Banche : il
problema - che il pubblico non riesce a vedere - e la soluzione
di Marco Saba,
IASSEM, 18 aprile 2017
L’intuizione
popolare capisce che esistono vari problemi nelle banche. In
particolare, elenchiamo i punti già compresi:
1 – Aumento
esponenziale delle cause contro le banche nei Tribunali italiani, per
usura, anatocismo, etc.;
2 – Casi di
cronaca dove – all’estero – grandi banche sono state condannate
a pagare multe salatissime e i banchieri sono stati condannati a pene
detentive (Islanda e Spagna);
3 – Caduta
verticale delle quotazioni in borsa delle azioni bancarie;
4 – Restrizioni al
credito imposte da fantasiose regole inventate alla Banca dei
Regolamenti Internazionali di Basilea, creatura del nazismo e del
fascismo e nata nel 1930, da sociopatici travestiti da banchieri
(Basilea 1, 2, 3, etc.);
5 – 4mila casi di
suicidi per motivi economici e statisticamente segretati dal governo
italiano;
6 – Mancata
ripresa economica nonostante migliaia di miliardi di euro bruciati
dalla BCE per aiutare gli amici degli amici;
7 – Crescita del
malcontento in Europa, dopo la Grecia e il Brexit, e voglia di uscire
dall’Euro-lager che contagia anche la stessa Germania;
8 – Consapevolezza
che gli ultimi governi italiani, da Monti in poi, sono stati decisi
dalla finanza in un clima di “rubi chi può”: hanno legislato
scandalosamente a favore delle banche prima che venga eletto un
governo legittimo che, si spera, fermerà questa macabra giostra,
9 – Varie banche
sono state date per insolventi;
10 – Il governo
impudicamente trova ritualmente decine di miliardi per “salvare”
le banche e “dannare” i contribuenti.
I dati tecnici empirici
Ma quello che manca,
fondamentalmente, è la comprensione tecnica del trucco con cui il
sistema “ruba ai poveri per dare ai ricchi” e “privatizza i
profitti socializzando le perdite”. Vi do degli indizi:
1 – In varie
assemblee bancarie dal 2014 ad oggi, prima da solo e poi anche con
altri, ho denunciato che le banche creano denaro fuori bilancio per
centinaia di miliardi l’anno;
2 – Non esiste uno
studio di settore che analizza la redditività della banca centrale
né quella delle banche commerciali;
3 – Non esiste un
catasto del denaro creato dalle banche, mentre esiste per gli
immobili e per le azioni e obbligazioni (Borsa);
4 – Ne consegue
che tutto il denaro nei depositi bancari, ad oggi, viaggia in nero e
non è possibile risalire alla singola banca che l’ha creato “fuori
dai libri”;
5 – Non esiste una legge che disciplina la creazione di denaro scritturale (elettronico) se non per le sole monetine e banconote;
6 – Il pubblico
crede che il denaro bancario sia contante e legale (vero) ma le
banche lo considerano “pagabile a vista”, come la scritta che
campeggiava sulle banconote nel secolo scorso;
7 – Ne consegue
che le passività da denaro in circolazione nei bilanci bancari sono
false e inevase perché non trovano – e non vogliono trovare, ad
oggi – una corrispondente voce attiva nel bilancio dello Stato
(“banconote in circolazione” e “debiti verso clientela”);
8 - Ulteriore
corollario è che queste passività abbassano fittiziosamente i
profitti e quindi si verifica il paradosso per cui chi crea denaro e
depositi dal nulla possa rivelarsi… insolvente !
9 – Le banche che
espongono false perdite nei bilanci ottengono rimborsi fiscali dallo
Stato, danneggiando ulteriormente l’erario;
10 – I bilanci
falsi delle banche vengono certificati dai “Revisori legali”
autorizzati, il cui albo è gestito dalla CONSIP.
La soluzione sta nel
ragionare
Non volendo
togliervi il gusto di meditare, vi lascio trarre le logiche
conclusioni da queste prime evidenze confidando nella vostra
intelligenza intuitiva ancorché non addestrata nel merito. Ulteriori
ispirazioni le trovate nella pagina Facebook MONETA NOSTRA:
http://facebook.com/monetanostra
Per dieci minuti di
sano divertimento, leggete le gustose dichiarazioni della Banca d’Italia sulla
prospettata tassazione della creazione di denaro da parte delle
banche:
https://iassem.blogspot.it/2017/03/forensic-evidence-risposta-della-banca.html