Manipolo di governo di non eletti assalta il Parlamento e la Costituzione
La gravità di quanto sta accadendo in questi giorni alla camera dei deputati non ha precedenti nella storia delle "assemblee" impegnate in sedute "costituenti"
Angelo Ruggeri
13/02/2015
Qualcuno e non senza ragioni, richiama la connessione storica tra 1924 del golpe di stato fascista in preludio al suo e quanto accade oggi, novanta anni dopo, con la correa responsabilità della Presidenza della Camera
Una Presidenza della Camera che anziché volta, alla sua propria funzione, cioè preservare e salvaguardare le prerogativa dell'Assemblea dagli "assalti" del "governo dei non eletti", sembra anticostituzionalmente voler garantire quelle del governo, trasformando sedute equivalenti a quelle di una "Assemblea costituente" impegnata e redigere norme "costituzionali", in una specie di "happening" per la raccolta di una specie di "class action" e prova di forza contro la Costituzione da parte di un PD incostituzionalmente maggioritario e di un governo in cui nessuno dei suoi componenti risulta essere stato eletto nemmeno in una delle due Camere. Entrambe, per altro, elette con legge elettorale dichiarata anticostituzionale dall'Alta Corte e con un partito risultato minoritario tra gli elettori e nel paese ma trasformato in maggioranza in Parlamento, con l'anticostituzionale maggioritario-premio-regalo di seggi e deputati.
In tal guisa, già cosi viene operato un vulnus gravissimo delle norme previste dall'Art 138 della C. , chiaramente e irrefutabilmente previste per Assemblee parlamentari di Camera e Senato eletti con sistema proporzionale puro, cosi come con proporzionale puro vengono elette tutte le Assemblee dedite a stilare le norme Costituzionali(*)
Qualcuno e non senza ragioni, richiama la connessione storica tra 1924 del golpe di stato fascista, preludio del suo regime, noi - senza negare tale connessione – e persino al di la della incostittuzionalità di modifiche costituzionale apportate da una assemblea che - col premio di maggioranza assegnato ad una minoranza - viola l'art. 138 della C. , instiamo per anzitutto attenerci nel denunciare la connessione storica con la legge del 1925 - con cui ebbe inizio il regime fascista che fu definito il regime del "governo del capo" - evocata dall'Art. 12 rigo 27 della "revisione costituzionale" renzusconiana.
Tra l'altro, ci chiediamo perché, per quale motivo anche i giuristi-giornalisti del Fatto quotidiano - come anche oggi nell'articolo del giornalista-giurista Paci - tra le varie cose condivisibili e giuste che sostengono, continuano a tenere nascosto, ad occultare e a non dire nulla su tale Articolo 27 , che ha introdotto di soppiatto il dominio del governo sul Parlamento, assegnando al manipolo del governo dei non eletti - tutti amici e persino familiari di Banche e di banchieri tra cui il compito di revisionare la costituzione è stato asssegnato alla banchiera e famiglia di banchieri Boschi - il Potere di determinare persino l'O.d.G. della Camera, evocando appunto la legge del 1925 di Mussolini,
Sollevando il dubbio che tali giuristi e giornali condividano una norma che persino un giornalista-giurista come Ainis ebbe a denunciare - su L'Espresso - che con essa "il Parlamento diventa il cameriere del governo", dopo che noi informammo e denunciammo tale norme scrivendo a tutti i direttori di giornale e giornalisti - compresi quelli del Fatto e Travaglio stesso - quello che solo Salvatore d'Albergo aveva saputo "scoprire" essere stato inserito nella "revisione costituzionale" , non soltanto di soppiatto ma anche nel più totale silenzio omertoso da parte di tutti. Cosa si nasconde "dietro" tale occultamento e silenzio da parte di tutti i giuristi , compresi i giuristi-giornalisti amici del Fatto e da parte di Travaglio oggi direttore al quale facciamo i nostri migliori auguri?
A lui e tutti i direttori, rivolgiamo la stessa domanda che già allora rivolgemmo a tutti i direttori dei giornali: "Egregio direttore cosa pensa lei , con la sua esperienza giornalistica e politico-culturale, del fatto che la legge di "revisione costituzionale" che ha introdotto il "monocameralismo" non abbia esitato a richiamare in vita lo strumento, come quello usato da Mussolini, per intervenire come capo del governo sull'O.dGg. della Camera ? Le alleghiamo breve lettera in merito che ci sembra costituisca anche una notizia inedita, fino ad ora mai pubblicata e forse nemmeno "scoperta" da alcuno.
Carlo Andreini Salvatore d'Albergo Angelo Ruggeri (lettera allegata nel testo inviato ai Deputati).
Segno di ricevuto solo da parte del direttore dell'Espresso che ha risposto alle nostre sollecitazione scrivendoci: Egregio signor Ruggeri, guardi "sul prossimo numero dell'Espresso che uscirà il 5 settembre, l'articolo di Ainis".
