martedì 30 ottobre 2018

Come dovrebbe rispondere il governo a Draghi ?

Commento all'articolo sul Financial Times: 

 

Draghi launches defence of central banks over political heat

https://www.ft.com/content/ddc8aabe-d92c-11e8-a854-33d6f82e62f8

Come dovrebbe rispondere il governo a Draghi ? Il mio commento di oggi sul Financial Times:

La risposta giusta da parte del governo italiano dovrebbe essere: 

"Il governo italiano non dovrebbe essere soggetto al dominio politico del cartello bancario e dovrebbe essere libero di scegliere gli strumenti più appropriati per adempiere il suo mandato." 


Le misure urgenti che la BCE dovrebbe seguire per ripristinare un po' di credibilità sono: 


1 - riconoscere lo status di moneta a corso legale del denaro creato dalle banche commerciali; 


2 - armonizzare le regole contabili con la prassi bancaria in materia di
liquidità riconoscendo che i depositi sono CASH (M1) secondo IFRS-IAS
7.6 e US-GAAP ASC 942-230-20; 


3 - contabilizzare la creazione di denaro come ricavo per la banca nel conto di flusso di cassa; 


4 - la stessa banca centrale deve contabilizzare la creazione di euro nel suo rendiconto finanziario che non è attualmente pubblicato. 

Di conseguenza, non vi sarà più bisogno di ricapitalizzare le banche perché il potere di creare nuovo denaro non dipende dalla dimensione del capitale iniziale dell'emittente.

sabato 27 ottobre 2018

L’acefalo non è un pesce.


L’acefalo non è un pesce.

di Marco Saba, 27 ottobre 2018
http://www.agraria.org/pesci/cefalo1.jpg
Esempio di Cèfalo.


Più è alto il debito pubblico e più è alta la ricchezza dei redditieri, ovvero di quelli che creano denaro dal nulla, fuori bilancio, per far pagare ad un popolo acefalo la sua ben meritata schiavitù.

Quando i banchieri nei secoli passati si resero conto che i loro trucchi contabili erano ormai fuori dalla portata intellettuale delle decadenti famiglie monarchiche, inventarono la macchina del parlamento con annesso debito pubblico. Infatti, mentre i re potevano ripudiare il debito - come accadde nel caso del re di Francia, di quello d’Inghilterra e di quello di Napoli, verso i banchieri fiorentini Bardi, Peruzzi, Acciajuoli e Scali - così non avviene, normalmente, quando il debito diventa “pubblico”, ovvero “nazionale” come si dice nel mondo angloamericano. Quando cioè la sovranità d’indebitarsi (?) passò dalle monarchie al popolo tramite il Parlamento che è l’istituzione principe nata per garantire i redditieri nati stanchi sulla solvibilità del paese e non, come viene ingenuamente creduto, per rappresentare la volontà politica dei cittadini. Viene fatto eleggere chi meglio potrà garantire gli interessi dei rentiers. E’ la libertà, uguaglianza e fratellanza massonica, bellezza ! La frase in testa a questo articolo rappresenta la mia risposta all’avv. Marco Mori che insiste sui social a dire: “Più è alto il debito pubblico e più è alta la ricchezza complessiva.” Un po' come la statistica di Trilussa: se io ho due polli e tu nessuno, nel complesso abbiamo un pollo a testa !

