martedì 2 ottobre 2012
lunedì 1 ottobre 2012
Signoraggio: Paolini ne parla dal 2004...
PAOLINI: ' SIGNORAGGIO ' = TRUFFA
FAZIO, paraculo o truffatore ?
http://www.gabrielepaolini.com/html/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=193

FAZIO, paraculo o truffatore ?
http://www.gabrielepaolini.com/html/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=193
Cari navigatori , chi di voi conosce la parola ' SIGNORAGGIO ' ? Andiamo a scoprirla insieme. Leggo da " L'Enciclopedia " ( La Biblioteca di Repubblica - Volume N° 18 ). ' SIGNORAGGIO ' = Insieme delle risorse ottenute da chi emette moneta, in virtù del proprio potere di emissione. In un regime monetario metallico quale quello vigente in Occidente fino all'inizio del sec. XX, il S. deriva storicamente dall'inclusione dei costi di coniazione nelle ragioni di scambio tra metallo coniato e metallo non coniato: tale ragione di scambio è magiore dell'unità - il metallo coniato comanda cioè un S. - in quanto chi emettte moneta deve recuperare i costi di coniazione. Con il graduale rafforzarsi dell'autorità centrale dello stato si instaura il monopolio statuale della coniazione e si attribuisce alla moneta legalmente certificata potere liberatorio nei confronti dei rapporti di debito, in primis del debito fiscale; il S. viene così ad includere anche un vero e proprio profitto di monopolio.
Il passaggio al corso forzoso della moneta durante questo secolo implica che la carta moneta non rappresenta più una passività redimibile in risorse reali nei confronti dello stato: quest'ultimo può cioè acquisire risorse reali emettendo un debito irredimibile ( la moneta ) a fronte del quale non contrae alcuna obbligazione di pagamento per interessi. Il S. si configura come una vera e propria fonte di entrate che lo stato trae dall'emissione di moneta. Nell'uso corrente la nozione di S. viene talvolta estesa a comprendere l'insieme delle risorse che lo stato trae dal suo potere di creare l'inflazione espandendo l'offerta di moneta, indipendentemente dallo strumento finanziario con cui esse vengono esatte ( a firma Alessandra Chirco ) . Per chi vuole avere maggiori informazioni segnalo i seguenti siti internet:
http://saba.fateback.com/signoraggio.html http://saba.fateback.com/bibliografia.html http://saba.fateback.com/ Per ulteriori informazioni rivolgetevi direttamente al Signor Marco Saba ( 340 - 5006545 )
Il passaggio al corso forzoso della moneta durante questo secolo implica che la carta moneta non rappresenta più una passività redimibile in risorse reali nei confronti dello stato: quest'ultimo può cioè acquisire risorse reali emettendo un debito irredimibile ( la moneta ) a fronte del quale non contrae alcuna obbligazione di pagamento per interessi. Il S. si configura come una vera e propria fonte di entrate che lo stato trae dall'emissione di moneta. Nell'uso corrente la nozione di S. viene talvolta estesa a comprendere l'insieme delle risorse che lo stato trae dal suo potere di creare l'inflazione espandendo l'offerta di moneta, indipendentemente dallo strumento finanziario con cui esse vengono esatte ( a firma Alessandra Chirco ) . Per chi vuole avere maggiori informazioni segnalo i seguenti siti internet:
http://saba.fateback.com/signoraggio.html http://saba.fateback.com/bibliografia.html http://saba.fateback.com/ Per ulteriori informazioni rivolgetevi direttamente al Signor Marco Saba ( 340 - 5006545 )
by GABRIELE PAOLINI
Copyright © byIl sito ufficiale di Gabriele Paolini, il profeta del condomTutti i diritti riservati.
Pubblicato su: 2004-11-19
Francoforte: scoperto enorme buco nero alla BCE. di Marco Saba
Fonte: http://pas-fermiamolebanche.blogspot.it/2012/09/francoforte-scoperto-enorme-buco-nero.html
Il buco nero della BCE inghiottirà l'Europa
di Marco Saba

Voglio cominciare questo articolo ricordando e ringraziando genericamente quanti si stanno adoperando per informare – soprattutto su internet - la popolazione italiana di quello che realmente sta succedendo dietro le quinte. La lista sarebbe lunga e potrei dimenticare qualche nome, consiglio pertanto di mettere in un motore di ricerca le parole: “sovranità monetaria”, “uscire dall'euro”, “biglietti di stato a corso legale”, “signoraggio privato”, “separazione delle banche”, “divorzio bankitalia tesoro”, “emissione falso passivo”, “reddito di cittadinanza”, “reddito minimo garantito”, “truffa dell'euro”, “Aldo Moro 500 lire”, e simili. Avverto che, poiché si tratta di argomenti scottanti sotto il tiro degli spin-doctor (1), evitate di dar credito a quanti si firmano con nomi falsi e pseudonimi: è tutta gente con la coscienza sporca.
