mercoledì 18 aprile 2012

GMLG: RIFLESSIONI AMARE


Note di Sua Maestà il Principe Imperiale
GUGLIELMO MARIA LOLLI-GHETTI:
RIFLESSIONI AMARE

SULLA SPECULAZIONE MONDIALE CHE VUOLE ROVINARE L’ITALIA E SUI NOSTRI POLITICI CONNIVENTI ...


Roma 15 Aprile 2012

Se alcuni anni fa ci avessero pronosticato che con una
strana manovra quadrangolare di Napolitano, la
Confindustria, i partiti politici tutti e l’usura
internazionale ci saremmo ritrovati prigionieri di un
colpo di stato “a freddo” sotto la mannaia di un
“governo di tecnici”, non eletto dal popolo, tutti
miliardari che non fanno altro che fare le pulci, guarda
un po’, ai soliti noti cioè al ceto medio-piccolo: gente che
fatica a vivere con poco più di 1000 euro al mese, ci
saremmo messi tutti a ridere a crepapelle. Tassare, è uno
sport che viene praticato ormai dal 1946 ad oggi, molto
democraticamente! Niente di nuovo sotto il sole ...
Continuiamo ad essere un paese dal fisco strabico, si fa
per dire, che vede solo quello che vuole ... un fisco che
non tassa i sindacati, che sappiamo essere possessori di
un patrimonio immenso come quello del PD alias PCI.
Sindacati che non pagano tasse per esercitare la loro
professione ... come le prostitute che per fare le lucciole
di notte non hanno ostacoli se non la mafia che le sfrutta,
mentre le mamme di famiglia pagano le tasse ... eccome!
In settant’anni siamo divenuti il paese del Bengodi, dove
si arricchiscono le varie delinquenze regionali meglio
conosciute come Mafia, Camorra, Andrangheta, Sacra
Corona, Banditismo Sardo e ... altre. Siamo passati dalla
democrazia “regalataci” dagli alleati alla tangento-crazia
che si è sviluppata in Italia negli anni ’90 con
Tangentopoli che doveva servire a fare a pezzi il sitema
partitocratico cristiano e socialista ed a rafforzare invece
quello comunista ormai metamorfosizzato nel PDS e poi
nel PD con Bersani “il magnifico”. A queste sciagure
perenni, dobbiamo aggiungere l’istituto delle regioni che
il buon Enaudi, inutilmente ci aveva diffidato dal creare,
perché ci avrebbe messo, inesorabilmente, in bancarotta
portando il debito italiano interno, che dopo la guerra si
aggirava di poco al di sotto dei cinquecento miliardi di
lire, ad oltre un miliardo e mezzo di milioni di euro, ossia
al 120% del PIL. L’operazione regioni è stata auspicata e
favorita dal PCI, che voleva controllare l’Umbria, la
Toscana, l’Emilia e la Romagna, dividendo l’Italia a
metà pur di averne il controllo com’è attualmente,
magari favorendo anche il nascente partito della Lega di
Bossi, per poi prendere con la forza il potere assoluto.
Inoltre, molte regioni erogano ai propri consiglieri
stipendi superiori a quelli del parlamento nazionale,
basta guardare le quattro regioni a statuto speciale che
non hanno più ragion d’essere e agli sprechi delle sanità
locali che hanno riempito il paese di opere faraoniche,
vere cattedrali nel deserto, che non hanno mai aperto al
pubblico, con strumenti all’avanguardia che marciscono
ancora imballati. Ogni sera, la trasmissione del TG5
“Striscia la notizia”, ci mostra lo scempio di opere
pubbliche che non hanno raggiunto mai il collaudo e che
il degrado ha già attaccato. Milioni di tonnellate di
spazzatura, maleodorante e inquinante delle falde
acquifere, invadono il territorio e fabbriche “criminali”
smaltiscono i loro rifiuti tossici vicino a campi coltivati:
siamo in una società masochista che uccide se stessa!
Non ci resta che piangere sulla irresponsabilità italiana.
La nostra efficientissima Magistratura continua a non
vedere e i funzionari dello Stato preposti al controllo ed
alla fattibilità di queste opere ... dove sono? Un’altra
piaga democratica è quella pianificata a suo tempo dal
catto-comunismo: l’invasione degli extra comunitari che
sono quasi cinque milioni, ossia pari ai nostri disoccupati
e tolgono lavoro ai nostri figli i quali hanno il torto di
non voler accettare lavori a cottimo, a tempo determinato
senza nessun pagamento dei contributi sociali per la
pensione. Si è ribaltata la verità accusando i nostri figli di
non voler essere sfruttati e lavorare a condizioni infami,
senza futuro. I datori di lavoro che praticano lo
schiavismo moderno in tutti i campi, dall’agricoltura al
commercio, giustificano questo mercimonio fatto sulla
pelle degli immigrati perché, secondo loro, sono i soli ad
aver voglia di lavorare a qualunque costo, mentre i nostri
figli hanno la pretesa del posto fisso, giustamente
remunerato. La cosa più paradossale è stata
l’affermazione del Presidente del Consiglio Monti e di
altri tre ministri che il posto di lavoro a tempo
indeterminato è una cosa ormai sorpassata e che bisogna
abituarsi a vivere nella precarietà, secondo lo schema più
folle del neoschiavismo liberista, che lo stesso Won
Hieck aveva stigmatizzato nei suoi libri di filosofia. La
modifica dell’articolo 18 senza reintegro al lavoro, come
è previsto in Germania è, di fatto, una castrazione
usuraria del paese! Personalmente ritengo che, dopo aver
fatto queste affermazioni in televisione, gli italiani
avrebbero dovuto ribellarsi e chiederne le dimissioni.
Invece non è successo niente ... non solo ... è stato
anche detto che il lavoro precario è utile, anzi
indispensabile affinché l’usura internazionale ci porti i
suoi capitali, cioè che investa, quando sappiamo che il
quaranta per cento di questo capitale è italiano ... portato
illegalmente all’estero. Non ci vogliamo rendere conto
che ormai siamo un popolo di “cornuti e mazziati”. Non
possiamo continuare ad essere invasi dagli extra-
comunitari perché le grandi corporazioni, eredi diretti,
delle storiche Compagnie delle Indie e dei pirati inglesi
ed olandesi che, con la patente della regina d’Inghilterra,
saccheggiavano i galeoni spagnoli carichi d’oro del
nuovo mondo, pretendono, secondo un piano ben
collaudato, di far implodere l’Europa Unita. Favorendo
così l’esodo dal sud e dall’est del mediterraneo di
centoventi milioni di stranieri affetti anche da gravi
