venerdì 26 agosto 2016

Banche, Tesoro e nanòcrati UE: un mix d’incompetenza e disonestà

Banche, Tesoro e nanòcrati UE: un mix d’incompetenza e disonestà
di Marco Saba, IASSEM, 24 agosto 2016

Banche, Tesoro e nanocrati UE: un mix d’incompetenza e disonestà
Fonte: ScenariEconomici

Il segreto di Stato e il segreto del Consiglio di Stato

L’ultimo capitolo della saga bancaria è senz’altro quello con cui il Consiglio di Stato ha negato l’accesso ai giornalisti al testo dei contratti sui derivati sottoscritti dal MEF e dalle 19 banche estere che tengono in pugno il paese, le cosiddette “specialiste in titoli di Stato”. (1)

Tutto origina dal fatto che lo Stato italiano non vuole emettere direttamente la moneta sovrana a corso legale, ma preferisce che siano le banche private a farlo, senza alcuna contropartita positiva ma anzi, con gravi danni all’economia nazionale. Ovvero: un “debito pubblico” di oltre 2.100 miliardi di euro che non trova un “credito pubblico” sufficiente ad eliminarne la necessità. Ed è proprio l’emissione diretta del danaro che darebbe allo Stato quel credito che gli manca, infatti nel sito della ex-pubblica Banca d’Italia leggiamo che: “Quando la moneta è prodotta dallo Stato, è quest’ultimo che, spendendola ad esempio per acquistare beni e servizi, la mette in circolo nell’economia e realizza immediatamente il controvalore, al netto dei costi di produzione.” (2)

Nell’indifferenza ignorante del pubblico, bankitalia però specifica che è meglio che sia la banca stessa ad emettere la moneta e che, in quel caso, il guadagno non sarebbe più il medesimo, ovvero il controvalore della moneta emessa ma bensì gli utili o interessi che si ricaverebbero investendola… Cambiando il soggetto emittente, da Stato a Banca, magicamente il signoraggio stesso cambia la sua definizione e consistenza: due pesi e due misure.

Il delirio contabile tra Stato e Banca d’Italia

Non contento di avere relegato e regalato alla Banca d’Italia il potere d’emissione, lo Stato tafazziano-fantozziano pretende di garantire il valore di questa moneta cedendo titoli di debito “a copertura”. Lo Stato cioè “coprirebbe” un suo credito con un suo debito (!), per annullarlo e così farlo sparire: una vera assurdità che nemmeno sotto l’effetto di psicofarmaci si potrebbe concepire. Questo, si sostiene nelle aule universitarie di economia, darebbe stabilità e maggiore credibilità al sistema – mentre proprio il contrario è ciò che si avvera.

Per confondere le cose, la Banca d’Italia “scarica” l’utile da emissione di banconote con una passività semifalsa nel suo bilancio, denominata “banconote in circolazione”. Questa passività da 174 miliardi di euro, che, per pudore, non considera la massa di tutto il denaro elettronico emesso da bankitalia, oltre alle banconote, non trova riscontro in una corrispondente attività nel bilancio del Tesoro, non viene cioè incassata dal Tesoro stesso. (3) E’ come se la Banca d’Italia esponesse delle spese che non sostiene, ovvero il valore facciale delle banconote emesse, per abbassare fittiziamente i suoi profitti che, altrimenti, se evidenti, andrebbero davvero restituiti al Tesoro – come la banca sostiene erroneamente che nella realtà farebbe.

Questa evasione fiscale è equivalente, in tutto e per tutto, a quello che avviene quando una impresa contabilizza spese fittizie per abbassare i profitti ed evadere le tasse.

Il successo dell’attacco criminale privato alle finanze pubbliche

Nella indifferenza o compiacenza più totale degli organi di controllo, apparentemente soggiogati o dominati dal cartello bancario, si consuma una enorme frode a danno del patrimonio e della cittadinanza tutta (55 milioni di persone), banchieri esclusi (circa un migliaio di persone).

