lunedì 30 giugno 2014
Anatocismo reimposto dal governo: Il CICR definirà l'entità annuale del reato
26/06/2014
INTERVENTI NORMATIVI
Decreto competitività: nuove modifiche all’120 TUB in materia di anatocismo bancario
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Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 144 del 24 giugno 2014 il decreto-legge 24 giugno 2014 n. 91 recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea (c.d. Decreto competitività).
Il decreto entra in vigore a partire dal 25 giugno 2014 e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Fra le diverse misure si evidenziano le modifiche, previste dall’art. 31 del decreto, all’articolo 120 del decreto legislativo 01 settembre 1993 n. 385 (TUB) in materia di anatocismo bancario, che seguono quelle apportante dalla legge di stabilità 2014 (cfr. contenuti correlati).
In particolare, viene prevista la sostituzione dell’attuale comma 2 dell’articolo 120 del TUB con il seguente: “Il CICR stabilisce modalità e criteri per la produzione, con periodicità non inferiore a un anno, di interessi sugli interessi maturati nelle operazioni disciplinate ai sensi del presente Titolo. Nei contratti regolati in conto corrente o in conto di pagamento è assicurata, nei confronti della clientela, la stessa periodicità nell’addebito e nell’accredito degli interessi, che sono conteggiati il 31 dicembre di ciascun anno e, comunque, al termine del rapporto per cui sono dovuti interessi; per i contratti conclusi nel corso dell’anno il conteggio degli interessi è comunque effettuato il 31 dicembre”.
La stessa disposizione prevede che, fino all’entrata in vigore della delibera del CICR prevista dal comma 2 dell’articolo 120 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, continua ad applicarsi la delibera del CICR del 9 febbraio 2000, recante “Modalità e criteri per la produzione di interessi sugli interessi scaduti nelle . operazioni poste in essere nell’esercizio dell’attività bancaria e finanziaria”.
La periodicità di cui al nuovo comma 2 dell’articolo 120 TUB si applica comunque ai contratti conclusi dopo che sono decorsi due mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto; i contratti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge e quelli conclusi nei due mesi successivi sono adeguati entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con l’introduzione di clausole conformi alla predetta periodicità, ai sensi dell’articolo 118 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385.
NOTA del blogger:
Il CICR è il Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio
Il CICR risulta attualmente composto dai seguenti Ministri:
il Ministro dell’Economia e delle Finanze - Presidente
il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
il Ministro dello Sviluppo Economico
il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
il Ministro per le Politiche Europee
Alle riunioni partecipa, senza diritto di voto, il Governatore della Banca d’Italia.
In relazione alla trattazione di argomenti attinenti alle rispettive competenze, il Presidente può invitare a prendere parte a singole riunioni del Comitato, a fini consultivi, altri Ministri o i Presidenti di altre Autorità di vigilanza.
Funzionamento
Il Presidente convoca il Comitato e ne fissa l’ordine del giorno.
Le delibere vengono assunte con il voto favorevole della maggioranza dei presenti; le funzioni di Segretario sono svolte dal Direttore Generale del Tesoro. Lo stesso CICR determina le norme concernenti la propria organizzazione e funzionamento. Per l’esercizio delle proprie funzioni il Comitato si avvale della Banca d’Italia.
domenica 29 giugno 2014
Disobbedienza fiscale in Sardegna
Procura della Repubblica di Oristano: “non presenterò più alcuna dichiarazione dei redditi, né pagherò più nessun genere di tributo, tassa o sanzione allo Stato italiano.”
sabato 28 giugno 2014
Maleddu: “Non pagherò più le tasse”
Paolo Maleddu: “Non pagherò più le tasse”: si autodenuncia ad Agenzia Entrate
Pubblicato il 27 giugno 2014 00:46 | Ultimo aggiornamento: 27 giugno 2014 00:46
ORISTANO – “Non pagherò più le tasse, è ingiusto“. Paolo Maleddu si autodenuncia all’Agenzia delle Entrate e avvisa il fisco: dal 30 maggio non presenterà più la dichiarazione dei redditi e non pagherà più alcun genere di tributo, tassa o sanzione allo Stato italiano.
