sabato 29 ottobre 2016
MONETA BANCARIA: CHIAMARE IL BLUFF PER FARE SVOLTA
MONETA BANCARIA: CHIAMARE IL BLUFF PER FARE SVOLTA
http://marcodellaluna.info/sito/2016/10/29/moneta-bancaria-chiamare-il-bluff-per-fare-svolta/
Pubblico qui sotto il discorso tenuto ieri da Marco Saba, come azionista, all’assemblea degli azionisti di Mediobanca.
Il sistema monetario-creditizio attuale è confermato nella sua realtà anche dalle autorità monetarie, da KPMG, da qualche giudice, oltre che da accademici.
Esso ha caratteri tanto apertamente incostituzionali e illogici, violando soprattutto il principio di eguaglianza e quello di sovranità dello Stato, che, se reso noto, rivela come radicalmente ingiusto e illegittimo l’ordinamento.
I magistrati, quasi tutti, fingono di non capire o non capiscono proprio – in ogni caso, la loro convenienza è evidente. Qualche giudice ammette la realtà, senza rendersi conto di quanto mostruosamente illegale essa è.
E’ un sistema in cui il grosso della creazione di Euro (di Dollari, di Sterline, etc.) viene fatto, oramai apertamente e col benestare delle autorità monetarie, dalle associazioni private di banchieri privati, senza o quasi controllo da parte delle banche centrali (gli artt. 127 e 128 del Trattato di Lisbona, che assegnano alla BCE il compito di regolare la massa monetaria, sono un bluff).
Viene fatto allo scoperto, ossia senza copertura aurea o di moneta legale, mediante semplici scritturazioni contabili, a costo zero.
Viene fatto attraverso la creazione di importi sia per eseguire i prestiti (mutui, anticipi, etc.) che per eseguire pagamenti – leggi: acquisti speculativi in proprio, ossia creazione e sfruttamento di bolle speculative.
Quindi un cartello privato detiene ed esercita, in regime di monopolio, la sovranità monetaria condizionando così economia e politica.
Nessuna norma di legge autorizza le banche commerciali a creare moneta; ancor meno le autorizza a creare l’Euro, cioè la moneta legale; però lo fanno, e farlo è il loro core business: esse sono innanzitutto fabbriche di soldi.
Qualche banca e in giudice hanno scritto: hanno il diritto di farlo perché non è esplicitamente proibito né riservato alle banche centrali, e tutto ciò che non è proibito o riservato è lecito.
Benissimo, ma allora perché non lo fanno anche gli Stati e le pubbliche amministrazioni, anziché tagliare i servizi, triplicare i tributi, e affondare nei debiti? Per far guadagnare i banchieri a spese dei contribuenti? Per aumentare il loro potere politico?
E perché non fanno creazione monetaria a quel modo anche le imprese e le famiglie, per rimborsare i debiti alle banche? Perché non creano anch’esse moneta con semplici registrazioni contabili, come fanno le banche, e non la usano per pagarle?
E’ moneta esattamente identica a quella che le banche hanno prestato loro: ejusdem generis, ossia moneta creata contabilmente. Non possono rifiutarla, per ovvie ragioni di reciprocità. Ho iniziato cause per clienti che pagano le banche così , con moneta creata alla maniera delle banche, per estinguere i debiti e per fermare le esecuzioni.
Gli Stati accettano questo monopolio privato delle associazioni bancarie private, pagano con la sua moneta, e la richiedono in pagamento dei loro crediti, tasse innanzitutto. Impongono persino di usarla sopra certi importi.
Per giunta, la creazione monetaria suddetta, come quella delle banche centrali, non è dichiarata in bilancio sebbene sia un ricavo, con conseguente evasione fiscale e creazione di buchi neri monetari, e il fisco fa finta di niente, preferendo torchiare i cittadini e soffocare l’economia.
Se fosse dichiarata, risanerebbe le banche salvando azionisti, obbligazionisti, risparmiatori, dipendenti; porrebbe fine all’instabilità del sistema, consentirebbe massicci investimenti e ripianerebbe i conti pubblici, permettendo un forte taglio delle tasse.
