pianeta.
Come potete vedere la s finale della parola è quella del simbolo del
dollaro e ciò non a caso, in quanto lo si voglia o no il centro pulsante
del sistema bancario mondiale, mondializzato e mondialista ha la sua
sede a Wall Street negli Stati Uniti ed a Square Mile in Inghilterra.
[1] La moneta di riferimento, in questo ambito economico ristrettissimo, è ovviamente soltanto il dollaro amerikano.
Il termine Bankster fu coniato e lanciato, per la prima volta, da
Léon Degrelle il 27 febbraio 1944 durante un’oceanica manifestazione
tenutasi al Palazzo dello Sport di Bruxelles. Nel suo discorso il capo
dei Rexisti belgi, parlando di lotta contro l’usurocrazia dichiarò:
“
Nous sommes contre toutes le banksters du monde” (Noi siamo schierati contro tutti i banksters del mondo!)
Sembra che nel mondo il numero di persone che stia diventando
sensibile a questi temi sia in netto aumento e sempre di più sono coloro
i quali sono disponibili ad impegnarsi per porre fine ai privilegi,
agli abusi ed alla corruzione che questa casta di usurai senza scrupoli e
senza patria sta seminando nel mondo, con il solo scopo di poter
continuare a prosperare sulle spalle della gente spinta sempre di più
verso uno stato di indigenza, di povertà e di fame.
Rowan Bosworth Davies
[2] in un suo recente articolo intitolato
The banking criminals exposed
ci fornisce alcune important informazioni circa il clima che si sta
formando intorno ai banchieri : la cosa monta piano piano senza tante
luci della ribalta accese sulla specifica situazione: questi sono, in
effetti, ambienti in cui prevale la diplomazia e la più completa
riservatezza.
Innanzitutto Bosworth Davies ribadisce la voce tutt’altro che
peregrina, di una nuova crisi economica gravissima che i banksters
stanno pilotando ed inducendo e che dovrebbe scoppiare in autunno.
Questo è ormai sulla bocca di tantissimi analisti di fama
internazionale. In effetti i “buchi neri” di bilancio di alcune
grandissime banche internazionali, non possono ormai essere più nascosti
e devono venire al pettine.
La Finanza creativa ormai miete in continuazione vittime di ogni
nazionalità ed in ogni stato e grado di settore dell’economia mondiale.
Ma questa volta sarà molto difficile poter gestire la situazione
gravissima che si verificherà e, dal basso, nascerà (in maniera più o
meno pilotata secondo i progetti massonici di un Ordo ab Chao)
“spintaneamente” la richiesta di incarcerare questi criminali. In realtà
saranno le vittime sacrificali immolate sull’altare del Governo
Mondiale: la galera li preserverà dal linciaggio e poi, magari passata
la buriana e dopo un processo più o meno farsa, se la caveranno con poco
o niente!
Forse è utile ricordare che al processo di Norimberga Hjalmar
Schacht, l’ex Ministro della Reichsbank dal 1934 al 1937. Era, Insomma,
il banchieri di Hitler: fu processato ed …. assolto clamorosamente; poi
fu anche processato dalle nuove autorità tedesche ed assolto ancora una
volta, forse su suggerimento di quegli ambienti dell’Alta Finanza
internazionale che aveva tanto da perdere, anche in “immagine”, da una
testimonianza così autorevole e di primissima mano. Schacht fondò una
sua piccola banca privata e fece consulenze ad una marea di paesi del
terzo mondo, con ottimi risultati.
In effetti Bosworth Davies non fa altro che riportare i risultati del
33° Simposio internazionale sulla criminalità economica
organizzato dal Jesus College di Cambridge, il più importante convegno
del mondo sulla criminalità economica. Ad esso prendono parte 500
relatori ed al dibattito danno il loro contributo illustri studiosi
internazionali.
Questo Simposio, infatti, è diventato un punto di riferimento per gli
incontri internazionali dello stesso tipo e nel corso degli anni, ha
dimostrato di essere di grande influenza nella gestione e sviluppo della
politica internazionale nella lotta contro la criminalità finanziaria
ed economica mondiale.
Quello che è emerso in maniera plateale è stata la sensazione di
disgusto profondo e viscerale e della sempre crescente repulsione nei
confronti del settore bancario globalizzato, dove ormai impera
l’anarchia ed anche un grado altissimo e crescente di criminalità e di
assoluto disprezzo ed insofferenza per qualsiasi tipo di legge o
regolamento gli stati cerchino, sebbene molto timidamente, di imporre
per arginare questa marea nera montante.
