INTERVISTA CON NINO GERVASIO, PRESIDENTE NAZIONALE DEL MOVIMENTO POLITICO "NO EURO" IN VACANZA A MILAZZO PER QUALCHE GIORNO |
Sabato 04 Maggio 2013 14:42 |
(Foto: Nino Gervasio)
Ag. Agim - Contenuti per i media
Umberto Strianese - No Euro è un movimento politico italiano fondato a Torino il 28 ottobre 2003 da un gruppo di persone convinte che, a diversi anni di distanza dalla sua introduzione, la moneta unica europea non avesse prodotto effetti benefici per l'economia e per le famiglie italiane. “NO EURO – dice in premessa Gervasio – in linea di massima non è contro l’Ue, se l’adesione fosse scaturita da un referendum popolare. Siamo contrari a questa Unione in quanto gestita da banchieri e massoni per l’esclusivo fine di lucro ad uso personale a discapito di alcune centinaia di milioni di cittadini europei. NO EURO non condivide l’uso dell’euro per ovvi motivi: cambio iniziale di 1,00= a £ 1936,27 quando in realtà il rapporto giusto doveva essere di 1, 00 euro= £ 1350. Fatta l’iniziale frittata, le conseguenze ora sono sotto gli occhi di tutti: aumenti indiscriminati di prezzi su beni di prima necessità, calo dell’esportazione dei nostri prodotti perché non più competitivi ecc…ecc…; l’argomento però non può essere trattato in poche righe e mi riservo di approfondirlo in un eventuale incontro con i cittadini di Milazzo che spero avverrà quanto prima”.
D.: quanti eravate all’incirca quando venne fondato il movimento? R.: 18 persone
D.: il Segretario nazionale è sempre Renzo Rabellino? R.: sì è stato rieletto al Congresso del 2011 ed è tuttora in carica.
D.: siete presenti in tutte le Regioni italiane? R.: Come Istituzioni in 3 Regioni grosse: Piemonte, Lombardia e Veneto; poi abbiamo punti di riferimento in 300 località della Penisola.
D. : su quali basi fondate la convinzione che la moneta europea sia completamente privata?
R.: che sia in mano ai privati è un dato di fatto. Non si può lasciare a costoro la gestione della moneta, strumento vitale per la sopravvivenza umana e la crescita dell’economia. Secondo noi deve essere lo Stato il coniatore e il programmatore del destino dei propri cittadini.
D.: cosa rappresenta il “signoraggio” del sistema bancario e perché secondo voi va abolito?
R.: il signoraggio è il cappio al collo di tutti i cittadini bisognosi di liquidità. Il conio da parte dello Stato l’abolirebbe automaticamente.
D.: alle ultime elezioni politiche eravate coalizzati o avete corso da soli?
R.: non abbiamo partecipato per mancanza di autenticatori necessari alla raccolta delle firme.
D.: quanti voti avete totalizzato alle ultime elezioni in cui eravate presenti?
R.: abbiamo preso circa 300 mila voti, lo 0,7% in 12 circoscrizioni.
D.: da ciò che risulta la vostra idea è quella di far circolare la vecchia lira in Italia e l’euro a livello europeo? O ambedue potrebbero essere utilizzate da noi e ovunque?
R.: la doppia circolazione è già in atto in Romania. La nostra intenzione e proposta è far circolare la vecchia lira come moneta interna complementare e l’euro per scambi internazionali.
D.: pensa davvero che utilizzando due monete nel nostro Paese possa essere conveniente per i cittadini?
R.: la convenienza si noterebbe al primo acchitto con l’abolizione del signoraggio, e questo è già un ottimo inizio per risolvere i problemi del nostro Paese.
- Il programma di NO EURO è fondato, come si evince dall’intervista, dall’abolizione del signoraggio del sistema bancario privato e avere una moneta di proprietà pubblica nazionale.
Il movimento si presenta per la prima volta agli elettori in occasione delle elezioni europee del 2004 soltanto nella circoscrizione nord-ovest, raccogliendo 70.179 voti (lo 0,8% a livello circoscrizionale). Intanto cercando di consolidarsi, convoca il suo primo congresso nazionale l’1 e il 2 ottobre 2005 a Milano, dove viene eletto Renzo Rabellino come segretario nazionale.
Presenta il suo simbolo anche per le elezioni politiche del 2006, alleandosi con la Casa delle Libertà e modificando lo slogan in: "No Euro Iniquo". A queste elezioni raccoglie 58.757 voti (pari allo 0,15%) alla Camera e 30.515 voti (pari allo 0,09%) al Senato. Sempre nel 2006 alle Elezioni Amministrative ottiene 8 Consiglieri di Circoscrizione a Torino ed 1 Consigliere Comunale ad Odalengo Grande, in provincia di Alessandria.
Alle Elezioni amministrative 2007 il movimento si presenta al di fuori delle due coalizioni principali e all'interno della lista No Euro - Alternativa dei cittadini, esso presenta candidati sindaco in 18 comuni tra cui Cuneo, e alla fine, oltre a vari consiglieri comunali riesce a insediare il suo primo sindaco, Massimo Calleri, nel comune di Sambuco.
Per le Elezioni politiche italiane del 2008 il movimento si presenta nella lista No Euro - Lista dei grilli parlanti, la quale accorpa anche i seguenti movimenti:
Alle elezioni europee del 2009, il movimento propone una consultazione on-line promuovendo candidature di singoli cittadini che si riconoscano nel programma di "No euro" ed abbiano un certificato penale pulito. Non si presenta, tuttavia, con una propria lista ma a sostegno della Fiamma Tricolore - Destra Sociale.
Alle elezioni regionali del 2010, in Piemonte, il candidato Renzo Rabellino ottenne 36.999 voti, pari all'1,68% delle preferenze, mentre la lista Grilli Parlanti-No Euroraccolse 13.186 voti, pari allo 0,70% delle preferenze. In quell'occasione il candidato presidente si presentò con una coalizione formata da 9 liste tra cui Forza Nuova,Popolari Udeur, Fiamma Tricolore, Lega Padana e altre formazioni minori. La listaNadia Cota - Liberali venne esclusa dalla competizione elettorale piemontese in quanto il nome appariva troppo confondibile con quello del candidato presidente dellaLega Nord Roberto Cota.
Nel 2011, la lista No Euro si presentò alle elezioni comunali di Torino, ottenendo l'1,01%, pari a 4.033 voti, all'interno di una coalizione di 6 liste a sostegno del candidato Domenico Coppola, omonimo di Michele Coppola, candidato sindaco delPdL. Allora fece la sua comparsa anche un'altra lista dal nome analogo, la lista "Cosima Coppola", a sostegno del candidato sindaco del Terzo Polo Alberto Musy. Domenico Coppola, ottenendo il 3,57 % delle preferenze, pari a 16.089 voti, venne eletto consigliere comunale, ma purtroppo morì quattro giorni dopo l'elezione e venne sostituito da Denis Stefano Martucci detto Coppola.
Fonti: informazioni tratte da Wikipedia
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