giovedì 3 luglio 2014
L'incontro del Bilderberg 2014 a Copenhagen
Segretezza e meccanismi di egemonia del capitale
L'incontro del Bilderberg 2014 a Copenhagen
Domenico Moro*
Quest’anno il consueto incontro del Gruppo Bilderberg si è tenuto a Copenhagen tra il 29 maggio e il primo giugno. In Italia rispetto all’anno scorso, almeno tra i mass media, è stata data meno attenzione all’evento, forse perché, a differenza di Monti e di Letta, Renzi non è mai stato ospite né dirigente del Bilderberg. È un peccato, perché l’influenza del Bilderberg sui governi europei va ben al di là della partecipazione diretta di loro esponenti e anche quest’anno il Bilderberg si rivela essere un consesso all’altezza della sua fama, riunendo una fetta importante dell’”élite del potere”, come direbbe Wright Mills. Una élite che, però, è internazionale e non solamente statunitense come quella studiata dal sociologo Usa negli anni ’50. Quest’anno si riscontra una più massiccia presenza di scandinavi e la rappresentanza italiana è un po’ più piccola, ma sempre di altissimo livello: Mario Monti, Franco Bernabè, John Elkan e Monica Maggioni.
Il Bilderberg è l’organizzazione più famosa del capitale occidentale e transatlantico. Essendo il corrispettivo della Nato sul piano economico e politico, il Bilderberg riunisce alcune tra le più importanti personalità di Usa, Canada, Europa occidentale e Turchia.
Del resto, nasce nel 1954 per contrastare la diffusione del comunismo dopo la fine della Seconda guerra mondiale e per rafforzare l’integrazione economica e politica tra Europa occidentale e Usa, su cui doveva fondarsi la ricostruzione del mercato mondiale capitalistico. Col tempo e nonostante il dissolvimento dell’Urss il suo ruolo di luogo di incontro delle élite occidentali si è rafforzato (come ha fatto la Nato), a causa dei processi di integrazione e mondializzazione del capitalismo, sempre però nell’ottica di mantenere l’egemonia dell’asse atlantico, basato sull’alleanza Usa-Europa occidentale.
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