La compagnia degli acèfali, che non sono pesci, si ingrandisce sempre più, coinvolgendo ormai tutti gli strati sociali, dal vetero marzista al neokeynesiano scalzo, passando dagli intellettuali in cerca di autore agli economistici che puntano a sistemarsi sposando qualsiasi baggianata faccia piacere ai banchieri-redditieri. Questa marea disgustante di Boldrin, Marattin, Zingales e compagnia cantando, rischia di contaminare i pochi cervelli non ancora all’ammasso attraverso il megafono stonato di un governo che prospetta come grande successo l’aver ottenuto il 2,4% di deficit anziché, per esempio, costituire una commissione d’inchiesta e revisione del debito pubblico, come già hanno fatto stati dove non hanno cittadinanza i Casini e i Cacciari vari nostrani. Dobbiamo liberarci di - e segnare a dito - questi imbonitori nostrani che ci distolgono quotidianamente dall’obiettivo principale, la sovranità del nostro popolo, che è anche il traguardo di tutti gli altri popoli coi quali potremo convivere pacificamente. E invece siamo piantati in una foresta pietrificata dove l’esercito dei grigi, i burocrati senza scadenza, i boiardi, remano anche loro per farci rimanere nel medioevo della gleba. Alla proprietà del campo, che legava il contadino alla terra, si è sostituita l’acquisto della casa col mutuo, che lega il cittadino per decenni ad un debito di non si sa che cosa, ma comunque il doppio, per aver ottenuto da una banca un falso in bilancio trasformato in denaro corrente.

Mentre la popolazione si avvia verso la povertà, l’intera Europa istituzionalmente aristocratica vede nello status dell’Africa odierna un traguardo facilmente raggiungibile nel prossimo futuro (vedi Grecia). Le due classi, i benissimo-stanti ed i miserabili, si allontanano sempre di più e aumenta la forbice pre-rivoluzionaria. “Aristocratici di tutta Europa, unitevi !” - ci dice questa marmaglia. Le alternative che vedo sono due: o questo governo alza il tiro fino agli obiettivi davvero importanti per il nostro paese, o verrà scalzato da una popolazione delusa e inferocita. Ormai anche gli immigrati africani hanno capito che il trucco del comando politico sta nella moneta bancaria: da loro l’apolide franco CFA, da noi l’apolide euro. Le aristocrazie europee che guardano il loro ombelico saranno sempre unite contro popoli confusi e disorientati. Per questo li confondono e disorientano, aumentando lo stato di polizia per verificare che nessuno possa fiatare contro il Moloch. Viceversa, il compito dei popoli è di capire il maggior comune denominatore e concentrare le loro energie per unirsi, a livello internazionale, e combattere i falsari al potere. I pupari che muovono le fila al riparo delle loro logge, porticati, stanze a porte chiuse, temono il risveglio popolare che è scritto nel marmo del destino. Si tratta di persone che andrebbero curate: non hanno capito che un sistema un po’ più giusto converrebbe anche a loro. Le guerre, infatti, inquinano tutto il pianeta che, come sapevamo dai tempi di Aristarco di Samo, 290 A.C., è un globo che gira intorno al Sole. Possiamo fàrcela aumentando un po’ la consapevolezza collettiva e cercando su internet quelle informazioni, quelle risorse e quei collegamenti necessari che, me lo auguro, ci porteranno all’evoluzione e fuori da questo stantìo medioevo. Facciamo una riflessione, come direbbe l’attivista Konare.

mercoledì 17 ottobre 2018

MLI propone due referendum: NO EURO e Art. 75 Cost.

MOVIMENTO LIBERAZIONE ITALIA
Due referendum: NO EURO e Art. 75 Cost.

