martedì 20 dicembre 2016

GALLONI: LA BANDA D' ITALIA

giovedì 15 dicembre 2016

Mps: M5S, David Rossi è stato ucciso

Mps: M5S, David Rossi è stato ucciso

Grazie alla vedova e a noi si sono riaperte le indagini

(ANSA) - ROMA, 15 DIC - "Una persona ha deciso di andare a parlare con le forze dell'ordine e questa persona è stata gettata giù da una finestra, non si è suicidata, non sta né in cielo e né in terra. Su David Rossi grazie alla vedova e al M5S si sono riaperte le indagini. Ci sono chiari segni di colluttazione, non siamo ancora vicini a poter dire che questa persona sia stata ammazzata e questo un po' ci fa imbestialire.
    Non dico il Pd sia responsabile ma era alla guida scellerata della banca che ha portato alla morte". Lo afferma Daniele Pesco, deputato M5s in conferenza stampa alla Camera.

venerdì 25 novembre 2016

MPS: rivelazioni dall'inchiesta del magistrato Rosanìa

Vergogna MPS: espropriata dalla solita decina di hedge fund speculatori anglo-americani e caucasici . Ipotesi di reato commesso da soggetti esteri.





E' ormai divenuta prassi dal 2015 nell' assemblee delle maggiori banche italiane chiedere che sia esibito l'elenco dei delegati ed  i deleganti. 

numero 650 milioni di azioni presenti all' assemblea del 24 Novembre di  MPS. 

Il 97% degli azionisti presenti ha votato Si all'aumento del capitale di MPS di 5 miliardi di euro . Sembrerebbe pertanto che l'unanimità degli azionisti di MPS abbai votato  Sì, che ossia i milioni di piccoli azionisti di MPS , persone spesso costrette dal 2007 a sottoscrivere azioni o obbligazioni  MPS pur di avere un prestito, siano stati d'accordo a votare Si  all'aumento di capitale
  . 
La famiglia xxxxi per esempio aveva avuto bisogno nel 2007 -2008 di un prestito di 10 mila euro per tirare avanti. La banca gliene propone 15 mila euro , ma  5 mila devono essere destinate  a sottoscrivere azioni o obbligazioni MPS:  gli azionisti  occulti di MPS , il cd capitale fluttuante , ha già predestinato la banca .
 La famiglia Rossi come circa un altro milione di famiglie italiane si fa convincere:  l'azione MPS nel 2007 è quotata 87 euro , pompata a 87 euro dopo circa un anno di acquisti allo scoperto effettuati dagli stessi hedge fund. Tutta la vogliono,dice il funzionario bancario che ha ricevuto direttive , dal CDA della banca , che ha ricevuto direttive dal Presidente della banca, che ha ricevuto direttive dagli azionisti occulti ," l'azione MPS salirà ancora , i fondamentali di MPS vedete sono buoni, guardate i bilanci" . I  crediti in sofferenza di MPS nel 2007 sono la metà degli attuali, l'azione è liquida, ossia vendibile. 
Gli ignari sottoscrittori pertanto ci credono cosi come credono alla sottoscrizione dell' obbligazioni 2008-2016 , ora classificate come tranche junior , ossia quelle che vengono rimborsate dopo che sono state rimborsate tutte le altre, se residuasse qualcosa . 
Un milione di famiglie italiane vengono costrette a firmare queste obbligazioni che ora vengono convertite in azioni,    in   numero  X  di azioni che non valgono più 87 euro per azione,  ma 0,21 centesimi . 
X   azioni che con il voto quasi all'unanimità di ieri , 97% ha detto SI , vengono accorpate in una azione ogni 100. 
Se il Sig. Rossi nella conversione delle sue obbligazioni in azioni avesse ora  n. 600 azioni, con l'accorpamento di una azione ogni 100 azioni , votato ieri all'umanità ieri,  si ritrova con 6 azioni da 0,21 centesimi=1,26 euro . 
 Si ritrova con 1,26 euro. 
La  banca gli aveva fatto investire nel 2007, indebitandolo con un prestito per poterle sottoscrivere ,  cinque mila euro in obbligazioni 2008-2016. 
La banca  o gli azionisti occulti della banca lo avevano costretto a far sottoscrivere 5 mila euro di obbligazioni che ora VALGONO  MENO DI UN ROTOLO DI CARTA IGIENICA. Il Sig. Rossi dovrebbe oggi aggiungere almeno altri 0,40 centesimi se volesse pulirsi il posteriore con quei 5 mila euro che era stato " invogliato" a sottoscrivere nel 2007. 

Siamo in quattro. Ci si presenta ieri 24 novembre  all'assemblea MPS come azionisti per delega di azionisti dell'ex Banca Mediterranea, capitanati da un Giudice Onorario avv. Elman Rosanìa. Ciascuno di noi ha circa un azione MPS che ci permette di partecipare all'Assemblea MPS e di intervenire. Rappresentiamo quelli che il Giudice Onorario avv. R. definisce simpaticamente gli "straccioni del Mezzogiorno", banca prima assorbita da Unicredit e poi in ultimo da MPS con un carico spaventoso di crediti in sofferenza. Un po la storia di Antoveneta assorbita da MPS col suo carico spaventoso di crediti in sofferenza (oltre il 60% dei crediti concessi da Antonveneta erano già in sofferenza quando Antonveneta fu assorbita da MPS, pagandola oltretutto un sproposito , una decina e più di miliardi di euro ).  

MPS non è per gli hedge fund una banca strategica perche fuori dalla maggioranza decisionale di Bankitalia Spa . Maggioranza decisionale in Bankitalia spa , fatti tutti gli sbarramenti al voto, 265 voti su 529  , detenuta da Intesa  Unicredit , Carisbo,  Carige e dalla caucasica  BNL Paribas. Intesa  Unicredit , Carisbo  Carige attraverso interposte persone fisiche in realtà studi legali risultano partecipate per oltre l'80% da una decina di hedge fund speculatori in gran parte caucasici (vanguard , state street, fidelity , Black rock e Black stone  ) e qualcuno misto anglo-americano e caucasico (Jp Morgan Trust , Northern Trust). Compare tra i fondi nel capitale delle cinque suddette banche italiane anche  Norges bank , il fondo sovrano di Svezia e Norvegia , che partecipa dal 1992 al business mondiale della finanza speculatrice in cambio del silenzio . 
Dopo che nel 1973 con l'accordo di libero scambio furono privatizzate le banche commerciali azioniste delle Banche centrali di Svezia e Norvegia , introdotto nel 1973 in Svezia e Norvegia il circuito  Visa e Mastercard ed  il pc ed internet necessari perche il circuito funzioni, abolita la separazione tra banche di prestito e banche speculative per cui in Svezia e Norvegia le banche commerciali iniziarono dal 1973 a creare l'importo dei  mutui ipotecari con un clic portando ad un livello spaventoso i crediti in sofferenza, , dopo circa vent'anni di prosciugamento delle loro economie, nel 1991 un partito populista salì al governo in entrambi gli Stati , nazionalizzando nel 1991 le banche commerciali e reintroducendo la separazione tra banche di prestito e banche speculative. 
 Oggi Svezia e Norvegia partecipano col loro fondo sovrano Norges bank al business mondiale della finanza in cambio del silenzio . 


Subito entrati chiediamo al Presidente di MPS,  dr  Tononi,  l'elenco dei delegati presenti .

 In una precedente assemblea di MPS, in cui aveva partecipato solo il 30% del capitale sociale di MPS e di cui si era riusciti ad avere l'elenco dei delegati compariva che una persona fisica , certo LAZZI GUIDO, fosse il delegato di 350 entità finanziarie straniere . 
 Visionando l'allegato elenco dei deleganti, si scoprì che erano  tutti trust stranieri , ossia hegde fund . 

