Pupari,
pupi, marinai e pescatori
Da
tempo non andavo a Lampedusa. Mi è giunta d’improvviso una
telefonata di un pescatore, che mi ha invitato a venire nell’isola:
“Generale, abbiamo bisogno di lei. Qui le cose vanno male,
proprio male”.
E
siccome non sono come certi miei ex colleghi che fanno una cosa solo
se c’è un utile per la loro carriera o per le loro tasche, ho
preso l’aereo, che mi sono pagato, e mi sono ritrovato in una delle
isole più incantevoli del Mediterraneo.
Al
bar dei pescatori mi sono seduto alla veranda e, dopo aver preso un
ottimo caffé, i pescatori alla spicciolata si sono affollati intorno
alla mia persona.
Uno
di loro mi ha detto che, nel momento in cui i governi, nazionale e
locali, li hanno come al solito fottuti e dimenticati, molti
pescatori hanno commentato con rabbia: “Se ci fosse stato
Pappalardo, le cose non sarebbero andate così”.
Mi
hanno raccontato che lo Stato ha messo a disposizione dei pescatori
Lampedusani una nave insufficiente a rifornirli di materie prime,
compreso il combustibile, prezioso per le loro barche, ma soprattutto
ad imbarcare il pesce per la Sicilia. Per cui, dopo notti passate in
mare, non trovando la nave capiente al porto, il pesce pescato in più
si butta via.
Viva
il Governo Italiano che continua a maltrattare i Lampedusani che però
sanno che una scintilla è già partita dai fuochi rivoluzionari
scoppiati in Nord Africa, che prima o poi accenderanno un incendio
anche nella loro Isola.
Uno
di loro, Giovanni mi ha raccontato, in un momento di serenità e
distensione, come ha superato un esame per ottenere la patente di
motorista abilitato, dato che lo Stato dopo tanti anni si è accorto
che la sua patente di marinaio motorista non era più sufficiente a
portare la sua barca, che lui guida da oltre venti anni.
Hanno
addirittura chiamato da Catania un Tenente di Vascello per sottoporre
quattro pescatori Lampedusani a “severi” esami.
A
Giovanni hanno chiesto se sapeva usare l’estintore. Ha risposto no,
perché nella sua barca non è mai scoppiato un incendio.
Il
Tenente di Vascello è rimasto trasecolato.
Seconda
domanda: “Sa che l’estintore va di tanto in tanto capovolto e
agitato?”.
Risposta:
“Non l’ho mai fatto perché ci pensa il mare ad agitarlo”.
A
questo punto il Tenente di Vascello si è zittito.
Agli
altri tre ha chiesto che cos’è questo e quest’altro e
quest’altro ancora.
Risposta
per tutto: “Lo so, ma non ricordo”.
Tutti
e quattro promossi, con buona pace per il legislatore che si è
inventato un’altra legge per un rinnovo di patente, che non serve a
niente.
Totò
avrebbe detto: “Ma, intanto, io pago!”.
Nota
amara: con la patente di minore livello i pescatori potevano
spingersi sino a 20 miglia. Adesso solo fino a 6 miglia. Ovviamente,
per questa imposizione, che è apparsa un vero e proprio sopruso, i
Lampedusani si sono spinti sino a 40 miglia.
Facessero
così anche i Siciliani e gli Italiani! All’ennesimo sopruso, si
dovrebbero organizzare per fare una bella rivoluzione, cacciando via
pupari e pupi!
A
proposito di pupari e pupi, Salvatore, un altro pescatore, mi ha
detto che i fratelli Cuticchio, i noti pupari siciliani, sono stati
largamente surclassati da Casaleggio e Grillo. Perché i Cuticchio
hanno circa 70 pupi, mentre il comico e l’altro, che non si sa cosa
faccia, ne hanno oltre 150, ma quel che è peggio li sanno manovrare
meglio.
Peccato
che il loro spettacolo piaccia sempre meno agli Italiani, che sono
stanchi di essere presi in giro da politici falliti e da comici che
li vorrebbero sostituire.