Un sempre crescente numero di accademici, di agenzie specializzate
delle forze dell’ordine ed anche di consulenti e gestori di settori
finanziari si stanno unendo cercando di creare un fronte comune nella
denuncia e nella condanna totale di specifici settori del sistema
bancario internazionalizzato, proprio per la loro costante e sistematica
attività criminale organizzata. Molte banche sono ormai ampiamente
identificate, sia da istituzioni finanziarie ancora oneste, che da
moltissime organizzazioni imprenditoriali, come totalmente impegnate in
una diffusa pratica delinquenziale attraverso un costante comportamento
rutinario di carattere criminale.
Il bello è che le stesse banche si permettono di minacciare
ritorsioni davanti ad eventuali secessioni di regioni come la Scozia e
la Catalogna dai rispettivi stati nazionali. Sono loro i veri padroni e
la politica è diventata soltanto una loro fedele servitrice. I governi
non governano più, si limitano a svolgere soltanto un’azione di
carattere meramente amministrativo seguendo un’agenda dettata loro dai
banksters dell’Alta Finanza apolide.
Forse che voi credete che la crisi della Volkswagen in qualche modo
non si risolverà in una bolla di sapone? Sembra che il governo tedesco
stia già esercitando forti pressioni sulla Commissione Europea per far
diventare vincolanti, in tutte le nazioni della UE, i nuovi test di
accertamento delle emissioni di CO2 svolti su strada e non più in
laboratorio, soltanto nel 2021!! Credete forse che la cosa sia solo una
decisione politica presa autonomamente dalla Cancelliera Mer(k)del per
salvare l’industria automobilistica tedesaca ed il buon nome del IV
Reich, o sia stata imposta su pressione della Volkswagen e della lobby
dell’automobile, la quale in campagna elettorale ha abbondantemente
foraggiato la CDU, partito della Cancelliera?
La loro presa di posizione nel caso delle regioni secessioniste è
nettissima: chiuderemo ogni nostra filiale e faremo in modo da stroncare
qualsiasi attività economica della regione provocando guasti
irreparabili a tutti. Ovviamente i poteri centrali si servono di questi
grimaldelli per dissuadere dalla tentazione della secessione tali
regioni floride ed economicamente molto produttive.
E’ già successo alla vigilia del referendum sulla secessione della
Scozia, quando la HSBC non ha lesinato mezzi e minacce. Eppure questa
istituzione è ampiamente fallimentare ed è dovuta ricorrere pesantemente
all’aiuto pubblico dopo lo scandalo che l’aveva travolta. In Catalogna
sia il Banesto che il Sant’Ander, due colossi bancari spagnoli,
continuano a minacciare ritorsioni pesanti se la regione si separerà dal
resto della Spagna. Anche qui i sistemi sono sempre i medesimi:
chiusura di tutti gli sportelli bancari dei due istituti, sospensione di
qualsiasi forma di aiuto finanziario alle aziende operanti sul
territorio e creazione di un fronte unitario che coinvolga tutti gli
istituti bancari di ogni ordine e grado. In pratica lo strangolamento
economico e la riduzione alla fame dell’intera area.
Tutti sappiamo benissimo quali quantità di titoli tossici questi
istituti abbiano in pancia e quali omissioni, artifici, sotterfugi e
falsi operino sia sui bilanci che nel loro agire quotidiano: ma un
società ànoma può permettere a certi criminali di prosperare e di
continuare la loro attività banditesca, con quasi totale impunità
Faccio un altro esempio, quello della Deutusche Bank, prestigioso
istituto di credito della grande e fortissima economia tedesca. Essa è
stata sottoposta ad un’inchiesta dalla SEC americana la quale ovviamente
è strabicamente orientata nel proteggere il proprio sistema nazionale e
poi a chiudere dieci occhi davanti a delittuosi comportamenti di banche
come la Goldman & Sachs, o la Lehman Brothers (fallite entrambe nel
2008), salvate, alla faccia del liberismo economico, con soldi pubblici
sborsati dai contribuenti americani.
L’ente americano di sorveglianza già nel 2012 denunciò l’istituto per
un buco di 12 miliardi di dollari occultato truccando i conti con
operazioni finanziarie creative. Nel 2014 durante gli” stress test”
ordinati dalla BCE, la Deutusche Bank risultò essere non idonea in
quanto esposta per ben 75 mila miliardi di dollari nel settore dei
derivati. Una cifra mostruosa: cinque volte maggiore del Pil della UE.
Eppure, grazie ad un massiccio intervento politico posto in essere dal
governo federale tedesco la banca passò positivamente gli stress test
della BCE. La Cancelliera “Mer(k)del” provvide ad un’iniezione di ben
250 miliardi di euro di liquidità, senza che minimamente la Commissione
Europea intervenisse per impedire aiuti di stato nei confronti degli
istituti germanici. Alla Germania è permesso di barare impunemente!!