carenze igenico-sanitarie e culturali, che mai si
integreranno con la vecchia Europa e che ormai sono
delle vere metastasi civili. Dobbiamo fermare questa
trasmigrazione di popoli e culture che si prevede per il
2020 arrivare a 120 milioni di persone, con una babele di
lingue che non si possono assolutamente disciplinare e
contenere. Dobbiamo fermare in mare i boat-people e
non farli neanche sbarcare come hanno fatto e fanno gli
australiani, gli spagnoli e i francesi. Non possiamo essere
il contenitore dei popoli allo sbando, le cui classi
dirigenti, grazie alle pressioni del Fondo Monetario della
banca internazionale, della Fao e delle grandi
corporazioni alimentari che vogliono imporre gli OGM
prodotto dalla Monsanto, si sono indebitati per comprare
armi di sterminio inutili e, di fatto, hanno buttato miliardi
di dollari per imporre l’acquisto di borse dell’acqua
calda ai Pigmei e frigoriferi agli Esquimesi. Questa
povera gente deve capire che non possono continuare a
farsi affamare dai loro vari capi di stato o dittatori,
corrotti dai vermi di Wall Street: un popolo non è un
popolo se non si batte fino alla morte per il suo futuro. E
altra cosa infame è che queste Repubbliche delle
banane africane mantengono in armi circa trecentomila
bambini soldato che si fanno la guerra e si scannano ogni
giorno. In Italia abbiamo oltre ventimila persone extra-
comunitarie, autori di ben centomila reati, recluse nelle
nostre carceri che sono ormai oltre ogni limite perché
abbiamo, giudicati e non, oltre quarantamila italiani. Non
possiamo spendere miliardi per costruirne delle nuove
soprattutto in questo momento di crisi. Tutti gli stranieri
reclusi debbono essere estradati nei loro paesi di origine
con nota di addebito verso il loro stato per i danni fisici e
giuridici che hanno causato. Chi non ci ama e ci fa del
male deve scontare la pena a “casa sua” e mantenuto dai
“suoi” perché noi sopportiamo solo chi si comporta bene
e lavora non sottocosto ... da schiavo, come vuole un
certo mondo industriale. E gli stranieri licenziati per
mancanza di lavoro, possono godere della cassa
integrazione solo per sei mesi e poi tornare nel loro
paese. L’accordo di Schengen parla chiaro: entra solo chi
è in grado di mantenersi e vivere nel rispetto dell’igiene
e senza delinquere. Non possiamo tollerare l’instaurarsi
di vere e proprie enclavi di asiatici che diventano
maggioranza ostile in casa nostra, com’è successo per
l’albanizzazione del Kossovo Serbo. Questo meccanismo
perverso di invasione neo-schiavista, ora intollerabile
dalle famiglie italiane, è cominciato quando nel 2000 è
entrato l’euro = 1936.27 lire, con cui la sinistra ha, di
fatto, svenduto il lavoro italiano a Germania, Francia e
Inghilterra al 100% perché un cambio vero e giusto
doveva essere a quota 1000 o poco meno. Da quel
momento è cominciata la vera crisi italiana con Prodi e
soci facendo vivere al paese un doppio binario di marcia.
Spese per vivere in linea con l’Europa Unita e stipendi
all’italiana ... al 50% di meno. Il governo Monti non ha
fatto altro che rafforzare i santuari della speculazione per
fare dell’Italia, ancora una volta, un satellite USA. Ha
teorizzato, giorno e notte, secondo una visione americo-
centrica della vita per cui bisogna vivere per lavorare e
non lavorare per vivere. Noi non ci stiamo, altro che
Scalfaro! Il governo Monti non ha intaccato nulla delle
sacche di potere nazionali e trans-nazionali arrivando
all’assurdo di volerci rendere, quanto più possibile, preda
degli interessi di una minoranza trans-oceanica, che
vuole consegnare i
destini
del
mondo a
duecentocinquanta Famiglie legate da una ragnatela
invisibile di associazioni messianico-protestanti, come la
Fabian Society, il Bildeberg Group la Trilateral ed altri
con giro d’affari superiore a una nazione media come
l’Italia, Francia o Inghilterra. A questo riguardo,
facciamo notare, l’assoluta truffa culturale e finanziaria
dello spread, di cui, per dirla papale-papale, non ce ne
può fregare di meno. Siamo vissuti senza dare troppo
peso a questo valore economico che ora è diventato da
pochi mesi, l’arbitro dei nostri destini, perché dobbiamo
preoccuparci dell’andamento delle borse mondiali,
sudditi di una visione alleata che, dal 1946 ad oggi,
pretende di tassare il mondo con un ciclo di sette anni,
che abbiamo imparato a combattere dall’eurolira, alla
“mucca pazza”, fino ai mutui subprime che hanno
consegnato il patrimonio immobiliare degli Stati-Uniti a
tre sole società finanziarie: Freddie Mac, Fannie Mae e
Country Wide.
La folle politica di Green Span, governatore della Fed, ha
creato una speculazione di queste tre agenzie immobiliari
Usa che hanno comprato tutte le case d’America. E a due
società di assicurazioni che hanno speculato oltre
cinquanta miliardi di dollari su rischi di azioni non
possedute. Abbiamo pagato miliardi che sono rimasti nei
paradisi fiscali del mondo da cui ogni giorno, come
locuste, si avventano sulle economie nazionali con un
gioco al ribasso e al rialzo dei mercati azionari, per
spezzare le nostre economie, e piegarle ai loro interessi
come è successo in Irlanda, in Grecia ed ora anche in
Italia e Spagna. Ogni giorno, il presidente Monti ci
ammonisce, spiegandoci che dobbiamo trasformare la
nostra vita in funzione degli interessi esteri, arrivando
non solo a sovvertire le regole di un risparmio serio e
possibile ... di cui siamo stati sempre oculati
amministratori. L’italiano medio risparmia quattro volte
di più di un inglese, di un americano, ma adesso tutto
questo non basta perché non siamo più i legittimi
proprietari del nostro denaro. Dobbiamo consegnare il
nostro futuro a Wall Street, alla City di Londra; il
sogno americano è di portarci alla moneta telematica
totale e darci uno stipendio settimanale, per bruciare la
nostra paga alla febbre del sabato sera ... alla sbronza
della domenica. La forza di questa rapina internazionale
ha creato il suo pilastro fondamentale con l’accordo nel
1945 tra F.D. Roosvelt e il sultano saudita J’bn Saud: di
