giovedì 14 novembre 2013

A.Fumagalli e C.Vercellone: Reddito di base incondizionato

Reddito di base incondizionato come reddito primario

di Andrea Fumagalli e Carlo Vercellone

Negli ultimi mesi sia sul sito di Sbilanciamoci che su Il Manifesto sono apparsi alcuni articoli critici in materia di reddito di cittadinanza (vedi, tra gli altri, gli articoli di Pennacchi, Lunghini, Mazzetti). In questa sede, vorremmo chiarire alcuni principi di fondo per meglio far comprendere che cosa, a nostro avviso, si debba intendere quando in modo assai confuso e ambiguo si parla di “reddito di cittadinanza”. Noi preferiamo chiamarlo reddito di base incondizionato (RBI) ed è su questa concezione che vorremmo si sviluppasse un serio dibattito (con le eventuali critiche). Le note che seguono sono una parte di una più lunga riflessione che è apparsa sul n. 5 dei Quaderni di San Precario.

La proposta di un RBI di un livello sostanziale e indipendente dall’impiego poggia su due pilastri fondamentali.

IL FATTO: la seconda puntata, L'Italia con l'Euro al piede


La seconda puntata del saggio del professor Guarino

L'Italia con l'Euro al piede

Indagine giuridica attorno a un codicillo illegale che ha frenato la nostra economia dal 1999. Effetti economici e politici di una decisione presa nelle stanze di Bruxelles. Una svolta in stile rivoluzione francese o bolscevica, col feticcio della stabilità

Quella di oggi è la seconda puntata di un lungo saggio “no euro” scritto dal professore Giuseppe Guarino. (La prima puntata l’abbiamo pubblicata ieri sul Foglio, la terza e ultima uscirà domani). Guarino, subito dopo la Seconda guerra mondiale, divenne uno dei primi ordinari di Diritto pubblico nel 1953. Insegnò a Sassari (suo assistente fu anche Francesco Cossiga), poi a Napoli, infine alla Sapienza di Roma. In politica fu con la Democrazia cristiana, e proprio con il sostegno della Dc divenne ministro delle Finanze nel 1987 e dell’Industria nel 1992-’93.
Secondo il giurista, il tentativo comunitario di creare una moneta unica a immagine e somiglianza del marco, deragliò presto. In prima battuta, infatti, il Trattato di Maastricht aveva assegnato agli stati l’obiettivo fondamentale di perseguire “la crescita”, offrendo loro anche la possibilità di indebitarsi (a certe condizioni stringenti). Poi però, a ridosso della creazione dell’euro, la Commissione stilò un regolamento, il numero 1466/97, che contraddiceva lo stesso Trattato di Maastricht, spingendo gli stati sulla strada rigorista del pareggio di bilancio a ogni costo. Per Guarino si è trattato di un “golpe”, tecnicamente inteso: i Trattati furono di fatto cambiati, senza dibattito pubblico e senza nemmeno seguire le procedure giuridiche corrette. Stesso discorso, per Guarino, si è ripetuto di fatto con il Fiscal compact siglato dai capi di governo nel 2012.

Perché NATION auspicava un Mussolini per gli Stati Uniti

QUELLA “MERAVIGLIOSA UTOPIA
di Filippo Giannini

Viviamo l’anno 2013; il prossimo novembre sarà l’anniversario dell’enunciazione di quello che viene ricordato come il “Manifesto dei 18 Punti di Verona”. Quanto in esso contenuto è la logica conseguenza delle origini fasciste del 1919: principi che hanno attraversato il “Ventennio”, con un susseguirsi costante di decreti e leggi, di chiarissime finalità sociali, che già allora erano all’avanguardia, non solo in Italia, ma nel mondo intero e senza le quali oggi vivremmo su “palafitte sociali”. Tappa fondamentale di questo processo sono i principi essenziali dell’ordinamento corporativo, espressi e ordinati dalla “Carta del Lavoro” che vide la luce il 21 aprile 1927. La “Carta del Lavoro” portava il lavoratore fuori dal buio del medioevo sociale per immetterlo in un contesto di diritti dove i rapporti fra capitale e lavoro erano, per la prima volta nel mondo, previsti e codificati.

