giovedì 20 febbraio 2014

Governo Renzi: le banche sapevano già

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E' la più grande banca privata del mondo: UBS, Unione Banca Svizzere. Un'assoluta autorità mondiale, un gruppo finanziario tra i più importanti del pianeta. Non nuovo a influenzare la politica: sua la famosa bufala sull'uscita dall'euro della Grecia, che "costerebbe 11 mila euro per ogni europeo". Neanche a comprarsela, la Grecia.
Stavolta, il documento che anche noi segnaliamo risale allo scorso 7 Gennaio 2014, e si chiama Outlook 2014 sullo stato dell'economia dell'Eurozona (lo trovate qui). Un documento che pesa.
Ebbene, a pagina 4 di tale documento potete leggere:
(...) Tuttavia, la Grecia può
 godere di una quota generosa dei fondi di coesione dell'Unione europea, in modo che il 
la sua economia dovrebbe essere in grado di crescere nel 2014.
In Italia, invece, a meno che Matteo Renzi riesca a modificare sostanzialmente il percorso delle riforme, il più importante dei paesi periferici, 
ci sarà probabilmente meno spazio di manovra per negoziare il suo bilancio 2015 
con la Commissione europea.
E a pagina 10:
(...) Questa paralisi porterà probabilmente a una maggior 
pressione da parte della Commissione europea sul governo per la riduzione del rapporto debito-PIL al 60%, che sarà probabilmente limiterà il margine di manovra almeno per il bilancio 2015, a meno che Matteo 
Renzi non riesca a modificare il percorso di riforma.
Il 7 Gennaio scorso al governo c'era Enrico Letta. Di Matteo Renzi premier non si parlava proprio, anche se il sindaco di Firenze, appena eletto segretario, già si organizzava per la legge elettorale e il job act. E proprio il 7 Gennaio era a pranzo con... Mario Monti!
Impossibile pensare ad un errore, o a confusione: al di là dell'autorevolezza della pubblicazione, redatta con la dovuta attenzione visto il peso internazionale, un errore non si ripete per due volte in due pagine diverse.
Questo Outlook, inoltre, non è un documento riservato a pochi adepti di chissà quale setta: è disponibile online, chiunque può scaricarlo e leggerlo. Viene il dubbio che non si siano curati di scrivere quel nome ufficialmente con tanto anticipo, o addirittura sia stato fatto deliberatamente.
D'altronde, il nome di Matteo Renzi ricorre entrambe le volte con una chiara frase accompagnatoria: "a meno che Matteo Renzi non riesca a modificare il percorso delle riforme". Ecco, probabilmente proprio questo è il punto. Una promessa, e contemporaneamente una richiesta da parte dei gruppi finanziari: vuoi diventare premier? Ebbene, devi garantire che le famigerate riforme vengano fatte. Te lo diciamo in faccia, nero su bianco, che ti sosteniamo a questo prezzo.
E noi cittadini? Non ne sappiamo nulla. Anzi sì, almeno una cosa la sappiamo: che probabilmente Renzi obbedirà.
Qui di seguito la denuncia del M5S in aula al Senato

Fusaro: Monti e Renzi, i “fascisti del nuovo millennio”



Marx a Casa Pound?

Scritto da Diego Fusaro

Diego Fusaro risponde alle dure critiche a lui rivolte da Contropiano e Antiper per la partecipazione, poi ritirata, al convegno di CasaPound su Marx[n.d.r.]

Sul “Corriere della Sera” di sabato (15 febbraio, p. 29) ho spiegato che l’aver accettato da parte mia l’invito di “Casa Pound” a discutere a Roma il 21 febbraio del pensiero di Marx ha suscitato un moto d’indignazione in alcuni ambienti antifascisti. Purtroppo, le mie intenzioni di filosofo sono state fraintese in senso politico e sono stato addirittura tacciato di avere simpatie fasciste e quindi, in quanto “nemico del popolo”, condannato all’ostracismo. Ho perfino ricevuto insulti e minacce contro la mia persona e la mia incolumità. Rimbomba una caccia alle streghe di marca staliniana che pensavo fosse stata superata da un pezzo. La buona fede mi faceva sperare in un dialogo serio e pacifico, tra posizioni diverse ma animate dalla volontà di confrontarsi. Questo era lo spirito con cui avevo aderito all’iniziativa. Ma evidentemente non è la situazione opportuna per dialogare con chi la pensa diversamente. Speravo e spero sempre nel dialogo, perché rifiutarsi di dialogare significa perdere in partenza: le idee si sconfiggono con le idee.
Non sono mai stato fascista, né mai lo sarò. Socrate mi ha, però, insegnato a dialogare con tutti.

Banche: porta girevole tra riciclatori

Il M5S, in merito alle vicende legate al Banco Desio, ha presentato al Senato, già nel mese di giugno 2013, una proposta di legge - a prima firma Mussini - per l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta. Lo scandalo Banco Desio si protrae ormai da tempo. Esprimiamo la nostra assoluta riprovazione - affermano i portavoce M5S al Senato, Maria Mussini e Stefano Lucidi - di fronte alla possibilità che una banca condannata per riciclaggio internazionale (nel processo davanti al Tribunale di Roma - il 24 gennaio 2014 - dove ha patteggiato, ammettendo in sostanza le colpe) vada a gestire una banca commissariata per riciclaggio.
Siamo totalmente contrari ad un'eventuale cessione della Banca Popolare di Spoleto agli spregiudicati "conquistadores" brianzoli, proseguono Mussini e Lucidi, anche alla luce dell'indagine avviata dalla Consob su alcune rivelazioni che davano già per aggiudicata - in tempi sospetti - la partita al Banco Desio e su alcuni rapporti passati di subordinazione gerarchica da parte di uno dei tre commissari (ing. Boccolini) rispetto all'attuale amministratore delegato di Banco Desio. In data 26 marzo 2013, inoltre, Bankitalia ha sanzionato per 360 mila euro il CDA e il Collegio Sindacale della controllante Banco di Desio e della Brianza Spa.
Dall'offerta presentata da Banco Desio - affermano Lucidi e Mussini - si evince anche la mancanza di interesse al destino della controllante Scs (19 mila soci!) che andrebbe in liquidazione! Il M5S è contrario al fatto che si ceda Banca Popolare di Spoleto a Banco Desio. Questa scandalosa vicenda va fermata.

Grillo a Renzi : "Rappresenti le Banche"