L'abbiamo guardato e rispetto a tale norma (da 1925), che grazie a D'Albergo abbiamo tempestivamente e per tempo segnalato a tutti i giornali e giornalisti anche del Corsera e ad Ainis, il quale, appunto, su L'Espresso, ha affermato che in base a tale norma il "Parlamento viene trasformato in cameriere del governo…ed entro 60 giorni....e guai a chi sgarra" . Quindi, si può ben dire, "persino Ainis...", da sempre favorevole ad una "revisione costituzionale" .
L'abbiamo guardato e rispetto a tale norma (da 1925), che grazie a D'Albergo abbiamo tempestivamente e per tempo segnalato a tutti i giornali e giornalisti anche del Corsera e ad Ainis, il quale, appunto, su L'Espresso, ha affermato che in base a tale norma il "Parlamento viene trasformato in cameriere del governo…ed entro 60 giorni....e guai a chi sgarra" . Quindi, si può ben dire, "persino Ainis...", da sempre favorevole ad una "revisione costituzionale" .
Gli altri rispondano almeno agli appartenenti - qui sotto elecati - ad ogni generazione e professione, giovani e lavoratori, guristi e magistrati, docenti, filosofi e scienziati di ogni indirizzo culturale…(ecc.) che hanno ampiamente e significativamente sottoscritto i documenti del costituzionalista Salvatore D'Albergo: il documento-manuale "per la difesa integrale della Costituzione di democrazia-sociale" e l'Appello "per la difesa integrale dell'articolo 18 dello Statuto e dei valori economico-sociali della Costituzione"
Il silenzio è stato rotto, nessuno può o potrà continuare a dire "non sapevo": ne i parlamentari, ne i giornalisti, ne il nuovo capo dello stato a cui ci rivolgeremo direttamente per quanto lo riguarda, nella sua qualità di garante della Costituzione fondata sul governo parlamentare come presidio della democrazia economico-sociale e garante della coerenza del sistema democratico con gli obbiettivi di trasformazione sociale economica del Paese sanciti dalla nostra Carta fondamentale.
Ne possono più dire "non so" o " non sapevo" i sindacati c.d. maggiormente rappresentativi scomparsi, del tutto assenti dalla drammatica scena anticostituzionale che si sta vivendo il Parlamento, ne i movimenti di vario genere o i lavoratori o quelle formazioni che non sanno fare altro che dire "siamo con la Grecia e con syrza" ma tacciono ne si mobilitano su quanto accade qui da loro, sotto il loro naso.
Non è una novità che la "asinistra" usa la democrazia solo per attaccare gli avversari, senza sapere per davvero cosa è democrazia. Anzi, noi non dimentichiamo, che dopo il referendum costituzionale del 2006, col quel il popolo, con un clamoroso NO, respinse in un sol colpo le smanie neoautoritarie del centrodestra e del centrosinistra, RC e i due Russo, Franco Russo e Giovanni Russo Spena, nel 2007, con una legge di revisione costituzionale sottoscritta con i fascisti, furono i primi a rilanciare il revisionismo di segno uguale a quel che oggi propongono i renzusconi.
Ferrero ed RC, quindi, prima di parlare in modo equino (per altro prendendosela solo con la Germania come se il resto dell'imperialistico capitalismo finanziario Europeo e di altri Paesi gli vada a pennello), risponda di questo e dimostri di non essere come allora a favore del revisionismo renzusconiano.
(*) Come si sa le Assemblee dedite alla stesura delle Costituzione vengono tutte elette, sempre, col sistema proporzionale PURO (trattandosi del Patto fondamentale di convivenza sociale e civili di tutto un popolo e di un Paese, tutte le parti anche le piu piccole debbono esserne partecipi ed essere parte dei contraenti). Le stesse norme stese dai Padri Costituenti per ogni tipo di modifica della Costituzione sono chiaramente e irrefutabilmente previse per Assemblee parlamentari di Camera e Senato eletti con sistema proporzionale puro, quale del resto gli stessi costituenti hanno applicato fin dall'indomani stesso della Liberazione e rimasto in vigore fino al 1993, quando col banchiere Ciampi a capo il "mattarelum" dell'attuale capo dello stato, introdusse l'antistorico uninominale-maggioritario con cui, da allora, ogni legge elettorale manipola il voto del popolo sovrano, trasformando una minoranza nel paese in una maggioranza parlamentare a cui vengono assegnati in regalo - col c.d. premio di maggioranza - seggi e parlamentari che non gli spettano, persino anche se e quando tale minoranza rimane ben al di sotto del 51 % (che persino la Legge truffa del 53 prevedeva come soglia per ottenere un premio di maggioranza). a.rugg.