REFERENDUM CONSULTIVO

sull'EURO

Nel tempo, dal 1981 ad oggi, vi è stata una sovrabbondante cessione di significative quote della sovranità nazionale, soprattutto monetaria, che ha posto il nostro Paese nella singolare situazione di essere tra i primi contribuenti di una Europa delle Burocrazie, organizzata senza il rispetto di alcuna regola democratica.
Questa Europa delle Burocrazie ha creato:
1) un Parlamento, votato dai popoli, che non fa leggi, con parlamentari che rubano letteralmente la loro indennità, così annichilendo la democrazia rappresentativa;
2) una moneta unica, euro, che ha dimezzato il potere di acquisto di stipendi e pensioni, senza che vi fossero gli Stati Uniti d’Europa a sostenerla;
3) una plutocrazia, che emette provvedimenti che poi nessuno Stato attua nei propri Paesi se contrastanti con gli interessi dei singoli Popoli.
Ciò ha consentito, da una parte, la cessione di asset importanti dell’Economia Nazionale (banche, assicurazioni, aziende agro alimentari), dall'altra l’introduzione nella nostra Costituzione del vincolo del pareggio di bilancio secondo i criteri dettati da chi effettivamente governa l’Europa, così legandoci “mani e piedi” rispetto alla nostra capacità di operare scelte economiche nell’interesse del nostro Paese, con l’inasprimento del sistema fiscale e l’aggravamento del sistema pensionistico, che ha creato sacche di impoverimento ad ogni livello sociale.
Appare pertanto urgente intervenire per un riequilibrio della nostra situazione, soprattutto in una fase storica in cui siamo stati lasciati soli nella gestione di una migrazione totalmente fuori controllo.
In tale contesto appare prioritario intervenire sulla moneta unica “Euro”, che non avendo uno Stato dietro le spalle, è un mero artificio economico, per arricchire quelle Lobby di potere economico finanziarie, che controllano gli attuali movimenti e partiti politici, sottraendo risorse e risparmi ai cittadini europei.
Il nostro non è, e non potrebbe essere in quanto anticostituzionale, un referendum abrogativo che non sarebbe ammesso perché riguarda  i trattati internazionali che non sono soggetti ai referendum abrogativi, previsti dalla Costituzione.
E’ un referendum consultivo e di indirizzo che demanda al POPOLO SOVRANO una sua opinione nel merito. Così come nel 1989 fu indetto il referendum consultivo per l'ingresso nell'Unione europea, sarà fatto un referendum (consultivo) di indirizzo per una modifica di una legge costituzionale.
L’Euroessendo un accordo di cambi fissi, impedisce di scaricare il peso della competitività sulla moneta, spostandolo interamente sul lavoro, quindi sui salari e sulle garanzie contrattuali e di legge in favore del lavoratore.
Ciò confligge  aspramente sia con i principi fondamentali rubricati agli artt. 1 e 4 della Costituzione, sia con la relativa specificazione di cui alle disposizioni costituzionali che vanno dall’art. 35 all’art. 40 (Parte Prima della Carta).
Ma v’è di più, molto di più; qualcosa di più profondo che attiene addirittura all’esercizio della potestà legislativa da parte dello Stato.
Se si legge l’art. 117 della Costituzione vigente, introdotto con la revisione costituzionale del 2001, esso attribuisce allo Stato la legislazione esclusiva sulla moneta [lettera e) del medesimo articolo, secondo comma], quindi, per poter derogare la sovranità monetaria ad altri organismi che non fossero lo Stato italiano, occorreva quanto meno una legge costituzionale, cioè una legge che – nella scala gerarchica delle fonti del diritto – si colloca un gradino al di sotto della Costituzione ma comunque due gradini al di sopra delle leggi ordinarie e un gradino sopra i regolamenti comunitari
Ciò detto, la moneta unica europea è stata introdotta dapprima con una previsione, attraverso tre diverse fasi, del Trattato di Maastricht, poi con un regolamento comunitario (Reg. n. 1466/97), cioè un “atto giuridico” dell’Unione che ha prodotto effetti direttamente vincolanti per gli Stati membri senza la necessità di un atto di recepimento da parte dei Parlamenti nazionali. 
Ergo, la fattibilità costituzionale di derogare la sovranità monetaria ad un qualsiasi organismo che non fosse lo Stato italiano, non poteva prescindere da un passaggio legislativo “rafforzato” – così come rigidamente prescritto dall’art. 138 della Costituzione – che derogasse appunto alla lettera e) dell’art. 117 secondo comma Cost.
Da ciò la necessità di indire un referendum consultivo per sondare la volontà popolare in merito al mantenimento della moneta unica, con un “NO ALL'EURO”.