Ecco che l’ordinamento politico-giuridico reale del potere, italiano ed europeo, appare come radicalmente illegittimo perché non solo ingiusto e mendace, ma perché anche in contrasto con i propri principi dichiarati quali fondamenti della sua legittimità.
E adesso oramai il bluff viene scoperto, l’insostenibile contraddizione dell’illegittimità e disfunzionalità del sistema viene portata alla luce, nelle assemblee, nei tribunali, in parlamento, nelle associazioni, nel dibattito pubblico – e diviene quindi possibile che, sotto la spinta della recessione e delle violenze economiche e sociali, l’economia delle bolle sta incrementando contro le popolazioni, che la finzione, la maschera, divenga insostenibile e resti totalmente discreditata, aprendo la via a una svolta.
Continua su: http://marcodellaluna.info/sito/2016/10/29/moneta-bancaria-chiamare-il-bluff-per-fare-svolta/
Classe digerente: il 99.9% degli azionisti Mediobanca è... analfabeta
MARCO SABA ALLA ASSEMBLEA AZIONISTI DI MEDIOBANCA
http://www.corrieredicalabria.com/articolo.php?id=594
il bilancio del gruppo MEDIOBANCA, ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI MEDIOBANCA, in via Filodrammatici 3, Milano, 28 ottobre 2016:
Audio:
Intervento di Saba all'assemblea Mediobanca 2016
https://soundcloud.com/msaba/intervento-di-saba-a-mediobanca
Risposta dell'AD Nagel a Saba all'assemblea di Mediobanca 2016
https://soundcloud.com/msaba/risposta-di-nagel-a-saba
Replica di Saba all'AD Nagel all'assemblea di Mediobanca 2016
https://soundcloud.com/msaba/replica-di-saba
“Mi rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a tutti gli Azionisti. Sono l’azionista Marco Saba ed intervengo sul primo punto dell’ODG chiedendo che copia della mia mozione venga trascritta nel verbale dell’assemblea. Anche quest’anno, dal bilancio consolidato, non è possibile sapere quanto danaro è stato creato dal Gruppo Mediobanca durante l’esercizio. A pag. 21 del verbale dell’assemblea Mediobanca del 28 ottobre 2015, leggo che il dott. Nagel, qui presente, aveva assicurato che nel Gruppo non vi è alcuna creazione di moneta virtuale.
Nella pagina internet della Banca Centrale Europea intitolata “Cos’è la moneta ?”, si dice che la “moneta “interna”, ossia i depositi bancari”, è “una forma di moneta che viene creata, e può essere annullata, nel settore privato dell’economia.” [1]
Il 7 luglio 2016 a Madrid, in Spagna, il vice presidente della BCE aveva ammesso: “Una motivazione fondamentale per la regolamentazione bancaria si riferisce al fatto che, quando concedono credito, le banche creano denaro creando un deposito corrispondente. Questa attività, che è al centro del nostro sistema di moneta-credito, comporta una significativa trasformazione di liquidità poiché i depositi sono molto più liquidi dei crediti.” [2]
In sostanza, come confermato dalla società di revisione KPMG nel rapporto al primo ministro dell’Islanda pubblicato il 5 settembre 2016, a pag. 5: “Quando le banche commerciali effettuano prestiti alla clientela, creano denaro mediante l'emissione di depositi sul conto corrente del cliente. Questo espande il bilancio delle banche, su cui le banche centrali hanno un controllo limitato. Il sistema monetario sovrano (sistema ISM) mira a spostare la creazione di moneta dalle banche commerciali allo Stato e alle banche centrali.” [3]
La prassi di creazione monetaria da parte delle banche di credito è stata ammessa ultimamente dalla Banca Popolare dell’Alto Adige nel procedimento esecutivo immobiliare 216/2014 avanti al Tribunale di Bolzano che, nell’ordinanza del 6 settembre 2016, afferma che le banche possono creare moneta bancaria in Euro, e lo fanno, perché questo non è proibito da nessuna disposizione. Chiarito il fatto che anche il Gruppo Mediobanca, come le altre banche, crea moneta, dal momento che crea depositi quando effettua degli impieghi, si pone qui il problema della corretta contabilizzazione di questa creazione. All’atto della creazione monetaria, ovvero quando i manager della banca decidono un impiego, si dovrebbe registrare un influsso nel conto dei flussi di cassa, che sono oggetto del Rendiconto Finanziario, per poi trasferire correttamente questa cifra depositandola sul conto del cliente. Se ogni volta che la banca crea denaro, gli amministratori “dimenticano” di accreditare il conto di cassa della banca, si ha una situazione per cui è vero che il bilancio si “espande”, ma senza l’esistenza di un sottostante (ovvero il capitale creato). Quello che succede è che – senza la registrazione degli influssi di cassa da creazione – il Rendiconto Finanziario del Gruppo Mediobanca non ha alcun senso – e così di conseguenza il suo Conto Economico ed il suo bilancio consolidato.