Ma non basta!
La primavera scorsa varie inchieste penali internazionali hanno
riconosciuto l’istituto bancario colpevole di aver manipolato i tassi
Libor, Eurolibor e Tibor, parametri di riferimento sia per la
concessione di mutui, sia per i tassi interbancari. Bene invece che
chiedere l’incriminazione dei vertici responsabili della politica
finanziaria della Deutusche Bank tutto si è risolto con la comminazione
di una fortissima multa alla banca tedesca. La somma è di 2,5 miliardi
di dollari di multa che va ad aggiungersi ai 1,7 miliardi euro inflitti
da Bruxelles per la manipolazione illecita dei tassi con il fine di
lucrare guadagni illeciti.
Per essere precisi fino in fondo la banca ha dovuto anche spendere,
negli ultimi tre anni, ben 9 miliardi di dollari di parcelle per
dirimere controversie legali.
Nell’aprile 2014 la Deutusche è costretta ad aumentare il suo
capitale sociale di 1,5 miliardi di dollari per cercare di rafforzare il
grado di liquidità, mentre il mese seguente vende ben 8 milioni di
azioni con uno sconto del 30% sul loro prezzo, nel frattempo il valore
delle azioni alla Borsa di Francoforte, passa da 50$ ad azione a 29$.
A questo punto scatta un piano “lagrime e sangue” e l’istituto pensa
di liberarsi di ben 23 mila dipendenti, un quarto del totale dei suoi
addetti. Questo è uno dei primissimi provvedimenti che adotta il nuovo
amministratore delegato John Cryan appena nominato ed investito di
maggiori poteri decisionali: si sta ripetendo quello stesso clichet già
seguito dalla Lehman Brothers prima del suo fallimento.
Piove sempre sul bagnato ed il 9 giugno 2015 l’agenzia di rating S
& P declassa la Deutusche Bank a BBB + solo tre tacche sopra
“spazzatura”. Tra l’altro, BBB + è lo stesso livello dato, dalla stessa
agenzia, alla Lehman, tre mesi prima del suo crollo.
In simili sanzioni è anche incorsa la prestigiosa UBS svizzera:
citata in giudizio per frode e favoreggiamento all’evasione fiscale
dalla giustizia americana, la più grande banca svizzera, se l’è cavata
con la comminazione solo una multa dei 750 milioni di dollari, ma
addirittura patteggiata con la magistratura americana: una vera
vergogna!. L’UBS è anche spessissimo chiamata in giudizio per
favoreggiamento e riciclaggio di denaro sporco proveniente da
narcotraffico e da commercio di armi clandestino: miliardi di dollari
ogni anno.
Ma si sa la Svizzera lava più bianco!! Ed il resto la fa la potenza
dirompente dei signori del denaro che tutto possono e tutti corrompono.
Questo in presenza di una crisi economica di una gravità unica che ha
ridotto alla miseria, se non alla fame, milioni di persone nel mondo:
non dimentichiamo che il Dipartimento dell’Agricoltura USA attesta che
ben 11 milioni di persone ogni anno, negli opulenti USA, muoiono di
fame!!
Riecheggiano, davanti a tanta rivoltante ingiustizia ed a tanta
sicumera e arroganza le profetiche parole del professor Giacinto Auriti
che, qualche decina di anni fa, così si esprimeva:
“
Questi giganti della malavita preparano e programmano per
l’umanità una rarefazione monetaria circolante senza precedenti: vedrete
che per le generazioni future l’alternativa sarà tra la disperazione ed
il suicidio!”
E pensare che l’allora Prefetto della Congregazione della Fede,
Cardinale Ratzinger era venuto a conoscenza delle teorie monetarie del
professor Auriti ed aveva partecipato ad un convegno internazionale
sulla moneta organizzato dall’Università di Teramo al quale intervennero
eminenti economisti come il Premio Nobel Maurice Allais. Ci fu un
impegno preso verbalmente di fare del tutto per inserire la teoria
auritiana nella dottrina sociale della Chiesa. Peccato che, una volta
diventato pontefice, Benedetto XVI preferì invocare la costituzione di
un organismo governativo sovranazionale mondiale che con il suo impegno
potesse risolvere i problemi del pianeta: come dire fare Dracula
presidente dell’Avis.
