Milano, 28 ottobre 2014 - Assemblea degli azionisti di Mediobanca
"Saluto innanzitutto i presenti che ringrazio per
avermi dato l'opportunità di intervenire. Sono l'azionista Marco Saba,
ricercatore del Centro Studi Monetari, ed intervengo per motivare la mia
mancata approvazione del bilancio 2013-2014 così come presentato
all'assemblea, facendo mie le dichiarazioni dell'On. Sibilia qui
presente: manca nel bilancio la voce maggiore e più importante per
stabilire la reale situazione economica, patrimoniale e finanziaria
della società MEDIOBANCA, ovvero la quantità di denaro creata durante
l'esercizio.
Che il denaro creato da MEDIOBANCA sia denaro legale è
evidente perché tale denaro viene correntemente accettato dallo Stato
nella riscossione dei tributi. Nell'ipotesi contraria che tale denaro
fosse da considerarsi denaro falso, e per questo non registrabile come
valore positivo nel bilancio, allora avverrebbe un miracolo degno della
Madonna dei Debitori: tutti i crediti oggi vantati dalla banca, a
seguito di precedenti impieghi della medesima, sarebbero illegali, nulli
e vuoti. E' da notare che tale situazione sarebbe identica anche per
tutte le altre banche sul territorio, sicché la conseguenza della
dichiarazione di falsità del denaro bancario sarebbe la remissione di tutti i debiti, almeno verso le banche. E'
ovvio che tale denaro è vero e in quanto tale ne va dichiarata
l'origine bancaria altrimenti il guadagno da reddito monetario verrebbe nascosto all'erario ed agli
azionisti, oltreché al resto della società, come ora avviene. Questo
problema è davvero cruciale per i presenti, sia per gli amministratori
che per gli azionisti. Continuare ad ignorarlo o cercare di nasconderlo
sarebbe quantomai inutile: a soli 100 km da qui, in Svizzera, stanno già
raccogliendo le firme per un referendum sull'iniziativa MONETA INTERA,
di cui accenno solo i tre punti principali per capire la gravità della
situazione che potrebbe poi venire a crearsi qui in Italia:
"1-Solo la
BNS (Banca Nazionale Svizzera) emette, in futuro, moneta bancaria quale
mezzo di pagamento legale. 2 - Le banche non possono più creare moneta
bancaria propria, ma solamente prestare i soldi che vengono messi a loro
disposizione dai risparmiatori, dagli investitori e dalla BNS. 3 -
Nuova moneta intera viene di norma messa in circolazione attraverso
pagamenti senza debito della BNS allo stato, ai cantoni, o ai cittadini e
le cittadine."
Poiché hanno tempo fino a dicembre 2015 per raccogliere
le firme necessarie, è possibile che l'argomento travalicando i confini
elvetici diventi un tormentone a livello europeo. Prima che quindi la
consapevolezza del fenomeno porti a cambiamenti operativi tali da
svuotare completamente la fonte maggiore di reddito della banca, sarebbe
il caso di valutare seriamente l'ipotesi di legalizzare di fatto questo
guadagno dichiarandolo e pagandoci sopra le tasse. Si rischia
altrimenti di fare la figura della famiglia fiorentina dei Bischeri che,
nel Medioevo, di fronte alla congrua offerta d'indennizzo da parte del
Comune di Firenze per acquistare il loro palazzo che andava demolito per
costruire il Duomo, rifiutarono l'offerta e se lo videro espropriare in
toto senza indennizzo alcuno.
Siccome credo di trovarmi di
fronte all'intellighenzia non solo bancaria, ma anche industriale del
paese, concentrata in questa banca, non mi soffermerò ad analizzare
punto per punto, uno per uno, gli effetti negativi nefasti che
potrebbero conseguire, civilmente e penalmente, dal continuare ad
ignorare l'elefante nel salotto. Un antico proverbio indiano dice che,
se vedi tutto grigio, forse è giunta l'ora di spostare l'elefante ! La
dichiarazione del reddito reale nel bilancio della banca, attuabile
rettificando il bilancio ora presentato, potrà scongiurare, se
tempestivamente adottata, spiacevoli risvolti per l'attività bancaria
futura in Italia. Il fatto che a promuoverla sia Mediobanca, come
consigliamo, assumendosene quindi la primazia, non può che aumentare il
prestigio nazionale ed internazionale dell'istituto, con ovvi vantaggi
per tutti. Gli altri istituti cui abbiamo contestato la stessa
perversione attuale dei principi contabili, laddove l'articolo 2423 del
codice civile è preciso nel merito dove dice che: "Se, in casi
eccezionali, l'applicazione di una disposizione degli articoli seguenti è
incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta, la
disposizione non deve essere applicata. La nota integrativa deve
motivare la deroga e deve indicarne l'influenza sulla rappresentazione
della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico.
Gli eventuali utili derivanti dalla deroga devono essere iscritti in una
riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore
recuperato.", hanno finora ignorato la nostra raccomandazione in merito
attaccandosi al fatto che avrebbero seguito scrupolosamente le regole
contabili. Le hanno seguite sì, tutte, fuorché quella fondamentale che
indicava di non seguirle se avessero prodotto risultati incongruenti. Mi aspetto da questo consesso che nasca un confronto positivo che
porti al ristabilimento della legalità ed onorabilità dell'attività
della banca in modo da non realizzare la funesta profezia di Cuccia che
diceva che: "Se è caduto l'impero romano, non si vede perché non
dovrebbe cadere Mediobanca".
Grazie a tutti per la cortese attenzione.