far regolare tutte le transazioni petrolifere con il dollaro.
Quest’accordo, conferisce ogni anno, al tesoro americano
un utile secco di 500 miliardi di dollari (fonte
J.P.Stigliz). Sul petrolio grava la stranezza di un costo
superiore per gli europei rispetto a quello che pagano gli
americani, per cui avviene che tra di loro ci sia una gara
impari: noi europei corriamo con una gamba sola. E poi
sul prezzo finale della benzina gravano fino a quaranta
transazioni per cui si aggiungono le accise di stato che
arrivano, ogni anno, a nove miliardi di euro, ma Monti,
su tutto questo, non dice una parola. Non basta, il prezzo
del petrolio che viene deciso a Londra, considerati i costi
di ricerca, impianto di raffinazione, trasporti via mare,
via terra e via oleodotto e erogazioni alla pompa, non
dovrebbe superare i dieci centesimi, ossia 193 vecchie
lire mentre adesso l’italiano la paga circa due euro ossia
3846 lire. Perché l’Eni non chiarisce per sempre questo
mistero? Non solo, nel 2011 a rimorchio di Francia,
Inghilterra e USA siamo stati capaci, violando la
costituzione, con l’operazione congiunta “Esodo
all’alba” di dichiarare guerra alla Libia di Gheddafi che
ci conferiva, in esclusiva, il suo petrolio raffinandolo a
Porto Marghera. Invece dovremmo finanziare l’Africa,
con tutti i soldi che si rubano i politici, per recuperare il
suo ruolo di giardino e dispensa di cibo per dieci miliardi
di persone ... perché questa è la sua potenzialità.
Fermare la desertificazione incalzante, sconfiggere l’aids
che è una malattia importata dagli occidentali,
considerando che, ultimamente, sono stati venduti a
stranieri ben quattrocentomila chilometri dell’Africa, una
superficie pari alla Francia senza un fine accettabile.
Quando potremmo, anche solo noi italiani, portare il
mare nel profondo sud del deserto libico con un canale
artificiale dal Mediterraneo ... ridando vita la deserto ed
occuparci di tutto il continente nero del delta del Nilo, da
Alessandria fino ad Addis Abeba sul Corno d’Africa.
Questo si che sarebbe un vero programma di sviluppo
dalla valenza universale. Non potevamo fare di peggio!
Né la BCE né l’ISTAT hanno il coraggio di chiedere agli
americani quanti dollari hanno realmente stampato, che
rapporto di copertura c’è tra le riserve auree e il dollaro.
Nessuno ha il coraggio di fare questa domanda, come
facciamo noi da oltre trent’anni, perché questo rapporto,
oggi, è forse di uno a mille. Se la nostra ISTAT
pubblicasse questa verità, l’economia americana
salterebbe per aria. Sappiamo che il pil USA nel 2008 era
di circa 14740 miliardi di dollari contro un’emissione di
titoli
“carta
straccia”
valutate
all’epoca
cinquecentosedicimila miliardi di dollari, ed oggi forse
un milione di miliardi. Quanto vale l’oro di Forte Knox?
Perché Mario Draghi non ci risponde pubblicando, anche
per le altre monete mondiali, il rapporto tra le riserve
auree e il circolante nazionale? Così ci renderemmo
conto della porcata dello spread ... non è possibile che
dobbiamo preoccuparci di chi specula contro di noi,
mentre raccoglie i nostri risparmi. La borsa
internazionale, così organizzata, non ha alcun senso ma è
solo una follia suicida per i popoli. Abbiamo visto che
proprio negli Stati Uniti c’è stato un grosso dibattito nel
Congresso dove veniva denunciata l’immoralità di questa
criminale pratica di raccogliere, con la destra, i risparmi
dei cittadini e, con la sinistra, specularci contro, lucrando
miliardi di dollari. Quindi all’infamia dei derivati si è
aggiunto anche quest’altro tipo di speculazione,
nell’indifferenza totale dei nostri mass-media. Per quanto
riguarda la truffa dei mutui subprime, i quotidiani
avevano pubblicato la lista delle regioni italiane che
avevano sottoscritto questi mutui e l’ammontare
complessivo delle loro perdite, di cui non si parla più,
che è stato di circa trenta mila milioni di euro. Non
abbiamo visto un Magistrato che abbia fatto un’inchiesta
su queste perdite, mandando in galera quei consiglieri
regionali che non sanno che differenza c’è tra una
cambiale e una tratta e cosi hanno danneggiato
l’economia nazionale. Ormai non se ne parla più: chi ha
dato ha dato, e chi ha avuto ... ha avuto. Da anni
suggeriamo la trasformazione dell’euro in “aureo” nel
senso “dell’aurea mediocritas” ossia nel giusto mezzo
di potere d’acquisto delle valute internazionali dei
popoli, che conferiscono con pari dignità e potere i loro
prodotti e gli alimenti, ecc. in una camera di
compensazione universale, alleggerendo la prepotenza
dell’oro, del platino e dell’argento. L’ultima vergognosa
inchiesta sui milioni di euro divorati dai partiti politici
com’è successo con il PD, AN, la Margherita e da ultima
la Lega, dimostra l’assurdità di un contributo elettorale
inutile e troppo caro per gli italiani. Dobbiamo bloccare
gli ultimi centottanta milioni di euro del 2008, previsti
per i partiti e spenderli invece per la ricostruzione
dell’Aquila. I nostri partiti hanno dimostrato di non
meritarli e di non averne bisogno tant’è vero che hanno
speso solo 103 milioni di euro dei 509 milioni che hanno
già messo in tasca. Dobbiamo ridurre del 90% il
contributo assegnato ai partiti e non pensarci più! La
voragine degli sprechi italiani è senza fine e sembra non
esserci rimedio, la “mala” politica italiana è un filone
inesauribile di perdite che supera tutti i giacimenti
auriferi del mondo. L’operazione Monti è una vera
fregatura che vuole trasformarci ad uso e consumo degli
interessi dei soliti noti, facendo di noi degli “avatar”
sociali, pressati in un cunicolo senza via d’uscita e ... ,
cosa più grave, senza neanche la speranza di farcela.
Dopo aver tolto la pensione, ridotto i contributi sociali,
fatto a pezzi l’art.18, l’italiano medio che “non vive”
sulla soglia dei mille euro al mese ... come fa a pagare
un iva arrivata al 23%? Mi domando se il presidente
Monti e i suoi collaboratori, per un solo momento, si
siano resi conto di quello che stanno facendo, volendo,