Gli hedge fund sono gli unici fondi al mondo autorizzati a compiere operazioni allo scoperto ossia senza possedere i titoli ossia eseguono operazioni su titoli che in realtà gli  hedge fund non possiedono ma che prendono in prestito da altre banche o dalle piattaforme di trading on line che sono  di proprietà degli stessi hedge fund come la piattaforma FINECO , piattaforme  che attraggono ignari risparmiatori invitandoli a sottoscrivere azioni per esempio di MPS, UNICREDIT, INTESA,  CARIGE "perchè sono basse, si alzeranno, valgono meno di 2 euro, sono destinate ad alzarsi " . Titoli azionari  che poi le stesse piattaforme on line,  nella notte , sfruttando la differenza di fuso orario tra borse, prestano agli stessi hedge fund per venderle .E' sufficiente che quattro cinque hedge fund si coordino ( si coordinano in tempo reale attraverso un sito delle isole vergini britanniche www.investing .com /futures ) e vendano allo scoperto per esempio numero un miliardo di azioni MPS , che il giorno dopo il titolo MPS ovviamente crolla . Gli hedge fund che hanno partecipato a questa antisociale attività guadagnano anche il 700% di quanto puntano e lo realizzano in qualche notte, ossia il tempo per riacquistare nei giorni successivi  sulla borsa di Milano al prezzo crollato il numero (un miliardo) di azioni che deve essere restituito ai soggetti  che li aveva prestati. SE a prestarli era  stata una banca amica e non ignari piccoli risparmiatori attirati nella trappola, le due entita finanziarie (la banca che ha prestato  i titoli e  l'hegde fund che ha ricevuto il prestito di titoli) si dividono il guadagno . Un meccanismo infernale , un ipotizzata criminale truffa commessa da soggetti esteri che distrugge progressivamente le società italiane (bancarie e non ) quotate in borsa .

Viene  chiesto al dr. TONONI Presidente di MPS se conosce LAZZI GUIDO. " Non  lo conosco",  risponde. 

Da ricerche effettuate risulta  che LAZZI GUIDO, sia un avvocato di Siena, la solita interposta persona fisica in realtà studio legale che rappresenta al voto gli hedge fund speculatori che entrando ed uscendo dalla banca si mangiano ( previo pompaggio delle azioni  e successive vendite allo scoperto delle stesse), la banca .
 E ' l' occulta parte finanziaria che dal 1992 in italia si mangia ogni circa sette anni la parte bancaria e con essa si è mangiata ad ogni settennale crollo della borsa di Milano (1994, 2001, 2008, e già due volte nel 2016) complessivamente  circa 15 milioni di  piccoli azionisti ed obbligazionisti, impoverendo progressivamente, dal 1992, la nazione: 13 % di tasso di disoccupazione , 48 % dei giovani sotto i 25 anni senza lavoro , 6 milioni di italiani residenti in povertà assoluta, produzione artigianale quasi azzerata.. 

Viene chiesto al Presidente dr Tononi se vi siano altri delegati. Il Presidente ci dice di rivolgerci all'attigua segreteria  che  ci fornisce il nome di un altro delegato : si va a colpo sicuro si chiede se è presente CARDARELLI o TREVISAN , quelli che ci troviamo come delegati  in Intesa ed Unicredit .

 E' infatti  presente l'avv. TREVISAN  DARIO, dello studio TREVISAN di MILANO di viale Maino, lo stesso a cui appartiene anche l'avv. CARDARELLI  ANGELO. 

Anche l'avv. TREVISAN DARIO è il delegato, nell'assemblea MPS di ieri 24 Novembre 2016,  di circa 400 entità finanziarie straniere presenti in assemblea, Sono tutti hedge fund .
I due , LAZZI GUIDO e TREVISAN DARIO rappresentano da soli il 97%  del capitale di MPS presentatosi ieri in assemblea e con diritto di voto. Su numero  650 milioni di azioni presenti ieri nell' assemblea MPS , ben numero  643 milioni di azioni sono risultate detenute da sole due persone che rappresentano hedge fund speculatori stranieri .
 
All'assemblea MPS di Ieri si è presentato il 22% del capitale MPS, il quorum minimo necessario per far approvare l'aumento di capitale, per far approvare la conversione delle obbligazioni in azioni e per far approvare l'accorpamento di 100 azioni in un'azione..

I giornali oggi , 25 novembre titolano: "approvato quasi all'unanimità l' aumento di capitale e la conversione delle obbligazioni in azioni".
 La gente ovviamente pensa che i circa un milione di piccoli azionisti ed obbligazionisti italiani fossero d'accordo . 

Questo di 5 miliardi di euro è  il terzo aumento di capitale che è stato votato ieri  dopo che i due precedenti aumenti di capitale  di 2 e 3 miliardi di euro in MPS dal 2007 ,  erano già  stati mangiati da continue vendite allo scoperto effettuate da questi hedge fund che entrano ed escono dal capitale della banca . 
Hedge fund speculatori  che costituiscono pertanto un capitale "fluttuante", purtroppo, ora ci si è resi conti   delle maggiori banche commerciali italiane .  . 

Viene chiesto dal Dr Tononi che sia esibito anche il restante 78% dei delegati e deleganti non presente ieri in assemblea  MPS. 
 

Il sospetto è che anche questo 78% del capitale di MPS  sia rappresentato  dallo studio TREVISAN di Milano che , rappresenta in UNICREDIT ed INTESA , 1991 entità finanziarie straniere , in realtà concentrate in una decina di hegde fund speculatori stranieri.

 Il sospetto è quindi che il sistema del credito italiano sia caduto in mano ad una decina di fondi speculatori stranieri che guadagnano sul crollo della banca , che
 a)impediscono dal 1992,  alla , a tutti gli effetti loro controllata Bankitalia Spa , di vigilare su comportamenti vessatori subiti dalla clientela italiana quali anatocismo nei conti correnti , nei mutui e nei leasing, quali usura , quali truffa su derivati sul tasso con clausola killer banca vince che tasso cala , 

b) che costringono l'inconsapevole Governatore di Bankitalia Spa dal 1992 a variare di suo pungo il tasso al ribasso,   così consentendo una vincita già certa alla stipula sui derivati  alle banche d'affari di  cui detti hedge fund sono azionisti piazzati al tesoro dello Stato, a 900 enti locali italiani ed 100 mila imprese pubbliche e private, provocando 500 miliardi di euro di perdite dal 1992 già addebitate sui loro conti correnti. . 

MPS dal 2007 sembra quindi essere stata scelta dagli hedge fund come banca dove buttare, tramite acquisizioni bancarie , le sofferenze bancarie accumulatasi in altre banche. Essendo banca non strategica per il controllo di bankitalia  spa potrebbe pertanto oggi anche essere dichiarata fallita  per poi essere comprata a meno di un euro per azione dagli stessi hedge fund dal fallimento, azzerando in un colpo 25  mila dipendenti . Gli hedge fund potrebbero addirittura comprare a prezzi stracciati   la good bank di MPS costituita il giorno prima del fallimento a Londra , come fecero con Lehman brothers domenica 15 Settembre  2008.  
  
I precedenti aumenti di capitale di MPS sono stati azzerati anche da scellerati dividendi che i probabili azionisti occulti di MPS,  hanno voluto comunque corrispondersi malgrado vi fosse un livello di crediti in sofferenza tali (ereditati da antoveneta ) che se svalutati adeguatamente e non tenuti al valore nominale , non avrebbe consentito la distribuzione di alcun dividendo.  


Dal 1992 questa  decina di  hedge fund ha stravolto  la contabilità bancaria in italia    facendo in sostanza  redigere i bilanci al contrario : prima vengono decisi ex -ante i miliardari dividendi che  tali  hegde fund  azionisti occulti al 80% delle suddette banche si vogliono corrispondere, poi vengono redatti i bilanci e deciso il livello di quanti crediti concedere alla clientela per ottenere tale livello di dividendi, cosi spingendo i funzionari bancari a concedere prestiti comunque ed a chiunque pur di rispettare il budget di dividendo.

Le banche commerciali  dal 1992 in Italia guadagnano il 100% dell'importo delle  rate dei prestiti e guadagnano dal rientro di fidi auto-liquidanti (fido sbf e fido anticipo fatture ) creati con un clic, ma ampliati a dismisura dal 1992  con lo sconto della stessa fattura in piu istituti . La stessa fattura pur presentata più volte allo sconto , viene pagata una sola volta ovviamente dal cliente  Quando gli hedge fund azionisti occulti decidono di tramutare questi fidi autoliquidanti creati con un clic in beni del cliente , semplicemente non  rinnovano lo sconto di fatture , facendole ritornare insoluti .Ma le garanzie poste a collaterale dei fidi auto liquidanti sono nulle o quasi , in quanto appunto dovrebbero essere auto-liquidanti , ossia dovrebbero auto-estinguersi col pagamento della fattura da parte del cliente .  i crediti sono pertanto irrecuperabili , non valgono il 10% del loro valore nominale. gli hedge fund lo sanno, ma hanno continuato a farsi corrispondere miliardari dividendi decisi ex ante. 