Maleddu, 63 anni e originario di Oristano, ha presentato un’autodenuncia alla direttrice dell’Agenzia delle Entrate e al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Oristano, Andrea Padalino Morichini. L’uomo è autore di alcuni libri sul sistema monetario internazionale e teorico della “Grande truffa” dei banchieri per indebitare i popoli e appropriarsi delle loro ricchezze oltre che attivista di movimenti indipendentisti e di comitati antisfratto, antitasse e anti Abbanoa.
Nella denuncia di sette pagine protocollata il 5 giugno scorso alla cancelleria della Procura, Maleddu spiega che non intende in alcun modo sfuggire ai suoi doveri di cittadino, ma che anzi vuole contribuire a fare chiarezza su un sistema di emissione monetaria basato sulla frode ai danni di cittadini inconsapevoli.
E comunque mette le mani avanti spiegando che di fronte a “nuove vessatorie ingiunzioni fiscali non dovute” si vedrà “costretto a procedere direttamente nei confronti della persona fisica che si prenderà la responsabilità di firmare gli atti chiedendo un adeguato risarcimento per i danni materiali e spirituali, passati e futuri, ingiustamente subiti”.
venerdì 27 giugno 2014
TORNA IL FALSO IN BILANCIO, SÌ AL REATO DI AUTORICICLAGGIO
IL TOGA PARTY DI ORLANDO - IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA INCONTRA I MAGISTRATI DELL’ANM E FA DIETROFRONT: ”NESSUNA STRETTA SULLE INTERCETTAZIONI”- TORNA IL FALSO IN BILANCIO, SÌ AL REATO DI AUTORICICLAGGIO
A 3 giorni dal consiglio dei ministri di lunedì che dovrebbe varare la riforma della giustizia emergono una serie di provvedimenti che piaceranno ai giustizialisti - In compenso il governo starebbe studiando delle misure per semplificare i ricorsi contro le decisioni della magistratura e porre dei limiti alle correnti dentro il Csm...
Da "il Giornale"
Nella carta delle immancabili bozze era una legge un po’ cerchiobottista, comunque equilibrata. Da una parte il ritorno del falso in bilancio, l’autoriciclaggio; dall’altra una stretta sulle intercettazioni. Quello che invece sta emergendo, a tre giorni dal consiglio dei ministri di lunedì che dovrebbe varare la riforma della giustizia, è una serie di provvedimenti che piacerà ai giustizialisti.
Ieri il ministro Andrea Orlando ha illustrato la riforma ai vertici dell’Anm, il presidente Rodolfo Sabelli, e il segretario Maurizio Carbone, facendo marcia indietro rispetto ad alcune anticipazioni uscite in mattinata. «Non ci sarà alcuna stretta sulle intercettazioni: lo strumento investigativo non verrà depotenziato ma gli interventi previsti puntano a tutelare la riservatezza », ha assicurato il Guardasigilli.
In mattinata alcuni organi di informazione avevano ipotizzato una stretta, in particolare il divieto che le telefonate intercettate finiscano subito nelle ordinanze di custodia cautelare, dove verrebbero al massimo riassunte. Agli avvocati solo la possibilità di ascoltare le registrazioni. Poi una stretta sulle l’utilizzo delle intercettazioni di persone non indagate.
Un capitolo «garantista» sul quale ieri si è scatenata una battaglia. Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia, appena uscite le anticipazione ha osservato come «intervenire sul tema delle intercettazioni può sempre prestarsi a qualche rischio». Poco dopo il presidente del Pd Matteo Ofrini ha assicurato di avere parlato con il ministro Orlando, che ha escluso un capitolo intercettazioni. Infine l’incontro del ministro con il sindacato dei magistrati.
