martedì 1 luglio 2014

ANATOCISMO E USURA BANCARIA: ADUSBEF AZZANNA IL GOVERNO

ADUSBEF AZZANNA IL GOVERNO: ''RICORREREMO IN OGNI SEDE CONTRO LA REINTRODUZIONE DELL'ANATOCISMO'' (USURA BANCARIA)

IL NORD, martedì 1 luglio 2014

Il Governo, nelle misure per la 'crescita economica' "ha reintrodotto l'anatocismo bancario nell'ordinamento, cancellato su ricorsi Adusbef da decine di sentenze di Cassazione negli anni novanta e perfino dalla Corte Costituzionale (forse per consentire la 'Crescita' degli interessi, spesso usurari, delle banche), ma si e' anche permesso di giocare allo scaricabarile sulla pelle di utenti, consumatori, piccole e medie imprese e delle famiglie, gia' strozzate ed asfissiate da tassi di interessi molto elevati e ben superiori alla media Ue''.
Lo afferma il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti che aggiunge: ''come nel gioco delle tre carte, il ministro Federica Guidi, ha affermato in una intervista di non sapere nulla su una norma inserita nel 'decreto competitivita'' materia di stretta competenza del ministero dello Sviluppo Economico; fonti del ministero dell'Economia, hanno fatto sapere che la 'polpetta avvelenata' per gli utenti dei servizi bancari, sarebbe stata infilata di notte in un 'decreto mostruoso', indicando la Banca d'Italia come responsabile ed autrice di quella norma capestro. cancellata dall'ordinamento da plurime sentenze di Cassazione.
Adusbef quindi ''oltre ad impugnare quel decreto per illegittimita' costituzionale'', chiede di ''individuare il responsabile, oppure i responsabili materiali che hanno inserito quella norma capestro, che lede gravemente diritti e legalita'''.

ADUSBEF AZZANNA IL GOVERNO: ''RICORREREMO IN OGNI SEDE CONTRO LA REINTRODUZIONE DELL'ANATOCISMO'' (USURA BANCARIA)

Anche lo IOR è sotto la CUPOLA Bankitalia

SUL TAVOLO IL BUSINESS-PLAN E IL RUOLO NELLA GESTIONE DEL PATRIMONIO

Chi sono gli uomini chiave 
della nuova finanza vaticana


Inizia domani il consiglio dei cardinali consiglieri di papa Francesco. La segreteria dell’Economia in una sede diversa da quella dell’Istituto

di Maria Antonietta Calabrò

Sarà sicuramente un caso, una coincidenza, anzi, una pura coincidenza. La scelta del Torrione di San Giovanni, come sede, da poche settimane del nuovo dicastero della Curia romana, dalla nuova Segreteria dell’economia, affidata al cardinale australiano George Pell, che il Papa ha soprannominato «il Ranger». Costruito nell’848 da Leone IV per difendere la basilica di San Pietro dalle incursioni dei musulmani, la Torre culmina alla cima del monte ed è situato all’estremità occidentale della Città- Stato, nei giardini vaticani. Proprio dall’altra parte ad Est, c’è la «Torre di Niccolò V», che ha meno della metà degli anni (1453), e che ospita dal 1942 la sede dell’Istituto per le Opere di Religione. È piantata al centro, proprio addossata al Palazzo Apostolico, dove fino a Bergoglio viveva il Papa, come a sostenerlo dal basso. Mentre in più di mezzo secolo di storia, ne ha varie volte minato l’autorevolezza, se non l’autorità.


 Il Torrione di San Giovanni dove ha sede la nuova Segreteria dell’Economia. In quello di Niccolò V si trova, invece, la sede dello Ior
Il Torrione di San Giovanni dove ha sede la nuova Segreteria dell’Economia. In quello di Niccolò V si trova, invece, la sede dello Ior

La Torre di Niccolò è vicina al varco della Porta Sant’Anna, cioè a quel «confine» con l’Italia, che segna una prossimità con il nostro Paese che nel bene e nel male ne ha condizionato la vita, con una serie infinita di scandali. Ecco, a vederla così la disfida dei due Torrioni, può sembrare che la Torre di San Giovanni, periferica, lontano dal Palazzo, lontana dall’Italia, incarni meglio della Torre dello Ior, la visione delle finanze vaticane di Papa Francesco. Un’immagine certamente suggestiva, se si limita a questo.