Fatta questa premessa importante che permette ad ognuno di farsi una propria opinione confrontando gli interventi in rete, voglio tornare su quello che è il punto importante che non viene mai sufficientemente messo nella dovuta luce, nemmeno nelle recenti esternazioni di Berlusconi (2). Anche se Cossiga ne illustra il contesto nel libro pubblicato postumo (3).
LA BANCA CENTRALE EUROPEA CREA UN ENORME - E FALSO - BUCO DI BILANCIO, CON LA COMPLICITA' POLITICA DELLA COMMISSIONE EUROPEA. QUESTO BUCO INGHIOTTIRA' L'EUROPA.
Ma andiamo per ordine. Per consuetudine storica dei banchieri falsari, quando essi creano moneta dal nulla la postano come passività nel bilancio al valore facciale. Una banconota da 500 euro crea una passività equivalente a 500 euro. Questa passività è falsa perché alla banca l'emissione di moneta costa NULLA. Ma come, e le tipografie come le pagano ? Gli fanno stampare qualche banconota in più e gliela lasciano. Per far quadrare i conti, poi, compensano il falso passivo con un attivo equivalente: in questo modo qualsiasi alunno di ragioneria capisce che la banca – col falso passivo – evade una cifra equivalente al medesimo da sommare alll'attivo dichiarato. Il bilancio formalmente va a zero e le banche non pagano tasse.
mercoledì 26 settembre 2012
Il democrazismo in difesa della banco-crazia spara sulla folla
Fonte: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2012/09/la-democratura-in-difesa-della-banco.html
di Nicoletta Forcheri 25 settembre 2012 Occorre tornare ai biglietti di stato, lo spauracchio del rischio inflazione è stato smontato dal vecchio Chicago plan rivalutato negli USA persino dal FMI (vedi articoli sotto)
Non è una manifestazione esattamente organizzata dagli indignados, sembra non portare alcuna etichetta la protesta che dopo le 21, ora prestabilita per la fine del corteo, si è estesa attorno al Parlamento a Madrid, fino a dopo la mezzanotte, ieri 25 settembre 2012.
La piazza era gremita, dicono 6000 persone, ma dalle immagini si direbbe molte di più, e in questo assomiglia alle tante altre piazze del Mediterraneo dove ultimamente la gente senza voce urla regolarmente, sulla sponda settentrionale contro la democratura dell'usura (Spagna, Grecia, Portogallo, i Forconi in Italia), sulla sponda meridionale a favore del "dittatore" designato di turno dall'usurocrazia internazionale, designato per farlo fuori, quella stessa che ci ha imposto in puro stile dittatoriale la Monti-nomics. Bombe ai derivati, bombe tout court, o proiettili di gomma come ieri sera a Madrid, aggressioni sono, violenza, prepotenza, in poche parole la democratura all'attacco dei popoli, in particolare del Mediterraneo.
Non è degli indignados, avrebbe avuto la ribalta sulla nostra stampa, è invece la manifestazione dei desesperados, quella di ieri sera a Madrid, del popolo disperato che scende in piazza contro le misure di austerità del governo, e che ne chiede le dimissioni.
Massimo dei paradossi, il popolo spagnolo chiede le dimissioni del suo governo eletto, mentre il popolo italiano cui è stata imposta direttamente la dittatura dal Bilderberg/Goldman Sachs, se ne sta all'ignaro di quello che sta succedendo in un popolo compagno di sventura di Spread e PIIGS, fratello per latinità e ubicazione geografica. Neanche abbiamo più la forza di chiedere niente. Non per niente ci nascondono la notizia, la minimizzano - 3 paragrafi sul Giornale a pag. 21 e 2 paragrafi sul Corriere, qualche paragrafo sulla Stampa, in una paginetta in fondo: per evitare l'effetto contagio. Ma sulla rassegna stampa della Camera, solo l'articoletto del Giornale... I deputati soprattutto non devono sapere?