 In un corretta contabilità, i dividendi dovrebbe invece scaturire dalla differenza tra  ricavi realizzati  e costi sostenuti . Non invece decisi ex ante.

Viene chiesto al dr Tononi che sia esibito il libro gironale di MPS che potrebbe dimostrare che anche MPS abbia illegittimamente creato con un clic anche l'importo dei mutui ipotecari ed abbia fatto la scrittura di partita doppia in pari data e di pari importo ad ogni mutuo concesso "crediti alla clientela a debiti della clientela"  , cosi facendo confluire le quote capitali via via pagate dai mutuatari , negli hedge fund azionisti occulti della banca che poi le usano, entrando ed uscendo dal capitale della banca, per far cadere la quotazione della banca stessa . 
Questa decina di  hedge fund dal 2007 ad oggi ha infatti incassato per ogni azione MPS , con continue vendite allo scoperto,  circa 87 euro per azione. 
Il milione di piccoli azionisti ed obbligazionisti , in gran parte famiglie ed imprese italiane ,anche indebitatati per sottoscriverle,  ha perso circa 87 euro per azione, ossia ha perso tutto il capitale . Anche assicurazione Generali che aveva sottoscritto numero 400 milioni di obbligazioni MPS, ieri convertite in azioni che valgono 0,21 centesimi , perderà tutto il capitale investito, mettendo a rischio il sistema assicurativo italiano . 
 
 Per questo la borsa è esattamente un gioco a somma zero: il guadagno dell'hedge fund corrisponde esattamente alla perdita che l'hedge fund riesce a provocare ad un altro soggetto od ad una platea di molti altri soggetti . Cosi ovviamente l'economia non cresce .
 Per questo gli Stati Uniti ed il Regno Unito hanno inibito totalmente dal 2008 l'azione degli hedge fund (reintroducendo la separazione tra banche di prestito  e banche speculative, impedendo con la regola del TICK UP le vendite allo scoperto su titoli di società quotate statunitensi e britanniche, nazionalizzando le compagnie assicurative e le principali banche USA  e del regno unito  ) e le loro economie dal 2008  hanno ripreso a crescere. 
 
Il dr Tononi HA CONCESSO  LA VISIONE del LIBRO GIORNALE di MPS. 


Assicurazioni Generali sta conseguendo dividendi cosi elevati in quanto dal 2009 le hanno fatto sottoscrivere miliardi di euro di CDS , ossia al prossimo imminente crollo della Borsa di Milano quando verrà scoperto che nei fondi di categoria dove i dipendenti italiani hanno investito il proprio TFR, ci ha messo miliardi di euro di mutui non pagati dagli statunitensi e dai britannici nel periodo 1998-2008 impacchettati in CDO ossia in prodotti ad alto rendimento ma con sottostante marcio  e  pertanto i dipendenti pubblici e privati italiani potrebbero perdere il proprio TFR, interverrà Ass. Generali , avendo essa sottoscritto CDS con cui garantisce i CDO. 

Assicurazioni Generali non può fallire in quanto assicurazione. Pagherà allora lo Stato Italiano , ossia i cittadini italiani e la vessazione finanziaria  perpetrata da questa decina di  hedge fund speculatori stranieri che dominano l'Italia dal 1992,  continua . 
Dal 1992, 
Italiani= carne da macello.
STATO ITALIANO= pattumiera della finanza speculatrice internazionale  , dove ossia può essere distribuito dal 1992 qualsiasi genere di schifezza finanziaria (prestiti non pagati cartolarizzati , derivati sul tasso con clausola killer banca vince se tasso cala in uno scenario pre-ordinato di tasso al ribasso pre-ordinato inconsapevolmente dallo stesso Governatore della controllata Bankitalia Spa che ha sempre variato di suo pugno il tasso al ribasso dal 1992 portandolo dal 15% ad oggi che è lo 0,05%;  obbligazioni emesse da società inesistenti o già fallite o convertite in azioni di banche la cui quotazione è crollata da 87 euro  a  21  centesimi di euro ) su cui Bankitalia spa e CONSOB , non possono vigilare in quanto controllate, rispettivamente ,  indirettamente o direttamente dagli stessi hedge fund che hanno confezionano le schifezze ed in quanto nel loro Statuto hanno limitati o nulli poteri ispettivi.
Si scopre dall'assemblea di MPS di ieri che Bankitalia spa non avesse fatto la due dilegence su Antoveneta prima che MPS l'acquistasse , ossia Bankitalia Spa non aveva controllato quanti crediti in sofferenza avesse già Antoveneta , oltre il 60%.  
MPS scelta dal 2007 come pattumiera della finanza speculatrice internazionale. 
La finanza speculatrice internazionale ha sempre bisogno di pattumiere dove scaricare le schifezze finanziarie che crea e che l'arricchisce in modo spropositato a danno di molti 


Necessitano provvedimenti legislativi che riconducano il  sistema del credito italiano alla situazione ante-1992 .

giovedì 3 novembre 2016

Banche in fuga dal confronto sulla contabilità bancaria

BANCHE, M5S: DISPIACE FORFAIT BANKITALIA E ABI A EVENTO VENERDI’ SU CREAZIONE MONETA
 
ROMA, 2 novembre 2016 – “Ci saremmo aspettati un atteggiamento un tantino più collaborativo, una interlocuzione più fruttuosa da parte del mondo bancario e dell’associazione che lo rappresenta”. Così i deputati M5S con Alessio Villarosa commentano il forfait contemporaneo, dopo una prima adesione, arrivato dai rappresentanti di Bankitalia, Abi, Intesa Sanpaolo e Bpm all’evento pubblico, previsto venerdì 4 novembre alla Camera dei deputati, sulla creazione di moneta da parte delle banche.
“Capiamo che il tema è scottante e non vorremmo che il rifiuto a intervenire fosse dettato da una difficoltà a confrontarsi con una forza politica come il Movimento 5 Stelle che punta ad andare in profondità circa gli squilibri che caratterizzano oggi il sistema del credito”, prosegue il deputato M5S.
“Ci dispiace, perché ritenevamo e riteniamo che si tratti di un’occasione importante, visto anche il parterre di esperti e accademici di rilievo internazionale che si ritroveranno all’auletta dei gruppi di Montecitorio venerdì prossimo. Ci auguriamo, comunque, di avere a breve altri momenti di confronto - chiude Villarosa - per arrivare a un vero riassetto bancario a tutela del risparmio e dell’economia reale”

sabato 29 ottobre 2016

Soldi svizzeri in crisi? Conferenza dell'Iniziativa Moneta Intera

MONETA BANCARIA: CHIAMARE IL BLUFF PER FARE SVOLTA

MONETA BANCARIA: CHIAMARE IL BLUFF PER FARE SVOLTA


http://marcodellaluna.info/sito/2016/10/29/moneta-bancaria-chiamare-il-bluff-per-fare-svolta/

Pubblico qui sotto il discorso tenuto ieri da Marco Saba, come azionista, all’assemblea degli azionisti di Mediobanca.

Il sistema monetario-creditizio attuale è confermato nella sua realtà anche dalle autorità monetarie, da KPMG, da qualche giudice, oltre che da accademici.
Esso ha caratteri tanto apertamente incostituzionali e illogici, violando soprattutto il principio di eguaglianza e quello di sovranità dello Stato, che, se reso noto, rivela come radicalmente ingiusto e illegittimo l’ordinamento.
I magistrati, quasi tutti, fingono di non capire o non capiscono proprio – in ogni caso, la loro convenienza è evidente. Qualche giudice ammette la realtà, senza rendersi conto di quanto mostruosamente illegale essa è.

E’ un sistema in cui il grosso della creazione di Euro (di Dollari, di Sterline, etc.) viene fatto, oramai apertamente e col benestare delle autorità monetarie, dalle associazioni private di banchieri privati, senza o quasi controllo da parte delle banche centrali (gli artt. 127 e 128 del Trattato di Lisbona, che assegnano alla BCE il compito di regolare la massa monetaria, sono un bluff).
Viene fatto allo scoperto, ossia senza copertura aurea o di moneta legale, mediante semplici scritturazioni contabili, a costo zero.