Già perché non è solo la banca centrale ad emettere danaro (banconote e danaro elettronico denominato in euro), ma anche tutte le banche commerciali, che operano nel paese, sotto forma di “euro bancario”. E se le banconote in circolazione ammontano a 174 miliardi (bilancio bankitalia al 2015), il danaro emesso dalle banche commerciali ammonta a 1.800 miliardi l’anno, corrispondenti agli impieghi annuali dichiarati dal governatore Visco, mentre quello emesso dalle banche centrali – BCE + bankitalia – non è dato sapere, poiché non viene indicato nelle passività da danaro in circolazione. Presumiamo che quest’ultimo valore si possa calcolare sommando il QE della BCE pro-quota per l’Italia più il danaro emesso da bankitalia per l’acquisto dei titoli, delle riserve in valuta estera, per il pagamento degli oltre 7mila dipendenti, etc. etc.

La quantificazione dei danni

Ragionevolmente, la cifra annuale non dichiarata, sommando l’emissione di tutte le banche che operano in Italia, si aggira annualmente su una cifra equivalente al debito pubblico TOTALE. Ogni anno. Una cosa mostruosa. Un reddito che, a tassazione ordinaria (IRES +IRAP), coprirebbe ampiamente da solo il costo annuale del bilancio dello Stato.

La crisi bancaria sotto il riflettore contabile

La consapevolezza di questi redditi bancari fa sorridere di fronte a tutta la propaganda che parla di “crisi delle banche” e di necessità di ricapitalizzazione delle stesse. Le banche si ricapitalizzano continuamente creando danaro attraverso un trucco contabile semplicissimo: invece di dichiarare nell’attivo di cassa il danaro creato dal nulla come una attività, la banca lo dichiara come passività nello stato patrimoniale sotto la voce “debiti verso clientela”. Di nuovo, una passività falsata dal fatto che la banca mai salda questo debito, poiché non si può pagare il denaro creato dal nulla con altro denaro creato dal nulla, non ha senso, ovviamente. E quando si contesta in Tribunale questa magagna, la banca si difende puerilmente sostenendo che agirebbe secondo il diktat di due banche centrali private, bankitalia e la BCE, che utilizzano un trucco analogo! (4)

E’ come se Al Capone si giustificasse chiamando in causa l’autorizzazione ricevuta dalla cupola di Cosa Nostra, non vi pare? Con la differenza che, nel caso della cupola mafiosa, ci vogliono decenni per trovare i nascondigli dei padrini e quando si trovano, si aspetta qualche settimana prima di perquisirli… Nel caso delle banche, gli indirizzi dei padrini si conoscono benissimo, ma sono quelli dei fiancheggiatori che rimangono segreti… e comunque si fa finta di nulla.

La distruzione dei libri contabili della BCE

A rinforzare il sospetto di malcelata mala fede della Banca Centrale Europea, si noti che quest’anno la banca ha addirittura soppresso la pubblicazione del suo stesso “rendiconto finanziario”, ovvero dello strumento contabile principe che misura i flussi di cassa. (5) Cosicché nel caso della BCE non possiamo più parlare di “mancata contabilizzazione nelle attività del danaro creato durante l’esercizio”, ma direttamente di “distruzione di libri contabili”.

L’iperfascismo delle autorità italo-europee

La perdita di credibilità nei “notai delle transazioni monetarie”, ovvero le banche commerciali e quelle centrali, accompagna la perdita di fiducia dei cittadini in uno Stato sempre più complice evidente di tutte queste disfunzionalità. La soluzione brillante per evitare la caduta dello Stato ipercorporativista – cioè uno stato complice delle corporation in modo molto maggiore di quanto accadeva durante il periodo fascista – è stata trovata nell’istituzione dell’Unione Europea dove si nascondono i nanocrati dei regolamenti assurdi che dobbiamo recepire in Italia senza fiatare, compreso lo stesso corpus di regolamenti sregolati del sistema bancario.