Se il denaro – creato “in nero”, ovvero senza appropriata contabilizzazione - appare improvvisamente sui conti dei clienti senza un’origine o provenienza lecita e dichiarata, si avrà che tutta la massa aggregata del denaro bancario in circolazione non ha una origine iniziale certa ed identificabile violando così anche le norme antiriciclaggio (AML). Allo stesso tempo, si ha l’effetto che questo denaro, pur se invisibile contabilmente, ha vita propria e non si sa bene dove vada poi a finire. A proposito quindi dello Stato Patrimoniale, nel testo del prof. Antonino Galloni uscito nel 2014, per le edizioni Eurilink, ed intitolato “Il futuro della banca”, a pag. 13 si legge: "Ciò non avrebbe alcun senso (...) se non fosse fondamentale per occultare il reale funzionamento delle banche stesse: solo mettendo al passivo i depositi nello stato patrimoniale si nasconde la voragine di attivo (determinato, nel tempo, da un impressionante margine operativo lordo tra gli impieghi con i loro interessi - da una parte - ed i soli costi di funzionamento con gli interessi sui depositi, dall'altra)."
Cosa vuol dire questo, cari azionisti ? Vuol dire che l’ampliamento dell’attivo dello Stato Patrimoniale viene falsamente pareggiato con i debiti verso clientela che non hanno alcun motivo d’essere, poiché i depositi stessi sono auto-liquidanti. Infatti, il danaro che avete sui conti lo potete usare propriamente come il contante a corso legale, ed è proprio contante anche secondo il principio contabile “IAS 7.6”.
In sostanza, come non v’è bisogno di garantire le banconote con monete metalliche, così non v’è bisogno di garantire la “FIAT CURRENCY” (come definita dall’Autorità Bancaria Europea) contenuta nei depositi, con banconote o monetine. Oltre a registrare la creazione di danaro in cassa prima di poterne disporre, quindi, l’amministrazione Mediobanca deve rettificare lo Stato Patrimoniale tenendo segregati i depositi dalla contabilità bancaria, esattamente come lo sono già nella pratica e come lo si fa per il contenuto delle cassette di sicurezza. Mi stupisce davvero che il revisore PWC non abbia ancora fatto proprie queste ovvie considerazioni.
L’effetto finale è che l’amministrazione della banca - omettendo di rappresentare correttamente in bilancio una parte rilevante di asset aziendali e di conseguenza alterando il conto economico - sta nascondendo i veri profitti dell’attività del Gruppo agli azionisti, al pubblico e all’erario, e che le autorità di vigilanza e supervisione o sono ignoranti, o fanno parte del gioco e vanno esautorate. Il collegio sindacale del Gruppo dovrebbe riflettere seriamente su queste considerazioni.