Viene fatto attraverso la creazione di importi sia per eseguire i prestiti (mutui, anticipi, etc.) che per eseguire pagamenti – leggi: acquisti speculativi in proprio, ossia creazione e sfruttamento di bolle speculative.

Quindi un cartello privato detiene ed esercita, in regime di monopolio, la sovranità monetaria condizionando così economia e politica.

Nessuna norma di legge autorizza le banche commerciali a creare moneta; ancor meno le autorizza a creare l’Euro, cioè la moneta legale; però lo fanno, e farlo è il loro core business: esse sono innanzitutto fabbriche di soldi.

Qualche banca e in giudice hanno scritto: hanno il diritto di farlo perché non è esplicitamente proibito né riservato alle banche centrali, e tutto ciò che non è proibito o riservato è lecito.

Benissimo, ma allora perché non lo fanno anche gli Stati e le pubbliche amministrazioni, anziché tagliare i servizi, triplicare i tributi, e affondare nei debiti? Per far guadagnare i banchieri a spese dei contribuenti? Per aumentare il loro potere politico?

E perché non  fanno creazione monetaria a quel modo anche le imprese e le famiglie, per rimborsare i debiti alle banche? Perché non creano anch’esse moneta con semplici registrazioni contabili, come fanno le banche, e non la usano per pagarle?

E’ moneta esattamente identica a quella che le banche hanno prestato loro: ejusdem generis, ossia moneta creata contabilmente. Non possono rifiutarla, per ovvie ragioni di reciprocità. Ho iniziato cause per clienti che pagano le banche così , con moneta creata alla maniera delle banche, per estinguere i debiti e per fermare le esecuzioni.

Gli Stati accettano questo monopolio privato delle associazioni bancarie private, pagano con la sua moneta, e la richiedono in pagamento dei loro crediti, tasse innanzitutto. Impongono persino di usarla sopra certi importi.
Per giunta, la creazione monetaria suddetta, come quella delle banche centrali, non è dichiarata in bilancio sebbene sia un ricavo, con conseguente evasione fiscale e creazione di buchi neri monetari, e il fisco fa finta di niente, preferendo torchiare i cittadini e soffocare l’economia.

Se fosse dichiarata, risanerebbe le banche salvando azionisti, obbligazionisti, risparmiatori, dipendenti; porrebbe fine all’instabilità del sistema, consentirebbe massicci investimenti e ripianerebbe i conti pubblici, permettendo un forte taglio delle tasse.

Ecco che l’ordinamento politico-giuridico reale del potere, italiano ed europeo, appare come radicalmente illegittimo perché non solo ingiusto e mendace, ma perché anche in contrasto con i propri principi dichiarati quali fondamenti della sua legittimità.

E adesso oramai il bluff viene scoperto, l’insostenibile contraddizione dell’illegittimità e disfunzionalità del sistema viene portata alla luce, nelle assemblee, nei tribunali, in parlamento, nelle associazioni, nel dibattito pubblico – e diviene quindi possibile che, sotto la spinta della recessione e delle violenze economiche e sociali, l’economia delle bolle sta incrementando contro le popolazioni, che la finzione, la maschera, divenga insostenibile e resti totalmente discreditata, aprendo la via a una svolta.

Continua su: http://marcodellaluna.info/sito/2016/10/29/moneta-bancaria-chiamare-il-bluff-per-fare-svolta/

Classe digerente: il 99.9% degli azionisti Mediobanca è... analfabeta

MARCO SABA ALLA ASSEMBLEA AZIONISTI DI MEDIOBANCA

http://www.corrieredicalabria.com/articolo.php?id=594

MARCO SABA ALLA ASSEMBLEA AZIONISTI DI MEDIOBANCA
Intervento dell’azionista Marco Saba sul primo punto dell’ordine del giorno:
il bilancio del gruppo MEDIOBANCA, ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI MEDIOBANCA, in via Filodrammatici 3, Milano, 28 ottobre 2016:

 Audio:
Intervento di Saba all'assemblea Mediobanca 2016
https://soundcloud.com/msaba/intervento-di-saba-a-mediobanca

Risposta dell'AD Nagel a Saba all'assemblea di Mediobanca 2016
https://soundcloud.com/msaba/risposta-di-nagel-a-saba

Replica di Saba all'AD Nagel all'assemblea di Mediobanca 2016
https://soundcloud.com/msaba/replica-di-saba


 “Mi rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a tutti gli Azionisti. Sono l’azionista Marco Saba ed intervengo sul primo punto dell’ODG chiedendo che copia della mia mozione venga trascritta nel verbale dell’assemblea. Anche quest’anno, dal bilancio consolidato, non è possibile sapere quanto danaro è stato creato dal Gruppo Mediobanca durante l’esercizio. A pag. 21 del verbale dell’assemblea Mediobanca del 28 ottobre 2015, leggo che il dott. Nagel, qui presente, aveva assicurato che nel Gruppo non vi è alcuna creazione di moneta virtuale.
Nella pagina internet della Banca Centrale Europea intitolata “Cos’è la moneta ?”, si dice che la “moneta “interna”, ossia i depositi bancari”, è “una forma di moneta che viene creata, e può essere annullata, nel settore privato dell’economia.” [1]
Il 7 luglio 2016 a Madrid, in Spagna, il vice presidente della BCE aveva ammesso: “Una motivazione fondamentale per la regolamentazione bancaria si riferisce al fatto che, quando concedono credito, le banche creano denaro creando un deposito corrispondente. Questa attività, che è al centro del nostro sistema di moneta-credito, comporta una significativa trasformazione di liquidità poiché i depositi sono molto più liquidi dei crediti.” [2]
In sostanza, come confermato dalla società di revisione KPMG nel rapporto al primo ministro dell’Islanda pubblicato il 5 settembre 2016, a pag. 5: “Quando le banche commerciali effettuano prestiti alla clientela, creano denaro mediante l'emissione di depositi sul conto corrente del cliente. Questo espande il bilancio delle banche, su cui le banche centrali hanno un controllo limitato. Il sistema monetario sovrano (sistema ISM) mira a spostare la creazione di moneta dalle banche commerciali allo Stato e alle banche centrali.” [3]
La prassi di creazione monetaria da parte delle banche di credito è stata ammessa ultimamente dalla Banca Popolare dell’Alto Adige nel procedimento esecutivo immobiliare 216/2014 avanti al Tribunale di Bolzano che, nell’ordinanza del 6 settembre 2016, afferma che le banche possono creare moneta bancaria in Euro, e lo fanno, perché questo non è proibito da nessuna disposizione. Chiarito il fatto che anche il Gruppo Mediobanca, come le altre banche, crea moneta, dal momento che crea depositi quando effettua degli impieghi, si pone qui il problema della corretta contabilizzazione di questa creazione. All’atto della creazione monetaria, ovvero quando i manager della banca decidono un impiego, si dovrebbe registrare un influsso nel conto dei flussi di cassa, che sono oggetto del Rendiconto Finanziario, per poi trasferire correttamente questa cifra depositandola sul conto del cliente. Se ogni volta che la banca crea denaro, gli amministratori “dimenticano” di accreditare il conto di cassa della banca, si ha una situazione per cui è vero che il bilancio si “espande”, ma senza l’esistenza di un sottostante (ovvero il capitale creato). Quello che succede è che – senza la registrazione degli influssi di cassa da creazione – il Rendiconto Finanziario del Gruppo Mediobanca non ha alcun senso – e così di conseguenza il suo Conto Economico ed il suo bilancio consolidato.
Se il denaro – creato “in nero”, ovvero senza appropriata contabilizzazione - appare improvvisamente sui conti dei clienti senza un’origine o provenienza lecita e dichiarata, si avrà che tutta la massa aggregata del denaro bancario in circolazione non ha una origine iniziale certa ed identificabile violando così anche le norme antiriciclaggio (AML). Allo stesso tempo, si ha l’effetto che questo denaro, pur se invisibile contabilmente, ha vita propria e non si sa bene dove vada poi a finire. A proposito quindi dello Stato Patrimoniale, nel testo del prof. Antonino Galloni uscito nel 2014, per le edizioni Eurilink, ed intitolato “Il futuro della banca”, a pag. 13 si legge: "Ciò non avrebbe alcun senso (...) se non fosse fondamentale per occultare il reale funzionamento delle banche stesse: solo mettendo al passivo i depositi nello stato patrimoniale si nasconde la voragine di attivo (determinato, nel tempo, da un impressionante margine operativo lordo tra gli impieghi con i loro interessi - da una parte - ed i soli costi di funzionamento con gli interessi sui depositi, dall'altra)."
Cosa vuol dire questo, cari azionisti ? Vuol dire che l’ampliamento dell’attivo dello Stato Patrimoniale viene falsamente pareggiato con i debiti verso clientela che non hanno alcun motivo d’essere, poiché i depositi stessi sono auto-liquidanti. Infatti, il danaro che avete sui conti lo potete usare propriamente come il contante a corso legale, ed è proprio contante anche secondo il principio contabile “IAS 7.6”.
In sostanza, come non v’è bisogno di garantire le banconote con monete metalliche, così non v’è bisogno di garantire la “FIAT CURRENCY” (come definita dall’Autorità Bancaria Europea) contenuta nei depositi, con banconote o monetine. Oltre a registrare la creazione di danaro in cassa prima di poterne disporre, quindi, l’amministrazione Mediobanca deve rettificare lo Stato Patrimoniale tenendo segregati i depositi dalla contabilità bancaria, esattamente come lo sono già nella pratica e come lo si fa per il contenuto delle cassette di sicurezza. Mi stupisce davvero che il revisore PWC non abbia ancora fatto proprie queste ovvie considerazioni.
L’effetto finale è che l’amministrazione della banca - omettendo di rappresentare correttamente in bilancio una parte rilevante di asset aziendali e di conseguenza alterando il conto economico - sta nascondendo i veri profitti dell’attività del Gruppo agli azionisti, al pubblico e all’erario, e che le autorità di vigilanza e supervisione o sono ignoranti, o fanno parte del gioco e vanno esautorate. Il collegio sindacale del Gruppo dovrebbe riflettere seriamente su queste considerazioni.
Per questi validi motivi voterò contro il bilancio presentato e chiedo a tutti gli azionisti, danneggiati e responsabili, di fare altrettanto esigendo, senza indugio, la rettifica del bilancio presentato. Grazie per l’attenzione.”    MARCO SABA