Diagramma della pirlamide dell'oligarchia bancaria


Venezuela: piano nazionale contro gli oligarchi

www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 13-11-13 - n. 474
Governo vara piano nazionale di lotta contro la speculazione e le inefficenze
Tribuna Popular | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare - 
06/11/2013

Il Presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, ha annunciato mercoledì (6 novembre, ndt) a Miraflores le misure da prendere per affrontare la guerra economica, per proteggere il popolo dalla scarsità e dai meccanismi di speculazione.
Maduro ha delineato come priorità la riorganizzazione e il profondo riassetto di "tutti gli organi e le politiche economiche esistenti per stabilizzare la produzione, il trasporto, l'approvvigionamento e il commercio equo, così come la formazione di un sano sistema monetario".
Allo stesso modo, regolare e riordinare l'intero sistema dei prezzi dei prodotti di prima necessità, "senza peraltro sospendere la costruzione del nuovo, dobbiamo raddoppiare l'intero sistema di distribuzione del cibo, occorre approfondire e rompere la situazione di stallo che si è abbattuta nella costruzione del socialismo".
Il presidente ha annunciato che a partire da mercoledì "inizia, sulla base di un regime speciale e di decreti da adottare, una vasta operazione nazionale di lotta contro la speculazione e le inefficenze".
Con questo regime, "andiamo fino all'ultimo livello della catena produttiva, andremo fino al negozio, sarà una grande operazione di equilibrio e di vigilanza".
Questo piano include un vasto processo per individuare i sistemi fraudolenti di tariffazione dei prezzi, perché "andiamo alla costituzione e rispetto del sistema di prezzi equi".
L'attività sarà attuata dalla Soprintendenza Nazionale dei Costi e dei Prezzi (Sundecop) e dall'Istituto per la Tutela all'Accesso ai Beni e ai Servizi (Indepabis). Tali soggetti faranno una revisione e citeranno tra l'altro quei siti web che offrono beni (automobili e immobili) a prezzi elevati per questi prodotti, cosa che "costituisce un volgare furto, segno di un capitalismo ladrone e parassita".
Il Capo dello Stato ha anche annunciato la creazione di un Fondo Speciale di Compensazione per la Stabilizzazione dei Prezzi dei Prodotti di Consumo, questo per dare a imprenditori e al settore produttivo sovvenzioni e incentivi per migliorare la produttività e l'efficienza.

Obiettivi del Piano Economico:



Creazione del Centro Nazionale di Commercio Estero

EURO-GOLPE: IL REGOLAMENTO N.1466/97

Il 1° gennaio 1999 è stata immessa sui mercati la moneta disciplinata dal reg. 1466/97.Se si accerterà che la disciplina del regolamento è diversa, anzi opposta rispetto a quella del Tue, bisognerà concludere che l’euro circolante dal 1° gennaio 1999 è un’altra moneta rispetto a quella del Trattato. Questa nuova moneta usa il nome e i simboli di quella voluta dal Trattato. La moneta disciplinata dal Trattato è l’unica “autentica”. Non essendo avvenuto il suo lancio né alla data stabilita, né in qualsiasi altra successiva, l’“euro autentico” è una moneta mai nata. Quella che usurpa il suo nome, e che è stata presentata come se fosse quella del Trattato e in quanto tale accettata nei mercati, è una moneta falsa che, nascoste le proprie natura e identità, si appropria di quelle dell’euro autentico. Vedi: IL FOGLIO, inserto Il 1° gennaio 1999 è stata immessa sui mercati la moneta disciplinata dal reg. 1466/97.Se si accerterà che la disciplina del regolamento è diversa, anzi opposta rispetto a quella del Tue, bisognerà concludere che l’euro circolante dal 1° gennaio 1999 è un’altra moneta rispetto a quella del Trattato. Questa nuova moneta usa il nome e i simboli di quella voluta dal Trattato. La moneta disciplinata dal Trattato è l’unica “autentica”. Non essendo avvenuto il suo lancio né alla data stabilita, né in qualsiasi altra successiva, l’“euro autentico” è una moneta mai nata. Quella che usurpa il suo nome, e che è stata presentata come se fosse quella del Trattato e in quanto tale accettata nei mercati, è una moneta falsa che, nascoste le proprie natura e identità, si appropria di quelle dell’euro autentico. Vedi: IL FOGLIO, inserto UN GOLPE CHIAMATO EURO, 13-14-15 novembre 2013,