Per questi validi motivi voterò contro il bilancio presentato e chiedo a tutti gli azionisti, danneggiati e responsabili, di fare altrettanto esigendo, senza indugio, la rettifica del bilancio presentato. Grazie per l’attenzione.” MARCO SABA
Note:
1] https://www.ecb.europa.eu/explainers/tell-me-more/html/what_is_money.it.html
2] https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2016/html/sp160707_1.en.html
3] https://assets.kpmg.com/content/dam/kpmg/is/pdf/2016/09/KPMG-MoneyIssuance-2016.pdf
NDR: Risultato ? Il 99,9% degli azionisti ha votato approvando il bilancio...
martedì 25 ottobre 2016
mercoledì 19 ottobre 2016
Ex Capo-Economista della BCE: “L’Euro Crollerà”
Ex Capo-Economista della BCE: “L’Euro è un Castello di Carte che Crollerà” (da A.E. Pritchard)
Ambrose Evans-Pritchard commenta sul Telegraph le recenti, gravi affermazioni di uno dei padri fondatori dell’euro ed ex capo-economista della BCE, il tedesco Otmar Issing. In una recente intervista, Issing denuncia l’insostenibilità dell’eurozona e afferma che fin dall’inizio sono stati commessi errori fatali nella gestione dell’intero sistema. Sostiene poi che si sarebbe dovuto far uscire la Grecia dall’euro fin dall’inizio della crisi anziché procedere a un salvataggio che, ammette Issing, è servito solo alle banche tedesche e francesi.(Che l’euro fosse una catastrofe annunciata destinata a una inesorabile fine, qui lo abbiamo sempre saputo. Ma che lo dica un personaggio significativo per l’intero progetto come Issing dimostra il diffondersi della consapevolezza dell’inesorabile, e forse il tentativo di dissociarsi dalla responsabilità degli errori commessi.)
di Ambrose Evans-Pritchard, 16 ottobre 2016
http://vocidallestero.it/2016/10/18/ex-capo-economista-della-bce-leuro-e-un-castello-di-carte-che-crollera-da-a-e-pritchard/
La Banca Centrale Europea (BCE) sta estendendo pericolosamente le proprie funzioni e l’intero progetto euro è impraticabile nella sua forma attuale: così ha ammonito uno degli architetti e fondatori dell’unione monetaria.
“Un giorno tutto il castello di carte crollerà” ha detto il prof. Otmar Issing, il primo capo economista della BCE e figura fondamentale nella costruzione della moneta unica.
Il prof. Issing ha detto che il progetto euro è stato tradito dai politici, e ha lamentato che l’esperimento è andato storto fin dal principio ed è ormai degenerato in un caos fiscale che ancora una volta nasconde le purulente patologie di fondo.
“Realisticamente si tratterà di tirare avanti in qualche maniera, dibattendosi tra una crisi e l’altra. È difficile prevedere per quanto tempo ancora continuerà, ma non potrà proseguire così per sempre“, ha affermato in un’intervista alla rivista Central Banking, in ciò che appare come una significativa demolizione dell’intero progetto.
Questi commenti ci ricordano che l’eurozona non ha affatto superato la sua incoerenza strutturale. Un’illusoria combinazione di basso costo del petrolio, euro debole, quantitative easing e riduzione dell’austerità fiscale ha dissimulato la realtà, ma si tratta di effetti di breve termine che stanno già svanendo.
L’intero impianto verrà messo quasi certamente alla prova dalla prossima crisi globale, ma questa volta ci sarà già in partenza un elevato livello di debito e di disoccupazione, nonché un maggiore logoramento politico.
Il prof. Issing ha poi sferzato la Commissione Europea, definendola una creatura delle forze politiche che ha ormai rinunciato a ogni tentativo di imporre delle regole in maniera sensata. “L’azzardo morale è schiacciante“, ha detto.
La BCE si trova su una “china scivolosa“, e secondo Issing avrebbe compromesso in modo fatale l’intero sistema salvando paesi in bancarotta, in evidente violazione dei trattati.
“Il patto di stabilità e crescita è più o meno fallito. La disciplina di mercato è stata abolita dagli interventi della BCE. Non c’è quindi nessun meccanismo di controllo fiscale da parte dei mercati o della politica. Ci sono tutti gli ingredienti per il disastro dell’unione monetaria.
“La clausola di non-salvataggio viene violata quotidianamente“, ha detto, rigettando come ottusa e ideologica l’approvazione della Corte Europea alle misure di salvataggio.