Note:
1] https://www.ecb.europa.eu/explainers/tell-me-more/html/what_is_money.it.html
2] https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2016/html/sp160707_1.en.html
3] https://assets.kpmg.com/content/dam/kpmg/is/pdf/2016/09/KPMG-MoneyIssuance-2016.pdf

NDR: Risultato ? Il 99,9% degli azionisti ha votato approvando il bilancio...

mercoledì 19 ottobre 2016

Ex Capo-Economista della BCE: “L’Euro Crollerà”

Ex Capo-Economista della BCE: “L’Euro è un Castello di Carte che Crollerà” (da A.E. Pritchard)

Ambrose Evans-Pritchard commenta sul Telegraph le recenti, gravi affermazioni di uno dei padri fondatori dell’euro ed ex capo-economista della BCE, il tedesco Otmar Issing.  In una recente intervista, Issing denuncia l’insostenibilità dell’eurozona e afferma che fin dall’inizio sono stati commessi errori fatali nella gestione dell’intero sistema. Sostiene poi che si sarebbe dovuto far uscire la Grecia dall’euro fin dall’inizio della crisi anziché procedere a un salvataggio che, ammette Issing, è servito solo alle banche tedesche e francesi.
(Che l’euro fosse una catastrofe annunciata destinata a una inesorabile fine, qui lo abbiamo sempre saputo. Ma che lo dica un personaggio significativo per l’intero progetto come Issing dimostra il diffondersi della consapevolezza dell’inesorabile, e forse il tentativo di dissociarsi dalla responsabilità degli errori commessi.)


di Ambrose Evans-Pritchard, 16 ottobre 2016
http://vocidallestero.it/2016/10/18/ex-capo-economista-della-bce-leuro-e-un-castello-di-carte-che-crollera-da-a-e-pritchard/

La Banca Centrale Europea (BCE) sta estendendo pericolosamente le proprie funzioni e l’intero progetto euro è impraticabile nella sua forma attuale: così ha ammonito uno degli architetti e fondatori dell’unione monetaria.
Un giorno tutto il castello di carte crollerà” ha detto il prof. Otmar Issing, il primo capo economista della BCE e figura fondamentale nella costruzione della moneta unica.
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Il prof. Issing ha detto che il progetto euro è stato tradito dai politici, e ha lamentato che l’esperimento è andato storto fin dal principio ed è ormai degenerato in un caos fiscale che ancora una volta nasconde le purulente patologie di fondo.

Realisticamente si tratterà di tirare avanti in qualche maniera, dibattendosi tra una crisi e l’altra. È difficile prevedere per quanto tempo ancora continuerà, ma non potrà proseguire così per sempre“, ha affermato in un’intervista alla rivista Central Banking, in ciò che appare come una significativa demolizione dell’intero progetto.

Questi commenti ci ricordano che l’eurozona non ha affatto superato la sua incoerenza strutturale. Un’illusoria combinazione di basso costo del petrolio, euro debole, quantitative easing e riduzione dell’austerità fiscale ha dissimulato la realtà, ma si tratta di effetti di breve termine che stanno già svanendo.
L’intero impianto verrà messo quasi certamente alla prova dalla prossima crisi globale, ma questa volta ci sarà già in partenza un elevato livello di debito e di disoccupazione, nonché un maggiore logoramento politico.
Il prof. Issing ha poi sferzato la Commissione Europea, definendola una creatura delle forze politiche che ha ormai rinunciato a ogni tentativo di imporre delle regole in maniera sensata. “L’azzardo morale è schiacciante“, ha detto.
La BCE si trova su una “china scivolosa“, e secondo Issing avrebbe compromesso in modo fatale l’intero sistema salvando paesi in bancarotta, in evidente violazione dei trattati.

Il patto di stabilità e crescita è più o meno fallito. La disciplina di mercato è stata abolita dagli interventi della BCE. Non c’è quindi nessun meccanismo di controllo fiscale da parte dei mercati o della politica. Ci sono tutti gli ingredienti per il disastro dell’unione monetaria.
La clausola di non-salvataggio viene violata quotidianamente“, ha detto, rigettando come ottusa e ideologica l’approvazione della Corte Europea alle misure di salvataggio.

La BCE ha “varcato il Rubicone” e ora si trova in una situazione insostenibile, mentre cerca di riconciliare i ruoli contrastanti di autorità di vigilanza, supervisore della Troika nelle missioni di salvataggio e operatore di politica monetaria. La sua stessa integrità finanziaria è sempre più in pericolo.
La BCE detiene già oltre mille miliardi di euro di titoli comprati a tassi di interesse “artificialmente bassi” o negativi, il che implica enormi perdite di bilancio una volta che i tassi di interesse torneranno a salire. “Mettere termine alla politica del quantitative easing diventa sempre più difficile, perché le conseguenze sarebbero potenzialmente disastrose“, ha detto.
Il declino della qualità delle garanzie [collaterali] ammissibili è un problema grave. La BCE sta comprando obbligazioni societarie quasi a livello spazzatura, e degli eventuali tagli del valore dei titoli [haircut] possono reggere a malapena un declassamento del credito di un punto. Il rischio per la reputazione di una banca centrale, nell’intraprendere azioni del genere, in passato sarebbe stato impensabile“, ha detto.

Nascondersi tutto questo è mistificazione, falsità politica, negazione endemica della realtà. I leader politici dei paesi più indebitati hanno ingannato i propri elettori con affermazioni rassicuranti, suggerendo falsamente che qualche genere di unione fiscale o mutualizzazione del debito potesse essere dietro l’angolo.

Ma non c’è nessuna possibilità di vedere una unione politica o la creazione di un ministero del tesoro europeo nel prossimo futuro, il che comunque richiederebbe una riforma drastica della costituzione tedesca – cosa impossibile nel clima politico attuale. Il progetto europeo deve quindi funzionare come una semplice unione di paesi sovrani, altrimenti fallirà.

