Governo picchia i cittadini e accarezza le banche che evadono
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Troppo poco, direi nulla contro l’evasione fiscale. Lo abbiamo detto giorni fa. Lo ripetiamo oggi, mentre in Aula si discute una manovra spacciata per equa ma che in realtà è ancora così debole su elusione ed evasione fiscale e picchia duro sui cittadini che hanno già pagato la crisi.
Monti, nel suo discorso di insediamento aveva promesso misure contro i furbetti che evadono il fisco, ma le sue promesse sono rimaste parole al vento. Il governo dei tecnici, infatti, con questa manovra ha indossato i guanti bianchi per accarezzare appena i disonesti e, soprattutto, i grandi evasori, a cominciare dalle banche. Temo di dover confermare la mia idea che si tratta di un governo dei poteri forti, che vive grossi conflitti di interesse.
Facciamo un semplice ragionamento. Attraverso la figura dell’abuso di diritto il fisco ha contestato al gruppo Intesa San Paolo, l’illegittimità di alcune operazioni finanziarie, in quanto finalizzate solo a ridurre le imposte da pagare all’erario. Come è finita? La Banca si è salvata con un pagamento di circa 270 milioni di euro. Briciole in confronto al valore complessivo delle violazioni che sarebbe di 1 miliardo di euro.
Allora mi chiedo e ho chiesto soprattutto con un’interrogazione parlamentare al premier Monti, in qualità di ministro dell’Economia: nella manovra in corso di approvazione ha tenuto conto di quei gruppi, come Intesa San Paolo, che hanno contenziosi rilevanti con il fisco? Quei gruppi che, guarda caso, sono sono presenti, con vari exdirigenti di spicco, nel governo con incarichi di non poco rilievo?
Questo Paese ha bisogno di trasparenza affinchè le istituzioni riconquistino, oltre che la credibilità internazionale, la fiducia degli italiani. Il ministro Passera, ex ad di Intesa San Paolo, il ministro Fornero, ex vicepresidente del Consiglio di sorveglianza, e il viceministro Ciaccia, ex ad e dg della Biis, sempre del gruppo Intesa, dovrebbero sentirsi in dovere di spiegare la natura delle operazioni contestate, quantomeno sospette, visto che la loro ex banca è scesa a patti con il fisco.
Monti, da parte sua, deve dire ai pensionati e alle fasce deboli, a cui chiede sacrifici quali misure intende adottare per recuperare le somme non versate all’erario e come intende agire per prevenire e vigilare su eventuali compotamenti abusivi.
E’ allarmante il dato etico e politico di un governo che deve occuparsi di risanare i conti pubblici, mentre l’ex gruppo bancario di alcuni suoi esponenti è in contenzioso con l’Agenzia delle Entrate per fatti riconducibili alla loro gestione. Sulla questione presenterò anche un esposto alla Banca d’Italia e andrò fino in fondo.
L’Italia dei Valori ha denunciato da tempo l’iniquità di questa manovra e il rischio che il governo potesse operare seguendo interessi di parte. Poiché siano dalla parte dei cittadini, vigileremo affinchè Monti ci smentisca, provvedimento dopo provvedimento, e inizi davvero la lotta all’evasione fiscale e alla corruzione. Di trame e conflitti di interessi ne abbiamo fin sopra i capelli.