La BCE ha “varcato il Rubicone” e ora si trova in una situazione insostenibile, mentre cerca di riconciliare i ruoli contrastanti di autorità di vigilanza, supervisore della Troika nelle missioni di salvataggio e operatore di politica monetaria. La sua stessa integrità finanziaria è sempre più in pericolo.
La BCE detiene già oltre mille miliardi di euro di titoli comprati a tassi di interesse “artificialmente bassi” o negativi, il che implica enormi perdite di bilancio una volta che i tassi di interesse torneranno a salire. “Mettere termine alla politica del quantitative easing diventa sempre più difficile, perché le conseguenze sarebbero potenzialmente disastrose“, ha detto.
“Il declino della qualità delle garanzie [collaterali] ammissibili è un problema grave. La BCE sta comprando obbligazioni societarie quasi a livello spazzatura, e degli eventuali tagli del valore dei titoli [haircut] possono reggere a malapena un declassamento del credito di un punto. Il rischio per la reputazione di una banca centrale, nell’intraprendere azioni del genere, in passato sarebbe stato impensabile“, ha detto.
Nascondersi tutto questo è mistificazione, falsità politica, negazione endemica della realtà. I leader politici dei paesi più indebitati hanno ingannato i propri elettori con affermazioni rassicuranti, suggerendo falsamente che qualche genere di unione fiscale o mutualizzazione del debito potesse essere dietro l’angolo.
Ma non c’è nessuna possibilità di vedere una unione politica o la creazione di un ministero del tesoro europeo nel prossimo futuro, il che comunque richiederebbe una riforma drastica della costituzione tedesca – cosa impossibile nel clima politico attuale. Il progetto europeo deve quindi funzionare come una semplice unione di paesi sovrani, altrimenti fallirà.
Il prof. Issing denuncia il primo salvataggio greco del 2010 come poco più che un salvataggio delle banche tedesche e francesi, e insiste che sarebbe stato molto meglio far uscire la Grecia dall’euro, come lezione salutare per tutti gli altri. Ai greci si sarebbe dovuto offrire un aiuto generoso, certo, ma solo dopo che avessero ripristinato la variabilità del tasso di cambio tornando alla dracma.
La critica del prof. Issing esaspererà quelli che alla BCE e al Fondo Monetario Internazionale hanno ora ereditato la crisi e devono affrontare una situazione spaventosa e in rapida evoluzione.
La paura era quella di una reazione a catena che raggiungesse la Spagna e l’Italia, facendo esplodere una crisi finanziaria incontrollabile. In due occasioni è quasi successo, ed è rimasto un rischio fino a che Berlino non ha cambiato atteggiamento, permettendo alla BCE di sostenere i mercati del debito italiano e spagnolo nel 2012.
Molti diranno che la crisi si è diffusa proprio perché la BCE non poteva agire come prestatore di ultima istanza. Il prof. Issing e altri della Bundesbank sono stati i principali responsabili di questa falla nel progetto.
Jacques Delors, il padre fondatore “politico” dell’euro, lo scorso mese ha candidamente recitato il suo requiem sui fallimenti dell’unione monetaria, ma è in netto disaccordo col prof. Issing sulla natura del problema.
La sua fondazione propone un governo economico sovranazionale con una condivisione del debito e un ministero del tesoro europeo, nonché una politica fiscale espansiva che rompa il “circolo vizioso” e impedisca il verificarsi di un secondo decennio perduto.
“È essenziale ed è urgente: a un certo punto, nel futuro, l’Europa sarà colpita da una nuova crisi economica. Non sappiamo se fra sei settimane, sei mesi o sei anni. Ma nella sua forma attuale l’euro non può sopravvivere alla prossima crisi“, ha scritto Delors.
Il prof. Issing non è un nazionalista tedesco. È aperto all’idea di un genuino progetto di Stati Uniti d’Europa costruito su basi adeguate, ma ha più volte ammonito contro il tentativo di forzare il ritmo dell’integrazione, o di giungere al federalismo “dalla porta di servizio“.