ope legis, fare a pezzi l’articolo 18 dandoci in cambio
solo promesse ... perché tale, è il valore della modifica
che si vuole attuare. Invece è imperativo categorico
riparametrare tutti gli stipendi nazionali, pubblici e
privati, con un tetto massimo per tutti di euro
duecentocinquanta mila all’anno raddoppiando o
portando la soglia minima ad almeno tremila euro,
lasciando alle donne la facoltà di rimanere a casa
curando la propria famiglia che oggi è al collasso e alla
fame. È consentito possedere, al massimo, un
appartamento per ogni componente familiare più due per
le vacanze e mettere in vendita tutti gli altri, sul libero
mercato o per contanti o come locazioni trentennali “a
riscatto”. Tutti gli immobili devono essere asismici, con
contenitori per acqua piovana potabilizzata, con pannelli
solari
per
l’energia
elettrica
e,
soprattutto,
decementificare, per il quindici per cento, il territorio
nazionale degli immobili decrepiti, fatiscenti ed obsoleti.
È bene creare oltre alle torre eoliche, degli impianti al
fine di produrre energia elettrica a costo zero con i
mareostati: uno per ogni regione, che utilizzi il moto
perpetuo delle onde del mare, senza inquinare. Sono però
avversati dalle Sette sorelle del petrolio e dalla Francia
che vuole continuare a venderci energia elettrica dai suoi
oltre trentasei impianti nucleari. È importante cominciare
a elettrificare tutti i trasporti pubblici su gomma e su
rotaia con pannelli solari per abbattere l’inquinamento da
ossido di carbonio che ci avvelena e trasformare anche il
parco automobilistico nazionale in un tempo massimo di
dieci anni, finanziandolo. Urge anche piantare un milione
di alberi all’anno per dieci anni e costituire un organismo
nazionale di lavoratori preposti alla riambientazione
ecologica di fiumi, laghi e mari dall’inquinamento
crescente e sui quali galleggiano cinquecentosessanta
mila tonnellate di plastica. Questa struttura darebbe
lavoro ad almeno tre milioni di persone non qualificate,
stabilmente. Ed un’altra cosa che non si è mai fatta è
quella di smettere di distruggere tutte le eccedenze
alimentari: frutta, verdura, carne ecc. ... con la scusa di
tenere alti i prezzi del mercato. Quando tutto questo ben
di Dio che viene sprecato, quotidianamente, in Italia
potrebbe essere liofilizzato e disidratato ... conservato
opportunamente e consegnato alla Protezione Civile che
lo può utilizzare nei momenti di disastro ambientale e
carenza di cibo nazionale. Il governo tecnico di Monti
non ha speso una parola sulla vergognosa pratica, tutta
italiana, di uno Stato che non paga regolarmente i suoi
debiti verso cittadini privati, senza pagare una lira di
interesse per i suoi ritardi, ma li pretende quando a sua
volta deve incassare. Nella nostra Costituzione manca il
principio di rispetto e reciprocità degli oneri. Una volta
per tutte, dobbiamo mettere le mani sul nostro
ordinamento scolastico. Purtroppo in questa nostra
società, in cui la quantità vale più della qualità, ed i
nostri giovani ormai hanno acquisito come diritto
inalienabile lo spreco della vita che adora quattro cose:
denaro, alcool, droga e sesso ... non riescono a portare a
termine gli studi con tutte le conseguenze tragiche che
sappiamo. Allora sarà bene ridurre di due anni il cursus
scolastico, portando le elementari a quattro anni, le
medie e il ginnasio a quattro anni, in modo da portarli a
sedici anni ad un diploma che permetta loro di lavorare e
mantenersi. Per l'università, a numero chiuso, bisogna
pensare ad un assegno d'accompagno fino alla laurea per
non gravare sulle famiglie ed è necessario l'impegno del
mondo del lavoro per accoglierli alla fine della laurea.
Oggi abbiamo, parcheggiati, migliaia di laureandi che
non termineranno mai gli studi. Ultima cosa, è quella di
smettere di mandare i nostri ragazzi a morire in
Afganistan per una guerra inutile quanto falsa. Non si
invade un paese straniero che non ci vuole né ci ha
dichiarato guerra, con la scusa di portare pace,
bombardandolo con bombe all'uranio arricchito e
riempiendolo di mine antiuomo e anticarro ... ne abbiamo
buttate circa quarantamilioni di pezzi ... che poi sono di
fabbricazione italiana! Non siamo riusciti a impedire le
coltivazioni di oppio né ai talebani né ai mujahidin ... la
droga sta invadendo il mondo compresa l'Italia. Questa
guerra ci sta costando miliardi di euro all'anno e siamo
arrivati a celebrare recentemente la messa funebre per il
nostro cinquantesimo giovane caduto. Ritiriamo le
nostre truppe! Dobbiamo smetterla di farci prendere a
schiaffi dal Brasile per battisti, dalla Francia per i
Fuoriusciti Rossi, dal Sarawi per la Urru e dall’India, che
calpestando il diritto diplomatico ci sequestra una nave e
due marò ... che erano in acque internazionali. Non
possiamo continuare ad ospitare, a sessant’anni dalla II
Guerra Mondiale, ben centocinquantacinque basi
americane con opzione nucleare ma dobbiamo difenderci
solo da truppe UE nell’Europa Unita e nell’Italia perché
altrimenti rimaniamo un nano politico ed un verme
militare senza spina dorsale. Certo non possiamo
commuoverci se persone miliardarie come la
Marcegaglia, Marchionne ed altri, debbono rinunciare
alla loro quotidiana bottiglia di champagne quanto alla
Fiat, considerati i duecentoottantottomila miliardi di lire
per cassa integrazione, erogati dall’INPS, dal 1947 al
1997, bisognerebbe nazionalizzarla e consegnarla ai
pensionati perché sono stati utilizzati i loro soldi prima
che venga inglobata dalla Chevrolet ... Ci inorridisce il
pensiero, dell’italiano medio che il quindici del mese non
ha più un soldo in tasca perché il bislacco sistema fiscale
e politico italiano gli ruba, a conti fatti, il settanta per
cento dello stipendio direttamente e indirettamente
registriamo anche 23 decessi per suicidio di imprenditori
vessati dalle tasse e inseguiti da Equitalia. Questa
situazione, per certi versi, è l’opera d’arte di un criminale
che come modello ha preso, non il David di Donatello,
ma il quadro di E. Munch “L’urlo”.