Numerosi scontri con la polizia, si parla di 26 arresti, ma forse di più, decine di feriti: un uomo in mutande si aggira con una scritta davanti ai poliziotti inebetiti, "questa è la Madrid disperata". Un cartello dice: "Spagna in svendita". Un altro dice: "Banchieri e politici al fresco: rubano i nostri soldi".
di Nicoletta Forcheri 25 settembre 2012 Occorre tornare ai biglietti di stato, lo spauracchio del rischio inflazione è stato smontato dal vecchio Chicago plan rivalutato negli USA persino dal FMI (vedi articoli sotto)
Non è una manifestazione esattamente organizzata dagli indignados, sembra non portare alcuna etichetta la protesta che dopo le 21, ora prestabilita per la fine del corteo, si è estesa attorno al Parlamento a Madrid, fino a dopo la mezzanotte, ieri 25 settembre 2012.
La piazza era gremita, dicono 6000 persone, ma dalle immagini si direbbe molte di più, e in questo assomiglia alle tante altre piazze del Mediterraneo dove ultimamente la gente senza voce urla regolarmente, sulla sponda settentrionale contro la democratura dell'usura (Spagna, Grecia, Portogallo, i Forconi in Italia), sulla sponda meridionale a favore del "dittatore" designato di turno dall'usurocrazia internazionale, designato per farlo fuori, quella stessa che ci ha imposto in puro stile dittatoriale la Monti-nomics. Bombe ai derivati, bombe tout court, o proiettili di gomma come ieri sera a Madrid, aggressioni sono, violenza, prepotenza, in poche parole la democratura all'attacco dei popoli, in particolare del Mediterraneo.
Non è degli indignados, avrebbe avuto la ribalta sulla nostra stampa, è invece la manifestazione dei desesperados, quella di ieri sera a Madrid, del popolo disperato che scende in piazza contro le misure di austerità del governo, e che ne chiede le dimissioni.
Poi verso le 21 un uomo prende il microfono e dice testuale: "Da dove vengono i soldi?? Niente, se li inventano e poi ce li prestano, con gli interessi." (L'ho sentito con le mie orecche, meno male che ho studiato lo spagnolo).
martedì 25 settembre 2012
domenica 23 settembre 2012
sabato 22 settembre 2012
L'esportazione del DEMOCRAZISMO
Centralismo democratico
di Francesco Mario Agnoli - 21/09/2012Fonte: Arianna Editrice

Chissà se qualcuno ricorda che ai tempi dell'URSS vigeva non solo all'interno, ma per tutti i paesi del blocco sovietico il centralismo democratico, che, nella sua versione da esportazione, comportava per gli Stati satelliti una limitazione di sovranità e autorizzava l'URSS ad intervenire militarmente nei paesi nei quali la reazione mettesse in pericolo il regime socialista. Fu in nome del centralismo democratico che le truppe di Mosca intervennero a ristabilire l'ordine prima in Ungheria poi in Cecoslovacchia. Il “mondo libero”, come allora si diceva (esistevano con questo nome anche un giornalino e, se ben ricordo, una trasmittente radiofonica) s'indignò terribilmente per gli interventi a Budapest e a Praga e tutti noi, che non eravamo comunisti, ne traemmo ulteriori conferme sia dell'essenza antidemocratica del comunismo sia della natura sostanzialmente coloniale del dominio esercitato dall'URSS sui paesi satelliti. Ci sentimmo anche molto grati nei confronti degli USA, lo Stato capofila del mondo libero, che mai si sarebbe sognato di avanzare simili pretese.
A oltre vent'anni di distanza dalla fine dell'URSS (cinquantasei dall'invasione dell'Ungheria e quarantaquattro da quella della Cecoslovacchia) tutto è cambiato. Che non esiste più l'URSS tutti lo sanno, ma fino a ieri l'altro forse non tutti sapevano che non esiste più nemmeno il mondo libero
A seguito dell'uccisione in Libia dell'ambasciatore Usa e di altri tre dipendenti dell'ambasciata americana, Obama ha annunciato (ma forse anche già effettuato) l'invio nella stessa Libia, nello Yemen e nel Sudan e, forse, in Tunisia e altrove se le proteste contro l'America si estenderanno, di marines e di droni non solo per proteggere le proprie ambasciate e i consolati, ma per punire i colpevoli (esecutori e mandanti) cioè per ucciderli dal momento che i droni (aerei senza pilota per la caccia all'uomo) servono solo per uccidere, come ben sanno afgani e pachistani.