REFERENDUM ABROGATIVO 

DELL’ART. 75 DELLA COSTITUZIONE


L’art. 1 della Costituzione della Repubblica stabilisce quanto segue:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

L’art. 75, commi 1, 2 e 3 della Costituzione stabilisce quanto segue:
E` indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali .
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati”.
Essendo evidente lo stridente contrasto fra l’art. 1 della Costituzione, che essendo compreso fra i principi fondamentali della Carta Costituzionale ha un valore preminente, e l’art. 75, il Movimento Liberazione Italia, unica organizzazione politica a muoversi nel senso, ha denunciato la grave violazione dei principi fondamentali della Costituzione alla Procura della Repubblica di Roma che così ha osservato: “Il principio che sancisce il diritto del popolo italiano all’autodeterminazione attraverso il sistema democratico del voto, comprende anche l’accesso a forme di espressione diretta e perciò al referendum nelle sue varie forme prestabilite, sicché giustamente si può astrattamente porre la questione sul mantenimento o meno dei limiti di “comprimibilità” dello strumento referendario, cristallizzati a suo tempo con la limitazione imposta dall’art. 75 della Costituzione”.
Il PM, pur ammettendo che è ragionevole quanto lamentato dall’esponente, rinvia a leggi di revisione costituzionale, quindi a questa classe dirigente politica, oggi tanto esecrata dal popolo italiano per la sua inerzia proprio in questo campo, che dura da oltre 70 anni, la manifesta incompatibilità dell’art. 75 con l’art. 1.
Attesa tale inerzia manifesta e dolosa, il Movimento Liberazione Italia chiede al Popolo Italiano di sottoscrivere il presente atto per l’abrogazione dell’art. 75 della Costituzione, con la seguente formula:
Chiedo l’abrogazione dell’art. 75, comma 2, della Costituzione, nella parte in cui vieta ai cittadini il referendum sulle autorizzazioni a ratificare trattati internazionali, in quanto in contrasto con l’art. 1 della Carta Costituzionale”

Il Presidente del Comitato dei Saggi Fondatori
(Antonio Pappalardo)

 

venerdì 12 ottobre 2018

La BCE e le palle degli italiani


La BCE e le palle degli italiani


"Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce la loro esperienza di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando, e continuarono a segare."

- Bertolt Brecht


In un articolo apparso su ZEROHEDGE “La BCE lancia l’ultimatum all’Italia: 
 “Ubbidite alle regole di bilancio della UE, oppure non vi salveremo” https://www.zerohedge.com/news/2018-10-11/ecb-blackmails-italy-obey-eu-budget-rules-or-we-wont-save-you

Nell'articolo leggiamo che l’EU e l’euro sono progettati per uccidere la sovranità degli stati. l'Italia non può essere salvata dalla BCE. Sarà probabilmente ancor più schiavizzata dal debito, come la Grecia. La soluzione è semplice, l'Italia stampi il suo denaro, ritorni alla lira. Da questo articolo sembra che la BCE sia certa che l'Italia il suo governo e il suo popolo, non abbiano le palle per mantenere - o meglio “riconquistare” - la propria sovranità. 

Parla proprio la BCE, quella che si rifiuta di pubblicare il suo Rendiconto Finanziario, violando le regole contabili internazionali. 

La BCE, che non risponde quando le si fanno domande sulla erronea contabilizzazione della creazione di denaro da parte delle banche e che le fa fallire. 



La BCE che è stata denunciata al Mediatore Europeo, proprio perché non risponde, e l’ombusdman ha aperto un fascicolo. 