martedì 17 aprile 2012

Financial Polis: Marco Saba e Ing. Fabio Sipolino

sabato 31 marzo 2012

Arrivano i "signoraggioti"...

Arrivano i "signoraggioti"...
C'è solo un modo per arricchirsi enormemente. barando e rubando. Poi c'è chi, come direbbe Travaglio, nel famoso discorso sugli schiavi, bara a favore di terzi senza nemmeno guadagnarci niente. Come chi ha scritto l'articolo "signoraggio-FAQ". Le banche centrali nascondono la rendita monetaria postando al passivo ("liabilities") il valore nominale delle banconote, come se un giorno dovessero restituirne il valore, cosa che, come abbiamo visto col passaggio dalla lira all'euro, non avviene mai. Invece di classare con "signoraggisti" chi, come WernerBuiterGalloni ed altri, spiega onestamente l'abuso di potere delle banche, occorrerebbe bollare come "signoraggioti" quelli che pensano che l'1% non prosperi grazie alla rendita monetaria parassitaria. Il prof. Auriti ha fatto una domanda, a cui nemmeno Monti è stato capace di rispondere nell'interrogazione ventriloqua di Di Pietro: perché una banca centrale privata si appropria della rendita monetaria sovrana (del sovrano, del signore, da cui viene signoraggio) ? Era un professore, di quelli di una volta, e faceva una domanda di diritto sulla questione monetaria. Ma già dimenticavo che il diritto, per la sinistra post-brigatista, per i nemici si applica mentre per gli amici si interpreta...
(Marco Saba)

