Ricevuto da Lannutti: Banche
& Paradisi fiscali: lo scandalo Ubi-Banca ! Bankitalia, che predica
bene per bocca di Visco, razzola male, facendo da palo alle frodi
fiscali-societarie Pubblico il Comunicato dell'ASSOCIAZIONE AZIONISTI
UBI BANCA
(comunicato stampa diffuso dopo la chiusura delle trattazioni di Borsa)
Secondo quanto riportato dai media nazionali ed internazionali riguardo lo scandalo di trecentoquaranta multinazionali che hanno sottoscritto accordi elusivi con il Granducato di Lussemburgo per pagare meno tasse agli Stati di provenienza, ancora una volta, UBI Banca risulta purtroppo tra i protagonisti assoluti. Si parla di cifre enormi potenzialmente sottratti al fisco italiano e ad altri Paesi europei, anche da parte di istituti di credito che hanno avuto in questi anni l’ardire di vantarsi della trasparenza dei propri bilanci, nel caso di UBI Banca, professandosi addirittura paladini dei valori e delle tradizioni cattoliche.
Ci chiediamo ora in quali scaffali della Banca verrà riposto il recente premio al Consigliere Delegato, quale “banchiere più trasparente”. Il nostro consiglio, consentiteci la battuta, è di collocarlo, proteggendolo con cura vicino a qualche media (magari di matrice cattolica), che ha fino ad oggi edulcorato, per usare un eufemismo, quanto è accaduto in questi anni in UBI Banca.
E’ bene riepilogare quanto lo scrivente ha da tempo comunicato alle Istituzioni di Vigilanza, CONSOB e BANKITALIA, in merito alla struttura estera del Gruppo UBI, struttura che si estrinseca anche in numerosissime società con sedi in paradisi fiscali o paesi a fiscalità agevolata.
UBI Banca purtroppo primeggia, come da elenco sotto riportato, per società con sedi in Paesi quali Cina, Singapore, ben sedici società con sede in Lussemburgo e otto con sede in Delaware (USA), (stato noto alla cronaca in quanto ultima destinazione conosciuta del mitico aereo di Lele Mora, venduto ad una società locale per la capiente cifra di circa € 60.000), quattro in Svizzera e ancora nel Baliato di Jersey, a Dublino, a Madrid, a Bruxelles e a Cracovia.
OVVIAMENTE I NOSTRI ELENCHI NON POSSONO CHE ESSERE PARZIALI (in difetto)
Di che cosa si occupano, o si sono occupate, tutte queste società con sedi estere, anche in paradisi fiscali o Paesi a fiscalità agevolata?
(comunicato stampa diffuso dopo la chiusura delle trattazioni di Borsa)
Secondo quanto riportato dai media nazionali ed internazionali riguardo lo scandalo di trecentoquaranta multinazionali che hanno sottoscritto accordi elusivi con il Granducato di Lussemburgo per pagare meno tasse agli Stati di provenienza, ancora una volta, UBI Banca risulta purtroppo tra i protagonisti assoluti. Si parla di cifre enormi potenzialmente sottratti al fisco italiano e ad altri Paesi europei, anche da parte di istituti di credito che hanno avuto in questi anni l’ardire di vantarsi della trasparenza dei propri bilanci, nel caso di UBI Banca, professandosi addirittura paladini dei valori e delle tradizioni cattoliche.
Ci chiediamo ora in quali scaffali della Banca verrà riposto il recente premio al Consigliere Delegato, quale “banchiere più trasparente”. Il nostro consiglio, consentiteci la battuta, è di collocarlo, proteggendolo con cura vicino a qualche media (magari di matrice cattolica), che ha fino ad oggi edulcorato, per usare un eufemismo, quanto è accaduto in questi anni in UBI Banca.
E’ bene riepilogare quanto lo scrivente ha da tempo comunicato alle Istituzioni di Vigilanza, CONSOB e BANKITALIA, in merito alla struttura estera del Gruppo UBI, struttura che si estrinseca anche in numerosissime società con sedi in paradisi fiscali o paesi a fiscalità agevolata.
UBI Banca purtroppo primeggia, come da elenco sotto riportato, per società con sedi in Paesi quali Cina, Singapore, ben sedici società con sede in Lussemburgo e otto con sede in Delaware (USA), (stato noto alla cronaca in quanto ultima destinazione conosciuta del mitico aereo di Lele Mora, venduto ad una società locale per la capiente cifra di circa € 60.000), quattro in Svizzera e ancora nel Baliato di Jersey, a Dublino, a Madrid, a Bruxelles e a Cracovia.
OVVIAMENTE I NOSTRI ELENCHI NON POSSONO CHE ESSERE PARZIALI (in difetto)
Di che cosa si occupano, o si sono occupate, tutte queste società con sedi estere, anche in paradisi fiscali o Paesi a fiscalità agevolata?