Per il resto, secondo le anticipazioni, nella riforma c’è un tentativo di ridurre l’arretrato delle cause civili, pene fino a 5 anni per il falso in bilancio e l’introduzione del reato di autoriclaggio con pene dai 3 agli 8 anni. Sempre sul fronte penale, un stretta sui reati di associazione mafiosa e sulla gestione dei beni sottratti alla criminalità.
Trading, la procura di New York denuncia Barclays
Trading, la procura di New York denuncia Barclays
Il procuratore generale di New York, Eric Schneidermann, ha denunciato la banca britannica Barclays, accusandola di aver mentito ai clienti negli scambi sulle dark pool, le borse elettroniche ultraveloci.
Nel mirino della procura di New York è il sistema di trading alternativo della banca LX Liquidity Cross. Secondo gli inquirenti, la banca avrebbe promesso di ottenere i migliori prezzi per i propri clienti, mentre in realtà avrebbe fatto di tutto per massimizzare i propri profitti, scambiando gli ordini della clientela su LX invece che su altre piattaforme che garantivano rientri migliori.
A Londra il titolo di Barclays sta perdendo oltre il 5%.
Corte Conti: corruzione ovunque, nessuno indenne. E' marcio tutto il sistema
Corte Conti: corruzione ovunque, nessuno indenne. E' tutto il sistema marcio
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - La corruzione, ha sottolineato Nottola, nella sua requisitoria orale nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato, "è uno dei fattori che condizionano gravemente l'economia del Paese, al pari dell'evasione fiscale, dell'economia sommersa e della criminalità organizzata: fra l'altro, è singolare come questi quattro fenomeni siano collegati e a volte s'intreccino". "La gravità del fenomeno - sul quale azzardare delle cifre sarebbe impossibile ed inutile ma che sicuramente condiziona pesantemente lo sviluppo dell'economia anche per l'effetto deterrente che ha sugli investimenti ed in particolare su quelli delle imprese straniere - richiede una seria riflessione sui contesti che lo favoriscono e sulla sufficienza ed efficacia dei rimedi che solitamente vengono apprestati. Impone - ha proseguito il procuratore generale - anche una chiara denuncia delle cause". Dalla riflessione "risulterà che la corruzione può attecchire dovunque: nessun organismo e nessuna Istituzione possono ritenersene indenni o al riparo e quindi esenti da obblighi di vigilanza. Inoltre nessuna Istituzione che abbia competenze pubbliche può ritenersi scevra da responsabilità di fronte al suo dilagare". Per un efficace contrasto alla corruzione si deve considerare che "i contesti in cui essa ha occasione di svilupparsi sono i più vari, non si limitano al mondo degli appalti né all'aspetto della illecita dazione di danaro o di benefici: essa trova facile terreno nell'evasione fiscale e nell'economia sommersa ed è un mezzo congeniale agli ambienti criminali. Insomma, il suo terreno di coltura è la illegalità in tutte le sue forme". Un efficace contrasto alla corruzione richiede dunque l'individuazione di tutti i casi che possono derivare dalla corruzione o accompagnarla. Nottola cita nomine pubbliche al di fuori delle regole, incarichi fiduciari, consulenze illecite o superflue. "Va posta attenzione alle situazioni che favoriscono o celano accordi illeciti: ritardi nelle opere pubbliche che giustificano poi il ricorso a leggi eccezionali, perizie di variante in corso d'opera di dubbia utilità che possono celare dazioni illecite, opacità dell'Amministrazione ed eccesso di oneri burocratici". (ANSA).