lunedì 26 marzo 2012

EPOCA MONTI FINITA

GOVERNO. SCILIPOTI (MRN): EPOCA MONTI FINITA, TORNI IN CAMPO POLITICA

(DIRE) Roma, 26 mar. - "L' epoca Monti sta per finire, il governo
dei professori ha fatto il suo tempo e sulla riforma del lavoro
andra' a casa". Lo dice Domenico Scilipoti, Segretario nazionale
di Mrn, che aggiunge: " Il governo dei tecnici, fortemente voluto
dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha fatto il
suo tempo: e' ora che la politica si riappropri del suo ruolo,
prendendosi la responsabilita' delle proprie scelte nei confronti
degli elettori".
  (Com/Anb/ Dire)
12:17 26-03-12
NNN

domenica 25 marzo 2012

Criminalità ed economia

Criminalità ed economia: intervista a De Maillard

22/03/2012 

Con la crescita dei mercati finanziari i confini tra economia legale ed illegale si fanno sempre più porosi. Non servono nuove leggi: occorre regolare l'economia e la finanza 

Jean De Maillard è un giudice specializzato in reati economici e finanziari, da poco nominato membro dell'Osservatorio nazionale sulla criminalità francese.

sabato 24 marzo 2012

UE: commissione speciale su criminalità organizzata, corruzione, riciclaggio


Testi approvati
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0078+0+DOC+XML+V0//IT
Mercoledì 14 marzo 2012 - StrasburgoEdizione provvisoria
Mandato della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro
P7_TA-PROV(2012)0078B7-0151/2012

 Decisione del Parlamento europeo del 14 marzo 2012 sulla costituzione, le attribuzioni, la composizione numerica e la durata del mandato della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro
Il Parlamento europeo ,
–  vista la decisione della Conferenza dei presidenti del 16 febbraio 2012, di proporre la costituzione di una commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro e di definirne le attribuzioni e la composizione numerica,
–  vista la sua risoluzione del 25 ottobre 2011 sulla criminalità organizzata nell'Unione europea(1) , nella quale ha espresso l'intenzione di costituire una commissione speciale,
–  vista la sua risoluzione del 15 settembre 2011 sugli sforzi dell'Unione europea per lottare contro la corruzione(2) ,
–  visto l'articolo 184 del suo regolamento,
1.  decide di costituire una commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro con le seguenti attribuzioni:
 a)analizzare e valutare l'entità della criminalità organizzata, della corruzione e del riciclaggio di denaro e il loro impatto sull'Unione e sui suoi Stati membri, nonché proporre misure adeguate che consentano all'Unione di prevenire e contrastare tali minacce, a livello internazionale, europeo e nazionale;
 b)analizzare e valutare l'attuale stato di attuazione della legislazione dell'Unione in materia di criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro, nonché le relative politiche, al fine di garantire che il diritto e le politiche dell'Unione siano basati su elementi concreti e supportati dalle migliori valutazioni della minaccia disponibili, e di monitorare la loro compatibilità con i diritti fondamentali, a norma degli articoli 2 e 6 del trattato sull'Unione europea, in particolare con i diritti sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, e con i principi alla base dell'azione esterna dell'Unione, in particolare quelli enunciati all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea;
 c)esaminare e controllare l'attuazione del ruolo e delle attività delle agenzie dell'Unione nel settore degli affari interni (quali Europol, COSI ed Eurojust) che si occupano di questioni inerenti alla criminalità organizzata, alla corruzione e al riciclaggio di denaro, e le relative politiche di sicurezza;
 d)affrontare le questioni menzionate nella sua risoluzione del 25 ottobre 2011 sulla criminalità organizzata nell'Unione europea, in particolare al paragrafo 15(3) , e nella sua risoluzione del 15 settembre 2001 sugli sforzi dell'Unione europea per lottare contro la corruzione,
 e)a tal fine, stabilire i contatti necessari, effettuare visite e organizzare audizioni con le istituzioni dell'Unione europea, con le istituzioni internazionali, europee e nazionali, con i parlamenti nazionali e i governi degli Stati membri e dei paesi terzi, e con i rappresentanti della comunità scientifica, del mondo delle imprese e della società civile, come pure con gli operatori di base, le organizzazioni delle vittime, i soggetti impegnati quotidianamente nella lotta contro la criminalità, la corruzione e il riciclaggio di denaro, quali le autorità incaricate dell'applicazione della legge, i giudici e i magistrati, e con gli attori della società civile che promuovono una cultura della legalità in aree difficili;

2.  decide che, visto che i poteri delle commissioni permanenti del Parlamento competenti per le questioni concernenti l'adozione, il controllo e l'applicazione della legislazione dell'Unione in questa materia rimangono invariati, la commissione speciale potrebbe formulare raccomandazioni in merito ad azioni o iniziative da intraprendere in stretta collaborazione con le commissioni permanenti;
3.  decide che la commissione speciale sarà composta di 45 membri;
4.  decide che la durata del mandato della commissione speciale sarà di dodici mesi a decorrere dal 1 aprile 2012, con la possibilità di una proroga; decide che la commissione speciale presenterà al Parlamento una relazione intermedia e una relazione finale in cui figureranno raccomandazioni in merito ad azioni o iniziative da intraprendere.