Critica l’ultimo piano UE per creare una “unione fiscale“, descritto nel report dei Cinque Presidenti, poiché teme che una tale mossa possa portare a istituire un plenipotenziario maligno dotato di poteri sfrenati su aspetti sensibili della vita nazionale, al di là di ogni controllo democratico.
Questo sistema eroderebbe la sovranità di bilancio dei paesi membri e violerebbe il principio “nessuna tassazione senza rappresentanza“, dimenticando così la lezione della Guerra Civile Inglese e della Rivoluzione Americana.
Il prof. Issing afferma che l’avventura ha cominciato subito a uscire dai binari, sebbene il difetto strutturale sia rimasto nascosto a causa del boom finanziario. “Non c’è stata nessuna accelerazione della convergenza dopo il 1999 – anzi, c’è stato il contrario. Fin dal primo giorno un certo numero di paesi ha iniziato ad andare nella direzione sbagliata“.
Una serie di paesi ha lasciato che i salari crescessero, ignorando gli ammonimenti che questo si sarebbe dimostrato fatale in un’unione monetaria irreversibile. “Durante i primi otto anno il costo del lavoro in Portogallo è aumentato del 30 percento rispetto alla Germania. In passato l’escudo [l’ex moneta nazionale portoghese] si sarebbe svalutato del 30 percento e le cose sarebbero in qualche modo tornate a sistemarsi“.
“Alcuni paesi – tra cui l’Irlanda, l’Italia e la Grecia – si sono comportati come se avessero ancora potuto svalutare la propria moneta“, ha detto.
Il problema di fondo è che quando un paese molto indebitato ha perso il 30 percento di competitività in un sistema di cambi fissi, è quasi impossibile recuperare il terreno perduto in un mondo deflazionistico come quello attuale.
È diventata una trappola. L’intera struttura dell’eurozona ha preso una piega verso la contrazione. La deflazione ora è una condizione che si auto-avvera. L’ideologia tedesca purista del prof. Issing non ha alcuna risposta convincente a tutto questo.
venerdì 7 ottobre 2016
Progetto “Salva-Comuni”: cosa, come, dove, quando, perché
Progetto “Salva-Comuni”:
cosa, come, dove, quando, perché
a cura di Marco Saba, presidente di IASSEM, 7 ottobre 2016
La
legge di stabilità 2015 (articolo 1, comma 702, legge 190/2014), con
riferimento agli anni 2015, 2016 e 2017, ha portato al 55% la quota
spettante ai Comuni sulle maggiori somme dei tributi statali riscosse
in conseguenza della loro partecipazione all’attività di
accertamento fiscale svolta attraverso la “segnalazione
qualificata” (vedi note 1 e 2).
I
Comuni dovrebbero effettuare le segnalazioni per i casi più
eclatanti di evasione evitando di soffermarsi su casi minimi anche
per evitare di essere accusati di attività formali di lotta
all’evasione, piuttosto che di impegno sostanziale. A questo scopo
si suggerisce di effettuare una segnalazione qualificata per il caso
delle banche operanti sul territorio comunale in riferimento all’IRES
e l’IRAP evasa sulla creazione di denaro poiché tale attività,
differente da quella dichiarata (ATECO 64.19.10: Intermediazione
monetaria di istituti monetari diverse dalle Banche centrali, vedi
nota 3), non risulta nei bilanci presentati dalle banche presenti ed
operanti sul territorio nazionale (vedasi: interventi di Sibilia,
Saba, Rosanìa, nelle assemblee degli azionisti di UNICREDIT, INTESA,
MEDIOBANCA, etc. etc. nel 2014 e 2015).
Sulla
questione della contabilizzazione della creazione monetaria,
l’ignoranza e le irregolarità arrivano ai piani alti della P.A.
(vedi nota 4) Sul fatto che le banche creano denaro – cosa
sconosciuta al pubblico che non si chiede come viene creato il
denaro, ma solo se gli arriva – si è espresso recentemente anche
il vice presidente della Banca Centrale Europea a Madrid, il 7 luglio
2016 (vedi nota 5).