OM/ S0A QBXB
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - La corruzione, ha sottolineato Nottola, nella sua requisitoria orale nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato, "è uno dei fattori che condizionano gravemente l'economia del Paese, al pari dell'evasione fiscale, dell'economia sommersa e della criminalità organizzata: fra l'altro, è singolare come questi quattro fenomeni siano collegati e a volte s'intreccino". "La gravità del fenomeno - sul quale azzardare delle cifre sarebbe impossibile ed inutile ma che sicuramente condiziona pesantemente lo sviluppo dell'economia anche per l'effetto deterrente che ha sugli investimenti ed in particolare su quelli delle imprese straniere - richiede una seria riflessione sui contesti che lo favoriscono e sulla sufficienza ed efficacia dei rimedi che solitamente vengono apprestati. Impone - ha proseguito il procuratore generale - anche una chiara denuncia delle cause". Dalla riflessione "risulterà che la corruzione può attecchire dovunque: nessun organismo e nessuna Istituzione possono ritenersene indenni o al riparo e quindi esenti da obblighi di vigilanza. Inoltre nessuna Istituzione che abbia competenze pubbliche può ritenersi scevra da responsabilità di fronte al suo dilagare". Per un efficace contrasto alla corruzione si deve considerare che "i contesti in cui essa ha occasione di svilupparsi sono i più vari, non si limitano al mondo degli appalti né all'aspetto della illecita dazione di danaro o di benefici: essa trova facile terreno nell'evasione fiscale e nell'economia sommersa ed è un mezzo congeniale agli ambienti criminali. Insomma, il suo terreno di coltura è la illegalità in tutte le sue forme". Un efficace contrasto alla corruzione richiede dunque l'individuazione di tutti i casi che possono derivare dalla corruzione o accompagnarla. Nottola cita nomine pubbliche al di fuori delle regole, incarichi fiduciari, consulenze illecite o superflue. "Va posta attenzione alle situazioni che favoriscono o celano accordi illeciti: ritardi nelle opere pubbliche che giustificano poi il ricorso a leggi eccezionali, perizie di variante in corso d'opera di dubbia utilità che possono celare dazioni illecite, opacità dell'Amministrazione ed eccesso di oneri burocratici". (ANSA).
OM/ S0A QBXB
mercoledì 25 giugno 2014
Dall'archivio: Banche, in Germania maxi inchiesta per frode fiscale
Banche, in Germania maxi inchiesta per frode fiscale. Coinvolta Hvb (Unicredit)
Il fisco tedesco indaga su 50 casi di sospetta evasione da parte di istituti di credito e fondi di investimento. Tra cui HypoVereinsbank, controllata di Unicredit, che "insieme ai suoi soci" avrebbe sottratto "circa 200 milioni di euro". In ballo oltre 1 miliardo di euro: nel solo Land dell'Assia la posta è di 979 milioni
Frodavano lo Stato con operazioni truccate sul mercato azionario. Per cifre da capogiro, dell’ordine di miliardi di euro. E’ l’accusa del fisco tedesco nei confronti di alcune banche e fondi di investimento, tra i quali spicca HypoVereinsbank (HVB), la controllata tedesca di Unicredit, che “insieme ai suoi suoi” avrebbe sottratto “circa 200 milioni di euro allo Stato”. Nei confronti degli istituti coinvolti, scrive il quotidiano Süddeutsche Zeitung, le autorità tedesche hanno avviato oltre cinquanta procedimenti per accertare l’esatta entità della frode. In una decina di casi l’ipotesi di evasione fiscale è talmente pesante da aver fatto già scattare l’inchiesta delle procure. I dettagli dell’operazione non sono ancora stati resi noti, per non compromettere l’esito degli accertamenti giudiziari. I ministeri delle finanze dei Länder da cui sono partite le accuse – loro è la competenza in materia fiscale – hanno comunque ammesso i procedimenti a carico di diverse banche, non solo tedesche ma anche internazionali. E tra quelle nell’occhio del ciclone c’è proprio la HVB.
Argentina: il ricatto di AL BANCÀIDA
Il ricatto della finanza internazionale contro l’Argentina
Recentemente una decisione della Corte suprema USA ha respinto il ricorso presentato dal governo argentino che chiedeva di non poter pagare oltre 1,3 miliardi di dollari ai fondi speculativi (hedge funds) che detengono bond del Paese sudamericano.