(1)Testi approvati, P7_TA(2011)0459.
(2)Testi approvati, P7_TA(2011)0388.
(3)Tale paragrafo recita: «15. intende istituire, entro tre mesi dall'approvazione della presente risoluzione, una commissione speciale sulla diffusione delle organizzazioni criminali che agiscono a livello transnazionale, tra cui le mafie, ponendo tra le sue finalità l'approfondimento della dimensione del fenomeno e degli impatti negativi a livello socio-economico su scala UE, ivi compresa la questione della distrazione dei fondi pubblici da parte delle organizzazioni criminali e delle mafie e delle loro infiltrazioni nel settore pubblico nonché della contaminazione dell'economia legale e della finanza, e l'individuazione di una serie di misure legislative che possano far fronte a questa tangibile e riconosciuta minaccia per l'Unione europea e i suoi cittadini; chiede pertanto alla Conferenza dei presidenti di articolare la proposta, ai sensi dell'articolo 184 del regolamento».

Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2012

giovedì 22 marzo 2012

Un AUSTEROide colpisce l'Italia: muore la democrazia


DENUNCIA DEL PDA:SOSPENSIONE DELLA DEMOCRAZIA


Il vertice fra i Segretari politici di PDL, PD e UDC e l’attuale Presidente del Consiglio, di cui oggi si è avuta notizia, ha concluso la fase politica del “governo tecnico”. Secondo quanto riferito dalla stampa, nel corso del vertice è stato raggiunto un accordo relativo a misure in tema di Giustizia e di Lavoro cui il Governo darà esito. Agendo non più di propria iniziativa tecnica ma per mandato politico, con un accordo di merito fra forze parlamentari, esso diviene governo politico a ogni effetto. Nel nostro sistema costituzionale le maggioranze di governo si formano in Parlamento e il Governo in carica è dunque legittimo. La sua prassi, tuttavia, ha declinato verso una vera e propria sospensione della democrazia, dal momento che nessuna delle forze politiche di maggioranza ha avuto mandato dal proprio elettorato a compromettere nelle forme emerse dal vertice. Ciò è di particolare gravità quando le decisioni assunte pretenderebbero di ridurre diritti e reddito del lavoro dipendente, riversare il costo di tale politica elementare sulle piccole e medie aziende, preservando grande industria e sistema bancario, e intervenire sulla libertà dell’attività giudiziale, senza che il Popolo Italiano abbia potuto esprimere la propria volontà con l’esercizio del voto. Il Partito delle Aziende non ha dubbi sul fatto che il Capo dello Stato saprà opporsi al consolidamento di tale prassi e farsi ancora una volta garante dei diritti democratici e dell’integrità delle Istituzioni,impedendo che la sospensione del giudizio sull’operato degli eletti determinata dalla formazione di un governo tecnico che tecnico non è più, possa condurre a una modifica di fatto degli equilibri sociali ed economici esistenti, senza il necessario mandato elettorale del Paese.
PARTITO DELLE AZIENDE


Appunti per uno studio sulla bancocrazia totalitaria

Italia, dalla monarchia alla bancocrazia

I signori del signoraggio: appunti per uno studio sulla bancocrazia totalitaria privata
di Marco Saba, 22 marzo 2012


Mentre proseguo in solitaria il mio studio sui biglietti di stato e sulle contromisure, anche violente, adottate dalla bancocrazia privata, vedasi il mio recente articolo su Aldo Moro (1), la cui ultima puntata è che non si riesce a trovare il testo delle leggi (2) che normavano l'emissione delle 500 lire cartacee "biglietti di stato a corso legale" - argomento omesso anche dalla relazione del 1987 sul debito pubblico (3), mi sto facendo l'idea che, con la fine della monarchia, la corte composta dalle famiglie nobiliari sia passata direttamente a riscuotere il signoraggio attraverso la partecipazione societaria negli istituti di credito.
Infatti, cercando Giuliano Passalacqua (4) sui motori di ricerca, arrivo quasi per caso alla compagine societaria della Cassa di Risparmio di Firenze nel 2003. Vale la pena riportare l'elenco dei soci e lasciare che il lettore da solo ne tragga le conseguenze:




ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE (2003) (5)