Il termine centralismo democratico è del tutto demodé, ma esistono ancora, eccome, i paesi a sovranità limitata. Solo che si sono trasferiti dallo scomparso blocco sovietico al mondo libero.
Cosa ne pensi il governicchio libico non si sa. Lo Yemen e il Sudan, evidentemente illusi di essere ancora Stati sovrani, hanno fatto sapere di non volere truppe straniere sul loro territorio, ma certamente dovranno fare di necessità virtù, come allora fecero Budapest e Praga.
Stranamente quanti allora s'indignarono per gli interventi sovietici (in genere non più giovanissimi, ma comunque in gran numero tuttora vivi e vegeti), e tanto meno i loro eredi e successori, non hanno obiettato alcunché e anzi hanno mostrato la massima solidarietà e comprensione per la decisione di Obama di inviare truppe e di punire i colpevoli.
Gli unici ai quali non si può obiettare nulla sono gli ex-comunisti che ai tempi di Budapest e Praga non solo non criticarono, ma lodarono l'intervento sovietico. Fra loro il presidente Giorgio Napolitano che, allora trentunenne, criticando il suo compagno di partito on. Giolitti espresse l'opinione (già autorevole) che l'intervento dell'URSS in Ungheria avesse “contribuito in maniera decisiva a salvare la pasce nel mondo”.
E' vero che un'invasione di carri armati è ben più spettacolare e, nelle apparenze, ben più minacciosa dell'invio di qualche drone, tuttavia è difficile pensare che la punizione ad ogni costo e con violazione di ogni regola di chi ha ucciso quattro americani per quanto importanti sia indispensabile per salvare la pace nel mondo. Soprattutto se si tratta di un Medio Oriente nel quale negli ultimi anni gli interventi, diretti e indiretti, del cosiddetto Occidente (ex mondo libero) hanno causato lo sterminio di centinaia di migliaia di esseri umani e ancora oggi offrono ogni giorno (in Siria) decine di vittime al Moloch dell'esportazione della democrazia.
A oltre vent'anni di distanza dalla fine dell'URSS (cinquantasei dall'invasione dell'Ungheria e quarantaquattro da quella della Cecoslovacchia) tutto è cambiato. Che non esiste più l'URSS tutti lo sanno, ma fino a ieri l'altro forse non tutti sapevano che non esiste più nemmeno il mondo libero
A seguito dell'uccisione in Libia dell'ambasciatore Usa e di altri tre dipendenti dell'ambasciata americana, Obama ha annunciato (ma forse anche già effettuato) l'invio nella stessa Libia, nello Yemen e nel Sudan e, forse, in Tunisia e altrove se le proteste contro l'America si estenderanno, di marines e di droni non solo per proteggere le proprie ambasciate e i consolati, ma per punire i colpevoli (esecutori e mandanti) cioè per ucciderli dal momento che i droni (aerei senza pilota per la caccia all'uomo) servono solo per uccidere, come ben sanno afgani e pachistani.
Il termine centralismo democratico è del tutto demodé, ma esistono ancora, eccome, i paesi a sovranità limitata. Solo che si sono trasferiti dallo scomparso blocco sovietico al mondo libero.
Cosa ne pensi il governicchio libico non si sa. Lo Yemen e il Sudan, evidentemente illusi di essere ancora Stati sovrani, hanno fatto sapere di non volere truppe straniere sul loro territorio, ma certamente dovranno fare di necessità virtù, come allora fecero Budapest e Praga.
Stranamente quanti allora s'indignarono per gli interventi sovietici (in genere non più giovanissimi, ma comunque in gran numero tuttora vivi e vegeti), e tanto meno i loro eredi e successori, non hanno obiettato alcunché e anzi hanno mostrato la massima solidarietà e comprensione per la decisione di Obama di inviare truppe e di punire i colpevoli.
Gli unici ai quali non si può obiettare nulla sono gli ex-comunisti che ai tempi di Budapest e Praga non solo non criticarono, ma lodarono l'intervento sovietico. Fra loro il presidente Giorgio Napolitano che, allora trentunenne, criticando il suo compagno di partito on. Giolitti espresse l'opinione (già autorevole) che l'intervento dell'URSS in Ungheria avesse “contribuito in maniera decisiva a salvare la pasce nel mondo”.