Il prof. Issing denuncia il primo salvataggio greco del 2010 come poco più che un salvataggio delle banche tedesche e francesi, e insiste che sarebbe stato molto meglio far uscire la Grecia dall’euro, come lezione salutare per tutti gli altri. Ai greci si sarebbe dovuto offrire un aiuto generoso, certo, ma solo dopo che avessero ripristinato la variabilità del tasso di cambio tornando alla dracma.
La critica del prof. Issing esaspererà quelli che alla BCE e al Fondo Monetario Internazionale hanno ora ereditato la crisi e devono affrontare una situazione spaventosa e in rapida evoluzione.

La paura era quella di una reazione a catena che raggiungesse la Spagna e l’Italia, facendo esplodere una crisi finanziaria incontrollabile. In due occasioni è quasi successo, ed è rimasto un rischio fino a che Berlino non ha cambiato atteggiamento, permettendo alla BCE di sostenere i mercati del debito italiano e spagnolo nel 2012.

Molti diranno che la crisi si è diffusa proprio perché la BCE non poteva agire come prestatore di ultima istanza. Il prof. Issing e altri della Bundesbank sono stati i principali responsabili di questa falla nel progetto.
Jacques Delors, il padre fondatore “politico” dell’euro, lo scorso mese ha candidamente recitato il suo requiem sui fallimenti dell’unione monetaria, ma è in netto disaccordo col prof. Issing sulla natura del problema.
La sua fondazione propone un governo economico sovranazionale con una condivisione del debito e un ministero del tesoro europeo, nonché una politica fiscale espansiva che rompa il “circolo vizioso” e impedisca il verificarsi di un secondo decennio perduto.

È essenziale ed è urgente: a un certo punto, nel futuro, l’Europa sarà colpita da una nuova crisi economica. Non sappiamo se fra sei settimane, sei mesi o sei anni. Ma nella sua forma attuale l’euro non può sopravvivere alla prossima crisi“, ha scritto Delors.

Il prof. Issing non è un nazionalista tedesco. È aperto all’idea di un genuino progetto di Stati Uniti d’Europa costruito su basi adeguate, ma ha più volte ammonito contro il tentativo di forzare il ritmo dell’integrazione, o di giungere al federalismo “dalla porta di servizio“.

Critica l’ultimo piano UE per creare una “unione fiscale“, descritto nel report dei Cinque Presidenti, poiché teme che una tale mossa possa portare a istituire un plenipotenziario maligno dotato di poteri sfrenati su aspetti sensibili della vita nazionale, al di là di ogni controllo democratico.
Questo sistema eroderebbe la sovranità di bilancio dei paesi membri e violerebbe il principio “nessuna tassazione senza rappresentanza“, dimenticando così la lezione della Guerra Civile Inglese e della Rivoluzione Americana.
Il prof. Issing afferma che l’avventura ha cominciato subito a uscire dai binari, sebbene il difetto strutturale sia rimasto nascosto a causa del boom finanziario. “Non c’è stata nessuna accelerazione della convergenza dopo il 1999 – anzi, c’è stato il contrario. Fin dal primo giorno un certo numero di paesi ha iniziato ad andare nella direzione sbagliata“.

Una serie di paesi ha lasciato che i salari crescessero, ignorando gli ammonimenti che questo si sarebbe dimostrato fatale in un’unione monetaria irreversibile. “Durante i primi otto anno il costo del lavoro in Portogallo è aumentato del 30 percento rispetto alla Germania. In passato l’escudo [l’ex moneta nazionale portoghese] si sarebbe svalutato del 30 percento e le cose sarebbero in qualche modo tornate a sistemarsi“.
Alcuni paesi – tra cui l’Irlanda, l’Italia e la Grecia – si sono comportati come se avessero ancora potuto svalutare la propria moneta“, ha detto.
Il problema di fondo è che quando un paese molto indebitato ha perso il 30 percento di competitività in un sistema di cambi fissi, è quasi impossibile recuperare il terreno perduto in un mondo deflazionistico come quello attuale.
È diventata una trappola. L’intera struttura dell’eurozona ha preso una piega verso la contrazione. La deflazione ora è una condizione che si auto-avvera. L’ideologia tedesca purista del prof. Issing non ha alcuna risposta convincente a tutto questo.

venerdì 7 ottobre 2016

Progetto “Salva-Comuni”: cosa, come, dove, quando, perché


Progetto “Salva-Comuni”: cosa, come, dove, quando, perché

a cura di Marco Saba, presidente di IASSEM, 7 ottobre 2016


La legge di stabilità 2015 (articolo 1, comma 702, legge 190/2014), con riferimento agli anni 2015, 2016 e 2017, ha portato al 55% la quota spettante ai Comuni sulle maggiori somme dei tributi statali riscosse in conseguenza della loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale svolta attraverso la “segnalazione qualificata” (vedi note 1 e 2).

I Comuni dovrebbero effettuare le segnalazioni per i casi più eclatanti di evasione evitando di soffermarsi su casi minimi anche per evitare di essere accusati di attività formali di lotta all’evasione, piuttosto che di impegno sostanziale. A questo scopo si suggerisce di effettuare una segnalazione qualificata per il caso delle banche operanti sul territorio comunale in riferimento all’IRES e l’IRAP evasa sulla creazione di denaro poiché tale attività, differente da quella dichiarata (ATECO 64.19.10: Intermediazione monetaria di istituti monetari diverse dalle Banche centrali, vedi nota 3), non risulta nei bilanci presentati dalle banche presenti ed operanti sul territorio nazionale (vedasi: interventi di Sibilia, Saba, Rosanìa, nelle assemblee degli azionisti di UNICREDIT, INTESA, MEDIOBANCA, etc. etc. nel 2014 e 2015).

Sulla questione della contabilizzazione della creazione monetaria, l’ignoranza e le irregolarità arrivano ai piani alti della P.A. (vedi nota 4) Sul fatto che le banche creano denaro – cosa sconosciuta al pubblico che non si chiede come viene creato il denaro, ma solo se gli arriva – si è espresso recentemente anche il vice presidente della Banca Centrale Europea a Madrid, il 7 luglio 2016 (vedi nota 5).

Ai fini della segnalazione, le banche operanti sul territorio comunale possono rientrare nel caso previsto di “soggetto svolgente attività diversa da quella dichiarata”, infatti le banche creano denaro per gli impieghi alla bisogna – non se lo fanno prestare precedentemente - e tale attività non solo non è dichiarata ma non risulta nei libri contabili e nel bilancio presentato dalle banche (vedi nota 6). L’attività dichiarata è solo quella di intermediazione finanziaria, non quella d’emissione di denaro digitale in euro. Tale denaro, d’altra parte, se non dichiarato falsifica notevolmente la dichiarazione annuale dei profitti prima delle imposte. Infatti si calcola che gli impieghi annuali del sistema bancario commerciale siano dell’ordine dei 1.800 miliardi di euro (fonte: Banca d’Italia, varie relazioni annuali).

La creazione continuativa di denaro nel Comune di pertinenza da parte della banca (sede o filiale) si evidenzia anche nelle operazioni che lo stesso Comune effettua quando accende dei mutui che vengono onorati dalla banca con la creazione di denaro direttamente nel conto di deposito del Comune, senza però passare dai flussi di cassa della banca stessa al momento della creazione. L’alterazione per omissione del rendiconto finanziario, e quindi del conto dei flussi di tesoreria della banca, e la relativa contestazione internazionale iniziata da Marco Saba, presidente di IASSEM (vedi nota 7), trae ragione dal fatto che, ad esempio, le banche centrali BCE e BNS non hanno presentato il rendiconto dei flussi di cassa nel 2016 (Rendiconto Finanziario).

Nella segnalazione qualificata si può suggerire che: l’ammontare della cifra annuale non dichiarata equivale, banca per banca, alla massa degli impieghi sommata alle eventuali operazioni di acquisto di beni e servizi (ad esempio, il pagamento dello stipendio degli impiegati) ed ad altre da individuarsi tramite accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza (cambiovaluta, import-export, versamento per contanti, etc.).

Infine, la segnalazione può essere inoltrata dal Comune utilizzando il portale PuntoFisco: https://puntofisco.agenziaentrate.it/PuntoFiscoHome/Logon.jsp
indicando il numero delle filiali o sedi di banche nel territorio comunale e la loro denominazione.
E’ opportuno ricordare che la segnalazione vale per l’anno in corso ma anche per tutti gli anni precedenti all’accertamento da eseguirsi a cura dell’AGE.