La presidentessa Cristina Kirchner ha affermato inizialmente in un discorso alla nazione, che l’Argentina non può permettersi di pagare tutti i debiti entro due settimane come richiesto dalla Corte Suprema, definendo queste pressioni come un’estorsione.
Ultimamente la stessa Kirchner ha fatto un piccolo passo indietro, aprendo alla negoziazione con i fondi speculativi, pretendendo però condizioni eque.
La presidentessa ha anche messo in guardia dagli “avvoltoi” della finanza, “coloro i quali volteggiano” sull’ Argentina non solo sul fronte finanziario, “ma anche sulle nostre risorse naturali”, in particolare sulle ingenti riserve degli idrocarburi.
Difatti l’alta finanza internazionale ora è nuovamente intenzionata a mettere le mani sull’Argentina per imporre i propri diktat.
martedì 24 giugno 2014
Roma: laureato fa la cavia umana per sopravvivere
Lorenzo, laureato romano: “Meglio cavia umana che commesso”
Pubblicato il 24 giugno 2014 15:17 | Ultimo aggiornamento: 24 giugno 2014 15:17
ROMA – “Meglio cavia umana che commesso”: Lorenzo, romano, ha 34 anni e una laurea in giurisprudenza. A 28 anni ha capito che quella laurea non gli avrebbe permesso di lavorare e ha deciso di fare lo “sperimentatore“, come si definisce parlando con Thomas Leoncini del Giornale. Testa farmaci in via di sperimentazione, per lo più all’estero, dove pagano bene. In Italia la sperimentazione è illegale, ma, fa capire Lorenzo, si fa comunque. Solo che pagano molto meno, “al massimo 500 euro e ti vanno a toccare lo stomaco”, si lascia sfuggire. C’è persino un gruppo su Facebook, “Bacheca esperimenti”. Propongono sperimentazioni psicologiche e le richieste sono moltissime.
Lorenzo, spiega Leoncini, ha saputo di queste sperimentazioni da un articolo del Times.
AL BANCÀIDA alla Germania: l'oro non si tocca !
LA GERMANIA SI ARRENDE! L'ORO TEDESCO ''RESTERA' ALLA FED DI NEW YORK'' (GLI USA NON VOGLIONO - O NON POSSONO - RENDERLO)
IL NORD, martedì 24 giugno 2014
Dopo che è stato rilevato come la Germania è stata in grado di recuperare solo 5 tonnellate del suo oro nel 2013 - meno del 10% delle 84 tonnellate che aveva in progetto di riportare a casa - Berlino ha gettato la spugna. Come scrive Michael Krieger, citando Bloomberg, il governo tedesco ha deciso di tenere il suo tesoro all'interno della Fed di New York, nelle mani sicure di Bill Dudley, ex Goldman Sachs.
La classe politica tedesca, prosegue Krieger, ha deciso che continuerà a conservare l'oro nazionale a New York piuttosto che riportarlo a casa come era nelle intenzioni iniziali. "E' abbastanza ironico che nel momento in cui le proteste contro la Fed fascista si diffondano sempre più in tutto il paese, la classe politica decida di tenere il tesoro del paese oltr'Atlantico, a disposizione di nessun altro se non della Fed stessa. Per essere onesti, si tratta di un modo per Angela Merkel e il resto dei politici tedeschi di salvare la faccia: era chiaro che la Federal Reserve gli avesse già risposto "no" alla prima richiesta. Non ci vuole un decennio a trasportare l'oro dagli Usa alla Germania".
Bloomberg scrive come la "Germania ha deciso che il suo oro è in mani sicure in America". La campagna di protesta montata in Germania durante la crisi del debito europeo per portare in Germania tutte le 141 miliardi di riserve d'oro del paese si è dunque conclusa. "Gli americani stanno prendendo buona cura del nostro oro", ha dichiarato il portavoce al bilancio del partito CDU di Angela Merkel al Parlamento in un 'intervista. "Non c'è nessuna ragione per non avere fiducia".