Ai
fini della segnalazione, le banche operanti sul territorio comunale
possono rientrare nel caso previsto di “soggetto svolgente attività
diversa da quella dichiarata”, infatti le banche creano denaro per
gli impieghi alla bisogna – non se lo fanno prestare
precedentemente - e tale attività non solo non è dichiarata ma non
risulta nei libri contabili e nel bilancio presentato dalle banche
(vedi nota 6). L’attività dichiarata è solo quella di
intermediazione finanziaria, non quella d’emissione di denaro
digitale in euro. Tale denaro, d’altra parte, se non dichiarato
falsifica notevolmente la dichiarazione annuale dei profitti prima
delle imposte. Infatti si calcola che gli impieghi annuali del
sistema bancario commerciale siano dell’ordine dei 1.800 miliardi
di euro (fonte: Banca d’Italia, varie relazioni annuali).
La
creazione continuativa di denaro nel Comune di pertinenza da parte
della banca (sede o filiale) si evidenzia anche nelle operazioni che
lo stesso Comune effettua quando accende dei mutui che vengono
onorati dalla banca con la creazione di denaro direttamente nel conto
di deposito del Comune, senza però passare dai flussi di cassa della
banca stessa al momento della creazione. L’alterazione per
omissione del rendiconto finanziario, e quindi del conto dei flussi
di tesoreria della banca, e la relativa contestazione internazionale
iniziata da Marco Saba, presidente di IASSEM (vedi nota 7), trae
ragione dal fatto che, ad esempio, le banche centrali BCE e BNS non
hanno presentato il rendiconto dei flussi di cassa nel 2016
(Rendiconto Finanziario).
Nella
segnalazione qualificata si può suggerire che: l’ammontare della
cifra annuale non dichiarata equivale, banca per banca, alla massa
degli impieghi sommata alle eventuali operazioni di acquisto di beni
e servizi (ad esempio, il pagamento dello stipendio degli impiegati)
ed ad altre da individuarsi tramite accertamenti da parte
dell’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza
(cambiovaluta, import-export, versamento per contanti, etc.).
Infine,
la segnalazione può essere inoltrata dal Comune utilizzando il
portale PuntoFisco:
https://puntofisco.agenziaentrate.it/PuntoFiscoHome/Logon.jsp
indicando
il numero delle filiali o sedi di banche nel territorio comunale e la
loro denominazione.
E’
opportuno ricordare che la segnalazione vale per l’anno in corso ma
anche per tutti gli anni precedenti all’accertamento da eseguirsi a
cura dell’AGE.
Il
55% delle cifre evase – anche per il solo 2015 – dovrebbe essere
sufficiente a salvare anche i Comuni più indebitati e può essere
calcolata per ogni anno grosso modo con questa formula: 1.800
miliardi di euro – diviso – numero di residenti in Italia –
moltiplicato – numero di residenti nel comune in oggetto. Da questa
cifra si tragga il 30% (IRES + IRAP) ed infine sul risultato si
calcoli il 55% che è il premio per il Comune.
In
questa pagina dell’ANCI si trovano risposte a domande comuni:
Note:
1)
v. “SEGNALAZIONI ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE” - VADEMECUM AD USO
DEI COMUNI
2)
Comuni vs evasione: quanto vale e come si svolge la partecipazione
3)
v. “Note per un studio di settore sull’attività bancaria”
http://centralerischibanche.blogspot.it/2014/05/note-per-uno-studio-di-settore.html
4)
v. “Tesoro sommerso: l’errore contabile del ministro Padoan”
5)
v. “LA BCE ammette: le banche commerciali creano denaro”
6)
“Punti fermi sulla creazione di danaro bancario in Europa”, blog
“Centrale Rischi Banche”, 3 ottobre 2016. Documento notificato al
Tribunale di Genova il 4 ottobre 2016.