Il 55% delle cifre evase – anche per il solo 2015 – dovrebbe essere sufficiente a salvare anche i Comuni più indebitati e può essere calcolata per ogni anno grosso modo con questa formula: 1.800 miliardi di euro – diviso – numero di residenti in Italia – moltiplicato – numero di residenti nel comune in oggetto. Da questa cifra si tragga il 30% (IRES + IRAP) ed infine sul risultato si calcoli il 55% che è il premio per il Comune.

In questa pagina dell’ANCI si trovano risposte a domande comuni:


Note:

1) v. “SEGNALAZIONI ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE” - VADEMECUM AD USO DEI COMUNI

2) Comuni vs evasione: quanto vale e come si svolge la partecipazione

3) v. “Note per un studio di settore sull’attività bancaria” http://centralerischibanche.blogspot.it/2014/05/note-per-uno-studio-di-settore.html

4) v. “Tesoro sommerso: l’errore contabile del ministro Padoan”

5) v. “LA BCE ammette: le banche commerciali creano denaro”

6) “Punti fermi sulla creazione di danaro bancario in Europa”, blog “Centrale Rischi Banche”, 3 ottobre 2016. Documento notificato al Tribunale di Genova il 4 ottobre 2016.

7) Istituto di Alti Studi sulla Sovranità Economica e Monetaria – sito web in costruzione.

lunedì 3 ottobre 2016

Pianoinclinato: anonimi, cafoni e incompetenti, ovvero "capre"

Commento, replica penosa, controreplica e demolizione

Da: http://www.pianoinclinato.it/economia-scienza-antropologia/?doing_wp_cron=1475448342.2566339969635009765625

Commento:

Marco Saba (@marcosabait) il said:
 
Molto interessante, la questione è decisamente attuale. In Italia ci troviamo in un momento in cui sia il governo che il parlamento ignorano come funziona una banca, ignorano cioè completamente la creazione di moneta (provvista) che la banca effettua dal nulla (DE NOVO) prima di fare un prestito (o altre spese…). D’altra parte il problema era ignorato anche dai tribunali fino a pochissimo tempo fa (vedi l’ordinanza recente del tribunale di Bolzano). Ignorare che le banche, anziché intermediari, siano fabbriche di moneta, cosa che non è evidente dalla conbtabilità bancaria, è un grave errore che induce ancor oggi, nel 3000, ad affermare – senza nemmeno sorridere – che le banche possano “fallire” .

Replica penosa e scortese del signor x (degna dello sbilifesto):
beneathsurface il said:
 
Sig.Saba, Le rispondo non per cortesia ma perchè trovo biasimevole il suo tentativo di trovare spazio per Lei, il suo blog sovranista e le vostre teorie su PianoInclinato.
Il suo commento è totalmente off topic, e neppure sforzandomi riesco a trovare un collegamento con una qualunque frase da me qui scritta.
La sua visione (sic!) del meccanismo di creazione di moneta bancaria mi è estranea e la “linea editoriale” di questo blog la respinge.
Trovi altri modi per farsi pubblicità che non coinvolgano questo blog e non ne stravolgano “pro domo sua” i contenuti.

Controreplica...
Marco Saba (@marcosabait) il said:
 
Caro “beneathsurface”, direi che perlomeno ho il coraggio di mettere la faccia dove metto bocca, al contrario di chi – vergognandosi preventivamente – ricorre ai nickname, ma pazienza. Ce n’era davvero motivo. Per quanto riguarda la pubblicizzazione di un blog sovranista, credo che anche qui si tratti di una svista tropicale. Esattamente come per la questione della creazione monetaria che, oltreché essere affermata da KPMG, buonultima, lo era già prima da Banca d’Inghilterra (il caro collega Michael Kumhof), dal Fondo Monetario Internazionale, da Standard & Poors, e da altri, tra cui il Prof.Richard Werner e il Prof.Antonino Galloni, allievo di Caffè. Ovviamente capisco di aver sbagliato “piano” e di aver peccato di sopravvalutazione nei confronti del vostro blog condito con vaghe e malriposte pretese accademiche. Vi lascio nel vostro brodo e buona continuazione.

e demolizione:
Marco Saba (@marcosabait) il said:
 
Tradotto per gli altri lettori: se l’autore del capitolo non capisce il legame tra il fatto che le banche non sono intermediarie, che la creazione del denaro non è neutrale, e che è proprio sottovalutando – o meglio, non considerando assolutamente – nei modelli questi fatti, non sia puntuale col fatto che i modelli sono irrilevanti nella realtà, è meglio che si legga l’ultimo paper di Paul Romer, almeno per far finta di aver capito di cosa parla.

martedì 27 settembre 2016

BCE: le domande che nessuno osa fare a Draghi

BCE: tutto quello che avreste voluto sapere e che non avete mai osato chiedere a Draghi
di Marco Saba, 27 settembre 2016


Ieri c'è stata l'audizione di Draghi al Parlamento Europeo e, precedentemente, avevo chiesto ai parlamentari di fare queste domande, ma nessuno ha voluto farle. Ve le lascio a voi in eredità.

BCE - Le domande che nessuno osa fare a Draghi: 

1- Come concilia il fatto che le banche commerciali creano moneta elettronica (fiat currency, secondo la definizione dell'EBA) ma si definiscono "intermediari finanziari" ?

2 - Come concilia il fatto che la contabilità bancaria viene redatta COME SE le banche intermediassero i depositi, mentre invece creano denaro dal nulla, come ha recentemente ammesso anche la KPMG ?

3 - Quest'anno la BCE non ha pubblicato il rendiconto dei flussi di cassa, come se un pizzaiolo rifiutasse di dichiarare quante pizze ha fatto durante l'esercizio. Le sembra un comportamento onesto l'occultamento dei libri contabili

4 - La recente ordinanza del Tribunale di Bolzano mette in chiaro che creare euro in forma non cartacea e non metallica non è proibito da nessuna legge o trattato e che le banche lo fanno per prassi. Visto che l'attività bancaria non prevede questa attività specifica, tenendo conto del principio di uguaglianza, lo possono fare tutti

5 - Anche la BCE crea denaro elettronico ma non lo contabilizza come introito netto, come invece prevederebbero le norme IAS-IFRS. Pensa che il pubblico se ne acccorgerà prima o poi ? Quali potrebbero essere le reazioni delle parti in causa (stakeholders) se se ne accorgessero, secondo lei ?

lunedì 26 settembre 2016

Proposta ai 5 stelle: un euro a 5 stelle per tutti !

Proposta ai 5 stelle: un euro a 5 stelle per tutti !
by: The Money Doctor

!!! AGGIORNAMENTI: 
1. - Pagina facebook del Pronto Soccorso MONETA NOSTRA 
2. - MODULO DEPOLITICIZZATO SUGGERITO DALL'AVV. MDL



Non c'è bisogno di uscire dall'Euro o dall'Europa, basta autogestirsi come fanno i banchieri: bozza di metodo di pagamento standard

Nota Bene: Tutti possono "creare" moneta elettronica ma non "emetterla contro fondi esistenti", attività autorizzata solo alle banche e agli intermediari finanziari. Le banche e gli altri autorizzati, iscritti ad un albo apposito presso Banca d'Italia, possono solo "emettere" moneta elettronica contro fondi esistenti.
Le banche del SEBC e la BCE possono "creare" solo banconote e limitare la coniazione di monete che viene fatta dagli stati.