Peter Boehringer ha poi definito quanto scritto da Bloomberg come una "non notizia, con un titolo sbagliato, strane interviste, vecchi fatti e un approccio chiaramente di parte. Gli ha subito risposto Zero Hedge: "Un non articolo con....: il principale obiettivo sembra quello di non dare il corretto spazio alla miriade di questioni irrisolte e estremamente rilevanti che la Fed si rifiuta di rispondere da decenni".
Fonte notizia L'Antidiplomatico.it - che ringraziamo.
AL BANCÀIDA: LA GUERRA FRANCESE CONTRO L'AFRICA
14 paesi africani costretti a pagare tassa coloniale francese per i benefici della schiavitù e della colonizzazione
10 febbraio 2014 di DB
di Mawna Remarque Koutonin (*)
Sapevate che molti paesi africani continuano a pagare una tassa coloniale alla Francia dalla loro indipendenza fino ad oggi?
Quando Sékou Touré della Guinea decise nel 1958 di uscire dall’impero coloniale francese, e optò per l’indipendenza del paese, l’elite coloniale francese a Parigi andò su tutte le furie e, con uno storico gesto, l’amministrazione francese della Guinea distrusse qualsiasi cosa che nel paese rappresentasse quelli che definivano i vantaggi della colonizzazione francese.
Tremila francesi lasciarono il paese, prendendo tutte le proprietà e distruggendo qualsiasi cosa che non si muovesse: scuole, ambulatori, immobili dell’amministrazione pubblica furono distrutti; macchine, libri, strumenti degli istituti di ricerca, trattori furono sabotati; i cavalli e le mucche nelle fattorie furono uccisi, e le derrate alimentari nei magazzini furono bruciate o avvelenate.
L’obiettivo di questo gesto indegno era quello di mandare un messaggio chiaro a tutte le altre colonie che il costo di rigettare la Francia sarebbe stato molto alto.
Lentamente la paura serpeggiò tra le elite africane e nessuno dopo gli eventi della Guinea trovò mai il coraggio di seguire l’esempio di Sékou Touré, il cui slogan fu “Preferiamo la libertà in povertà all’opulenza nella schiavitù.”
Clearstream, la scatola nera di AL BANKÀIDA
Vi presento Clearstream
di Lorenzo Acerra (seconda puntata)
(vedi anche: prima puntata)
(vedi anche: prima puntata)
Nel
libro “Soldi. Il libro nero della finanza internazionale“
( Pubblicato nel 2004, traduzione in italiano di Marco Saba dell'originale francese “Révélation$”), Denis Robert narra la scoperta di Clearstream,
un'organizzazione privata con il ruolo di banca e di camera di
compensazione interbancaria, e s'interroga se per caso anche grazie
all'aiuto di un insider e di alcuni tabulati e microchips, non si
possano scoprire dei crimini finanziari. Nelle opere successive il
giornalista si è posto soprattutto la domanda se il fatto di mettere
sotto controllo questa camera oscura della finanza che è Clearstream
non possa essere utile a cambiare il corso degli eventi del mondo.
Il
libro sopra citato risulta esaurito e fuori catalogo nell'estate 2014.
Comunque era anche un po' vecchiotto (L'originale Révélation$ venne stampato in Francia nel 2001). Le rivelazioni di Denis Robert le ho montate in un video di 20 minuti con sottotitoli in italiano su
youtube, con un'enfasi su tutti gli sviluppi successivi fino al 2011:
Clearstream e l'impero dei soprusi!
Questo
video, questo articolo e quello precedente (http://www.disinformazione.it/clearstream.htm)
hanno richiesto da parte mia
un'impegno non da poco, nato dalla motivazione che parlare della
globalizzazione e della volatilizzazione della ricchezza solo in
termini puramente filosofici non basta. Se una nazione ribelle ai
soprusi della globalizzazione non si vuole semplicemente chiudere in
sé stessa, si deve come prima cosa interrogare su quali camere di
compensazione sta usando. Gheddafi ne voleva costruire una per i
popoli africani che non li costringesse al debito perpetuo (UMA, Unione Monetaria Africana). L'Iran ne
ha creata un'altra alternativa (Asian Clearing Union, nata nel 1974).