La
Camusso, quella donna brillante che dirige la CGIL, che nulla ha
fatto per tutelare la vita dei due Marò spediti in India, dove vige
la pena di morte, ha detto di aver scoperto che lo Stato non ha più
soldi per pagare la cassa integrazione a centinaia di migliaia di
lavoratori. Per cui, ha organizzato una bella manifestazione, insieme
a CISL e UIL, con tanto di bandiere, davanti a Montecitorio. C’erano
quattro gatti, che hanno ripetuto i soliti slogan, che le macchine
pulitrici del Comune hanno spazzato via insieme alle cartacce che
alcuni cafoni avevano buttato a terra.
Un
lavoratore ha gridato all’indirizzo di alcuni parlamentari, che
dopo 50 giorni, non hanno ancora formato il governo: “Dato che non
lavorate, come mai non applicano la cassa integrazione anche a voi?
Certo, a voi la pagherebbero sempre, anche dopo che siete
scomparsi!”.
Do
un avvertimento agli Italiani che credono ancora nei vecchi partiti,
ritornati alla carica, dopo il loro fallimento e quello successivo di
Monti:
“ATTENZIONE,
ATTENZIONE: i fidi bancari sono spariti dalla
circolazione. Erano prestiti finanziari che poteva erogare sotto la
sua responsabilità ogni direttore di banca, erano prestiti che la
banca riservava al ceto medio per un importo di circa 5/10 mila euro,
per spese generiche sostenute dalle famiglie, dentista,
elettrodomestici, ristrutturazione della casa, spese scolastiche, la
figlia da sposare, e così via.
Su
questa linea, spariranno quanto prima carte di credito e bancomat,
che saranno riservati e concessi solo a coloro che avranno cospicui
conti in banca.
Tra
non molto questo sarà un Paese per ricchi e per extracomunitari
danarosi che stanno rilevando tutte le piccole aziende fallite.
Tra
vent’anni gli Italiani nel loro Paese saranno una minoranza etnica.
I
Governi presenti e quelli che li hanno preceduti si sono comportati
in maniera scellerata: non hanno mai voluto una riforma per la
famiglia.
Ci
ha provato a suo modo Casini, per sistemare la sua famiglia, amici e
parenti, con le recenti candidature parlamentari.
In
Italia non si fanno più figli, mancano il lavoro e gli asili nido,
mentre la previdenza fa acqua da tutte le parti.
I
Governi che verranno si dovranno preoccupare di aprire migliaia di
centri Caritas, più carceri, e tutelare maggiormente la sicurezza
pubblica nel momento in cui il ceto medio troverà il frigo vuoto e,
non potendo più sfamare la sua famiglia, si incavolerà!
Mentre
le Aziende falliscono, gli imprenditori licenziano o mettono sotto
cassa integrazione i loro dipendenti, i Parlamentari continuano a
fallire sotto gli occhi inorriditi degli Italiani
Saranno
cavoli amari per tutti, ricchi e poveri. Già si notano le avvisaglie
con i suicidi dei Carabinieri, oggi gli esseri umani più deboli, più
isolati e più esposti della società, non potendosi difendere da
taluni superiori arroganti, non potendosi sfogare con tutto ciò che
sta al di fuori del loro mondo, divenuto angusto e ottuso, non
potendo soddisfare le esigenze economiche della loro famiglia, ben
sapendo che domani non potranno e non vorranno opporsi alla
ribellione sociale ad un sistema che elargisce stipendi favolosi agli
alti dirigenti dello Stato, auto blu, assicurazione, benzina, bollo
auto, alloggi e tante altre cose gratis”.
Una
volta c’era il COCER di Pappalardo, che si opponeva a taluni
vertici e a questa classe politica.
Oggi
c’è il SUPU di Pappalardo. Basta cercarlo sul web
(www.sindacatosupu.it).
Rafforzatelo con le vostre iscrizioni.
Roma,
18 aprile 2013
Antonio
Pappalardo