La BCE che forse non ha letto quanto scriveva, nel 2010, Richard Werner alla Banca dei Regolamenti Internazionali, in merito all’assurdità di imporre dei requisiti patrimoniali per banche che, invece di essere intermediarie, sono zecche clandestine di euro para-legali, che creano denaro fuori bilancio.
Qui: https://www.bis.org/publ/bcbs165/universityofsou.pdf

Ci sono due tipi di palle degli italiani: quelle pubblicate dai media di regime e quelle che sta tirando fuori il governo per opporsi alla falsa narrativa delle anarchiche autorità bancarie che ci vorrebbero vedere tutti falliti. 
Noi sicuramente preferiamo le seconde.

giovedì 11 ottobre 2018

GLI "SPECIALISTI IN TITOLI DI STATO"

GLI "SPECIALISTI IN TITOLI DI STATO"



(ITALIA, FRANCIA, SPAGNA, PORTOGALLO, GERMANIA, GIAPPONE, STATI UNITI, REGNO UNITO) 
How it works ?
The State sells the public debt to banks (primary dealers) that buy it by creating new money that they do not declare so as not to return the seigniorage to the State.

13 BANCHE DOMINANO I MERCATI (IN GRASSETTO)

ABN AMRO (DE)
Banca IMI S.p.A (IT, DE)
Banco Bilbao (DE, SPA, POR)
Banco Santander (DE, SPA, POR, UK)
Bank of Nova Scotia (US)
Bankia (SPA)
BANKINTER (SPA)
Bankhaus Lampe (DE)
Barclays Bank PLC (IT, FR, US, DE, SPA, POR, UK, JAP)
Bayerische Landesbank (DE)
BMO (US)
BNP Paribas  (IT, FR, US, DE, SPA, POR, UK, JAP)
CAIXABANK (SPA, POR)
CAIXA GERAL DEPOSITOS (POR)
Cantor Fitzgerald (US)
CECABANK (SPA)
Citigroup  (IT, FR, US, DE, SPA, POR, UK, JAP)
COMMERZBANK (FR, DE, SPA)
Crédit Agricole (IT, FR, DE, SPA, POR, JAP)
Credit Suisse (US, JAP)
DAIWA (US, JAP)
Danske Bank (DE, SPA, POR)
DekaBank (DE)
Deutsche Bank (IT, FR, US, DE, SPA, POR, UK, JAP)
DZ Bank (DE)
Goldman Sachs (IT, FR, US, DE, SPA, POR, UK, JAP)
Helaba (DE)
HSBC (IT, FR, US, DE, SPA, POR, UK)
ING Bank (IT, DE)
Jefferies (US, DE, POR, UK)
JP Morgan (IT, FR, US, DE, SPA, POR, UK, JAP)
Landesbank Baden-Württemberg (DE)
LLOYDS BANK (UK)
Merrill Lynch (IT, FR, US, DE, UK, JAP)
MILLENNIUMBCP (POR)
MITSUBISHI.MORGAN STANLEY (JAP)
MIZUHO (US, DE, JAP)
Monte dei Paschi di Siena  (IT)
Morgan Stanley (IT, FR, US, DE, SPA, POR, UK, JAP)
NATIXIS (FR, DE, SPA)
NatWest (IT, FR, US, DE, POR, UK)
Nomura Int (IT, US, DE, SPA, POR, UK, JAP)
NORDEA (DE)
Norddeutsche Landesbank (DE)
NOVO BANCO (POR)
ODDO BHF (DE)
OKASAN SECURITIES (JAP)
Rabobank (DE)
RBC (US)
ROYAL BANK OF CANADA (UK)
ROYAL BANK OF SCOTLAND (SPA)
Scotiabank (DE)
SMBC NIKKO (JAP)
Société Générale (IT, FR, US, DE, SPA, POR, JAP)
SUMITOMO MITSUI (JAP)
TD Securities (US)
TOKAI TOKIO (JAP)
TORONTO DOMINION BANK (UK)
UBS (US, DE, UK, JAP)
UniCredit (IT, DE)
Wells Fargo (US)
WINTERFLOOD SECURITIES (UK)