E' vero che un'invasione di carri armati è ben più spettacolare e, nelle apparenze, ben più minacciosa dell'invio di qualche drone, tuttavia è difficile pensare che la punizione ad ogni costo e con violazione di ogni regola di chi ha ucciso quattro americani per quanto importanti sia indispensabile per salvare la pace nel mondo. Soprattutto se si tratta di un Medio Oriente nel quale negli ultimi anni gli interventi, diretti e indiretti, del cosiddetto Occidente (ex mondo libero) hanno causato lo sterminio di centinaia di migliaia di esseri umani e ancora oggi offrono ogni giorno (in Siria) decine di vittime al Moloch dell'esportazione della democrazia.
giovedì 20 settembre 2012
Che vuol dire: "democrazia" ?
Democrazia equivale a libertà?
di Massimo Mazzucco - 19/09/2012Fonte: Luogo Comune
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Ogni tanto capita di leggere commenti del genere "Voi siete qui a lamentarvi della democrazia, ma il semplice fatto che possiate esprimere liberamente la vostra opinione significa che non sapete apprezzare i vantaggi del mondo in cui vivete".
In realtà, democrazia e libertà sono due cose ben diverse, che vengono assimilate troppo spesso l'una all'altra. La democrazia è un sistema di governo che permette ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento [1]. La libertà è un principio astratto fra i più fondamentali ed importanti in assoluto nella storia degli esseri umani, che molto raramente è stato davvero rispettato nella storia stessa dell'umanità. La confusione fra democrazia e libertà, o meglio l'equazione automatica che spesso facciamo fra le due cose, nasce da un motivo molto semplice, tutt'altro che casuale: il sistema democratico prevede, come quintessenza stessa del suo funzionamento, la "libertà" del cittadino di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Il cittadino si sente "libero" di votare per chi vuole lui, e presume automaticamente che riceverà in cambio la stessa quantità di libertà che ha esercitato nell'esprimere il suo voto. Ma questo è tutt'altro che vero. Non sta scritto da nessuna parte che una volta ricevuto il nostro mandato, i parlamentari ne faranno l'uso che noi intendevamo quando glielo abbiamo conferito. Se davvero il parlamentare (o partito) che abbiamo scelto ci dovesse "rappresentare" in Parlamento, ... ... si batterebbe, ad esempio, per avere una maggiore informazione sulla stampa riguardo alle cure alternative. Oppure si batterebbe per evitare che i media continuino a diffondere bugie clamorose come quella dell'11 settembre, di Al-Qaeda o dei cattivi islamici che vogliono mettere a ferro e fuoco il mondo (o chiederebbe almeno un'informazione più equa al riguardo). Oppure ancora, si batterebbe perchè venga fatta luce sul preoccupante fenomeno delle scie chimiche. Perché invece tutto questo non accade? Non accade perché le persone (oppure il partito) che noi abbiamo scelto si dimenticano immediatamente di "rappresentarci" in Parlamento, e si approfittano invece del nostro mandato per partecipare a quel sistema di potere che in realtà finisce per ritorcersi contro noi stessi. La nostra Costituzione stabilisce il totale diritto ad esprimere liberamente le proprie idee, ma poi per un qualche motivo questa libertà non viene affatto esercitata dagli organi di stampa, che vengono messi invece sotto controllo dallo stesso sistema di potere che noi abbiamo contribuito a legittimare. La democrazia quindi è un'arma a doppio taglio, che illude il cittadino di poter determinare il proprio futuro grazie alle scelte elettorali, ma che poi approfitta dell'incapacità del cittadino di usare correttamente quest'arma, e ritorce contro di lui l'enorme potere che ne ha ricevuto. Sta quindi per prima cosa al cittadino di imparare a pretendere che i propri rappresentanti facciano effettivamente ed esclusivamente ciò per cui sono stati scelti, ed a punirli con una mancata e definitiva rielezione al Parlamento nel caso in cui non lo facessero. Finchè continui a legittimare le stesse persone che già ti hanno messo le catene in passato, sarai tu stesso a stringere nuovamente quelle catene ai tuoi polsi. Pensate che bello: siamo partiti da "democrazia uguale libertà", e siamo finiti a "democrazia uguale auto-prigionia". Democrazia e libertà sono due cose molto diverse: la prima la scegli, come semplice sistema di governo, ma la seconda te la devi conquistare. Note: 1 - Lasciamo da parte il fatto che la scheda elettorale ci proponga una libertà di scelta molto "limitata", e facciamo finta che nel momento di apporre il voto noi stiamo veramente esercitando un gesto di totale libertà. Ragioniamo intanto all'interno di questo paradigma, per non complicare troppo le cose. |
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