Chavez ha fondato il SUCRE, cioe' una camera di compensazione
interna dei paesi del Sud America.Ma non è finita! Pure Germania e Cina, per superare il problema del costo delle masse monetarie hanno istituito una camera di compensazione diretta che si chiama Renminbi-Clearing. È stata pianificata tra la banca centrale cinese e la Deutsch Bundesbank (banca centrale tedesca). L'accordo è stato raggiunto in occasione della visita del presidente della Cina Xi Jinping in Germania tra il 28 e il 30 marzo 2014. È notizia invece del 31 marzo 2014 che la Cina con piacere ha accettato il progetto di Putin di creare una centrale di Clearing con la Russia. Il discorso è questo per quasi tutti gli stati del mondo: siccome avere una grossa massa monetaria costa, perché tutta la massa monetaria è emessa a debito, e non dallo stato, chi si serve di una camera di compensazione fa affari senza dover allargare la propria base monetaria per i grossi affari, quindi senza essere gravato da debiti per far carburare l'economia! Questo l'avevano capito già gli antichi e lo sfruttavano bene bene (vedi: (www.anticorpi.info/2014/05/storia-della-moneta-prestito-sistema.html ).
lunedì 23 giugno 2014
RCS: Bankenstein sfida Della Valle in Tribunale
“CORRIERE” DELLE MIE BRAME - SI ALZA LO SCONTRO TRA I SOCI DI RCS DELLA VALLE E ABRAMO BAZOLI – DOPO L’ULTIMNO VAFFA DELLO SCARPARO, IL PRESIDENTE DI BANCA INTESA MINACCIA DI PORTARE LO SCARPARO IN TRIBUNALE
A colmare la misura è stato il montante sferrato sabato dall'imprenditore marchigiano che dopo aver definito «sconcertanti» alcuni dettagli emersi dall'inchiesta su Ubi Banca, ha detto che se Bazoli avesse un «briciolo di dignità, dovrebbe chiedere scusa agli italiani e dimettersi immediatamente da ogni incarico pubblico»...
Massimo Restelli per ‘Il Giornale’
La guerra di potere che sferza i «salotti» della finanza italiana per il controllo del Corriere della Sera è arrivata alla resa dei conti: dopo aver incassato per tre anni gli attacchi sferrati da Diego Della Valle con il sangue freddo connaturato ai banchieri di lungo corso, ieri il presidente di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli ha deciso di trascinare Mr Tod's in tribunale.
L'atto non ha precedenti nelle gesta del professore bresciano. «Da troppo tempo il signor Della Valle si esibisce con dichiarazioni nei miei confronti che sono ingiuriose e inaccettabili» e quindi dovrà «risponderne nelle opportune sedi giudiziarie nei tempi e nei modi che mi riservo di valutare», ha scandito Bazoli in un comunicato.
Carige, maxisequestro a tutti gli indagati
Carige, maxisequestro
a tutti gli indagati
Sigilli ai conti correnti, titoli, appartamenti, auto, mobili, per equivalenti 21 milioni, la somma sottratta dalle casse della banca. Sentito nuovamente lo svizzero Enderlin: è pronto a dare le carte ai magistrati
di STEFANO ORIGONEhttp://genova.repubblica.it/cronaca/2014/06/21/news/carige_maxisequestro_a_tutti_gli_indagati-89598543/
Maxisequestro ai sette indagati per la truffa Carige. La procura ha congelato i loro beni aggredibili, non solo conti correnti, ma anche titoli, appartamenti, auto, mobili. Il gip Adriana Petri ha disposto sequestri per equivalenti per ben oltre 21 milioni, la somma sottratta dalle casse della banca. Il motivo è che allo stato delle indagini non è possibile sapere quanto ognuno dei soggetti ha sottratto alla
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