7)
Istituto di Alti Studi sulla Sovranità Economica e Monetaria –
sito web in costruzione.
lunedì 3 ottobre 2016
Pianoinclinato: anonimi, cafoni e incompetenti, ovvero "capre"
Commento, replica penosa, controreplica e demolizione
Da: http://www.pianoinclinato.it/economia-scienza-antropologia/?doing_wp_cron=1475448342.2566339969635009765625
Commento:
Marco Saba (@marcosabait) il said:
Molto interessante, la questione è decisamente attuale. In Italia ci troviamo in un momento in cui sia il governo che il parlamento ignorano come funziona una banca, ignorano cioè completamente la creazione di moneta (provvista) che la banca effettua dal nulla (DE NOVO) prima di fare un prestito (o altre spese…). D’altra parte il problema era ignorato anche dai tribunali fino a pochissimo tempo fa (vedi l’ordinanza recente del tribunale di Bolzano). Ignorare che le banche, anziché intermediari, siano fabbriche di moneta, cosa che non è evidente dalla conbtabilità bancaria, è un grave errore che induce ancor oggi, nel 3000, ad affermare – senza nemmeno sorridere – che le banche possano “fallire” .
Replica penosa e scortese del signor x (degna dello sbilifesto):
beneathsurface il said:
Controreplica...
Marco Saba (@marcosabait) il said:
e demolizione:
Marco Saba (@marcosabait) il said:
Da: http://www.pianoinclinato.it/economia-scienza-antropologia/?doing_wp_cron=1475448342.2566339969635009765625
Commento:
Marco Saba (@marcosabait) il said:
Molto interessante, la questione è decisamente attuale. In Italia ci troviamo in un momento in cui sia il governo che il parlamento ignorano come funziona una banca, ignorano cioè completamente la creazione di moneta (provvista) che la banca effettua dal nulla (DE NOVO) prima di fare un prestito (o altre spese…). D’altra parte il problema era ignorato anche dai tribunali fino a pochissimo tempo fa (vedi l’ordinanza recente del tribunale di Bolzano). Ignorare che le banche, anziché intermediari, siano fabbriche di moneta, cosa che non è evidente dalla conbtabilità bancaria, è un grave errore che induce ancor oggi, nel 3000, ad affermare – senza nemmeno sorridere – che le banche possano “fallire” .
Replica penosa e scortese del signor x (degna dello sbilifesto):
beneathsurface il said:
Controreplica...
Marco Saba (@marcosabait) il said:
Caro
“beneathsurface”, direi che perlomeno ho il coraggio di mettere la
faccia dove metto bocca, al contrario di chi – vergognandosi
preventivamente – ricorre ai nickname, ma pazienza. Ce n’era davvero
motivo. Per quanto riguarda la pubblicizzazione di un blog sovranista,
credo che anche qui si tratti di una svista tropicale. Esattamente come
per la questione della creazione monetaria che, oltreché essere
affermata da KPMG, buonultima, lo era già prima da Banca d’Inghilterra
(il caro collega Michael Kumhof), dal Fondo Monetario Internazionale, da
Standard & Poors, e da altri, tra cui il Prof.Richard Werner e il
Prof.Antonino Galloni, allievo di Caffè. Ovviamente capisco di aver
sbagliato “piano” e di aver peccato di sopravvalutazione nei confronti
del vostro blog condito con vaghe e malriposte pretese accademiche. Vi
lascio nel vostro brodo e buona continuazione.
e demolizione:
Marco Saba (@marcosabait) il said:
Tradotto per gli
altri lettori: se l’autore del capitolo non capisce il legame tra il
fatto che le banche non sono intermediarie, che la creazione del denaro
non è neutrale, e che è proprio sottovalutando – o meglio, non
considerando assolutamente – nei modelli questi fatti, non sia puntuale
col fatto che i modelli sono irrilevanti nella realtà, è meglio che si
legga l’ultimo paper di Paul Romer, almeno per far finta di aver capito
di cosa parla.
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Il suo commento è totalmente off topic, e neppure sforzandomi riesco a trovare un collegamento con una qualunque frase da me qui scritta.
La sua visione (sic!) del meccanismo di creazione di moneta bancaria mi è estranea e la “linea editoriale” di questo blog la respinge.
Trovi altri modi per farsi pubblicità che non coinvolgano questo blog e non ne stravolgano “pro domo sua” i contenuti.