(La procedura standard sotto riportata vale per ogni e qualsiasi pagamento)
----------------------------------------
Milano, 26 settembre 2016

(vanno solo aggiunti i codici fiscali che valgono come denominazione del conto fiscale ed i nominativi dei soggetti)

Egregio Sig/ Egregia Sig.ra, xxxxxxxx

ho ricevuto la Sua nota che mi addebita 20 EURO, (Oppure: ho deciso di donarle 20 euro)

1 - Tenuto conto che il Tribunale di Bolzano, con l'ordinanza 06/07/16 afferma: “quanto, invece, alla violazione dell’art 127 (ex art 105) del trattato istitutivo dell’Unione Europea, non si capisce per quale motivo la creazione di moneta attraverso il sistema bancario possa violare tale norma, che nulla dispone in tal senso, come è assolutamente irrilevante il riferimento all’art 10 TUB, che non vieta tale sistema, posto che comunque l’Euro è una moneta non rappresentativa, per cui non è richiesto un controvalore per ogni biglietto stampato come all’era del sistema aureo...”. e che - per il principio di uguaglianza e reciprocità - tutti, non solo le banche, possono creare denaro elettronico fiduciario denominato in euro, perché a nessuno viene vietato di farlo (la semplice emissione contro denaro preesistente è invece normata e limitata ai possidenti i requisiti di legge);

2 - Tenuto conto che il comitato di liberazione nazionale ha deciso di mettere subito in pratica tale possibilità dando ad ogni cittadino la facoltà di creazione dell'euro elettronico a  5 stelle (EURO5S) che si differenzia dall'euro elettronico bancario solo per la contabilizzazione corretta che per il primo deve esserne obbligatoriamente tenuta e che ne mantiene la stabilità;

3 - Tenuto conto che i debiti vanno saldati subito per mantenere la solvibilità e liquidità del mercato;

4 - Con la presente creo 20 euro elettronici che Le invio allegati invitandola a contabilizzarli correttamente subito, a saldo e stralcio del mio debito pregresso, provvedendo io stesso a contabilizzarne correttamente la creazione, ovvero mettendo nelle ENTRATE la quantità di euro creati e nelle USCITE quelli spesi.

5 - Non è necessario che Lei risponda alla presente in quanto la ricevuta elettronica di consegna vale per quietanza d'effettuato pagamento.

CAVEAT: Qualora il pagamento non venisse accettato, il debito si considererà comunque estinto poiché, come saprà, non è consentito rifiutare l'euro come mezzo di pagamento finale.

Cordiali saluti,

Firma: XXXXXXXX

Totale: 20 EURO5S elettronici, allegati sotto
€€€€€ €€€€€ €€€€€ €€€€€

*********************** 

Inspired by Nathan Rothschild. In "The Rothschilds: A Family Portrait", by Frederic Morton, 1961:
https://books.google.it/books?id=uwTjBAAAQBAJ&pg=PT72&dq=From+then+on+the+bank+of+england+would+be+pleased+to+cash+any+rothschild+chek+nathan&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjn44qH9srPAhVBWhoKHdUqDO4Q6AEIMDAC#v=onepage&q=From%20then%20on%20the%20bank%20of%20england%20would%20be%20pleased%20to%20cash%20any%20rothschild%20chek%20nathan&f=false
"When Nathan did make a fuss, the Bank of England trembled. He once presented for payment there a draft he had received from his brother Amschel. The bank returned it on the ground that it cashed only its own notes., not those of private individuals. "Rothschild are not private individuals!" the banker thundered. His revenge is legendary. He appeared in Threadneedle Street nex morning and asked that ten-pound note be exchanged for gold. An astonished teller complied. Nathan repeated the request all morning, all day long; and so did nine clerks of his, with nine other equally swollen purses at nine other windows. In one day he reduced the bank's gold reserves by almost 100,000 pounds.
At the opening hour of the next day the stout, relentless man was back again with his note-laden clerks. A bank executive appeared and asked, with a nervous laugh, how long this jest was to be kept up ?
"Rothschild will continue to doubt the Bank of England's notes," said Nathan, "as long as the Bank of England doubts the Rothschild notes."
At Threadneedle Street a directors' meeting was hastily convoked. It declared that henceforth the bank would be pleased to cash any check of the five brothers."

mercoledì 21 settembre 2016

COMMISSIONE FINANZE: Riciclaggio settore finanziario, audizione gen. Ferla

http://webtv.camera.it/evento/9953 Martedì 20 Settembre 2016 ore 13:00

COMMISSIONE FINANZE - Riciclaggio settore finanziario, audizione generale Ferla Alle ore 13 la Commissione Finanze ha svolto l'audizione del direttore della Direzione investigativa antimafia, generale Nunzio Antonio Ferla, sulle tematiche relative al riciclaggio nel settore finanziario.

sabato 17 settembre 2016

Liquidità UNICREDIT: CONSOB e BANCA D'ITALIA sapevano dal 2015


Roma, 27 marzo 2015

Giuseppe Vita Presidente Unicredit spa
via A. Specchi n.16  
00186 Roma

Maurizio Lauri Presidente Collegio Sindacale
Unicredit spa
Piazza Gae Aulenti n.3
20154 Milano

e p.c. Ignazio Visco Governatore Banca D’Italia
via Nazionale n.91
00184 Roma

e p.c. Giuseppe Vegas Presidente Consob
via G.B. Martini n.3
00195 Roma


Oggetto: in merito alle osservazioni e richieste anche ai sensi dell’art. 2408 c.c. per la liquidità generata da Unicredit e non contabilizzata negli atti societari.


Signor Presidente del Consiglio di Amministrazione,
Signor Presidente del Collegio Sindacale,

in merito a pregresse comunicazioni gli istanti Carlo Sibilia, Marco Saba ed Elman Rosania reiterano tutto quanto da loro richiesto in precedenza, soprattutto con le brevi considerazioni svolte sulle trimestrali dell’esercizio 2014, il cui bilancio è stato approvato il recente 12.03.2015 dal Consiglio di Amministrazione di Unicredit e verrà discusso alla prossima assemblea dei soci Unicredit del 13.05.2015.
La questione in oggetto afferisce alla importante vicenda della nuova liquidità che l’Istituto di credito genera attraverso il meccanismo di erogazione di prestiti alla clientela e contemporanea erogazione delle relative somme mediante depositi bancari.
Nelle trimestrali dell’esercizio 2014 e nel bilancio 2014 varato il 12.03.2015 dal Consiglio di Amministrazione di Unicredit non risulta correttamente contabilizzata tale liquidità creata dalla banca e utilizzata preminentemente per impieghi e prestiti alla clientela.
Si constata che questo denaro creato, impiegato per effettuare prestiti alla clientela, non è stato contabilizzato nelle attività bancarie all’atto della sua creazione, rendendo per tale ragione incompatibile l’iscrizione degli impieghi verso clienti tra le voci dell’attivo di bilancio rispetto ai principi di contabilità IAS/IFRS.
A ben vedere, si tratta di una liquidità effettiva ovvero di moneta legale dal momento che la stessa, una volta erogata a beneficio dei clienti sotto forma di prestiti, va ad alimentare i depositi bancari che la Banca Centrale Europea (ECB) annovera all’interno dell’aggregato “M1” come componente dell’offerta di moneta.
Sul punto è utile richiamare le indicazioni del FASB (l’organismo che gestisce il Financial Accounting Standard), per il quale al momento dell’erogazione di un prestito la banca deve accreditare le somme nel conto di deposito acceso a favore del cliente attraverso un pagamento in “cash”.
Peraltro in base alla definizione ufficiale di “asset” riportata negli IFRS, un’attività è definita come una risorsa controllata da una entità come risultato di “eventi passati” e dalla quale la stessa può aspettarsi benefici economici futuri.
Risulta pertanto evidente che in assenza della preventiva contabilizzazione della massa monetaria creata dalla banca il bilancio d’esercizio non risulta conforme a quei principi internazionali sanciti dagli IAS/IFRS ai quali la nota al bilancio dichiara di fare riferimento.
E quella parte di impieghi e prestiti alla clientela che non deriva direttamente dall’utilizzo di moneta raccolta tramite depositi o disponibilità di liquidità precedentemente pervenuti alla banca (e non da quest’ultima indotti tramite altre operazioni di prestito) non può che derivare da nuova liquidità, creata appositamente dalla banca proprio all’atto dell’erogazione del prestito.
Affinché il credito verso clientela possa dunque correttamente essere contabilizzato come un componente delle attività della banca è necessario procedere alla preventiva contabilizzazione della nuova liquidità creata, che ha consentito alla stessa banca di erogare il prestito.
Il corretto trattamento di questa operazione richiede dunque l’iscrizione di una voce di cassa e disponibilità liquide a fronte di una sopravvenienza attiva da riportare come componente positiva del reddito d’esercizio.
Va da sé che il citato denaro creato, una volta inserito negli assets dei bilanci del Gruppo, potrà produrre - al netto delle tasse - significativi benefici ed utilità a tutto l’azionariato societario.
Nel ringraziare nuovamente per l’attenzione, si inviano i migliori saluti.


Carlo Sibilia - Marco Saba - Elman Rosania

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