L’Unione Europea aveva come scopo finale, per nascondere l’inciucio Stato-banche, di creare una istituzione dove la privata banca centrale europea la fa da padrona, senza nemmeno l’esistenza di un ministero del Tesoro per fare da contraltare o perlomeno da complice, come avviene in Italia. Non si salvano nemmeno le apparenze. Non c’è più nemmeno bisogno del divorzio: il coniuge pubblico della banca centrale, il Tesoro, è stato abortito dall’inizio.

La diplomazia diretta: scrivo alle autorità

Naturalmente, ho scritto a molti: funzionari europei, ministri delle finanze, periti dei Tribunali, magistrati… (6) (7)

Tra i ministri delle finanze mi hanno risposto quello svizzero e quello neozelandese, con argomentazioni che non argomentano. Il ministro neozelandese sostiene che la banca centrale registra le banconte come passività perché sarebbero “rimborsabili a richiesta” (testuale: “redeemable-on-demand”) (8), il ministro svizzero, di fronte ad un mio intervento presso la loro banca centrale, dove tra l’altro contestavo la soppressione del loro rendiconto finanziario, mi rispose sostenendo che il danaro bancario non sarebbe vero danaro e che comunque risponderà meglio ad un momento opportuno (?). (9)

I funzionari europei mi risposero opponendo alle mie argomentazioni il fatto che non ero autorizzato io a fare tali osservazioni, non essendo una banca o un’autorità finanziaria direttamente interessata… Nell’Unione Europea iperfascista, solo le corporazioni hanno voce. I cittadini hanno meno diritti di quelli riservati agli animali. La fattoria dei non-animali!

Il tabù del signoraggio – il segreto privato e il “segreto del governo”

In vari blog blasonati (Travaglio e Grillo, tra i tanti) era addirittura specificato nelle regole del blog che i post sul signoraggio sarebbero stati censurati e non pubblicati, assieme ai post razzisti, nazisti e quant’altro…
In Italia giacciono inevase da anni interrogazioni a vari governi in merito alla questione del signoraggio sull’emissione di moneta – Di Pietro, Scilipoti, Sibilia … (10)

Con immigrazioni, cantanti, guerre, terrorismo, calcio, olimpiadi, terremoti e pornografie economiche (gli 80 euro), si continua a cercare di addomesticare un pubblico sempre più disperato e disincatato, distogliendolo da questioni vitali.

Fino a quando?


Note:

1) Diritto di informare, la sentenza del Consiglio di Stato: vietato fare inchieste sui contratti segreti – Il Fatto Quotidiano, 21 agosto 2016
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/il-consiglio-di-stato-vietato-fare-inchieste-sui-contratti-segreti/

2) Sito della Banca d’Italia:
https://www.bancaditalia.it/compiti/emissione-euro/signoraggio/index.html

3) Tesoro sommerso: l’errore contabile del ministro Padoàn
http://centralerischibanche.blogspot.it/2016/07/tesoro-sommerso-lerrore-contabile-del.html

4) Tribunale di Genova: accertamento tecnico sulla creazione di danaro bancario
http://centralerischibanche.blogspot.it/2016/08/tribunale-di-genova-accertamento.html

5) Sindrome di Torfason: anche la BCE non pubblica i flussi di cassa
http://seigneuriage.blogspot.it/2016/04/sindrome-di-torfason-anche-la-bce-non.html

6) Banche: necessità dell’accertamento giudiziario dello stato d’insolvenza
http://scenarieconomici.it/banche-necessita-dellaccertamento-giudiziario-dello-stato-dinsolvenza-di-marco-saba/

7) To: EC ANTITRUST FERNANDEZ, Re: BANKING TRUST
http://leconomistamascherato.blogspot.it/2016/07/to-ec-antitrust-martinez-re-banking.html

8) Chit-chat with Bill English, Deputy Prime Minister of New Zealand on seigniorage
http://leconomistamascherato.blogspot.it/2016/08/chit-chat-with-bill-english-deputy.html

9) Svizzera: Presa di Posizione del Ministro delle Finanze
http://seigneuriage.blogspot.it/2016/06/svizzera-presa-di-posizione-del.html

10) Video dell’interrogazione dell’On. Sibilia:
https://www.youtube.com/watch?v=kxFbcopXNQU