ACIDINI Cristina
ADORNO Francesco
ANTINORI Piero
ARECCHI Tito
ASCHENGREEN PIACENTI Kirsten
ASSO Paolo
BALDINI LIBRI Massimiliano
BARABINO Carlo
BARBOLANI DI MONTAUTO Fabrizio
BARCALI Sandro
BARDINI Ferruccio
BARTOLINI BALDELLI Luigi
BARTOLOZZI Guido
BARUCCI Piero
BASSI Stefano
BECHERUCCI Raffaele
BENEDETTI Aureliano
BERNABEI Ettore
BERNI Giancarlo
BERTOCCHINI Ugo
BICHI RUSPOLI FORTEGUERRI Guccio
BLASI Paolo
BOCCA Bernabò
BOMPANI Aldo
BONECHI Giampaolo
BONONI Loris Jacopo
BUGLI Vittorio
BUITONI Bruno
BUSI Giampiero
BUYET Alessandra
CALAMARI Mario
CAMPAIOLI Paolo
CANGIOLI Carlo
CAPPONI Neri
CAPPUGI Luigi
CARMI Cav. Lav. Alberto
CECCUTI Cosimo
CECCUZZI Sergio
CIPRIANI Curzio
CORSI Francesco
CORSINI Filippo
D’AYALA VALVA Giuseppe
DE SANCTIS Vittorio
DELLA GHERARDESCA Guelfo
DINI Dino
DODDOLI Giovanni
DONATI Mario
FABBRINI Mario
FARULLI Piero
FAUCCI Riccardo
FAZZINI Marcello
FERRAGAMO MILETTI Wanda
FERRONI Enzo
FOLONARI Ambrogio
FONNESU Alberto
FORTINI Ferruccio
FRATI GUCCI Laura
FRATINI Corrado
FRESCOBALDI Vittorio
GALEOTTI FLORI Mario Alberto
GALGANI Vasco
GALLI Renato
GAMBACCINI Piero
GIANNOZZI Luca
GINORI CONTI Ginolo
GINORI LISCI Lionardo
GIUSTINIANI Paolo
GONDI Bernardo
GONDI Bonaccorso
GREGORI Guglielmina
GREMIGNI Michele
GROSSI Paolo
GUICCIARDINI CORSI SALVIATI Roberto
GUICCIARDINI Ferdinando
GUIDUCCI BONANNI Carla
LAVEZZINI Valter
LESSONA Carlo
LIVI BACCI Massimo
LUCIFERO Mario
LUSSU Lucio
MALENCHINI Luigi
MANCINI Fiorenzo
MANNONI Giovanni
MANTELLASSI Luca
MARACCHI Giampiero
MARCHI Carlo
MARCHI Francesco
MARGANI Franco
MARGIOTTA BROGLIO Francesco
MARINELLI Augusto
MAROTTI Antonio
MARTELLI CALVELLI Marco
MARTINI BERNARDI Neri
MARZILI Pier Giovanni
MASIERI Marcello
MASTERSON Patrick
MAZZEI Lapo
MILIANTI Carlo
MORBIDELLI Giuseppe
MORELLI Luigi
NAPOLEONE Raffaello
NENCIONI Giovanni
NICCOLAI GAMBA CASTELLI Fabrizio
NICCOLINI DI CAMUGLIANO Lorenzo
ORLANDO Luigi
ORSI Sergio
PACINI Pierfrancesco
PALLINI Marcello
PAOLETTI Enrico
PAOLUCCI Antonio
PASSALACQUA Giuliano
PECCI Alberto
PESCI Alessandro
PINTO Nicola
POGGIOLINI Foscolo
PONTELLO Ranieri
PRIMICERIO Mario
PUCCI DI BARSENTO Laudomia
PUCCINI Lapo
RICASOLI FIRIDOLFI Bettino
RICCI Renzo
RIMBOTTI Giovanni
ROSSELLI DEL TURCO Niccolò
ROSSI FERRINI Pierluigi
RUCELLAI Cosimo
RUSSO Pasquale
SAMOGGIA Franco
SANTORO Riccardo
SARRI Adriano
SARTI Roberto
SARTORI Giovanni
SCARAMUZZI Franco
SERRA Francesco
SIGNORINI Giancarlo
SILIANI Pier Luigi
SOCINI GUELFI Luigi
SPERANZA Edoardo
SPINOLA Franca
STANCANELLI Giuseppe
STEFANELLI Giuseppe
STROZZI GUICCIARDINI Girolamo
TANINI Francesco
TARGETTI Giampaolo
TODISCO GRANDE Giuseppe
TORRICELLI Raffaello
TOSI Piero
UGOLINI Ermanno
VARVESI Gianfranco
VEDOVATO Giuseppe
VELLUTI ZATI Simone
VERDIANI Luigi
VERDON Timothy
VICIANI Franco
VIVARELLI Roberto
ZAMPI Giancarlo
ZAMPOLI Mauro
ZANARDI LANDI Antonio
ZANI Zito
ZANIERI Carlo
ZILERI DAL VERME Clemente


Note:

1) I tagli della Monti-nomics esasperano la situazione - 12 marzo 2012

2) Email a www.normattiva.it del 22 marzo 2012:

Da:





Marco Saba 
 A: redazione@normattiva.it
Oggetto: DPR e DM relativi a emissione 500 lire cartacee: scomparsi ? Data: 22/03/12 10:50


Egregia redazione,


perché nel vostro sito non compaiono i testi 

dei DPR e DM relativi all'emissione dei biglietti di stato da 500 lire 
cartacei emessi durante i governi MORO ?


Mi riferisco a:


1) DPR 20-06-1966, DPR 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat
per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Aretusa,
e Legge 31-05-1966


2) DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone
per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio,
e DM 2 aprile 1979


Questi dispositivi legislativi erano riportati su una faccia 

dei biglietti di stato da 500 lire.


Grazie per una risposta.


Marco Saba




3) 

MINISTERO DEL TESORO




DIREZIONE GENERALE DEL DEBITO PUBBLICO
RELAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA
IL DEBITO PUBBLICO IN ITALIA1861-1987
Volume I - a cura del Direttore Generale Paolo Ranuzzi de Bianchi, Conte di Porretta e di Pian del Voglio (poi passato a un fondo Rothschild...). La relazione si ferma ai biglietti di stato fino al 1926, ignorando completamente le emissioni degli anni 1960-1970... Secondo me si tratta di una omissione criminale.




4) Giuliano Passalacqua, (1977) Il bilancio dello Stato, Milano, F. Angeli. (introvabile...)
Dal documento di cui alla nota precedente, "Secondo Giovanni Passalacqua "si possono far rientrare nel debito patrimoniale, seppure da questo nettamente distinte, le emissioni di monete e biglietti dello Stato il cui provento viene registrato nel bilancio e nel conto generale del patrimonio dello Stato tra le passività consolidate, perpetue e irredimibili".
E' esattamente quello che propongo di fare oggi, per uscire dalla crisi, anche concedendo di emettere biglietti a corso libero, anziché legale inteso come forzoso, basta siano accettati indietro dallo stato alla pari delle banconote private (e delle emissioni creditizie) denominate in euro attualmente circolanti. Tali biglietti avrebbero circolazione nazionale interna esulando dai criteri e vincoli di bilancio da suicidio imposti dalla BCE.