venerdì 28 giugno 2013

Lo stato può creare moneta senza debito


La follia del DEBITO PUBBLICO è un'invenzione recente

banchieri-popolo.jpgL'idea che lo stato si debba indebitare con moneta che lui stesso crea e poi milioni di contribuenti debbano essere tosati per pagare gli interessi del Debito Pubblico è stata inventata solo di recente. Nessuno si è mai sognato, per tremila anni, una cosa del genere, prima di oggi.
Nella storia lo stato che si indebita in modo colossale con moneta che lui crea e viene schiacciato da interessi e poi ha default, sacrifici, tasse, depressione è un fenomeno creato solo dagli anni '70 (inizialmente in Sudamerica).
Come idea era sorta a metà '800, ma allora lo stato aveva una spesa pubblica minima, intorno al 5% del PIL al massimo (salvo che durante la guerra), per cui anche quando aveva deficit non era un vero problema.
Il meccanismo del debito pubblico e interessi, che adesso a noi viene descritto come normale, fino a poco tempo fa incontrava tremende resistenze (di cui una delle tantissime testimonianze è l'articolo firmato assieme da Thomas Edison e Henry Ford sul New York Times nel 1922). Ma qualunque pensatore occidentale degli ultimi 2 mila anni troverebbe assurdo e folle che tutta l'economia giri intorno al problema dello stato che deve pagare montagne di interessi con moneta che lui stesso può creare. 

Nell'800 ci furono scontri violentissimi su questo tema. In America, ad esempio,William Jennings Bryan diventò candidato presidenziale per quattro volte e arrivò vicino a vincere un paio di volte, avendo come programma in pratica liberare lo stato e gli agricoltori dalla schiavitù del debito tramite il "free silver".
Jennings Bryan voleva la moneta d'argento, che era molto abbondante, in mano allo stato, contro il Gold standardche volevano i banchieri perchè l'oro era scarso e quindi se ti indebitavi dovevi ripagare in oro e vincevano i creditori e la deflazione. [Se un governo può creare mille miliardi di dollari dal nulla, allora perchè i banchieri si prendono i nostri soldi con le tasse?].
Nel 1907 William Jennings Bryan tenne alla convention di Chicago il più famoso discorso della politica americana di questo secolo, quello sul "Crocifiggere sulla Croce d'Oro", crocifiggere gli agricoltori e lavoratori americani come Cristo sulla croce del Gold Standard. Jennings Bryan creò una tale emozione e frenesia alla convenzione del partito che gli vale la nomina immediata come candidato presidenziale.

 Per batterlo dovettero mettersi assieme i vari RockfellerMorganKuhn Loeb,Warburg, gli interessi finanziari, che spesero dieci volte di più per far vincere l'altro candidato. Ma la forza del discorso di Jennings Bryan fu tale che per altre tre volte diventò candidato presidenziale, fuori dai partiti ufficiali, come populista. Per un secolo il movimento populista in America ebbe sempre come tema economico centrale LA MONETA e riuscì a tenere a bada il partito della finanza, (si vede che una volta senza TV e cinema la gente era più intelligente).
Negli anni '20 e anni '30 questa opinione, che lo stato non debba indebitarsi a interesse e debba usare la propria moneta senza interessi a favore dell'economia e della comunità, era ancora maggioritaria in molti paesi e dibattuta ovunque, anche nella Teoria Generale di Keynes, dove parla di Silvio Gesell ad esempio.
In Germania un ingegnere diventato economista, Gottfried Feder, nel 1919 teneva conferenze sulla "Zinsknechtschaft", la schiavità dell'interesse" e un reduce e disoccupato austriaco lo sentì parlare e fu fulminato dalle sue teorie. Insieme con altri due o tre formarono il "partito dei lavoratori tedeschi" (poi rinominato con un nome diventato noto) di cui Feder creò il programma economico e quando scoppiò la crisi degli anni '30, la Depressione e ci furono sette milioni di disoccupati vinsero le elezioni e andarono al potere.
Feder centrò tutto il programma economico sul fatto che lo stato si doveva finanziare senza interessi e senza debito per sostenere l'economia e il welfare. Senza la sua soluzione per la moneta l'austriaco non sarebbe andato al potere e non avrebbe avuto il successo che lo rese un semidio per i tedeschi. Una volta adottata la loro politica raddrizzò infatti la situazione in quattro anni, dal 1933 al 1937, rendendo l'ex-pittore e reduce austriaco il politico più popolare dell'epoca (fino a quando non invase l'URSS e per sradicarlo si misero assieme l'Impero Britannico, l'America e l'URSS).
Gli esempi di William Jennings Bryan e di Gottfried Feder dimostrano che questa è un idea esplosiva, quando la gente viene esposta all'idea dello stato che può creare moneta senza debito, a fini di benessere pubblico, reagisce come se gli fosse rivelato un Vangelo e ti segue in massa. La cosa incredibile è che ora invece si da per scontato tutto il contrario, che sia normale indebitare lo stato con la moneta che lui stesso crea e poi soffocare l'economia di tasse, un congegno che ha preso piede per la prima volta veramente tra il 1970 e il 1980. [Fonte - Postato in Società - Economia].

04 febb

Irlanda: lobby banchieri deride aiuti

Irlanda: lobby banchieri deride aiuti e Germania, Merkel furiosa


Saltate fuori registrazioni in cui i senior delle banche fanno battute sugli aiuti ricevuti a partire dal 2008. A pagare furono i contribuenti, con 30 miliardi di euro. Loro ridevano mentre il paese soffriva per l'austerity. ASCOLTA CONVERSAZIONI BANCHIER
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La cancelliera tedesca Angela Merkel reagisce dopo che una registrazione ha colto i banchieri irlandesi prendere in giro la Germania.
La cancelliera tedesca Angela Merkel reagisce dopo che una registrazione ha colto i banchieri irlandesi prendere in giro la Germania.
ROMA (WSI) -



Non solo hanno preso i soldi direttamente dai contribuenti, ovvero dai normali cittadini: ci hanno scherzato pure sopra, prendendo in giro esplicitamente la Germania.

Sono i banchieri irlandesi che, stando ad alcune registrazioni pervenute alle autorità, hanno deriso gli aiuti ricevuti a partire dal 2008; si tratta di dipendenti della banca Anglo Irish Bank, la banca sull'orlo del crac a cui il governo di Dublino nel 2008 offrì una garanzia per permettere a essa - ma anche ad altri istituti di credito - di continuare a operare (banca ora comunque defunta).

La decisione si tradusse in un costo di qualcosa come 30 miliardi di euro per le tasche dei contribuenti, e Dublino fu costretta a quel punto a bussare alla porta dell'Eurozona e a chiedere un bailout, ossia un piano di salvataggio.

Le registrazioni risalgono al periodo di massima crisi per l'Irlanda: immediata la reazione della cancelliera Angela Merkel, che ha condannato con forza l'atteggiamento dei banchieri, definendo le loro battute un insulto verso i lavoratori e un danno alla democrazia.

"Deutschland über alles", ovvero"La Germania al di sopra di tutto"! : queste parole - con cui inizia l'inno nazionale tedesco - sono solo alcune di quelle utilizzate tra scherzi e prese in giro.

Il tasso sui bond decennali irlandesi viaggia oggi poco al di sopra del 4,06%, in rialzo dal 3,42% di maggio. Ma quando l'Irlanda chiese il bailout internazionale nel novembre del 2010, il rendimento era superiore al 9%.

Il tasso sui bond a cinque anni è sceso al 3,06% dopo essere volato oltre il 17% nel 2011.