Tornando al simposio organizzato dal Jesus College possiamo
aggiungere che la maggior parte dei relatori si è detta preoccupata per
il crescente ricorso delle banche ad un sempre crescente livello di
attività criminali: falso in bilancio, manipolazione di operazioni
attraverso sistemi illegali o proibiti come l’aggiotaggio o l’insider
trading, riciclaggio di denaro sporco proveniente dalle attività
criminali della malavita organizzata o dai vari cartelli della droga. Le
cifre si misurano in migliaia di miliardi di dollari annui un sommerso
immenso che circola attraverso le filiali delle banche di tutto il mondo
e che, ripulito, affluisce sui mercati mondiali del credito e degli
investimenti.
Qualche anno fa il Sole 24 ore si chiedeva se forse non fosse stato
meglio far emergere questa immensa massa di ricchezza annuale e magari
tassarla adeguatamente, con grande beneficio degli esangui bilanci
statali.
Da una parte è stato rivelato il sempre più crescente e genuino senso
di smarrimento, dell’opinione pubblica davanti al sempre crescente
aumento delle attività criminali del mondo bancario e finanziario,
dall’altro questo stato iniziale di choc può degenerare in un momento di
reazione violento ed irrazionale tale da far presagire la richiesta di
un severo intervento da parte delle autorità politiche dei vari stati.
Bosworth Davies scrive:
“Per la prima volta, mi sono reso conto che tutti i delegati intervenuti al simposio erano d’accordo nel
ritenere che il settore bancario sia diventato sinonimo di criminalità organizzata.
Anche i partecipanti più conservatori hanno espresso la loro profonda
preoccupazione ed anche il loro disgusto per il modo in cui molti degli
istituti bancari più noti e prestigiosi si comportano oggi.
Questo rende difficile credere che le banche possano continuare a
contare sul consueto supporto che hanno tradizionalmente goduto tra la
popolazione e molti esperti.
Il tutto si sta riflettendo anche nella politica stessa.
Nel Regno Unito, ad esempio, la scelta di Jeremy Corbyn a guidare il
partito laburista britannico, significa che la criminalità bancaria e la
frode finanziaria sono ormai diventati una questione elettorale di
primo ordine.”
Lo si voglia o no, sottotraccia, il clima politico sta cambiando in
molti paesi e stanno nascendo tutta una nuova serie di opzioni politiche
alternative alcune genuine altre manipolate che affrontano in maniera
molto diretta questa gravissima situazione.
Se dovesse, come molti seri analisti stanno preconizzando,
verificarsi una grande e generale nuova crisi economica, l’arresto di
molti banchieri, membri e guru della vecchia guardia finanziaria
diventerebbe inevitabile. Quello che mi preme sottolineare è come tutto
questo scenario forse sia parte di un più vasto piano per aumentare il
caos e rendere sempre più potente la spinta dal basso, affinché si
intervenga a livello politico per porre rimedio a questa soluzione.
Ma gli ambienti dell’Alta Finanza apolide e del cerchio magico delle
grandissime Banche Centrali e di credito commerciale, stanno imponendo
questa drammatica situazione con il fine preciso di offrire, come
soluzione finale, la creazione di un nuovo e ferreo ordine gerarchico
selettivo mondiale, che cancelli ogni tipo di libertà e concentri ancor
di più la ricchezza in pochissime e fidate mani forti e sicure.
Perseguire e incarcerare alcuni banchieri corrotti, sarà il
contentino per placare gli spiriti ardenti della popolazione e fare una
finta che sia l’inizio di una trasformazione sociale verso un mondo più
giusto ed equilibrato.
Quindi, se il momento, come sembra che stia per arrivare, in cui
molti banchieri finiscano in carcere, nessuno si lasci ingannare …
dobbiamo raddoppiare la vigilanza e l’attenzione non lasciandoci sviare
da fals flags o da apparenti cambiamenti verso una giusta soluzione dei
problemi dell’umanità.
luciano garofoli
[1]
Square Mile sarebbe la misura di superficie (1,12 sq. mi. pari a 2,90
km quadrati) in cui si sviluppa la famosa City finanziaria di Londra,
centro di tutti i più importanti affari finanziari del mondo, di
qualsiasi natura essi siano. Esso è diventato il nomignolo
identificativo di questo dorato quartiere londinese.
[2] Rowan
Bosworth Davies è un esperto nel campo delle frodi e del riciclaggio di
denaro. Svolge un’intensa attività come consulente per grandi
istituzioni finanziarie, forze dell’ordine e governi. E’ anche
istruttore ed insegnante per la formazione di esperti nel settore delle
frodi finanziarie, nonché studioso di scenari e previsioni nel campo dei
servizi finanziari ed obiettivi di conformità legale nel settore
bancario e finanziario. Ha svolto una continuativa attività di
consulenza nelle materie specifiche di frodi finanziarie, riciclaggio e
reati bancari presso Scotland Yard a Londra.